Ben ritrovati.
Ramsey Campbell è un affermato scrittore horror britannico, prolifico sia nella creazione di racconti appartenenti al Ciclo di Cthulhu che di proprie opere originali. Ha vinto numerosi premi tra cui cinque World Fantasy, tre Bram Stoker e quattro International Horror Guild.
Tra i suoi più riusciti romanzi si includono La bambola che divorò sua madre (1976), La faccia che deve morire (1979) e La setta (1981), riconoscibili per l’ottima caratterizzazione dei personaggi e per il dettaglio dell’ambientazione urbana, come quella della città di Liverpool.
Nel 1964 pubblica la raccolta di racconti The Inhabitant of the Lake and Less Welcome Tenants con la Arkham House.
L’ultima rivelazione di Gla’aki
Nel 2013 Campbell pubblica The Last Revelation Of Gla’aki (L’ultima rivelazione di Gla’aki) – pubblicato in Italia dalle Edizioni Hypnos – in cui lo scrittore inglese ritorna ai Miti di Cthulhu su cui erano imperniate le sue prime storie.
Rispetto ai lavori giovanili, l’ambientazione viene spostata dal fittizio New England stile Lovecraft a località inglesi inesistenti come Severnford, Brichester (ovvero Liverpool, la città natia di Campbell), Temphill, Clotton e Goatswood. La Chaosium ha poi espanso le informazioni relative a tali località. La raccolta Made in Goatswood contiene diversi racconti di altri autori come Robert M. Price e Richard A. Lupoff ambientati a Gloucestershire.
Goatswood è una cittadina britannica sulla falsariga di Innsmouth, ma nella quale gli abitanti, devoti a Shub-Niggurath, hanno sviluppato tratti nascosti che fanno pensare alle capre.
In “The Moon Lens” un uomo finisce per errore nella cupa Goatswood, dove giunge a causa degli abitanti al centro di un rito che evoca Shub-Niggurath. Questa la ingoia e lo risputa sotto forma di una specie di satiro orribile dalla pelle nera. L’uomo si reca da un eutanasista chiedendo di essere ucciso, ma questi diventa pazzo di terrore quando vede il suo corpo e non riesce a farlo.
L’ultima rivelazione di Gla’aki narra di Leonard Fairman, un bibliotecario che si reca nella cittadina di Gulshaw in cerca dei 12 volumi de “Le rivelazioni di Gl’aaki”.
Contrariamente alle sue aspettative i libri sono divisi tra vari proprietari e sembra quasi che questi premano affinché li raccolga seguendo un certo ordine, anziché ottenerli tutti insieme.
Man mano che si addentra nelle arcane letture Leonard subisce strane sensazioni e visioni di fenomeni avvenuti in un passato remoto.
I cittadini, dalle preoccupanti sembianze che tendono al gommoso, lo trattano come un ospite di riguardo, quasi con il rigore religioso destinato a un eletto, e fanno di tutto per trattenerlo con loro.
Più resta in balia degli strani comportamenti degli abitanti più viene avviluppato dall’atmosfera alienante della città. Si accorge per esempio di scrivere appunti dal senso arcano sui libri senza esserne consapevole, e in bagno nota con la coda dell’occhio qualcosa di vivo ed elastico che scompare tra le tubature.
Le rivelazioni di Gla’aki, nella finzione, vennero stampate in nove volumi nel 1865 dalla Matterhorn Press di Highgate, a Londra. A Liverpool venne pubblicato un testo per giochi di ruolo senza nessun appiglio con esso. La Matterhorn venne pubblicata in circa 200 copie, principalmente per appartenenti a sette e società occulte, e costituirono l’ultimo titolo della casa editrice.
I nove volumi sono stati riveduti da Percy Smallbeam e si suppone siano basati su un testo di 11 o 12 volumi redatti in un certo periodo dai membri di una setta fondata a Starfall Water, vicino Brichester, nel Gloucerstershire.
Il contenuto originale sarebbe stato fornito da un ignoto defezionista della setta di Gla’aki. Sembra che costui si fosse rivolto al Ghost Club della Cambridge University chiedendo aiuto per la pubblicazione ma che venne respinto da membri religiosi dell’associazione.
Negli Anni ‘20 la campagna contro Aleister Crowley portò alla luce che esso era uno dei suoi volumi di riferimento.
Gran parte dell’edizione venne dunque distrutta fino a quando una copia venne fortuitamente in possesso della Brichester University.
Nove libri che contengono le sue rivelazioni si intitolano
- Sugli usi dei morti
- Sugli scopi della notte
- Sulla tana del mondo
- Sulle evocazioni
- Sui segreti delle stelle
- Sulle cose viste dalla luna
- Sui simboli che l’universo mostra
- Sull’umanità come crisalide
- Sul sognare la creazione

La setta prevede che un membro iniziato di alto ordine custodisca i volumi per indottrinare il resto del gruppo, passando eventualmente i libri a un successivo membro più degno per il compito.
