Chi è Mechagodzilla? Storia, Poteri e Versioni

Chi è Mechagodzilla? Storia, Poteri e Versioni

Ben ritrovati.

Come avrai capito dal titolo, oggi analizzeremo nel dettaglio Mechagodzilla, il celebre mostro giapponese che costituisce uno degli avversari per eccellenza di Godzilla, nella serie di film della Toho e nei media derivanti.

Mechagodzilla – Descrizione

Mechagodzilla è comunemente ritenuto il più grande avversario di Godzilla subito dopo King Ghidorah. Si tratta di un enorme robot o cyborg la cui forza smisurata e il cui vasto armamentario lo rendono in grado di fronteggiare con successo Godzilla.  Viene utilizzato dagli alieni come arma di invasione oppure dai terrestri come difesa da Godzilla.

La sua popolarità è tale da avere ispirato innumerevoli altri personaggi di fantasia: il Dragonzord della serie televisiva Power Rangers ha la forma robotica di Mechagodzilla e le movenze di Godzilla; nella serie dei videogame di Naruto abbiamo Mecha-Naruto che è anch’esso la versione robotica del protagonista.

In Ready Player One appare una versione inedita del mostro che si scontra contro Gundam e contro il Gigante di ferro (nel libro affronta Ultraman). Il look sembra la versione meccanica del Godzilla visto negli ultimi film Legendary.
A seconda delle classifiche, viene incluso tra i primi 10 o 50 robot più famosi del cinema.

La sua creazione fu pesantemente ispirata dal personaggio di Mechani-Kong, l’alter ego robotico nonché avversario del King Kong nipponico del film “King Kong, il gigante della foresta” del 1967.

Poiché si tratta di un robot non presenta una personalità, ma agisce solo dietro direttive dei suoi creatori (umani o alieni) o in base alla propria intelligenza artificiale (Mechagodzilla City). La versione Kiryu a tratti presenta l’atteggiamento violento di Godzilla, ma poi sviluppa un lato eroico che lo porta a sacrificarsi per fermare il mostro.

Contrariamente a quanto si crede, nella serie dei film di Godzilla esistono più versioni dello stesso personaggio che sono veri e propri esseri distinti fra loro, con origini e capacità diverse.
In alcuni media a fumetti e videogame capita che ognuno di essi venga definito come l’upgrade dell’altro, mentre in realtà hanno tutti origini diverse, in genere terrestri o aliene.

Versione dell’era Showa (1954-1975)

La prima apparizione di Mechagodzilla è nel film “Godzilla VS Mechagodzilla” del 1974. 

Gli alieni del pianeta Black Hole Planet 3 lo progettano per conquistare la Terra. Esso agisce travestito da Godzilla spingendo gli umani a credere che il mostro sia diventato violento (più del solito, suppongo) ma l’anchilosauro Anguirus scopre il travestimento, pur venendo sconfitto dal titano metallico.

Il Godzilla autentico e quello robotico vengono alle mani, o per meglio dire ai raggi: dopo un primo scontro finito in parità gli alieni rimettono in circolazione il robot, ma questa volta in soccorso di Godzilla arriva King Caesar, un antico mostro guardiano del Giappone con fattezze simili a un cane/drago antropoide. Insieme, i due riescono a decapitare il mostro, che esplode ponendo fine all’invasione della Terra.

Questo Mechagodzilla appare nel sequel “Terror of Mechagodzilla” (“Distruggete Kong! La Terra è in pericolo!”), quindi in pratica è la seconda forma della prima incarnazione.

Gli alieni  del precedente film lo ricostruiscono integrando cellule umani nel suo cervello e collegandolo alla mente di una ragazza. Inoltre lo mettono a combattere Godzilla assieme a Titanosaurus (“Titano-Kong” in italiano), un gigantesco dinosauro marino piuttosto forte scoperto da uno scienziato pazzo terrestre. 

Anche in questo caso Godzilla decapita il robot, ma questo possiede un cervello secondario dentro il collo che gli permette di continuare a operare, fino a quando il suicidio dello scienziato non consente di disattivare l’automa permettendo a Godzilla di distruggerlo definitivamente.

Nel trailer della nuova serie animata in uscita nel 2021, “Godzilla: Singular Point”, è possibile vedere in un frame il Mechagodzilla Showa in allestimento, lasciando intendere che sarà uno dei kaiju presenti nella serie.

Nella serie con le action figures Godzilla Island appare una versione nera del robot chiamata Black Mechagodzilla.

