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Come migliorare un pessimo sito web

Agosto 16, 2015

Come migliorare siti web

photo credit: Kaptain Kobold via photopin (license)

<<Si aspetta che io compri?>>

<<No, mi aspetto che lei lasci il sito!>>

Ben ritrovato su questi lidi!

Se stai navigando in rete e a un tratto avverti fenomeni spiacevoli quali sanguinamento degli occhi, nausea, vertigini e produzione di sbadigli così grandi da permettere a Moby Dick di guardarti le tonsille, è chiaro sintomo che stai visitando un sito autolesionista.

Definisco come “autolesionista” un sito mal strutturato, inutile per gli scopi prefissi dal committente, scomodo da navigare e con le informazioni rilevanti ben celate.

A cosa serve un sito del genere? A niente, se non a consumare i soldi del proprietario e i decimi di vista dei navigatori.

A cosa ti serve invece questo articolo? A identificare possibili errori che forse stai commettendo anche tu sul tuo sito web  e a fornirti spunti e consigli per migliorare la tua visibilità web.

Contenuti Nascondi
1 Come migliorare un pessimo sito web?
1.1 1)Quello che non ha niente da dire
1.2 2)Quello narcisista
1.3 3)Quello che non ci azzecca proprio
1.4 4)Quello che scoppia di keyword
2 E tu, cosa ne pensi?
2.1 Post simili:

Come migliorare un pessimo sito web?

La cicogna che porta i piccoli siti autolesionisti di solito si chiama  “un nipote/un cugino/un amico che smanetta con il computer” ovvero una persona che magari ci mette passione  e impegno, ma che non è materialmente in grado di realizzare una vetrina virtuale tanto ambiziosa come quello che vuole il committente.

Chiarisco, non voglio criticare nessuno: solo, intendo ricordare che esistono alcuni accorgimenti che puoi prendere per rendere più efficiente la navigabilità del tuo sito.

Naturalmente non tutti i siti brutti o inadatti sono uguali: esistono specifiche categorie di errori e apposite strategie per migliorarli, che ora andremo a vedere una per una.

1)Quello che non ha niente da dire

L’unica cosa peggiore di non avere niente da dire, è di dimostrarlo continuamente.

Pagine e pagine piene solo di aria e ampi spazi bianchi su cui potresti correre una maratona, danno un’aria di desolazione e di abbandono, di certo non incoraggiano la condivisione e non danno un’impressione di autorevolezza.

  • Usa immagini e video: crea un engagement visivo con i tuoi utenti in modo da mostrare concretamente quali sono i pregi del tuo prodotto e servizio: qui trovi alcuni script gratis per photogallery.
  • Regala un prodotto di valore: se proprio non ti viene niente in mente da scrivere, potesti utilizzare la pagina come landing page per rendere scaricabile un ebook realizzato con le tue manine. Nel tuo lavoro sarai esperto di qualcosa, no? Perché non condividere con gli altri queste conoscenze e fare al contempo un po’ di branding?

L’esemplare opposto al primo caso è quello del sito che ha una valanga di nozioni da elargirti: pagine così dense di testo da provocarti l’infiammazione del tunnel carpale a forza di scrollare con il mouse, carrellate di parole talmente interminabili che per quando hai finito di leggere è già Natale dell’anno prossimo.

  • Dividi il testo in paragrafi: una suddivisione in sotto aree tematiche permette all’utente di capire al volo di cosa stai parlando. Usa i tag h1,2,3… per comunicare al motore di ricerca l’argomento del paragrafo, e invoglia il lettore a proseguire con appositi titoletti.
  • Usa le liste puntate quando servono: anziché espandere un solo muro di testo, riassumi il concetto in frasi breve e concise riassumibili in pochi punti facilmente memorizzabili. C’è un’interessante riflessione sull’impiego delle liste da parte di My Social Web

2)Quello narcisista

Consigli per migliorare un sito web

photo credit: Kalexanderson via photopin (license)

Ti è mai capitato di leggere il “Chi siamo” di un sito e imbatterti in periodi del tipo “leader di settore da oltre vent’anni”, “tutti i nostri clienti sono sempre soddisfatti” e altre presentazioni trasudanti di modestia?

Il problema nasce dal fatto che chiunque, comprensibilmente, vuole fare una buona impressione su coloro che un giorno potrebbero staccargli un assegno, ma di iperbole autoelogiative è pieno il web.