Dalla lettura che Leonard fa dei tomi capiamo che vi sono località come Arkham, Goatswood e la Seven Valley che attraggono le mostruosità cosmiche come è avvenuto con Glaaki. Si parla al loro interno di concetti esoterici come S’glhuo, una dimensione che si manifesta come suono nel nostro universo.
Viene fatto intuire con maestria in maniera velata quanto gli abitanti di Gulshaw, paesino perennemente avvolto nelle nebbie, siano strani e malsani.
Le loro abitudini rimandano al mangiare in maniera consistente e accessiva, gli aggettivi li fanno immaginare sempre come morbidi e ricolmi, viscidi ed elastici, quasi gommosi.
Gli adulti sono rigonfi e pasciuti, hanno atteggiamenti poco umani e trattano Leonard con molti ossequi, ritenendolo un iniziato condotto a far conoscere la verità su Gla’aki anche fuori Gulshaw.
I bambini sono visti strisciare e fare strane espressioni con gli occhi, oltretutto si comportano come se apprendano in maniera forzata a muoversi come umani.
Fairman mette le mani su tutti i volumi e viene intriso del loro antico sapere. Si reca infine dal sacerdote della Chiesa della prima parola, e viene raggiunto da tutta la popolazione. Comincia a capire che tutti gli abitanti hanno la faccia separata dal teschio e che sistemano sul volto a mo’ di maschera. Alcuni di loro sono proprio inumani e probabilmente vivono separati dagli altri. Mentre viene invaso dalle parole del libro ha una visione e assiste all’enorme Glaaki che sprofonda nella chiesa per avvolgerlo.
Una volta terminata l’esperienza capisce che “c’è molto altro da vedere” a Gulshaw. Per certi versi è stato trasfigurato, ora anche lui sembra molle e umidiccio. I paesani lo invitano a diffondere il seme di Glaaki, ed è quello che inizia a fare a partire dalla sua fidanzata.
In “Il pornografo sfortunato” sempre di Campbell, Sam Strutt, un avido lettore di rari libri pornografici, finisce in una oscura libreria di Brichester il cui gestore è un sacerdote del grottesco Y’golonac.
Questi gli fa leggere un volume de “Le rivelazioni di Glaki” al cui interno si spiega che pensare a Y’golonac, incarnazione della dissoluzione senza testa e con mani ricoperte di bocche, significa evocarlo.
Come da copione, Strutt scopre che andare in cerca libri proibiti non è sempre una buona idea.
In “The Sign Of The Glaaki” di Steven Saville e Steve Lockley appare il culto dei Servitori di Glaaki. A Glaaki è dedicato anche il tributo a Ramsey Campbell “The Children of Glaaki”.
Gla’aki spiegato
Passiamo a descrivere l’enorme Glaaki. Egli compare per la prima volta in “The Inhabitant of the lake”.
Man mano che legge i libri Leonard Fairman ha dei sogni che hanno a oggetto il mostro.
Leonard lo immagina precipitato sulla Terra a bordo di un bozzolo roccioso così consistente da resistere all’attrito con l’atmosfera. Il bozzolo precipita su una foresta distruggendo un ampio territorio. Il mostro inizia a sprofondare nella Severn Valley, evidentemente gradendo il sottosuolo, distruggendo una antica città che finisce per costituire il suo carapace, in prossimità di quella che oggi conosciamo come Starfall Water.
L’essere fa pensare a una sorta di lumaca ciclopica.
Viene suggerito che abbia una enorme massa elastica grande quanto una cattedrale. Il muso è simile a un grumo gommoso con almeno tre occhi, la superficie è del mostro è ricoperta di aculei organici dall’aria metallica che ha utilizzato per trasmettere una parte della sua essenza agli abitanti della città, poi morta e sprofondata finendo per costituire il suo carapace. Possiede tentacoli provvisti di occhi con i quali può spiare sopra la superficie del lago.
Il suo atterraggio sulla Terra infatti non è passato inosservato, e con il tempo le popolazioni antiche hanno iniziato a venerarlo. Gli abitanti di Gulshaw lo adorano e hanno tutti dei tratti inumani celati nella loro biologia che ricordano il suo enorme ammasso di carne flaccida.
Glaaki è un portatore di un’enorme conoscenza che offre ai suoi iniziati, e probabilmente è giunto sulla Terra attratto dai sogni degli uomini. Mentre Cthulhu spedisce i propri sogni agli iniziati, questo essere modella i sogni o la mente di coloro che ha scelto per le sue esigenze.
