Hastur, Carcosa e il Segno Giallo – Tutte le storie sul Re in Giallo
Storytelling Lovecraft, Racconti« Lessi nomi e parole che avevo già sentito altrove e che sapevo riferirsi ai misteri più orridi: Yuggoth, il Grande Cthulhu, Tsathoggua, Yog-Sothoth, R’lyeh, Nyarlathotep, Azathoth, Hastur, Yian, Leng, il lago di Hali, Bethmoora, il Segno Giallo, L’mur-Kathulos, Bran e il Magnum Innominandum; fui condotto in mondi estranei al nostro, di cui l’autore del Necronomicon aveva vagamente intuito l’esistenza; presi conoscenza degli abissi della vita originale, delle diverse correnti che ne derivano, e, finalmente, d’una mostruosa mescolanza che si era prodotta tra quelle correnti e un ulteriore abominio venuto dall’esterno. » (tratto da Colui che sussurrava nelle tenebre)
Ben ritrovati, miei blasfemi amici, a un nuovo episodio de Il mondo di Cthulhu, la rubrica che vi svela gli oscuri segreti alla base dell’universo letterario de I miti di Cthulhu originato dallo scrittore H.P.Lovecraft.
Tutte le entità dei Miti sono creature misteriose e pregne di segreti che sfuggono la nostra limitata ragionevolezza, ma ce n’è una che più di ogni altra è apparsa in così tante forme da rendere la sua piena comprensione del tutto un’utopia.
Stiamo parlando di Hastur, e del Segno Giallo, il simbolo del suo tremendo potere.
Ma da dove ha avuto origine questa entità letteraria che è cambiata innumerevoli volte nel corso degli anni?
All’interno dei Miti, Hastur, l’Innominabile, Colui che non deve essere nominato, citato anche come Assatur, Xastur o Kaiwan, viene descritto il più delle volte come un Grande Antico che potrebbe trovarsi intrappolato all’interno di un buco nero vicino alla stella Aldebaran, nella costellazione del Toro, oppure sulle sponde del lago di Hali nella antica Mongolia. Il lago di Hali e la città di Carcosa, a seconda degli scrittori, vengono collocati appunto su un mondo alieno delle Iadi oppure sulla Terra.
Questa entità viene spesso associata a concetti di decadenza, stagnazione, nichilismo, nonché come rappresentazione vivente della depressione, del decadimento nucleare e della stessa entropia universale, ma per assurdo viene citata anche come patrono dei pastori.
La sua vera natura è tutto fuorché chiara: talvolta è una forza invisibile, in altre occasioni ha parvenze che rimandano a quelle di un polpo o di una smisurata lucertola bipede coperta di tentacoli.
In termini non molto chiari, viene associato a una misteriosa entità chiamata il Re in giallo e a un simbolo detto il Segno Giallo.
Egli vanta seguaci anche tra gli artisti delle correnti sperimentali, è in grado di possedere le sue vittime, riducendole a degli esseri senza ossa, e potrebbe avere come avatar anche un’entità aliena nota come il Lama di smeraldo.
I suoi fedeli, i fratelli del Segno Giallo sono un gruppo che vanta radici profonde, e un’influenza che risale all’antica Hyboria, tocca Samaria e Attluma e giunge fino alle tribù dei repellenti Tcho-Tcho: il gruppo è composto da adoratori del Re in giallo guidati da immortali residenti nel reame sotterraneo di K’n-yan, con possibili rimandi al Popolo Serpente di Valusia.
I Fratelli sono uno dei culti più brutali dei Miti, anche comparati a quello di Chtulhu, e sono noti per compiere atrocità verso la Grande Razza di Yith e per essere in guerra contro i MI-Go, oltre che per ostacolare le ricerche archeologiche nel deserto dei Gobi dove compiono i loro riti.
Nel gioco di ruolo The Yellow Sign di Tom Ryng appare la Fratellanza del Segno Giallo, ma non è chiaro se si parli sempre dello stesso gruppo.
Solitamente, il glifo noto come il Segno Giallo, che di frequente è associato a Hastur, viene interpretato come un talismano che esprime il potere della divinità quando il Re in giallo è nel nostro mondo, oppure come un simbolo che contraddistingue i suoi fedeli.
Il culto del Segno Giallo porta avanti una feroce lotta contro i Mi-Go, degli alieni originari di una colonia sul pianeta Yuggoth, Plutone, e li torturano per ottenere conoscenze utili ad evocare la divinità sulla Terra, in particolare con riti officiabili quando Aldebaran compare nel cielo.
I Mi-Go, si dice, possiedono dispositivi in grado di limitare le apparizioni di Hastur sulla Terra, mantenendolo sulla città di Carcosa tra le Iadi, e questo attira su di loro le violente attenzioni del culto. I fedeli di Hastur ostacolano i tentativi dei seguaci di Cthulhu di risvegliare il proprio padrone, siccome i due Grandi Antichi sono mortali nemici.
