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Guida alle mappe mentali: i vantaggi in ottica SEO e i migliori tool per creare mind map

Agosto 11, 2018 · Leave a Comment

Ben ritrovati su questi lidi!

Un progetto editoriale di valore deve puntare a offrire la migliore esperienza di consultazione possibile: ciò include sia rispondere in maniera esaustiva all’intento di ricerca che esporre le informazioni in una forma chiara, facilmente leggibile e interpretabile fin dal primo sguardo.

L’ottimizzazione per i motori di ricerca passa anche per le attività volte a rendere i contenuti meglio comprensibili da Google & co. e più invitanti per i lettori umani

Migliorare la user experience e rispondere efficacemente all’intento di ricerca significa presentare i contenuti in una forma chiara e accattivante fin dal primo sguardo.

Ora vedremo come le mappe mentali possono aumentare il valore dei nostri progetti online e apportare dei benefici in ottica SEO.

Contenuti Nascondi
1 Cosa sono le mappe mentali (mind maps)
1.1 Vantaggi delle mappe mentali
2 Come realizzare una mappa mentale in ottica SEO
3 Tool per creare mind maps
3.1 Post simili:

Cosa sono le mappe mentali (mind maps)

Hai presente quando lavoravi con carta e penna (oddio, io lo faccio ancora) per trattare degli schemi che ti erano immensamente utili per riepilogare gli step dei compiti che ti accingevi a svolgere? Ecco, forse non lo sapevi, ma in pratica stavi lavorando eseguendo delle mappe mentali.

Le mappe mentali sono degli strumenti che permettono di racchiudere le informazioni che vuoi comunicare in una forma intuitiva e accattivante, di rendere più comunicativi i tuoi progetti e di sottolineare le connessioni di causa ed effetto tra i vari argomenti.

Esse sono un valido elemento delle strategie di content marketing e in ottica di SEO copywriting poiché permettono di organizzare le informazioni secondo criteri gerarchici (ottime per la struttura a piramide rovesciata per l’esposizione di una tesi di un articolo) e di mettere in chiara evidenza gli argomenti centrali ai quali altri sono collegati.

Attraverso una stratificazione visiva delle informazioni, puoi organizzare una esposizione complessa ma al contempo lineare, evitando di disperderti in tortuosi giri di parole, e di esprimere le nozioni in maniera molto veloce.

Nell’ottica di rivitalizzare i vecchi contenuti, puoi utilizzarle per aggiungere progressivamente rami di argomenti collegati (es. news a tema) al tema centrale per avere ben chiaro come vuoi espanderlo.

James Bond 50th anniversary mind map

by DrawMeAnIdea.

From Visually.

Se vuoi illustrare un processo logico e una connessione di elementi ai tuoi lettori, puoi utilizzare le mind map per rendere meglio comprensibili le tue esposizioni.

Pensa a tutte le volte in cui hai bisogno di esporre un procedimento logico a un tuo committente senza tergiversare in lunghi giri di parole: le mappe mentali sono perfetti per illustrare in una sola schermata una serie di ragionamenti connessi fra loro. Un po’ come alle superiori si parte da una scaletta grafica per illustrare tutti gli argomenti della tesina all’orale.

Esse sono strumenti ideali anche per i lavori in brainstorming dato che possono essere modificate da remoto da diversi utenti: ciascuno può raccogliere e aggiungere idee per incrementare il valore degli schemi grafici.

Vantaggi delle mappe mentali

Le mind maps possono costituire rappresentazioni visive della keyword research.
Se lavori specialmente con chiavi lunghe, puoi raggruppare long tail keywords analoghe per scopo di ricerca in “mucchietti” da disporre ordinatamente sullo schema in relazione con l’argomento centrale per il quale vuoi posizionarti.

 In particolare, le mappe mentali:

  • aiutano a collegare una serie di concetti in una forma facilmente intuitiva
  • permettono di evidenziare le associazioni tra diversi fattori non chiare fin da subito
  • sono facilmente esportabili in PDF JPG e altri formati
  • possono essere utilizzate come tool online oppure come applicazioni su piattaforme
  • permettono di trasportare elementi all’interno dello schema con il classico drag & drop
  • possono essere utilizzate in cloud da più persone per inserire informazioni diversificate
  • consentono di organizzare le informazioni in maniera stratificata secondo un ordine gerarchico
  • consentono di introdurre collegamenti ipertestuali e allegati per approfondire gli argomenti esplicati
  • aiutano a risparmiare tempo nella gestione dei progetti a cui fanno riferimenti team di lavoro

 Tuttavia, come per qualsiasi strumento a questo mondo, spesso le mind map presentano degli svantaggi nell’utilizzo. Tra i più frequenti abbiamo:

  • problemi nell’adeguare la taglia degli schemi a quella che si vuole ottenere
  • difficoltà (per le prime volte) a organizzare le informazioni in maniera leggibile
  • difficoltà – per alcuni tool – nello spostare dei nodi centrali dai quali se ne dipanano altri senza stravolgere la struttura del costrutto

 Per creare una mappa mentale, devi partire da un concetto centrale che rappresenta il topic dell’articolo. Nella mia guida su come utilizzare le long tail keyword abbiamo visto come le ricerche di coda lunga si possano raggruppare in “grappoli” associati a dei sotto insieme di richieste specifiche per approfondire in maniera ordinata temi di interesse senza rischiare di cannibalizzare ogni pagina per una sola long tail keyword (pratica sgradita a Google).

Ogni sotto-topic può essere riconoscibile da un colore differente a esso dedicato.

 Le mappe mentali sono strumenti utili in ambito di SEO e copywriting; le figure che operano in questi campi infatti possono utilizzarle:

  • per riassumere a mo’ di scaletta gli argomenti da trattare nei loro articoli ed ebook ed evidenziare le relazioni a cascata tra i vari temi
  • permettono di illustrare i procedimenti espressi in un articolo connessi a un certo argomento (ad esempio, se l’argomento è “migrazione ad HTTPS”, ogni nodo può riassumere i passaggi precedenti e successivi alla migrazione a cui fare attenzione)
  • aiutano a esporre ai committenti (proprietari di siti web, consulenti) gli obiettivi da raggiungere (per esempio in merito all’ampliamento di visibilità di un brand)
  • raccogliere le idee da esporre in un video (ad esempio, come base di un copione da realizzare attorno a un determinato argomento)
  • ripartire le attività di ottimizzazione SEO tra diversi componenti di un team (il SEO può occuparsi della keyword research, il copywriter di realizzare articoli, il social media manager di monitorare l’engagement sui social ecc.)

 Come realizzare una mappa mentale in ottica SEO

Tra le tattiche di copywriting SEO vi è quella di invogliare il lettore a proseguire nella fruizione del contenuto dopo l’atterraggio sulla pagina: in questo modo infatti si forniscono a Google segnali on page di gradimento (minore bounce rate, maggiore tempo di permanenza, possibilità di invogliare alla lettura di altri contenuti) oltre ovviamente alla possibilità di rendere più efficaci le call to action.

Gli schemi di rappresentazione del pensiero ti forniscono una visione del tutto, ti aiutano a pensare in maniera non lineare (ottima per affrontare argomenti da un punto di vista più originale) e di vedere i progetti non loro complesso (prova a immaginare le attività di ripensamento della struttura dei contenuti).

Se realizzi articoli per siti web a partire dalle mappe mentali, puoi agevolarti nella costruzione dei contenuti sempre pensando alle esigenze del lettore.

Facciamo un esempio di un articolo che potrei pensare per il mio blog:

  • Tema (bolla centrale): update di Google di agosto 2018
  • Blocco di rami 1: possibili cause delle variazioni di ranking
    • Blocco di rami 1-A: dichiarazioni di Google e di fonti del settore
    • Blocco di rami 1-B: impressioni e supposizioni (di chi scrive)
  • Blocco di rami 2: i precedenti update di Google
    • Blocco di rami 2-A: dichiarazioni di Google e di fonti del settore
    • Blocco di rami 2-B: impressioni e supposizioni (di chi scrive)

 Come puoi vedere i sub-topic di secondo livello sono scritti alla stessa maniera, ma riguardano argomenti differenti perché sono diversi i sub-topic di primo livello ai quali si aggrappano.

 Come utilizzare chiavi di ricerca

Le mappe mentali condividono dei pregi con i tool per creare sitemap visive: si tratta di strumenti che rendono intuitiva la comprensione di concetti complicati per i non addetti ai lavori.
Chi fa il lavoro del copywriter SEO puoi quindi avvalersene per illustrare al proprio committente/colleghi del content marketing gli argomenti da trattare in ogni articolo, in relazione alla keyword per le quali si vuole posizionare, per identificare un problema da esporre in maniera sistematica.

 A partire dalla bolla centrale si aggiungano rami che culminano in nodi, ciascuno dei quali racchiude un sub-topic (idealmente un argomento di un paragrafo).

Da ogni sotto-argomento si dipanano altri rami (il numero dipende da quanto vuoi rendere approfondito lo schema) che possono costituire approfondimenti ad argomenti esterni.

Ogni specifico sotto intento di ricerca può costituire una “lista puntata di nodi” che possono appartenere alla stessa area. I sotto argomenti possono avere anche delle forme differenti per distinguerli tra loro.

 Puoi ragionare quindi secondo un’ottica di:

  • Topic/obiettivo (“rapporto fra mappe mentali e SEO”)
  • Sub-topic 1 (“vantaggi SEO mappe mentali”)
    • Long tail keyword 1 (“come migliorare articoli con le mappe mentali”)
    • Long tail keyword 2 (“mind maps SEO copywriting”)
  • Sub-topic 2
    • Long tail keyword 1 (“come creare mappe mentali”)
    • Long tail keyword 2 (“programmi per creare mappe mentali”)
    • …..

     In maniera tale che lo schema visivo rappresenti la distribuzione ordinata degli argomenti e metta bene in vista i vantaggi che vuoi spiegare al lettore.

    Le immagini realizzate con le mappe mentali possono essere esportate come immagini e utilizzate per illustrare altri articoli e per la condivisione sui social network per stimolare l’interazione e la visibilità del brand.

    Le mappe mentali per siti web costituiscono a tutti gli effetti delle immagini che hanno anche il pregio di essere attinenti all’argomento trattato nell’articolo.

    Possono quindi essere ottimizzate nei tag Title, Alt, nella descrizione e nel nome file per fornire a Google ulteriori segnali sull’attinenza del contenuti all’intento di ricerca di interesse.

    Tool per creare mind maps

    A questo punto ti starai chiedendo: come posso realizzare delle comode rappresentazioni degli argomenti dei miei articoli.

    Semplicissimo, ti basta utilizzare uno di questi too gratis per mappe mentali:

    • Simplemind: tool free con diverse limitazioni. Permette di creare più mind map nella stessa pagina, dall’orientamento preferito, di aggiungere video e registrazioni audio. Funzionante su Mac e Windows.
    • Coggle: gratis per gestire fino a 3 programmi privati e illimitati pubblici. Permette di caricare immagini illimitate, di tenere la cronologia dei cambiamenti e una funzione di chat
    • Mindomo: tool free per creare fino a 3 mind map. È una suite di rappresentazione grafica molto completa: permette di embeddare le proprie creazioni, di integrarle con Office 365, di creare scalette gerarchiche, di caricare audio, video e immagini e di trasformarle in vere e proprie presentazioni
    • MindMeister: software online di mapping gratis fino a 3 mappe mentali (permessa la collaborazione in tempo reale). Ottimo per creare schemi condivisi senza installare alcunché, per esportare i file. Intuitivo nell’uso, consente l’integrazione con MeisterTask, tool per la gestione di progetti online.
    • MindNode: uno strumento per Mac dalla trail free per 2 settimane per creare connessioni intuitive fra i vari argomenti. utile per cambiare la formattazione visiva di più elementi in un colpo solo.
    • IMindQ: disponibile come free trail per 15 giorni. Strumento per creare schemi condivisi, presentazioni di impatto visivo, consente di realizzare presentazioni dal grande impatto visivo con pochi click. Disponibile su Windows, Mac e altre piattaforme.

    Altre tool per creare mappe mentali le trovi in questo esaustivo articolo di MySocialWeb.

     

    Come hai visto, le mappe mentali si possono utilizzare per una varietà di scopi.
    E tu, le stai già utilizzando per i tuoi contenuti? Commenta questo articolo per raccontarmi la tua opinione!

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