La versione Showa di Mechagodzilla è un robot in titanio spaziale dalle fattezze di Godzilla (seppure più angolari) provvisto di innumerevoli armi: missili lanciati dalle dita, raggi laser talmente potenti da contrastare l’atomic ray di Godzilla, un raggio di calore dalla bocca che imita quello del dinosauro.

Può volare a velocità Mach 5 attraverso dei razzi posti nei suoi piedi, la sua testa può ruotare a 360 gradi emettendo un campo di forza difensivo.

Versione dell’era Heisei (“Super Mechagodzilla”) (1984-1995)

La seconda incarnazione, la versione “Heisei”, appare nel film del 1993 “Godzilla VS Mechagodzilla II”, che a dispetto del titolo non è un sequel siccome le due serie sono distinte tra loro.

In origine doveva trattarsi prima di un mostro simile a un blob tecnologico mosso da un virus fuori controllo (chiamato “Berserk”), poi di un robot componibile stile Megazord: alla fine, si tornò sul consueto con una versione attualizzata del robot dei primi film.

La G-Force, unità delle Nazioni Unite, costruisce un’enorme replica robotica di Godzilla a partire dai resti di Mecha-Godzilla ereditati dal film “Godzilla VS King Ghidorah”.

Nel corso del primo scontro Mechagodzilla mette in difficoltà Godzilla, ma il dinosauro riesce a stendere il robot con un potente sovraccarico elettrico. Gli umani decidono di affiancargli Garuda, un mezzo aereo da solo inefficace contro il dinosauro, che viene predisposto per agganciarsi alle spalle di Mechagodzilla creando la versione Super Mechagodzilla. In questa forma infatti il robot può sollevarsi da terra e sparare mentre è in volo.

I militari scoprono che Godzilla possiede un secondo cervello che sovrintende le funzioni del primo: nel corso del secondo scontro, Super Mechagodzilla danneggia tale nucleo rendendo Godzilla inerme e finendolo grazie al proprio notevole armamentario.

Interviene però il gigantesco pterodattilo Rodan che trasmette la propria forza vitale a Godzilla, il quale, ora potenziato dall’energia all’uranio, riesce a sconfiggere e a distruggere il suo avversario cibernetico.

Il Super Mechagodzilla possiede un reattore nucleare alimentato dal deuterio e dall’elio-3 solido. Il suo corpo è ricoperto da una armatura di diamante sintetico che può deflettere e assorbire i colpi di Godzilla, alimentando un raggio Plasma Granade sparato dall’addome.
Anche il Super Mechagodzilla è un armamentario ambulante di laser oculari e missili, può inoltre sparare dardi che elettrificano i bersagli, granate al plasma, e sollevarsi da terra grazie a Garuda posto sulla sua schiena. 

Tuttavia possiede anche diverse debolezze: una scarsa propensione al corpo a corpo (in quanto il costume di scena non era adatto al combattimento ravvicinato), una bassa tolleranza al calore elevato e all’alta tensione elettrica.


Il robot compare nel programma per bambini Adventure-Godzillaland nella quale robot e mostro sono due anchorman che si pestano a vicenda.

Versione dell’era MIllennium (“Kiryu”) (1999-2004)

La terza incarnazione di Mechagodzilla, nota come “Multipurpose Fighting System Type-3” (MFS-3) e come Kiryu (dragone meccanico), appare la prima volta nel film “Godzilla Against Mechagodzilla” del 2002.

Non è un robot bensì un cyborg da combattimento, realizzato dalla Anti-Megalosaurus Force a partire dai resti ossei del primo Godzilla originale, quello distrutto dall’Oxygen Destroyer nel film del 1954. 

Esso mantiene ricordi cellulari del mostro originale che, quando combatte contro l’attuale Godzilla, si riattivano portandolo a comportarsi momentaneamente come bestia distruttiva.
Il cyborg viene quindi riparato e dotato di un software di controllo più efficiente che gli consente di affrontare Godzilla una seconda volta in maniera più efficace. Benché Mechagodzilla venga seriamente danneggiato dal combattimento, si dimostra in effetti un’arma molto durevole in grado di respingere l’avanzata di Godzilla.

Nel sequel “Godzilla: Tokyo S.O.S.” del 2003, le fatine sacerdotesse della falena gigante Mothra avvertono gli umani che Mechagodzilla è un abominio che sovverte le leggi della natura, e propongono l’assistenza di Mothra contro Godzilla in cambio dello smantellamento del cyborg.