Il rapporto di Hastur con i Mi-Go però è estremamente confuso, siccome viene citato anche tra le entità da loro adorate.
Viene detto che Hastur, Colui che non deve essere nominato, è il compagno della abominevole dea della fertilità Shub-Niggurath, con la quale ha generato dei figli. Il sacerdote dei Grandi Antichi, Cthulhu, è invece suo nemico, e i rispettivi fedeli si sono dati battaglia in più di una occasione.
Al servizio dell’Innominabile vi sono degli esseri interstellari note come byakee, in grado di muoversi a una velocità incredibile tra le stelle, la cui descrizione nel gioco Il richiamo di Cthulhu ricorda molto quella delle creature bestiali comparse nel racconto di Lovecraf Il Festival.
Hastur, tutte le fonti letterarie
Come puoi capire da quanto detto finora, Hastur racchiude al suo interno una miriade di interpretazioni, che poco sembrano avere a che fare l’una con l’altra.
Nel manuale GDR Alba di Cthulhu c’è un paragrafo che ben sintetizza il poco che crediamo di sapere su questo essere:
<<Colui che non deve essere nominato non è ritratto né con idoli, né ha un nome, né si conosce dove si trovi, se mai esiste un luogo dove esso viva fisicamente.
Alcuni sacerdoti dicono che si trovi sulla Terra, altri che questo dio viva ovunque. Quello che si sa è che il suo vero nome non deve mai essere pronunciato perché grande sarebbe il pericolo per questo universo. Egli è sposo di Shub Niggurath e spesso viene adorato nei templi di rame dedicati alla dea.>>
Ma quale è stata l’evoluzione che ha subito questo misterioso personaggio?
Robert Chambers scrisse una raccolta di storie brevi horror intitolata The King in Yellow che venne pubblicata per la prima volta nel 1895.
Chambers mutuò i nomi Carcosa, Hali e Hastur da Ambrose Bierce, in particolare dalle sue storie “Un abitante di Carcosa” e “Haïta il pastore” del 1893.
Nella storia di Bierce Haita il pastore Hastur è un benevolo dio dei pastori, ma ne “Il riparatore di reputazioni” questo termine indicava una località galattica al pari delle Iadi e di Aldebaran; Hali è invece l’autore di un discorso all’interno di una storia.
Nell’opera di Chambers abbiano delle storie poco connesse tra loro nelle quali si cita “Il re in giallo”, una ballata scritta nel 19esimo secolo che conduce alla follia chi troppo ha a che fare con essa.
Il segno giallo viene introdotto come un elemento potenzialmente soprannaturale che rende soggetti al controllo mentale o alla possessione da parte del Re in giallo o dei suoi seguaci.
Esso proviene probabilmente da una dimensione alternativa alla quale appartiene anche l’antica città di Carcosa.
Chambers utilizzò il termine Hastur per collegarsi a:
-
- una località nei pressi della stella di Aldebaran (nel racconto La Maschera)
- un servitore soprannaturale (nel racconto La Damigella D’Ys)
- un luogo (nel racconto Il riparatore di reputazioni)
- un qualcosa di non meglio specificato (nel racconto Il Segno Giallo)
Le ultime due storie integrano – oltre a Carcosa – anche Halil, il Segno Giallo e il Re in giallo.
Per quanto riguarda la trama dell’opera teatrale il Re in giallo non abbiamo alcuna effettiva informazione da parte di Chambers, ma l’autore Kevin Ross produsse una versione della storia per il gioco di ruolo Il richiamo di Cthulhu, che è quella che in genere si prende come riferimento.
Si è suggerito in seguito che la ballata possa avere una origine soprannaturale e un contenuto diverso per ogni lettore. Tendenzialmente si pensa che narri di una tragedia familiare e nobiliare ambientata su un mondo alieno, con la presenza di un misterioso Straniero in giallo con una maschera pallida che agisce come portatore di sventure.
Lovecraft lesse il Re in giallo all’inizio del 1927 e scelse di utilizzare alcuni termini dell’opera di partenza all’interno delle proprie, in particolare il Lago di Hali e il Segno Giallo.
L’utilizzo di Hastur da parte di Lovecraft si limitava al solo nome, e dal suo impiego all’interno del racconto “Colui che sussurrava nelle tenebre” non è possibile dedurre se intendesse con esso riferirsi a un essere, a una divinità, a un oggetto oppure a un luogo.
Nel saggio “Supernatural Horror in Literature” del 1925, Lovecraft menziona “il talismano maledetto del Segno Giallo in mano al culto maledetto di Hastur, dalla primordiale Carcosa” dando l’impressione che Hastur sia in effetti un dio oscuro venerato da un culto di dubbia fama.