La sua stessa vita influenza la mente di coloro che entrano in contatto con lui.
La sua vista è sufficiente a spingere alla pazzia, anche quando ciò avviene con la consapevolezza ridotta di un sogno.
Nel fumetto “Providence”, “Glaki” è uno dei molti nomi dei Grandi Antichi citati.
Shan, insetti di Shaggai
Gli Shan, noti anche come Insetti di Shaggai sono una razza di insetti alieni originari del pianeta Shaggai. Si tratta di esseri simili a insetti grandi quanto uccelli provvisti di una grande intelligenza e conoscenza scientifica.
Su Shaggai adoravano un aspetto di Azathoth noto come Xada-Hgla e un essere chiamato Baoht Z’uqqa-mogg, una sorta di gigantesco scorpione munito di ali.
Shaggai, noto anche come Chag-Hai, viene descritto come un mondo illuminato da una stella binaria di colore verde, presumibilmente nella galassia di Andromeda. Vi si trova anche un nero oceano di protoplasma vivente, oltre a giungle infernali di piante carnivore e le città/alveari di globi metallici che sono dimora degli Shan. Sembra che vi risiedesse un essere chiamato Il verme che rosicchia nella notte. Gli insetti di Shaggai dimorarono anche sul pianeta Xiclotl, che abbandonarono dopo avere scoperto qualcosa di mostruoso al suo interno. Dopo avere provato vanamente a sopravvivere su Urano si spostarono sulla regione della Severn Valley sulla Terra durante il Medioevo.
Anche Lin Carter si ispirò a Shaggai scrivendo un racconto dallo stesso titolo. Protagonista del racconto il mago iperboreo Eibon, che descrisse il suo viaggio incorporeo verso il remoto pianeta dove scoprì il suo segreto più terribile: il Verme che rode nella Notte, una creatura titanica evocata per sbaglio dagli Shan che lo imprigionarono poi sotto una immensa piramide di metallo, sotto la quale però l’entità scava incessantemente le profondità rocciose del pianeta penetrando sempre più vicino al suo nucleo interno.
Essi possiedono un cervello a sei lombi che consente loro di perseguire più pensieri contemporaneamente.
Hanno la capacità, mediante un processo noto come Kirlian Phasing – di farsi largo nel cervello di certi esseri per convertirli grazie alle loro capacità telepatiche in una marionetta per i loro scopi. Sulla Terra evitano i raggi solari siccome sono tossici per la loro fisiologia alinea.
Originari del pianeta Shan, furono costretti ad abbandonarlo 1.000 anni fa quando un Dio Esterno noto come Ghroth lo spinse a implodere. Ghroth è ritenuto anche il responsabile dell’estinzione di massa dei dinosauri sulla Terra.
Fortunatamente questa specie aveva costruito dei portali transdimensionali a forma di piramidi che permisero a una parte di loro di sopravvivere. Una colonia di Shan si stabilì nella Severn Valley, prendendo possesso di tutti coloro che giungono troppo vicini ai loro templi piramidali.
Gli Shan sono divisi in due fazioni, una fedele a Xada Hgla che odia le divinità altrui, e una fazione di edonisti che si dedicano a ogni genere di depravazione.
Shaggai viene menzionato nel Liber Ivonis in The Witcher 3. Gli Insetti di Shaggai appaiono come frequenti avversari nel gioco di ruolo Delta Green.
Eihort
Eihort, il dio del labirinto, è un Grande Antico che vive in un vasto intreccio di tunnel e caverne sotto la Severn Valley in Inghilterra.
Viene menzionato in “Cold Print”, “The Franklin Paragraphs” e “Before the storm” di Ramsey Campbell.
Appare come un blob gelatinoso supportato da una serie di zampe ossee scheletriche. La superficie della sua pelle è coperta di occhi che si ridispongono continuamente.
Eihort vive al solo scopo di catturare umani che cadono nel suo regno. A essi fornisce una scelta: accettare una larva dei suoi cuccioli nel suo corpo (che porterà alla morte dell’ospite quando si schiuderà) o morire immediatamente in modo cruento.
Secondo le Rivelazioni di Gla’aki, quando l’umanità cadrà, la prole di Eihort uscirà alla luce.
Daholoth
Daoloth (Il laceratore di veli) compare nel racconto The Render of the Veils (1964), e nel gioco Fantasy Flights Arkham Horror.
Si tratta di un Dio Esterno la cui apparenza è composta da una massa scomposta di forme geometriche, componenti metalliche e protuberanze cilindriche, con occhi sulle loro estremità, in continuo movimento e mutazione.
Daoloth è un essere che si espande oltre le tre dimensioni alle quali siamo abituati, e che dimora in regioni anomale dello spazio tempo, muovendosi costantemente per evitare stagnazione.
