I Ghoul di Lovecraft e il Modello di Pickman

I Ghoul di Lovecraft e il Modello di Pickman

Ben ritrovati, miei blasfemi amici, a un nuovo approfondimento sui Miti di Cthulhu di Howard Phillips Lovecraft.

Questa volta parleremo del ghoul, figura mitologica presente sia nel folklore arabo che nella cosmologia dei Miti di Cthulhu.

Che cosa sono i ghoul di Lovecraft?

I ghoul sono una razza minore nella cosmologia dei Miti di Cthulhu, una specie di umanoidi ripugnanti dalla pelle gommosa bianca o verdognola spesso increspata di fango cimiteriale, con piedi dalla forma di zoccoli, il muso canino, gli occhi rossi e provvisti di artigli affilati usati per scavare.

Il concetto dei ghoul come divoratori di cadaveri ai tempi di Lovecraft era praticamente sconosciuto nella narrativa occidentale fino a quando quest’ultimo non ne fece uso nelle proprie opere “Il modello di Pickman” e “La ricerca onirica dello sconosciuto Kadath”, aggiungendo a quelle della tradizione le caratteristiche peculiari del muso canino, gli occhi rossi, i piedi fessi e la tendenza a rapire i bambini degli umani.

Essi sono presenti sia nel mondo ordinario, dove vivono principalmente in tunnel sotterranei e nei cimiteri, che nelle Dreamlands, e presumibilmente sono in grado di spostarsi tra i due mondi mediante particolari tunnel.

I ghoul sono creature umanoidi dalla postura ingobbita, dalle lunghe orecchie, i denti affilati, il pelo corto e che emettono un fetore cimiteriale. Nelle Dreamlands si ammassano principalmente nei sotterranei della Valle di Pnath.

Probabilmente si tratta di esseri lontanamente riconducibili agli umani, forse un diverso ramo evolutivo dalle scimmie oppure una mutazione degli uomini, che possono cimentarsi nel rapimento di neonati umani che finiscono crescendo con l’assumere loro caratteristiche (come sembra avvenire con il caso del protagonista del racconto “L’estraneo”).

Nuovi ghoul possono nascere dall’accoppiamento di quelli preesistenti oppure dalla mutazione di esseri umani predisposti per caratteristiche fisiche e/o per indole a divenire parte di loro. Non è esattamente chiaro come questo processo funzioni o cosa lo origini.

I ghoul sono creature necrofaghe notturne che paventano la luce del sole: a dispetto dei ghoul della tradizione queste varianti sono a tutti gli effetti degli esseri viventi, e parlano per mugolii vagamente simili alle lingue umane. Si pensa che essi tendano a divorare i cadaveri anche per assorbire dai resti dei defunti tracce di una ormai abbandonata assistenza umana, e per accumulare i loro ricordi.

Essi vivono in comunità molto unite lungo fitti reti di cunicoli scavati sotto i cimiteri di molte città allo scopo di procurarsi il loro cibo preferito, ovvero cadaveri umani, presso ospedali, obitori o appunto cimiteri.

I ghoul hanno un fiuto formidabile per avvertire la presenza di cadaveri, e data la loro natura sono una delle razze viventi più in sintonia con l’idea della morte, anziché ad averne timore. Una loro città nota è Midian, costruita sotto il cimitero di Kingsport, a metà tra il giorno e il sogno.

Nelle Dreamlands i ghoul sono alleati dei Magri Notturni, i quali a loro volta servono il dio antico Nodens, nemico giurato di Nyarlathotep. Anche se non sono avvezzi a padroneggiare armi più complesse delle semplici rocce, ben presto apprendono l’uso delle delle lance riuscendo ad avere la meglio sulle pericolose Bestie Lunari.

I ghoul delle Dreamlands non hanno barba, parlano una propria lingua pnathica siccome ricordano solo vagamente quella parlata in vita, tendono a non indossare vestiti e sono in conflitto con i Ghast e i Gugs.

Nonostante le loro frequentazioni sepolcrali sono una specie relativamente accogliente verso i propri simili provenienti da altre comunità e persino verso gli umani, che possono aiutare se non hanno particolari ragioni in contrario per farlo, siccome hanno la tendenza a nutrirsi di carne dei morti, e non dei vivi.

Bisogna riconoscere che, rispetto alla media dei Miti, non si tratta di una specie particolarmente cattiva, essa anzi evita di interagire con gli umani preferendo nuocere soltanto ai corpi dei morti per nutrirsene. Possono comunque diventare pericolosi se minacciati.

I ghoul di Lovecraft e il modello di Pickman
The Lession https://commons.wikimedia.org/wiki/File:The_Lesson_by_Senecal.jpg by Senecal (www.senecal.deviantart.com) – Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en

La loro usanza più deprecata consiste nel rapire infanti umani sostituendoli con i propri: a conti fatti perciò sia i bimbi presi con la forza dai ghoul per crescere con loro che quelli biologicamente appartenenti alla loro specie ma cresciuti da esseri differenti, invecchiando, finiscono per assumere i tratti fisici e comportamentali dei divoratori di cadaveri.