L’influenza di Chambers – soprattutto – si concretizzo nei rimandi soltanto accennati alle entità dell’orrore supremo che il Solitario impiegò nel suo ciclo, un metodo che spinge il lettore a immaginare da solo il reale contenuto dei tremendi fenomeni dei quali viene portato a conoscenza in modo molto vago.
Un’altra citazione di esseri indossanti una maschera gialla di seta, come di solito si attribuisce al Re in giallo, si ha nel sonetto ventisettesimo Fungi da Yuggoth e nella Ricerca onirica dello sconosciuto Kadath.
Risulta evidente anche il fatto che il Necronomicon, il volume maledetto redatto nella finzione dall’arabo pazzo Adul Alazhred, sia stato pesantemente influenzato dalla ballata del Re in giallo, dato che entrambe le opere portano alla follia chi troppo si addentra nel loro contenuto.
August Derleth, uno dei fondatori della Arkam House, la casa editrice che promosse la conoscenza delle opere di Lovecraft dopo la sua morte, espanse il concetto di Hastur qualificandolo come un Grande Antico, progenie di Yog Sothoth, fratellastro di Cthulhu e suo nemico giurato, e lo assimilò al Magnum Innonimandum sempre menzionato da Lovecraft.
Derleth coniò il titolo “colui che non deve essere nominato” e il gioco di ruolo Il richiamo di Cthulhu adattò in seguito l’idea che pronunciare il nome dell’entità abbia effetti terrificanti.
Negli scritti di Derleth l’Innominabile, inteso come signore degli spazi interstellari ed elementale dell’aria, ha diversi avatar fra cui:
- Il sommo sacerdote che non può essere descritto, un essere che indossa una maschera di seta gialla.
- L’ospite che viene dalle stelle, una mostruosità volante con l’hobby di succhiare il cervello delle vittime.
- il Re in giallo, una figura che appare come un essere svolazzante avvolto da bende gialle tatuate, e dal volto coperto da una maschera pallida.
In genere Hastur è presentato come amorfo. Per rimarcare la sua parentala con Cthulhu, tuttavia, viene talvolta descritto come un essere di vaghe fattezze cefaloidi simili a quelle di Chtylla, la figlia del suo fratellastro.
Nel racconto di Derleth “Il ritorno di Hastur” pubblicato nel 1939 Hastur e Cthulhu si incontrano brevemente. Gli altri scrittori del ciclo tuttavia impiegano assai di rado questa rivalità.
Negli scritti di Lin Carter, viene detto che egli guidò la lotta contro gli Antichi Dei e che riceve sacrifici sulla sponda del suo lago.
Hastur nella cutura popolare
Le storie che citano Hastur, o per meglio dire il suo corrispettivo Re in giallo, si sono susseguite in gran numero nel corso degli anni.
Nella storia del 1938 di Raymond Chandler intitolata anch’essa Il Re in giallo, il protagonista afferma di avere letto una volta un libro con lo stesso titolo.
Charless Stross, autore del ciclo letterario The Laundry Files che pesca a piene mani nei Miti di Cthulhu, nel libro The Annihilation Score narra del furto di un presunto manoscritto del Re in giallo dalla Britsh Library.
Nel gioco online Secret World vengono impiegati diversi elementi tratti dal Re in giallo nel corso di una missione.
Il game designer Robin D. Laws ha scritto una serie di storie intitolate New Tales of the Yellow Sign e ha lavorato a un gioco di ruolo sviluppato attorno al Re in giallo.
Nella Darkover Series di Marion Zimmer Bradley, Hastur è sia un dio che una famiglia.
Nella serie The Lords of Dus di Lawrence Watt-Ewans il Re Dimenticato è un personaggio vestito di giallo esiliato da Carcosa, che ambisce di morire in quanto immortale.
Nella serie Dark Border di Paul Eldwin Zimmer gli Hastur sono dei custodi e protettori del mondo.
Nella Serie Emberverse di Stirling viene usato il simbolo del segno giallo in varie località, ed è presente la città di Carcosa retta dal Raja Giallo e dalla Maschera Pallida.
In Good Omens di Terry Pratchett e Neil Gaiman Hastur è un Duca dell’Inferno intrappolato in una segreteria telefonica.
Appare, menzionato al pari della città di Carcosa, anche nella triologia Illuminatus!, e il suo culto è fedele a entità Cthulhoidi note come Lloigor.
Nel racconto breve Gramma di Stephen King la protagonista invoca Hastur per ingravidarla, e il suo nome può essere utilizzato negli incantesimi per fare addormentare. Una città chiamata Carcosa appare nelle Cronache del ghiaccio e del fuoco dello scrittore George R.R. Martin.
