Ben ritrovati su questi lidi!
Se ti occupi di copywriting a fini SEO sai quanto sia importante realizzare un piano editoriale sviluppato attorno ad argomenti utili per il tuo business ma senza essere ridondanti, ovvero non trattare nello stesso modo i temi di partenza.
Si tratta di una attività di definizione del piano editoriale per il blog che, proprio come la scelta di tag e categorie, deve essere svolta possibilmente non appena si decide di dedicarsi al blog marketing in maniera professionale, in modo tale da non dare origine ad attività infruttuose.
Purtroppo, in molti tentano di creare molti contenuti per leggere varianti delle stesse chiavi di ricerca per beccare con uno o con l’altro delle visite interessate. Secondo te, questa tecnica funziona?
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Cos’è la cannibalizzazione dei contenuti?
Quando si scrivono articoli che rispondono alle stesse esigenze di ricerca seppure con parole non proprio uguali (ad esempio un articolo intitolato “come risparmiare al supermercato” equivale a “come spendere meno al supermarket”) si corre il rischio di cannibalizzare i contenuti.
Ovvero, Google può scegliere di mostrare nelle serp soltanto uno di essi e l’altro è come se non fosse indicizzato ed ergo se non esistesse.
La cannibalizzazione delle keyword può avvenire sia quando si utilizzano parole simili (“Come riparare un rubinetto da soli” è come “Come riparare un rubinetto senza chiamare l’idraulico”) sia quando i termini sono diversi ma le informazioni fornite simili (“Come riparare un rubinetto che perde” è come “Come aggiustare un rubinetto che gocciola”).
Perchè la cannibalizzazione delle keyword può essere pericolosa?
Ti ricordi i bei tempi pre-Hummingbird? Bè, io ricordo che all’epoca si tendeva a creare una pagina per ogni combinazione di parole chiave, il risultato era una lista di contenuti molto simili fra loro e appunto ridondanti. Oggi invece (per fortuna) si tende ad aggregare intenti di ricerca simili nelle stesse pagine per fornire un’unica risposta alle necessità dei visitatori.
Scrivere contenuti troppo simili è una tendenza pericolosa che ti espone a svariati rischi:
- Google può valutare più articoli come praticamente equivalenti e scegliere di mostrarne soltanto uno fra i tanti, vanificando gli sforzi che hai infuso nella loro realizzazione. Come sappiamo, più che penalizzare, per contenuti duplicati, Google sceglie di mostrare quelli più rilevanti occultando gli altri, perciò funge da filtro per far emergere soltanto le pagine che hanno un qualcosa di unico
- il lettore può trovarsi confuso di fronte ad articoli dai titoli simili e avere l’impressione di trovarsi di fronte a qualcuno che tratta “da sbadato” gli stessi temi più volte
- puoi non cogliere il vero problema alla base del mancato posizionamento e nella perdita di traffico (sfociando nel tipico “Google è cattivo e non mi fa arrivare in prima posizione”)
- può ridursi l’autorità della pagina
- sperperi il prezioso crawl budget tra pagine che non ti portano effettivi risultati
- perdi potenzialità in termini di visite a favore dei nuovi contenuti consolidando sempre i soliti
- ripartisci le performance e le interazioni (commenti, share, Mi Piace) tra le varie pagine
- in occasione di particolari update di Google può portare a subire penalizzazioni per scarsa qualità di contenuti originali. Non parlo di Panda che punisce i thin content ma di qualcosa stile Medic Update che potrebbe – anche se non ne sono certo – includere nelle valutazioni se i contenuti sono effettivamente utili e di qualità
La paura di cannibalizzare i contenuti espone anche a un rischio dei tutto opposto: la tentazione di trattare di tutto il tema che hai in mente in una volta sola, generando articoli chilometrici simili in massa e interesse suscitato a un elenco del telefono.
Come evitare la cannibalizzazione delle keyword
Lo confesso, è un errore che ho commesso anche io, quando all’inizio della mia attività come copywriter SEO a Perugia scrivevo in questo blog per condividere la mia passione senza pensare a come un domani (che sembrava molto distante) il blog si sarebbe gonfiato di articoli che trattano gli stessi argomenti.
Un tempo ero giovane e sciocco. Ora invece, non sono più giovane.
La prima soluzione che viene in mente a chi scrive contenuti per siti web è quella di deindicizzare i contenuti ridondanti: personalmente la trovo una soluzione stile “metto il noindex ai tag in eccesso” oppure “metto il disavow anche se non ho subito penalizzazioni” misura che francamente andrebbero lasciate per ultime siccome, come vedremo fra poco, esistono soluzioni per copywriter seo più efficaci.
Una tecnica che mi piace molto per rimediare alla cannibalizzazione dei contenuti consiste nello scegliere due o tre articoli affini e poi accorpare tutti i testi in uno solo, eliminando le parti di troppo, lasciando come base quello più visitatori ed eliminando fisicamente i restanti. Se gli articoli precedenti hanno visite, imposto i redirect 301, altrimenti niente e amici come prima.
Se il rischio di cannibalizzazione è tra articoli del blog e prodotti in vendita, puoi scegliere invece di mettere proprio in noindex questi ultimi perché sono i primi ad avere uno scopo di conversione.
1 Lavora sull’intento di ricerca
Come ho ribadito in più occasioni, ogni articolo dovrebbe puntare a sviscerare un determinato intento di ricerca in maniera completa e definitiva, in modo tale che il lettore non abbia la necessità di trovare altre fonti per rispondere a quella esigenze.