I nuovi ghoul sembrano quindi poter nascere dall’accoppiamento di due purosangue, di un umano e di un ghoul, da un neonato umano portato a vivere con i ghoul, oltre che a una trasformazione di qualche tipo da umano a ghoul che può avvenire in certi soggetti.

Sebbene di rado, possono attaccare anche i vivi, contrarre accordi con le streghe o adorare certe divinità come Shub-Niggurath in cambio di particolari benefici e di cadaveri da divorare.

Secondo Abdul Alhazred, essi vivevano nel cosiddetto Quartiere Vuoto in Arabia e risiedevano in caverne da cui uscivano per depredare le carovane.

Riferimenti ai ghoul in Lovecraft

Nelle opere lovecraftiane ci sono altre circostanze nelle quali si possono notare influenze dei concetti dei ghoul, anche se essi non vi appaiono nella forma canonica.

L’amuleto del racconto “Il cane” apparteneva a un culto di divoratori di cadaveri dell’altopiano di Leng.

In “L’estraneo” il protagonista, che scopre di essere gli stesso mostruoso ai canoni umani, ha un aspetto solo vagamente umano, sepolcrale ed enormemente vecchio, che richiama i Ghoul.

In “L’illustrazione nella casa” si intuisce che il vecchio sia sopravvissuto per secoli nutrendosi di carne umana. In “L’orrore a Red Hook” vi sono tunnel popolati da cultisti e si parla di madri i cui figli anormali sono morti non appena esposti alla luce del sole.

In “La dichiarazione di Randolph Carter” le creature incontrate da Harley Warren nella cripta potrebbero benissimo essere dei ghoul. In “I ratti nei muri” la famiglia De la Poer si comporta propria come i ghoul.

In generale i divoratori di cadaveri non sono associati a nessun culto in particolare, anche se talvolta qualche esemplare mostra di adorare Mordiggian (come risulta dal racconto “The Charnel God” di Clark Ashton Smith) o Nyogtha, a seconda del pianeta in cui si trovano.

Altro esemplare di questa genia da segnalare è Yogash il Ghoul, che in un albero geologico tracciato da Howard Phillips Lovecraft praticamente per scherzo si nota discendere da Azathoth e Cthulhu nonché essere progenitore di Lovecraft stesso: potrebbe trattarsi del primo esponente della specie dei Ghoul e possedere dei poteri di rango sovrumano data la sua illustre discendenza.

Nell’ambientazione dei Miti, infine, è presente anche un libro chiamato Cultes des Goules del Conte D’Erlette che potrebbe riguardare tale materia.

Il modello di Pickman

Gli uomini con particolari condizioni necrofaghe possono essi stessi trasformarsi in ghoul, come nel caso di Richard Upton Pickman.

Pickman compare inizialmente nel racconto “Il modello di Pickman” scritto nel 1926.

Probabilmente è ispirato al pittore del periodo classico Henry Fuselli famoso per il dipinto “L’incubo” del 1781, e viene descritto come un pittore dal grande talento ritrattistico i cui soggetti sfociano nel pesante macabro. Nelle opere di Lovecraft vi sono altri personaggi con lo stesso cognome, Nathaniel Derby Pickman ne Le montagne della follia ed Edwin Pickman Derby ne La cosa sulla soglia, ma non viene spiegato se esistano rapporti di parentela tra di loro.

Il narratore, Thurber, ha la sventura di ammirare diverse opere dell’infausto pittore Richard Upton Pickman di Boston, non apprezzato particolarmente dai critici convenzionali ma molto seguito dagli amanti dell’arte macabra. Una sua antenata era stata impiccata da Cotton Mater durante il processo di Salem, e tra l’altro Pickman e Upton sono antichi nomi di Salem.

Sebbene avesse trascorso gran parte della propria vita in povertà egli poteva permettersi uno studio in affitto a Boston, dilettandosi a ritrarre orrori ambientati al cimitero di Copp’s Hill e nei dintorni di Boston: Thurber va a trovarlo e si sente minacciato da una cupa sensazione di pericolo.

Il narratore grazie a una fotografia scopre che Pickman è solito incontrarsi proprio con i ghoul e ritrarli al naturale nelle proprie terrificanti opere, che non sono quindi frutto dell’immaginazione ma rappresentazioni di vere e proprie entità dell’incubo che infestano le gallerie del North End.

Nella storia breve di Lovecraft “La storia del Necronomicon” del 1926 si menziona che Pickman è scomparso portando con sé una copia di famiglia del Neconomicon.

