Ben ritrovati su questi lidi!
Una delle difficoltà principali che si incontrano nella realizzazione di un progetto editoriale di valore, è la creazione di un piano di contenuti che sia davvero attinente alle esigenze della nicchia alla quale vogliamo rivolgerci.
I tool di analisi delle keyword permettono di estrapolare le parole chiave utilizzate dalle persone per definire i propri bisogni, di valutare la competitività per stabilire se è fattibile, con i mezzi e il tempo a propria disposizione, posizionarci in maniera apprezzabile per guadagnare un apprezzabile ammontare di traffico e visibilità.
Grazie a questi strumenti, possiamo raccogliere informazioni più concrete sotto vari ambiti:
- scegliere parole chiave fattibili data la concorrenza e apprezzabili per i ritorni in termini di visite
- comprendere il grado di competizione che dobbiamo affrontare
- scoprire le chiavi di ricerca a coda lunga che ci servono per generare un calendario editoriale più ampio e variegato
- analizzare i competitor che si sono già posizionati per particolari keyword
- ottimizzare il proprio sito web per apparire rilevante per gli interessi della propria audience
- trovare indicazioni sulla profittabilità degli annunci Adwords
KWFinder è un tool che si occupa di scandagliare il web a partire dai termini indicati e di restituire le keyword più rilevanti che puoi utilizzare nelle tue pagine.
Rispetto ad altri strumenti più basilari, vanta la presenza di varie metriche interessanti nella stessa schermata che agevolano e non di poco il processo di ricerca keyword.
Scopriamo come KWFinder ci mette a disposizione una miniera d’oro di opportunità per l’analisi delle serp.
Fare keyword research con KWFinder
Nella schermata iniziale, trovi una barra bianca dentro la quale puoi inserire i termini che costituiranno il tuo ambito di ricerca: puoi restringere il campo a specifiche lingue e Paesi.
In basso al centro vedi il tasto “Add list”: una volta cliccate sulle key che ti interessano, puoi aggiungere a una lista di interesse.
Per ogni keyword individuata, abbiamo a disposizione:
- trend
- volume di ricerca
- CPC
- PPC
Lo strumento di analisi della difficoltà delle keyword fornisce una stima della complessità da affrontare per posizionare i propri contenuti (dalla modalità “gioco da ragazzi” alla “non pensarci nemmeno!”) e permette di ragionare sia sui volumi di ricerca che sulla difficoltà per cercare di ottenere risultati.
La funzione di autocompletamento di appoggia alle API di Google Search per importare le keyword.
Nella parte destra della schermata, vediamo una stima del volume di ricerca mensile degli ultimi 12 mesi.
Per ogni concorrente analizzato, lo strumento ci restituisce:
- la domain authority stimata da MOZ
- la page authority stimata da MOZ
- altri parametri di MOZ quali il Mozrank e il Moztrust
- un’approssimazione dei link che trasmettono autorevolezza al dominio
- le condivisioni stimate su Facebook per l’URL scansionato
- visite stimate per mese sulla base della posizione sulle serp, calcolate a partire dal traffico mensile
Per comprendere immediatamente la composizione della serp, abbiamo a disposizione un estratto della prima pagina da Google. Cliccando sul tasto “Load more” possiamo vedere i risultati delle pagine successive.
Dalla funzione in alto Import possiamo accedere a una schermata nella quale possiamo caricare una lista di keyword in formato CSV oppure TXT oppure digitarle manualmente.
L’account free da diritto a 5 ricerche, 50 suggerimenti di ricerche e 100 backlink in 24 ore.
Il piano di utilizzo dello strumento va da una versione Basic da 25,90 dollari al mese a una da 69,90 al mese.
Dalla scelta delle keyword all’analisi delle serp
Molto bene, ora hai individuato le keyword che ti servono per sviluppare un piano di contenuti attinenti al tuo target.
A questo punto, dove puoi andare?
Ci sono delle sottigliezze dietro l’analisi delle serp che travalicano l’analisi delle keyword e permeano il vero e proprio intento di ricerca.
Come vediamo, periodicamente l’ordine dei risultati di ricerca cambia e il nostro sito perde o guadagna posizioni senza che facciamo niente di esplicito.
Come spiega Emanuele Vaccari in questo suo podcast, ciò accade per varia la capacità degli algoritmi di Google di stabilire l’attinenza di un contenuto all’intento di ricerca e quindi di posizionarsi.
Scrivere un contenuto basato sulle keyword che abbiamo individuato è facile, lo è meno andare oltre alla semplice forma che esse rappresentano per scalfire il nucleo delle esigenze informative alla loro base.
Se analizziamo una kw come “seo copywriting”, vediamo che la gran parte dei termini associati hanno significati quali:
- corso di marketing
- corso SEO online
- corso web marketing
- corso social media marketing
Sembra quindi che gli argomenti attinenti a questa ricerca sono le branche del web marketing e l’attinenza all’insegnamento: ovvero, chi si documenta su questi aspetti sembra essere interessato alla formazione in ambito web marketing.
Ugualmente, i suggerimenti di autocompletamento concernono declinazioni di “seo copywriting” che aggiungono “corsi”, “formazione”, “attestati”.
Possiamo vedere quindi che esistono dei suggerimenti di long tail keyword attinenti in maniera palese al contenuto “evidente” e altri alle necessità implicite che esse incarnano.
Quelli evidenti sono quelli che riguardano il contenuto della disciplina (in cosa consiste, come cambia nel tempo, che rapporti ha con il web marketing…), quelli impliciti riguardano l’applicazione di tali contenuti (come diplomarsi, come trovare lavoro con essa…).
Da queste indicazioni, possiamo trarre alcuni ragionamenti su come dovrebbe essere un buon contenuto sulla seo copywriting.
Il nostro articolo dovrebbe offrire argomenti attinenti al concetto esplicito del topic
di tipo concettuale legati alla sua entità ovvero:
- in che cosa consiste
- cosa è diventata nel 2018
- tool di seo copywriting
e approfondimenti legati alle esigenze implicite di questo topic quali:
- deve presentare le prospettive di lavoro che si offrono
- deve suggerire corsi per una buona formazione
- deve indicare quali attestati si possono conseguire
Certo, potresti limitarti semplicemente a esplorare tutte le long tail keyword e a citarle all’interno del tuo articolo: tuttavia, in questo caso ti sfuggirebbe il vero senso della ricerca a cui devi cercare di rispondere per rendere soddisfatti i tuoi lettori e, magari, introdurli verso le call to action che hai congegnato.
E tu, che cosa ne pensi? Quali sono le tue strategie per comprendere le parole chiave a un livello superiore di quello dei tuoi competitor? Commenta questo articolo, mi fa solo piacere!