Link building efficace, quello che devi considerare – Intervista a Germano Proietti Bartolucci
SEO Interviste SEO, Link building e Link interniBen ritrovati su questi lidi!
Siccome le interviste agli esperti SEO ci piacciono forte, e siccome qui siamo in casa mia e comando io, ho l’onore di proporvi un’altra testimonianza sulle pratiche di ottimizzazione per i siti web che assieme al copywriting a fini SEO sono in grado di far decollare il nostro business online. Oggi ai nostri microfoni digitali abbiamo Germano Proietti Bartolucci, consulente SEO e web developer freelance, che ci parlerà di come mettere a punto una strategia di link building davvero efficace per il nostro sito.
Ciao Germano, grazie per avermi concesso questa intervista! Vuoi raccontarci qualcosa su di te?
Ciao Ilario, devo ringraziarti per avermi dato questa possibilità, sono contento di parlare a casa tua!
Io sono un consulente SEO freelance, e mi occupo anche di realizzare siti web, funzionali al posizionamento sui motori di ricerca. Di recente ho avviato un percorso che aiuta i piccoli imprenditori che vogliono essere informati su come si svolge l’attività SEO, in modo di poter approcciare da soli alla materia o sapere se Web Agency o professionisti che seguono il loro posizionamento stanno facendo un lavoro adeguato(seofaidate.info)
Nasco con disciplina informatica, infatti sono stato uno delle prime cavie della facoltà di Informatica alla Sapienza di Roma, e la passione per la programmazione c’è sempre stata fin dagli albori dei personal computer(eh si, sono un giovane vecchio!), fino all’incontro con l’HTML e i suoi amici, che mi hanno portato a scoprire che si poteva mettere online un contenuto editoriale, e farsi vedere da chi cercava informazioni.
La storia d’amore con la SEO è stata una storia tormentata, che ha iniziato come semplice informarsi, fino a capirne le potenzialità, abbinate alla realizzazione di un sito, e successivamente renderla parte integrante della messa online di un progetto.
Dopo aver avuto esperienze con e-commerce da dipendente, e collaboratore esterno di varie web agency, ho deciso di lanciarmi come indipendente. Chi mi ha attaccato l’amore per la SEO? Ho divorato molti contenuti online e offline, e direi tra le persone chiave potrei menzionare Marco Ronco, Francesco Margherita per l’approccio filosofico e semantico alla materia, Benedetto Motisi ed infine Emanuele Tolomei.
Quando consigli di procedere a una campagna di link building, e quando invece lo sconsigli?
La link Building è una parte fondamentale dell’attività SEO, e da sempre un’aspetto poco compreso dai più, ma quando se ne comprende l’utilità all’interno di una strategia completa, non si può non farne a meno, perché si tratta ancora di dare segnali a Google e agli altri motori di ricerca che considerano molto il valore del link, della menzione, del “passaparola”.
Quando consiglio un’attività di Link Building? Quasi sempre direi all’interno di una programmazione della SEO, ovviamente dopo aver studiato attentamente quello che il motore di ricerca premia nel settore specifico in cui si va a lavorare. A volte serve battagliare a suon di Spada Laser a colpi di Link Building, in altri casi basta “sbloccare” il sito da un iniziale anonimato embrionale ed ottenere ottimi risultati.
Quando è sconsigliabile iniziare questo tipo di pratica? Quando osservando il proprio sito con attenzione sono presenti errori macroscopici: ottimizzazione del sito approssimativa, errori tecnici trascurati(404, duplicati, sitemap male organizzata, nel caso degli ecommerce mala gestione della paginazione) che vanno assolutamente risolti per dare efficacia alle attività di posizionamento, link building compresa. Non ultimo aspetto, non aver chiaro il proprio obiettivo in termini di posizionamento, non aver organizzato al meglio il piano editoriale rende inefficace un’attività di link building. Quindi prima di invitare gente a pranzo, devo rendere la mia casa accogliente.
Quali caratteristiche devono possedere i link che possono spingere davvero?
Allora, per mia esperienza i link devono provenire da siti a tema principalmente, e/o generalisti nel caso in cui il nostro sito sia molto di nicchia e appartenente a categorie professionali “poco raccontabili”. Un aspetto da considerare è che il sito di provenienza deve essere un sito che riceve traffico, e non creato ad hoc come link farm, per il solo obiettivo di sparare link all’esterno, ma con un intento di dare valore all’utente e a chi lo visita. E’ vero che per una diversificazione del profilo link di un sito anche i link di media qualità servono, per dare un’effetto più naturale all’attività, ma saranno sempre quelli più di qualità (spontanei, o da siti con le caratteristiche indicate sopra) a fare la differenza.
Quali sono a tuo avviso i fattori da verificare prima di procedere con la link building?
Il nostro sito deve avere una struttura organizzata, pensata per aiutare la navigazione del nostro utente tipo. Non deve avere una profondità esagerata che fa sprecare al motore di ricerca crawl budget, ma facilmente navigabile, vedi la regola dei 3 clic per raggiungere tutte le pagine. Le categorie devono essere pensate, e nel caso dell’uso di tag aggregativi non ci dev’essere un abuso di questi elementi. Come dicevo sopra, l’obiettivo finale della messa online deve essere quello di avere un sito “navigabile”, organizzato, e senza errori tecnici. Dati i tempi di digestione dell’attività di link building, quando si tratta di un sito già presente online da sistemare, da correggere sotto gli aspetti di ottimizzazione, si può anche iniziare l’attività esterna al sito in contemporanea, avendo sempre chiaro l’obiettivo dell’ottimizzazione interna.