Ne “La ricerca onirica dello sconosciuto Kadath” Randolph Carter, in viaggio per raggiungere il remoto Kadath nelle Terre del sogno, incontra il suo vecchio amico Pickman, ora divenuto un ghoul a tutti gli effetti, e attraverso la sua intermediazione si assicura la collaborazione di questi esseri alla sua spedizione.

Abbiamo quindi una versione di Pickman umana, che si intrattiene con i ghoul, e una versione che è un vero e proprio ghoul, e sebbene siano espressamente definiti come la stessa persona, dal punto di vista del lettore potrebbero addirittura sembrare due soggetti diversi.

Nella cultura popolare

Pickman appare nella riduzione a fumetti della Marvel “Tower of Shadows”.

Nel romanzo “Lovecraftian: The Shipwright Circle” di Steven Philip Jones che reimmagina le storie di Lovecraft in un singolo universo moderno, Pickman è uno dei personaggi principali.

Il racconto nel 1972 fu adattato come episodio della serie televisiva statunitense Night Gallery, nel quale però il narratore è una donna che si innamora di Pickman.

Nel videogioco Fallout 4 ci sono una location e un personaggio chiamati Pickman.

Nel film “Il seme della follia” di John Carpenter i protagonisti pernottano al Pickman’s Inn gestito dalla sig.ra Pickman. Il film di Neil Gaiman “A short film about John Bolton” ha un concetto simile a Il modello di Pickman.

Nel numero 235 di Dampyr “Gli orrori di Red Hook” in un sogno di Lovecraft compare Pickman, e nella storia appaiono una serie di ghoul. Nel fumetto “Lovecraft” di Enrique Breccia appare un quadro di Pickman.

Nel fumetto “Providence” di Alan Moore Ronald Underwood Pitman è l’equivalente di Pickman.

Nel gioco di ruolo “L’Alba di Cthulhu” i ghoul sono una delle quattro razze giocabili: in questa ambientazione umani, ghoul, Mi-Go e Dagoniani coesistono in maniera faticosa sull’isola di R’ylieh: essi vivono da emarginati anche qui con dipendenza da carne umana.

I Ghoul appaiono nel fumetto “Funghi di Yuggoth” di Alan Moore.

Guillermo Del Toro’s Cabinet of Curiosities: Il Modello di Pickman

Will Thurber, un pittore di buon successo, incontra a un corso d’arte della Miskatonic University il non più giovanissimo Richard Upton Pickman, un riccone del New England, del quale si dice che la madre si sia suicidata e il padre sia impazzito poco dopo.

Pickman ha una inclinazione macabra che lo porta a disegnare carne in decomposizione, infatti si esercita al cimitero, dove Thurber lo raggiunge per fare amicizia con lui. La bisnonna della sua bisnonna venne bruciata sul rogo come strega: si dice che Lavinia uccise suo marito e servì la sua carne ancora calda ai membri della congrega. In casa ha un dipinto che ritrae la presunta strega e altri cultisti, che per il crudo realismo lascia turbato Will.

In seguito a queste visioni Thurber sviluppa una certa tensione per le opere di Pickman che lo porta quasi all’isteria nel corso di un evento artistico, tensione acuita da una più accurata visione dei suoi lugubri dipinti.

Passano gli anni, Will è sposato e ha un figlio. Continua però a fare incubi, come quello che vede Lavinia alla testa di un lugubre banchetto a base di carne umana. Tenta di distruggere un dipinto di Pickman in suo possesso ma più lo fissa e più l’orrore lo invade, fino a quasi spingerlo a farsi del male da solo.

Pickman viene selezionato per esporre le sue opere alla Mostra d’arte di Arkham (grazie al supporto di Joe Minot), cosa che turba molto Will, siccome sente il terrore che trasmettono le sue opere.

Sia Will che suo figlio sognano soggetti tremendi legati ai dipinti; Thurber allora chiede a Pickman di stare lontano dalla sua famiglia, e questi accetta a patto di farli vedere le sue opere.

Si recano a casa del pittore dove si sentono strani rumori, che attribuisce ai topi. Thurber però, una volta che si è allontanato, lo sente parlare con qualcuno o qualcosa.

Scende nei sotterranei dove trova molti dipinti e decide di bruciarli. Nasce un alterco con Pickman e alla fine Will gli spara. Poco dopo Thurber sente rantoli provenienti dal pozzo e una creatura mostruosa emerge, portando via con sé il corpo dell’artista.

Nel corso della mostra d’arte Will trova esposti i dipinti di Pickman, che Minot ha fatto disporre: questi ha il volto coperto di sangue (con il Segno degli Antichi riportato sul volto) e afferma che “lui sta per tornare dall’oscurità”. Anche moglie e figlio osservano i dipinti ammaliati.

Quando torna a casa, Will trova la moglie con il volto sanguinante per il Segno degli Antichi impresso, intenta a cucinare una macabra cena: il loro stesso figlio…


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