Per via del fatto che Mothra possa sconfiggere Godzilla non ci crede nessuno, gli umani gentilmente declinano l’offerta, così si guadagnano anche l’ostilità di Mothra. 

Il mostro alato e quello meccanico comunque si alleano per combattere Godzilla, scontro che termina con la morte del primo e il serio ferimento del secondo.

La nuova versione di Kiryu Modified-3 si unisce alle larve figlie di Mothra per fronteggiare il pericoloso rettile: il team-up stavolta ha la meglio e riescono a immobilizzare Godzilla. Alla fine del film tuttavia Mechagodzilla sceglie di inabissarsi in fondo all’oceano assieme alla sua controparte organica, per trovare finalmente la pace e per permettere all’altro se stesso di sopravvivere. Questo è l’unico film nel quale Mechagodzilla è effettivamente riuscito a sconfiggere Godzilla.

Kiryu è pilotato da remoto da un aereo di controllo e può essere ricaricato a distanza mediante microonde.
La sua arma più caratteristica è l’Absolute Zero Cannon, un raggio congelante emesso da un cannone sul petto che finisce per ibernare e per far collassare il bersaglio sotto il suo stesso peso.
Questa versione è particolarmente agile e abile nel combattimento, può volare per ristrette distanze. Possiede cannoni laser, una lama estendibile,un jetpack con lanciarazzi,  il potentissimo Triple Hyper Maser Cannon e un gran numero di missili. 
Le sue debolezze sono la ridotta riserva di energia e il fatto di essere suscettibile ai ricordi della sua personalità aggressiva insiti nel proprio DNA.

Spiegazione Mechagodzilla

Versione della trilogia Anime Netflix (“Mechagodzilla City”)

Nella trilogia anime reboot della Toho e distribuita su Netflix, Mechagodzilla appare molto brevemente in “Godzilla: Planet of the Monsters” del 2017. Lo si vede per pochi istanti nel quartier generale della resistenza umana, poco prima che l’attacco di Godzilla distrugga tutto quanto, senza dare il tempo a umani e ai loro alleati alieni di attivare il robot. Le sue sembianze vengono viste per pochi attimi in alcuni schermi e, confrontandole con il materiale degli artwork, si coglie che nella sua forma originale sia una replica iper tecnologica di Godzilla, seppure provvista di armi che spiegheremo dopo.

Nel sequel “Godzilla: Minaccia sulla città” del 2018 si scopre che alle pendici del Monte Fuji si trova la carcassa di Mechagodzilla, il cui metallo liquido per 20.000 anni si espanso fondendosi con l’ambiente e creando una vera e propria città dal diametro di 16,1 chilometri, Mechagodzilla City.

Esso è composto di nanometallo, una forma metallo autonomo guidato da una AI, che  si fonde a livello cellulare con l’ambiente circostante ed è in grado di riprodursi all’infinito.

Il Progetto Mechagodzilla venne sviluppato attorno al 2046 sulla terra sulla tecnologia dei Bilu Saludo, alieni di stampo militare alleati degli umani, ma vi è il dubbio che esso sarebbe potuto essere utilizzato un domani contro gli umani stessi, una volta contrastata la minaccia di Godzilla.

Umani e alieni riescono ad attrarre Godzilla alla soglia di Città Mechagodzilla, dove viene imprigionato nel nanometallo e ferito con arpioni nanosonde per squarciare il suo scudo: il mostro però converte il proprio elettromagnetismo in calore e inizia a fondere la città. 

I Bilu Saludo allora iniziano forzatamente a fondere sé stessi e i piloti degli Avvoltoi, apparecchiature volanti, con il nanometallo per schiantarli in atto suicida contro Godzilla. Ma ucciderlo a quel punto significherebbe permettere al nanometallo di espandersi fino a inglobare esseri viventi, per creare un unico, mastodontico essere meccanico grande l’intera Terra, un pianeta Mechagodzilla City, come vorrebbero i Bilu Saludo.

Haruo, il protagonista umano, quindi si ribella e distrugge la centrale di comando della città, con Godzilla che termina l’opera e oblitera Mechagodzilla City.

Questa versione di Mechagodzilla è la più potente e più grande mai apparsa (siccome ha un diametro di oltre 16 chilometri). Nella sua forma bipede è armata di alcune potentissime armi come delle lame da lancio,  il cannone a particelle Convergent Neutron Cannon, una Hyper Lance estendibile 500 metri per impalare il bersaglio, e può volare grazie ai plasma booster installati.
Dopo la sua distruzione originale, la sua IA rimane attiva e per 20.000 anni modella il nanometallo fino a creare una vera e propria città nanotecnologica funzionante. Gli esseri biologici possono essere assorbiti per espandere la sua massa e le sue capacità, anche contro la loro volontà.