Come nella migliore tradizione dei Miti, provare a osservare questa entità nella sua pienezza conduce alla follia.
Il suo culto è limitato sulla Terra a pochi gruppi (il culto gnostico della sacra luce e il culto egizio di Ma’at), ma era noto ad Atlantide, Yuggoth e Tond. I suoi sacerdoti-astrologi sono in grado di vedere il passato e il futuro e di scorgere come gli oggetti si espandono tra varie dimensioni.
Per evocarlo durante le opportune circostanze occorre un’immagine di Daoloth, un oggetto che non esiste sul nostro pianeta. La particolarità di tale creatura è che una volta evocata, nella piena oscurità, deve essere magicamente contenuta altrimenti continua a espandersi e ad espandersi, forse a un tasso infinito. Se adeguatamente limitato e nutrito con il sangue dell’evocatore, esegue un servizio per il mago per poi dissolversi, in genere legato a fornire una piena consapevolezza della realtà.
Coloro che sono soggetti al potere del dio senza adeguate protezioni vengono trasferiti su bizzarri mondi remoti, spesso perendo come risultato del processo.
Qualora lo si riesca a incatenare e a proteggersi durante le opportune evocazioni, Daoloth consente di conoscere passato e futuro, di percepire dimensioni superiori, e di rivelare la vera natura di una persona pronunciandone il nome segreto che egli custodisce.
Il dio consente di vedere le cose come possono essere realmente, oltre la limitata percezione dei nostri sensi: ma, tale vista, non può essere sopportata dai sensi umani e conduce alla pazzia.
Byatis
Byatis è un essere inventato da Robert Bloch per The shambler from the stars” e poi ampliato da Campbell in “The room in the castle”.
Byatis è un essere simile a un rospo multicolore munito di chele e con una barba di tentacoli.
Byatis viene menzionato come un “dio della divinazione” in un documento del 18simo secolo. In esso si menziona una statua nella quale il mostro appare “come un ragno, un granchio e un orrore nei sogni”. I romani la trovarono dietro una porta di pietra ove si trovava da molto prima dell’invasione. Toccare la sua immagine – che venne portata dai Deep Ones sulla Terra – serve a evocarlo. Chi lo fissa negli occhi è costretto a seguirlo.
Un gruppo di romani prese ad adorarlo dopo la sua scoperta, ma questi vennero annientati dalla sua fuga. Secoli dopo, un castello venne eretto nel luogo che sarebbe poi stato conosciuto come Berkeley.
Nel 18simo secolo Byatis cadde sotto il controllo dello stregone Sir Gilbert Morley che lo relegò ai sotterranei del castello, e usò i suoi poteri per potenziarsi. Byatsi venne spedito a nutrirsi della popolazione locale, ma in seguito iniziò a ingigantirsi, al punto da riuscire a fuggire dalla prigione a divorare il suo carceriere. Questi eventi portarono alla nascita della leggenda del rospo di Berkley.
L’orrore sotto Warrendown
L’orrore sotto Warrendown appare nella storia omonima del 1995. Esso vive sotto il villaggio di Warrendown della Severn Valley. Ricorda una testa dell’Isola di Pasqua. Viene chiamato Il Dio Verde nel gioco di ruolo Il richiamo di Cthulhu. Esso è ricoperto di piante, le quali crescono al suo interno e sono parte di esso. Il dio se ne serve per agguantare le vittime. Chiunque si nutra di tali piante finisce per sviluppare tratti da coniglio mutante e va a servire l’orrore.
Nella storia “Correlated Contents” di James Ambuehl compare un essere simile, E’ilor, sempre nella Severn Valley.
Y’golonac
Y’golonac è un Grande Antico dia della perversione e della depravazione, nel senso più ampio del termine. Ha un indole depavata e sadica e talvolta basta leggere il suo solo nome per evocarlo. Quando evocato, finisce o per rendere l’evocatore suo servo oppure suo cibo.
Y’golonac cerca umani dall’indole depravata per tramutarli in suoi servi. Egli è imprigionato dietro un muro di mattoni di rovine dalla posizione ignota.
Non è chiaro quale sia il suo aspetto, ma quando possiede un essere umano appare come un grottesco uomo obeso, privo di collo o testa, con una bocca in ogni palmo della mano. Egli capisce il linguaggio umano e può servirsene.
In “Il pornografo sfortunato” di Campbell uno sfortunato accanito lettore di rari libri pornografici finisce inavvertitamente per evocarlo quando viene messo a contatto con Le rivelazioni di Gla’aki.
E con questo credo di avere riepilogato tutto quello che c’è da sapere su questo mondo di antichi esseri. Lasciami un commento, noi ci vediamo al prossimo blasfemo video.