A coloro che ci fanno presente l’importanza di pavoneggiarsi, ribatto semplicemente una cosa: la Coca-Cola ha bisogno di dichiararsi leader del settore? O forse sono i fatti a parlare per lei?

  • Non promettere ciò che non puoi mantenere: hai presente il signor Scrooge quando si trova davanti lo spettro del defunto socio Marley che gli mostra dove è finito a forza di comportarsi male? Più o meno il vecchio fa la faccia che probabilmente fai tu quando, navigando in rete, ti imbatti nella testimonianza di qualcuno che spezza la tua autostima.  Ricorda che, se il tuo servizio non è all’altezza delle premesse, si verrà a sapere in ogni caso: Facebook, Twitter, Google+, non manca modo a nessuno di esternare la propria delusione.
  • Fatti,non parole: meglio non esagerare con l’autocelebrazione, se sei veramente bravo quanto credi lascia la parola ai tuoi clienti soddisfatti: chiedi a qualche utente fidelizzato di scriverti qualche riga di recensione oppure linka a forum e portali dove qualcuno già parla bene di te: otterrai un effetto molto più autentico ed efficace.

3)Quello che non ci azzecca proprio

Magari hai avuto fortuna e ti sei imbattuto in un sito con contenuti di valore e che risponde alle tue esigenze.
Purtroppo non è tutto rose e fiori: il sito ornato di alcuni elementi che il buon gusto o perlomeno la pietà verso i visitatori vorrebbero risparmiati: sfondi improbabili, scritte di colori accesi su sfondi nero pece e, soprattutto,

l’odiatissima pubblicità pop-up

flagello della navigazione in internet e prima causa al mondo di uscita da qualsiasi sito.

  • Prenditi una pausa: come una dichiarazione di amore che ha un certo suono nella nostra testa e uno tutto diverso quando esce dalle labbra, così probabilmente l’impostazione di un sito è appagante e meravigliosa in un primo tempo, ma molto meno in un secondo. Prenditi un po’ di tempo per considerare con occhi nuovi quanto hai appena approvato, poi torna sui tuoi passi ed esamina layout, distribuzione dei contenuti e altre minuzie con occhi più critici: scommettiamo che c’è qualcosa che non va e che ora vuoi cambiare?
  • Chiedi l’opinione di qualcun altro: prendi in considerazione l’idea di avvalerti anche dei consigli di chi crea siti e template da anni: non è detto che per forza la tua soluzione stilistica sia esattamente la migliore al mondo, e a volte sentire anche una seconda campana aiuta a investire meglio il proprio denaro.

4)Quello che scoppia di keyword

Un SEO alle prime armi pensa che più volte ripeterà le parole chiave all’interno del testo, meglio si posizionerà per Google.

In realtà, non è una competizione sul “quanto”, ma su “come le keyword vengono impiegate.
Parlare di numeri e di percentuali di rapporto keyword/testo significa inimicarsi probabilmente il 50% dei SEO, in quanto un po’ tutti hanno il proprio mantra. C’è chi considera la keyword density totalmente ininfluente ai fini di un migliore posizionamento e chi gli attribuisce mistici e imperscrutabili effetti su risultati di ricerca… dal mio punto di vista, decidere il valore della pagina dalla keyword density è come guardare il Sole e dedurre che ruota attorno alla Terra.

  • Usa solo le keyword che servono davvero: mentre parli, ti preoccupi forse di infarcire il discorso di parole chiave per essere sicuro che il tuo interlocutore abbia recepito il messaggio? Google cerca di fornire il risultato migliore per l’utente, il che vuol dire che esso deve essere piacevole da leggere, scorrevole e pertinente. Ragiona su ciò che il visitatore vorrebbe sentirsi dire e inserisci parole-ancora di conseguenza.
  • Lavora di long tail: ragiona sullo scopo della tua pagina: il segreto di una pagina web efficace è che risponde precisamente alle esigenze di coloro che l‘hanno cercata. Più è specifico il suo contenuto più sarà utile a qualcuno: non cercare di posizionarti per “auto-Milano” ma per “noleggio auto a lungo termine a Milano”. Sicuramente i visitatori saranno di meno, ma realmente interessati a quanto proponi.

E tu, cosa ne pensi?

Naturalmente, questa guida non ha pretese di completezza: gli esemplari di siti autolesionisti da studiare sono veramente tanti, ma potremmo continuare a parlarne con il tuo aiuto… se hai opinioni da darmi o consigli da chiedermi, ti risponderò volentieri!

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