In Tiger! Tiger! Di Elizabeth Bear Hastur appare come una tigre fatta di fuoco; nel romanzo L’erede del male-la nascita di P.Aura una donna diventa gravida dopo aver sognato un essere coperto di stracci gialli.
Hastur viene utilizzato anche nella striscia comica User Friendly e appare come un blob di tristezza distillata fatto di caffè.
Nella storia a fumetti Il Cortile scritta da Alan Moore, compare un personaggio modellato su Nyarlathtotep che indossa un velo giallo e si fa chiamare Johnny Carcosa.
Altri scrittori che hanno dato ulteriore linfa a Carcosa con i propri racconti sono Joseph S.Pulver, Alan Williams, John Shirley, David Drake e John Scott Tynes.
Appare in chiave comica anche nei fumetti online the Unspeakable Vault of Doom, Ugly Hill e come demone nel settimanale 2000 AD.
Nella serie TV di fantascienza Doctor Who, il mostruoso distruttore divino noto come Fenric viene presentato come un Grande Antico proveniente da un altro universo e noto un tempo come Hastur.
La citazione più famosa in anni recenti l’abbiamo indubbiamente nella serie televisiva True Detective della HBO. Nel corso di una stagione, i protagonisti indagano su efferati crimini che vengono attribuiti a una misteriosa figura chiamata Yellow King e sul suo culto. Le vittime sono marchiate da un simbolo diverso dall’interpretazione di Kevin Ross per il GDR Il richiamo di Cthulhu, ma che taluni associano al Segno Giallo. In numerose occasioni viene nominata Carcosa e si sprecano i riferimenti alle stelle nere nel corso della serie. Un evento durante il finale di serie lascia intendere che questi elementi possano davvero avere una provenienza soprannaturale.
Esiste anche un film girato dal regista indipendente Aaron Vanek nel 2001 intitolato The Yellow Sign che ha come base la stessa storia scritta da Chambers. Compare inoltre alla fine del film Cast a Deadly Spell e come demone in Horror Mercy.
Come ormai avrete capito, la sua presenza è molto persistente nell’universo dei giochi di ruolo.
Nel gioco di ruolo Il richiamo di Cthulhu del 1989 della Chaosium appare, in uno scenario di un supplemento, il Segno Giallo come una sorta di triskelion giallo dai bordi che ricordano tentacoli.
In Dungeons & Dragons Deities and Demigods Cyclopedia si suggerisce che il semplice pronunciare il nome di Hastur sia fonte di tragedia, da cui l’epiteto “L’Innominabile”.
Nel gioco di ruolo Mutants & Masterminds la Fratellanza del Segno Giallo comprende gli adoratori dell’Innominabile ed essi sono contraddistinti dal Segno Giallo.
Nel videogioco per Sega Genesis Earnest Evans e El Viento un’eroina discende dalla linea di sangue di Hastur.
Nel gioco Persona 2: Eternal Punishment il suo nome permette di evocarlo se pronunciato 3 volte. In Mass Effect vi è un pianeta chiamato Carcosa.
Nel gioco di ruolo Delta Green Hastur e il Re in giallo sono rappresentazioni dell’entropia.
Carcosa, è stata anche una società editoriale di storie horror fondata nel 1973 sull’esempio della Arkham House, mentre la Carcosa House fu una casa editrice di storie di fantascienza fondata nel 1947. Esiste anche un hotel di lusso, il Carcosa Seri Negara, le cui remote origini risalgono addirittura al 1896.
Sono svariati anche i giochi di carte, da tavolo (come il board game Carcosa) e le canzoni che inglobano questi elementi ma che non elencheremo per ragioni di spazio.
Segnalati da COM Straker:
Senza citarlo espressamente la prima apparizione del “Re in giallo” appare nel “Ritratto di Dorian Gray”: Wilde narra che la discesa nell’abisso di Dorian inizia dopo che ebbe letto un libro da una copertina gialla.
Nel romanzo vagamente lovecraftiano, “Black magic woman” di Danilo Arona il Vecchio della montagna, il famoso capo della setta degli Assassini indossa una maschera di seta gialla. Data la sua malvagità potrebbe essere stato un incarnazione di Hastur.
Nel romanzo “I vermi conquistatori” di Brian Keene degli stregoni tramite delle formule arcane scritte nel libro Demonolatria (libro citato da Lovecraft nel racconto L’orrore di Dunwich) scatenano un diluvio universale che sommerge gran parte del pianeta evocando due esseri antichi dagli abissi del mare e del sottosuolo, qui chiamati Leviatano e Behemot , ma che sono praticamente Cthulhu e Shub-Niggurat.
Grazie ad Andrea Guerrieri/Ysingrinus per i consigli.
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Noi ci rivediamo al prossimo, blasfemo, video.
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- Hildred Castaigne in “The Repairer of Reputations”, illustration by Tucker Sherry (https://www.behance.net/rtucker) (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0)
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