Possiede enormi capacità difensive, come uno scudo di nanoparticelle che permette addirittura di disperdere l’attacco di Godzilla. Non possiede missili, ma può equipaggiare i suoi edifici con armi da fuoco abbastanza potenti da ferire Godzilla. 

La sua unica debolezza consiste nella centralina di comando che ne sovrintende tutte le funzioni.

Versione Monsterverse

La versione Monsterverse di Mechagodzilla appare nel film “Godzilla vs Kong” del 2021.
Si tratta di un’arma robotica costruita dalla società Apex Cybernetics per eliminare Godzilla e qualsiasi altro Titano ritenuto una minaccia, in modo che l’umanità possa restare la specie dominante sulla Terra.

Mechagodzilla: chi è nel Monsterverse?

Esteticamente, si presenta come una versione robotica del suo omologo biologico.
Possiede un vasto armamentario di lanciamissili, la corda termina con una trivella che può essere utilizzata a scopi offensivi. La sua arma più terribile è un raggio di energia protonica rossa in grado di superare in forza il fiato atomico di Godzilla.
Rispetto alle precedenti versioni, questo Mechagodzilla è molto portato per il combattimento corpo a corpo. Tra la sua enorme forza, i riflessi di livello umano e la capacità di ricoprire i suoi pugni di plasma, si dimostra un avversario tremendo anche contro Kong e Godzilla allo stesso tempo. Possiede inoltre dei booster su schiena e fianchi che gli permettono di sollevarsi da terra e di muoversi rapidamente.

Di base non possiede una personalità propria, essendo controllato da un pilota.
Tuttavia, nel corso della storia, la testa sinistra di Ghidorah estende la propria influenza sul mecha sovrascrivendo la guida umana, e inizia a uccidere indiscriminatamente tutti gli umani che incontra, per rivolgere la propria furia direttamente contro Godzilla.
Rispetto a King Ghidorah, agisce in maniera molto più efficiente puntando a uccidere l’avversario nel minor tempo possibile: da notare che si concentra sul voler battere l’avversario, trattando Kong come poco più di una interruzione.

Questa versione viene costruita dalla società Apex Cybernetics in seguito all’attacco perpetuato da King Ghidorah nel 2019. Dal teschio della testa sinistra del mostro viene realizzato un abitacolo per controllare Mechagodzilla mediante onde radio, mentre il DNA dell’alieno viene integrato nella struttura per fungere da ricevente.
Il pilota in questione è Ren Serizawa, figlio di Ishiro Serizawa, il quale entra in trance nelle fasi in cui pilota il robot.

Mechagodzilla viene visto inizialmente in una struttura Apex a Hong Kong. La versione ultimata viene utilizzata per combattere uno Skullcrawler adulto, che viene fatto a pezzi dalla forza e i raggi di energia del mecha.
Nel 2024, Mechagodzilla viene potenziato dall’energia che emerge dalla Terra Cava; tale influsso però rivitalizza la testa di King Ghidorah al suo interno permettendole di uccidere i suoi creatori Walter Simmons e Ren Serizawa. Nel corso del poderoso scontro tra Godzilla e Kong, il robot si libera e inizia a devastare Hong Kong.
Mechagodzilla inizia presto a combattere brutalmente Godzilla grazie alla propria forza, al proprio armamentario tecnologico e a una furia senza eguali.
Soltanto l’intervento di Kong permette a Godzilla di salvarsi, ma il mecha è tanto forte da riuscire a contrastare entrambi. Tuttavia, prima che riesca a uccidere Kong, Josh Valentine versa l’alcol di Bernie Hayes in un pannello di controllo, bloccando il mecha per un breve momento.
Godzilla dunque carica con il proprio raggio atomico l’ascia di Kong, permettendogli di fare a pezzi e decapitare il robot, ponendo fine al suo regno del terrore.

Versione Singular Point

Nella serie animata “Godzilla Singular Point”, alla fine dell’ultimo episodio, in una sorta di omaggio al franchise, si vede Kyriu (con la testa rotante) combattere assieme a Jet Jaguar.

Nella scena finale della prima stagione, la SHIVA Corporation sta costruendo il Mechagodzilla stile Showa a partire dai resti dello scheletro del primo Godzilla presentato.

E con questo è tutto. Lasciami un commento, noi ci vediamo alla prossima.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy