I Luoghi di Lovecraft spiegati #1 – Exham Priory (I ratti nei muri)

I Luoghi di Lovecraft spiegati #1 – Exham Priory (I ratti nei muri)

Ben ritrovati, miei cari web-amici, al primo video di quella che spero possa essere una lunga collana: gli approfondimenti sui luoghi inventati dallo scrittore Howard Phillips Lovecraft per le sue storie del terrore.

Si comincia con Exham Priory, il castello dalla tremenda fama ambientazione del racconto “I ratti nei muri” di Lovecraft pubblicato nel 1924.

Exham Priory è una disfatta tenuta nobiliare situata ad Exham,  una cittadina vicino Anchester in Inghilterra, tanto apprezzata dagli estimatori di architettura antica quanto detestata dagli abitanti delle zone limitrofe. La magione è il simbolo dell’aborrita famiglia De la Poer (poi ribattezzata Delapore), da innumerevoli generazioni ritenuta colpevole di inenarrabili ma indefinite atrocità.

Exham Priory è un ex-monastero dall’architettura bizzarra e composita: i torrioni gotici poggiano su una struttura sassone o britannica e le fondamenta rivelano un miscuglio di stili, romano, druidico e addirittura cimbrico. Sempre le fondamenta formano, assieme alla parete di calcare che scende a precipizio, una landa desolata che si estende 5 chilometri a ovest del villaggio di Anchester.

La dimora sorge sui resti di un antico luogo di culto predruidico con fama di avere ospitato riti innominabili. Queste pratiche abbiette erano sopravvissute dal periodo pagano a quello romano e a tutte le ere successive, integrando elementi delle nuove religioni man mano che nuovi popoli si insediavano in quelle terre. 

Passando dal dominio romano a quello sassone a quello danese, la magione divenne infine di proprietà della famiglia Delapore, con Gilbert nominato Barone da Enrico III nel 1261.
A partire almeno al 1307 la famiglia iniziò a praticare in maniera consistente atti estremamente abominevoli.

La famiglia Delapore nel corso dei secoli aggrava terribilmente la propria fama abbietta, includendo nelle proprie pratiche blasfeme individui a lei legati non da rapporti di sangue ma dalla stessa indole terribile: non mancano gli esponenti della famiglia fatti fuori per cedere il posto ad altri membri onorari dalla natura più incline alla perdizione.

Walter Delapore, antenato del narratore del XVII secolo, dopo avere assassinato tutti i membri della sua famiglia e molti servitori in seguito a una qualche scoperta che lo terrorizzò, fuggì in Virginia grazie a una giustizia piuttosto compiacente, per non dire grata di aver constatato l’atroce gesto.

Lo stesso Walter venne ricordato non come un assassino ma come un eroe dalla popolazione, e un uomo dalla personalità mite bene in contrasto con quella orrenda del resto della casata.

Tre mesi dopo la strage, si narra che un’orda di topi raccapriccianti in preda a una fame folle si abbatté sul villaggio divorando animali e persone, per poi disperdersi.

Le notizie sulla storia di famiglia si trasmettono blandamente di padre in figlio nel ramo americano dei De la Poer e finiscono per perdersi totalmente ai tempi del nonno del protagonista.

Con la morte di Alfred, il figlio del narratore, dopo un lungo periodo di invalidità in seguito a ferite di guerra, questi decide di trasferirsi dal Massachussets e di tornare alle terre originali dei Delapore anche con l’aiuto del capitano Norrys, caro amico di Alfred e intermediario nell’acquisto del castello nel 1918.

Il protagonista constata lo sfacelo dell’ex monastero, e trova innumerevoli difficoltà nell’avviare i lavori di ricostruzione a causa dell’odio insito nella popolazione verso gli esponenti e i cenni della presenza della famiglia Delapore.

Exham Priory e i ratti nei muri
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Il 16 luglio 1923 i lavori di ristrutturazione di Exham Priory vengono ultimati e proprietario e servitori vi si stabiliscono.

Dopo qualche giorno Nigger-Man (Black Tom in alcune edizioni), il gatto del narratore, inizia ad avvertire un trapestio di topi dietro il muro di una stanza, che il narratore è l’unico umano a udire.

Questa percezione conduce il proprietario a rivolgersi verso i sotterranei del castello, attraverso una scala antichissima posta sotto un altare.

I sotterranei denotano interventi di costruzione romana. Si riscontrano nelle catacombe iscrizioni indirizzate a Cibele, alla Magna Mater e resti di altari druidici.

Il narratore organizza una spedizione composta da lui stesso, Nigger-Man, Morris e una serie di esperti. L’esplorazione delle catacombe rivela la presenza di numerosi teschi di esseri primitivi, e il corridoio ha la strana struttura che rivela la sua costruzione dal basso anziché il contrario.

Le caverne sono piene di strutture ed edifici, nonché di resti di ossa umane mangiucchiate da umani e dai topi, che sembrano appartenere a esseri di remoti livelli evolutivi ma anche a individui in cattività degenerati fino a essere diventati quadrupedi, nutriti con i frutti dei capienti orti nei dintorni. 

La prigionia e i riti sono proseguiti fino al XVII secolo, ovvero fino all’intervento del Delapore fuggiasco, e non è escluso che stessi membri della famiglia non corrotti quanto gli altri siano finiti a ingrassare gli abietti membri del culto. La fine dell’afflusso dei prigionieri chiaramente aveva provocato il flagello dei topi affamati che si erano abbattuti nei dintorni.

Ormai impazzito e preda dei ricordi ancestrali della propria genia, il narratore bofonchia insensate minacce all’indirizzo di Norrys condite da grugniti gutturali, e viene ritrovato sul suo cadavere semidivorato. Internato in manicomio, insiste nell’affermare che il colpevole non è lui, bensì i ratti nei muri.

Alla fine della storia, Exham Priory viene fatta saltare in aria dalle autorità, che si adoperano per mettere a tacere l’intera vicenda. E’ possibile che dalle profondità della cripta si estenda l’influenza di Nyarlathotep,  adorato dai romani col nome di Atthis (o Ati), sposo della dea Cibele, qua descritto con gli attributi propri di Azathoth di dio folle accompagnato da flautisti amorfi.

In “The Moon-Lens” di Ramsey Campbell si menziona che l’area è diventata un parco aziendale di una società.

E qui si conclude questo video. Grazie per l’attenzione, lasciami un messaggio e sarò lieto di risponderti. Ricordati che le piccole donazioni e gli acquisti affiliati su Amazon permettono a questo canale di sopravvivere. Noi ci vediamo alla prossima.

Nella cultura popolare

Il racconto nel corso degli anni è stato adattato nel formato a fumetti, radio e teatrale da varie compagnie.

Randolph Delapore di Cairfax richiama alla mente Carfax Abbey, la dimora del Conte Dracula, che potrebbe essere una ispirazione per Exham Priory.

Exham Priory viene menzionata come una magione ad Anchester con alle spalle una ricca storia di infestazione di ratti e di nobili degenerati, nella serie a fumetti La Lega degli straordinari Gentlemen.

Nel film Necronomicon: Book of the dead c’è un episodio con un personaggio chiamato Edward Delapeur, ma in una storia del tutto diversa da I topi nel muro.

Il numero Crypt of Cthulhu 72 è dedicato a questo racconto.

Nel videogioco Eternal Darkness il protagonista eredita un’antica magione con una città al di sotto di essa, e alla fine viene internato in manicomio gridando a proposito di ratti nei muri.

La magione nobiliare del videogioco Darkest Dungeon ricorda Exham Priory.

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