La viralità dei contenuti sui social media è un fenomeno complesso e imprevedibile, che sfida spesso i principi tradizionali della comunicazione.
Nonostante ciò, comprendere i meccanismi che influenzano la diffusione virale di storie e contenuti può offrire a chi si occupa di storytelling digitale una maggiore consapevolezza su come ottimizzare le proprie strategie.
La viralità è influenzata da una serie di fattori, alcuni dei quali echeggiano i criteri di notiziabilità della tradizione giornalistica, mentre altri sono peculiari dell’ecosistema digitale, come ad esempio l’orario di pubblicazione.
In ottica di diffusione virale dei contenuti sui social media, il momento della pubblicazione riveste un ruolo fondamentale. Infatti, il giorno della settimana, l’orario e la frequenza con cui si pubblicano i post, i video o altre tipologie di contenuti può influenzare notevolmente la loro visibilità̀, specialmente in piattaforme come TikTok – e a tal proposito suggeriamo la lettura di questo articolo di blog di Postpickr.com per sapere a che ora pubblicare su TikTok – dove le interazioni registrate immediatamente dopo la condivisione incidono in maniera significativa sul funzionamento dell’algoritmo.
Vediamo più nel dettaglio però tutti i fattori che possono rendere o meno virale un contenuto.
I social media funzionano secondo algoritmi complessi che decidono quali contenuti mostrare a ciascun utente. Questi algoritmi sono progettati per massimizzare l’engagement, prediligendo contenuti che generano interazioni, come like, commenti e condivisioni.
Un contenuto che inizia a ricevere attenzione tende a essere ulteriormente promosso dall’algoritmo, incrementando esponenzialmente la sua visibilità. Tuttavia, gli algoritmi cambiano frequentemente e sono influenzati da variabili incontrollabili, rendendo la viralità un obiettivo sfuggente.
Competizione e saturazione dei contenuti
La quantità enorme di contenuti pubblicati ogni giorno sui social media crea un ambiente altamente competitivo. Per ottenere visibilità, un contenuto deve non solo essere di alta qualità ma anche distinguersi per originalità. La competizione con altri contenuti simili e la lotta per catturare l’attenzione dell’utente sono fattori critici che influenzano la probabilità di viralità.
Contesto e rilevanza temporale
Il contesto in cui un contenuto viene pubblicato ha un impatto significativo sulla sua capacità di diventare virale. Eventi attuali, tendenze, festività e momenti culturalmente significativi possono aumentare l’interesse e la risonanza emotiva del pubblico. Un contenuto che si allinea perfettamente con il sentimento o l’interesse del momento ha maggiori probabilità di essere condiviso.
Emotività e coinvolgimento
La capacità di evocare emozioni forti è uno dei tratti distintivi dei contenuti virali. Storie che suscitano risate, sorpresa, indignazione o gioia tendono a essere condivise più frequentemente. L’emozione agisce come un catalizzatore per la condivisione, spingendo gli utenti a diffondere il contenuto nella propria rete per suscitare reazioni simili negli altri.
Valore aggiunto e utilità
Contenuti che offrono valore aggiunto, come informazioni utili, soluzioni a problemi comuni o ispirazione, hanno una maggiore probabilità di essere condivisi. Gli utenti tendono a diffondere contenuti che ritengono possano essere benefici o di interesse per i loro contatti, alimentando la viralità attraverso il passaparola.
Identificazione e riprova Sociale
La condivisione di contenuti sui social media è spesso guidata dal desiderio di affermare la propria identità o di trovare conferma nelle proprie opinioni e valori. Contenuti che riflettono o rafforzano l’immagine di sé desiderata dagli utenti incoraggiano la condivisione. Inoltre, la riprova sociale – il fenomeno per cui le persone tendono a copiare le azioni degli altri – gioca un ruolo cruciale nella diffusione di contenuti virali.
L’importanza della narrazione e dello storytelling
La narrazione (storytelling) rappresenta una delle leve più potenti nell’ambito della comunicazione digitale. Una storia ben raccontata ha il potere di coinvolgere profondamente l’audience, trasportandola in un viaggio emotivo che risuona con le sue esperienze, aspirazioni e desideri. Questo coinvolgimento non è soltanto emotivo ma anche cognitivo, poiché lo storytelling stimola la mente a riflettere, interrogarsi e, infine, a condividere l’esperienza con altri.
Gli elementi chiave dello storytelling sono:
Struttura Narrativa: le storie che seguono una struttura narrativa chiara e coinvolgente, come il classico viaggio dell’eroe, tendono ad avere un impatto maggiore. Questa struttura prevede un protagonista (l’eroe) che si imbatte in una sfida o un problema, affronta varie prove, supera ostacoli e, infine, emerge trasformato dall’esperienza. Questo percorso, con la sua dinamica di tensione e risoluzione, crea un legame emotivo con l’audience, rendendo il contenuto più memorabile e condivisibile.
Risonanza Emotiva: l’elemento emotivo è cruciale nello storytelling. Storie che suscitano emozioni intense, sia positive che negative, hanno maggiori probabilità di essere condivise. Emozioni come gioia, sorpresa, tristezza o rabbia, se evocate in modo autentico, possono trasformare un semplice messaggio in un’esperienza condivisa su vasta scala.
Personaggi: gli utenti dei social media sono più inclini a condividere storie con cui possono identificarsi o che riflettono le loro esperienze e valori. La creazione di personaggi con cui l’audience può empatizzare rende la storia non solo più coinvolgente ma anche più persuasiva.
Elementi Visivi e multimediali: l’uso di elementi visivi e multimediali può amplificare l’efficacia dello storytelling. Immagini, video e grafiche che accompagnano la narrazione aumentano l’engagement e facilitano la condivisione. Questi elementi visivi servono non solo a illustrare la storia ma anche a renderla più accessibile e attraente attraverso diversi formati.
Semplicità e chiarezza: una narrazione efficace è anche diretta e comprensibile. La complessità eccessiva può ostacolare la comprensione e ridurre l’effetto virale. Le storie che riescono a comunicare messaggi profondi in modo semplice e chiaro hanno maggiori probabilità di essere condivise ampiamente.
Infine, le storie con temi universali, che toccano esperienze, emozioni o dilemmi comuni a molte persone, hanno il potenziale di attraversare barriere culturali e geografiche, raggiungendo e coinvolgendo un pubblico globale.
Lo storytelling efficace sui social media non si limita a raccontare una storia interessante; si tratta di creare un’esperienza narrativa che risuona emotivamente con l’audience, incoraggiando la condivisione e la discussione.
Ricordiamo, tuttavia, che al di là delle tecniche e delle strategie, il cuore dello storytelling virale risiede sempre nella capacità di toccare le corde più profonde dell’esperienza umana, creando quel legame indissolubile che spinge le persone a dire: “Devi assolutamente vedere questo contenuto!“
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