Un altro aspetto importante è la corretta calendarizzazione dell’attività di link building, senza pensare che con un’attività solo sporadica e non costante si possono ottenere risultati permanenti. Attenzione, nel caso di piccole attività, con un campo professionale circoscritto forse si, ma se si vuole avere risultati nel lungo periodo, la link building è un’attività da non smettere mai, e deve assolutamente essere pianificata e non improvvisata.
Come scegliere un giusto rapporto di anchor text brand e commerciali?
Quando si è all’inizio dell’attività di link building, tenderei a scegliere principalmente ancore di brand, rispetto ad ancore “manipolative” e con chiavi specifiche. Questo equilibrio deve essere mantenuto nel tempo, e la mia scelta va sempre verso un 50% di ancore di brand, verso la homepage del sito, e successivamente utilizzare anche ancore commerciali se vado ad approfondire argomenti che coinvolgono categorie interne del sito. E’ bene mantenere sempre un vantaggio delle ancore di brand rispetto alle altre, per una questione di “naturalità” dell’acquisizione.
Oggi si parla spesso di link earning: in quali casi ti sembra una strategia fattibile e conveniente?
Non credo che l’argomento link earning sia nuovo, quindi non parlerei solo di OGGI, ma nel concetto naturale di link la menzione ottenuta da siti esterni in maniera spontanea dovrebbe essere la regola. Quando si parla di Scambio di valore, ad esempio nel caso di dare un contenuto di valore ad un sito diverso dal nostro, per autorità e competenza della materia, io direi che anche in quel caso non si tratta di building, ma di earning, perché si è dato valore in cambio di un link o menzione.
Dovrebbe sempre essere l’obiettivo dell’attività di acquisizione link quello di ottenere link spontanei, e utilizzando le piazze social in maniera competente e dando contenuti e spunti di valore, non è mai da accantonare come aspetto e può portare quindi al riconoscimento del nostro brand e quindi a rendere il sito più incline ad ottenere link spontaneamente.
La link building interna quanto può influire nella trasmissione della link juice interna per “pompare” le pagine importanti?
Questo è un aspetto spesso trascurato di tutta l’attività SEO, ed è parte fondamentale in realtà dell’ottimizzazione interna, che permette di capire subito quali sono le pagine importanti del nostro sito, sia all’utente che al motore di ricerca, e più si organizza in maniera facile da capire meglio è per ottenere un buon risultato in termini di posizionamento. La lavorazione di tutte le chiavi correlate, realizzando contenuti interni mirati, e fornendo una struttura adeguata e “collegata” fra le varie parti è assolutamente determinante, direi come l’attività esterna.
Come ottimizzare un sito lato SEO prima di procedere con l’ottenimento dei link?
Con l’avvento del Mobile First si ha sempre maggiore necessità di siti performanti lato velocità. Quindi l’ottimizzazione delle performance, con una corretta organizzazione delle risorse, elementi media, documenti, e risorse tecniche (file js, fogli di stile) diventa prioritario. L’utente internet è sempre più bombardato di informazioni quando è online e ha bisogno di risposte in tempi brevi e questo anche i motori di ricerca lo impongono.
Poi ovviamente l’aspetto di organizzazione dei contenuti editoriali, che si tratti di un blog, o di un ecommerce, organizzando bene i contenitori delle categorie è fondamentale. Ottimizzazione delle foto, della gerarchia corretta dei titoli di pagina e lato utente anche meta description. Sitemap scritta bene, uso moderato ma efficace del file robots.txt quando strettamente necessario, e nel tempo poi anche dopo manutenzione continua osservando Google Search Console per capire se il lavoro pensato all’inizio è stato recepito come tale da Mr. G.
Quali sono le fonti di link non a pagamento che reputi più efficaci?
In alcuni settori specifici le directory tanto bistrattate funzionano ancora. E’ vero che la presenza grossa di social network come Facebook rendono importanti anche le menzioni e i link provenienti anche dal colosso di Zuckerberg, e secondo me spesso anche i link nofollow provenienti da forum e commenti in siti molto importanti contano. In alcune strategie complessive, direi che anche i link provenienti da blog realizzati su WordPress.com o Blogger si rivelano efficaci.
Un aspetto non facilissimo ma molto efficace per partire avvantaggiati lato link, anche se non proprio gratis, è quello di acquistare domini scaduti, che scelti a dovere hanno già uno storico pregresso e quindi di conseguenza un profilo link acquisito nel tempo.
Link a pagamento: sono necessari oppure pericolosi?
In mondi fantastici come la Terra di Mezzo del buon J.R.R. Tolkien e nel mondo fatato dei Mini Pony i link “a pagamento” non sono assolutamente necessari.
Ma è chiaro che se si vuole accelerare il processo di acquisizione trust di un sito appena nato o rafforzarlo per un sito che battaglia in settori altamente competitivi, ottenere link in maniera non spontanea è fondamentale. Diventa pericoloso quando questo processo è fatto senza criterio e senza studio approfondito dell’argomento.
Grazie per avere partecipato a questa intervista. A presto!
Grazie a te, Ilario. E’ stato veramente un piacere.