Le stesse ricerche vocali da mobile su Google puntano a presentare un solo sito come rilevante per una certa ricerca, perciò più ti focalizzi nel rispondere bene, più ne trarrai guadagno.
Ovviamente più allarghi la maglia e più un testo dovrebbe essere lungo per rispondere per bene a una query informativa, per non parlare della concorrenza che incontri sulle chiavi secche.
Scegliere in maniera oculata le chiavi di ricerca di coda lunga comporta la possibilità di aggregare più tipi di ricerche attinenti alla medesima ricerca informativa e di rispondere a esse con un solo articolo, senza dare spazio a contenuti duplicati perché già sviscerati.
Per esempio Aranzulla.it, il gigantesco portale leader nelle query informative tecnologiche per non addetti ai lavori, potrebbe benissimo soffrire del problema di contenuti che si cannibalizzano per le stesse ricerche, ma per merito della maestria di Aranzulla e del suo staff ogni articolo è orientato a un diverso intento di ricerca.
Troverai quindi contenuti del tipo:
- come ritagliare video
- come ritagliare video online
- migliori programmi di video editing
- software free per il video editing
che saggiamente offrono risposte differenziate a tutte le sfumature di intenti di ricerca.
2 Stabilisci un ordine gerarchico tra contenuti
Innanzitutto, definisci una scala gerarchica dei contenuti.
In base all’analisi delle parole chiave avrai stabilito che alcune ricerche sono più impegnative e richiedono contenuti approfonditi, mentre altri sono legati ad argomenti più ristretti e possono essere sviscerati con articoli più corti.
Per esempio, il tuo sito può vendere caffè e nel tuo blog aziendale vuoi trattare la chiave “problemi legati al caffè”: inizialmente scrivi un articolo sui problemi (intestinali) derivanti dal caffè e successivamente ne scrivi uno sui problemi intestinali del caffè per chi soffre di gastrite.
Ecco, apparentemente essi trattano sempre l’argomento problemi-intestinali-caffè e possono cannibalizzarsi a vicenza, ma per evitare questo problema ti basta dividere gerarchicamente i due articoli sviluppandoli in maniera diversa.
L’articolo superiore “Problemi intestinali del caffè” sarà un pillar article che tratterà l’argomento più variegato citando i vari topic correlati quali: colon irritabile, meteorismo, cibi che aggravano la situazione ecc.
L’articolo a supporto del primo sarà concentrato sul topic caffè + gastrite: ovvero parlerà dei problemi intestinali dati dal caffè nel caso di questo specifico disturbo. Infatti si tratta di una condizione che non interessa tutti i tuoi lettori ma che ti porta visite interessate da quella sezione di lettori interessata a risolvere il proprio problema.
Per chiarire questa distinzione puoi avvalerti dei tool per creare mappe mentali che ti permettono di distinguere gli articoli a grappoli in modo che ciascuno di quello di grado inferiore non vada a replicare uno di quelli superiori.
Con questa strategia puoi ovviare al rischio di duplicare i contenuti generando un solo contenuto principale e una serie di articoli “di supporto” che sono utili per fare link building interna verso i testi che vuoi potenziare.
3 Varia il titolo degli articoli con sinonimi delle parole chiave
Non nego che negli algoritmi che valutano le query in lingua ci sia ancora da lavorare per affinare i risultati delle analisi. Ci sono degli articoli che possono posizionarsi in maniera molto diversa a seconda delle parole che vengono utilizzate nell’URL e soprattutto nel Title.
Se non hai convenienza a unire ogni genere di long tail kw in un solo articolo, puoi variare i titoli degli articoli per i motori di ricerca in modo tale da dare l’impressione che si tratti di due temi differenti, del tipo:
- Come aggiustare i televisori da soli
- Come riparare la TV con pezzi comuni
Come puoi vedere l’intento di ricerca è molto simile, ma utilizzando parole diverse (e orientandoti comunque verso temi leggermente differenti) dai comunque l’impressione di avere prodotto articoli differenti fra di loro e hai la possibilità di posizionarti più volte.
4 Analizza le domande gli utenti per ripartire gli argomenti tra più pagine
A volte ci sono delle mutazioni nel mondo esterno che portano a nascere di nuove esigenze informative che stravolgono la percezione di rilevanza attorno a un argomento che avresti dato per assodato.
Ad esempio,se domani un servizio televisivo parlasse di ipotetici effetti benefici del limone nel curare una diffusa malattia, tu che nel tuo sito vendi limoni a km 0, potresti fare bene a realizzare nuovi articoli per sviscerare “il limone può curare malattia X”?
Per verificare questi picchi di interesse puoi avvalerti dei tool per l’analisi dei trend stagionali che abbiamo già visto e decidere quindi se sviluppare nuovi contenuti per intercettare le ricerche del momento.
Anche siti come Quora e Yahoo Answers si rivelano utili per fornirti spunti originali su come trattare argomenti preesistenti: troverai al loro interno numerose domande su piccole variazioni di temi già noti del tipo
- “come posso monetizzare con un blog?”
- “voglio aprire un blog, come posso guadagnarci denaro?”
- “sono rimasto senza lavoro, secondo voi aprire un blog mi aiuta a mantenermi?”
Che ti aiutano a trattare temi affini sempre da punti di vista differenti.
Ebbene, queste sono le considerazioni che mi vengono in mente in fatto di cannibalizzazione dei contenuti. Vuoi raccontarmi le tue opinioni qua sotto?