Linkami Web Summit 2019 – Il resoconto

Linkami Web Summit 2019 – Il resoconto

Ben ritrovati su questi lidi!

L’accogliente Hotel Michelangelo è stata la cornice della seconda edizione del Linkami Web Summit organizzato da Stefano Schirru e Massimo Fattoretto, di cui ti avevo parlato lo scorso anno.

L’evento ha visto trattare non soltanto la link building ma anche altri temi del web marketing come la brand reputazion e il Facebook Marketing.

Al termine di ogni speech era possibile porre delle domande, tra le quali il relatore avrebbe scelto la più interessante che avrebbe potuto vincere un libro offerto da Flaccovio Editore.

Linkami Web Summit 2019 – Il resoconto dell’evento italiano sulla link building

L’intervento di Miriam Bertoli, Digital & Content Strategist, sotto lo slogan di “comunicare, volare, guidare” ci ha fatto comprendere l’evoluzione della promozione e delle pubbliche relazioni negli ultimi anni. La complessità è aumentata, la necessità di integrazione tra strumenti anche, si rende necessario innovare e adottare una visione di insieme più ampia. Visione, Innovazione, Persone sono gli elementi essenziali.

Cristian Mòdolo, Direttore Marketing e Comunicazione, ci ha mostrato l’evoluzione del successo di Vicenzi, industria di pasticceria industriale. Questo marchio di largo consumo si è reinventato nel corso degli anni passando dall’idea tradizionale della produzione artigianale a un look più moderno, anche avvalenodosi del blog aziendale e dei social network, nonché cambiando il nome di dominio per ridefinire il brand (con tutti problemi tecnici del caso).

La narrativa emozionale che è stata messa a punto ha permesso di migliorare la visibilità del brand, di ridurre la distanza percepita con il target, di aumentare la consapevolezza di brand tramite attività di presenze digitali. A tale riguardo, Fattoretto ci ha spiegato l’analisi dell’ecosistema web del brand passando per il genere di link, gli anchor text, i tipi di ricerche, per potenziare la SEO.
I comunicati stampa permettono di essere riconosciuti anche attraverso le testate locali, con mix di anchor text per perseguire gli obiettivi di visibilità.

Veronica Gentili ci ha parlato della promozione su Facebook. La reach organica di Facebook oggi è bassissima e non fa che calare, in favore dei post dei gruppi (più è grande la pagina, e meno se ne riescono a raggiungere, anche se le interazioni la accrescono).

L’algoritmo di Facebook è influenzato da oltre 100.000 fattori, come le interazioni e il tempo che passiamo a vedere i post, e ovviamente i segnali negativi. I video live sono tra i contenuti principi, e al contrario i contenuti organici commerciali e le bufale sono tra quelli più osteggiati.

Per avere successo occorre creare contenuti coinvolgenti e originali, nonché investire costantemente per raggiungere soggetti oltre ai soliti pochi che ci seguono approfonditamente.

Serve una base fan profilata a davvero in target per tradurli in clienti effettivi.

Le instant experience consentono di creare esperienze immersive dove si possono inserire immagini, link, video e testi di invito all’azione.

Formati creativi, stories, video live sono tra i prodotti più favoriti su Facebook, ma per aumentare la portata dei nostri contenuti sarebbe meglio anche tenere delle campagne costantemente per ottenere benefici concreti.

Alex Ballato di Hellodi ci ha parlato delle digital PR, intese come attività per la diffusione media dove il budget è speso per la creazione ma non per la condivisione (a differenza dell’advertising). Le digital PR si basano su un’idea più costruita di un semplice meme buono per le condivisioni.

Queste campagne in genere si basano sul reinventare un prodotto ad hoc per gli influencers, creare dei fatti avvincenti che in breve tempo diventano virali per merito della loro unicità.

La gestione del rischio è essenziale, occorre valutare le problematiche che possono verificarsi e decidere se vale davvero la pena mettere a punto queste operazioni se il ritorno può essere negativo.

Pierfrancesco Persimoni di Adrias Online ci ha guidato in un excursus sull’evoluzione della SEO, e ci ha spiegato delle strategie applicate in passato per portare un sito in prima posizione in un mercato competitivo. Tecniche nel 2011 molto valide come link nel footer, blog chiusi, article marketing, directory e guest post, oggi lasciano il tempo che trovano.

Oggi invece la qualità dei link conta più della quantità (come invece avveniva un tempo), occuparsi di articoli per portali dove effettivamente agisce un pubblico interessato. Molto meglio dedicarsi ai link come conseguenza della visibilità e non come fattore alla loro base. Non sono mancate nemmeno le indicazioni su come realizzare un buon contenuto dal punto di vista di una “SEO naturale”.

Le public relation sono molto importanti per guadagnare autorevolezza, credibilità e importanza: esse permettono di contattare personaggi utili a promuovere gli eventi e a rendere notiziabile un fatto a fini promozionali.

Simonetta Chines di Youdot.io ci ha narrato l’acquisizione del dominio scaduto ai fini di migliorare il posizionamento. Si è parlato dell’importanza di mantenere invariata la tematica tra i due portali, di attuare una redirezione non appena avviene la cessione, di nascondere indizi che possono tradire lo scopo di migliorare il posizionamento forzatamente.

A ogni pagina si fa reindirizzare a una pagina diversa in maniera intelligente e mirata, in modo che Google non percepisca fraudolenti tentativi di manomissione del posizionamento.
Ci ha spiegato di come piccole fasi di calo del ranking siano normali, ma con l’esperienza si acquisisce consapevolezza di come svolgere correttamente le dinamiche che portano i domini reindirizzati a migliorare il posizionamento.

Valentina Falcinelli di Pennamontata ci ha illustrato la crucialità del tone of voice. Il brand dovrebbe identificare a comunicare a chiare lettere i propri valori, soprattutto vivendoli. Ci ha portato esempi di microcopy applicato a incentivare le conversioni nelle newsletter e per spingere il pubblico a reagire alle comunicazioni. Parlare per benefici è importante per stimolare l’interazione con il pubblico, si può valorizzare gli spazi vuoti con il testo e sfruttare le pagine 404, sono tutti buoni modi di rendere più consistente la presenza del brand. Persino le privacy policy possono riservare qualche spunto per la brand awareness!

Tutto il copy è importante, curare i dettagli è un buon modo per ottenere vantaggi comunicativi a costo 0. La comunicazione aziendale è spesso esagerata a inverosimile. Molto meglio ricorrere a dati concreti e dimostrabili per promuoversi con efficacia. “Se vuoi essere umano, sii vero”!

Non può mancare l’intervento del padrone di casa, Stefano Schirru di TiLinko, il quale ci ha spiegato l’importanza di sviluppare una visibilità autorevole.

Linkami Web Summit

La link building mira ad accrescere in maniera artificiale l’autorevolezza di un brand nei confronti dei motori di ricerca. Il contenuto è il trait d’union tra la link building e le public relation.

I contenuti permettono di valorizzare i punti di forza del brand, diffondere i contenuti su altri media online. Ci ha ricordato l’importanza di scegliere gli anchor text con naturalezza (es. per i nuovi brand non è ragionevole che si parta dalle ancore commerciali).

I link permettono di ottenere alta visibilità e traffico in linea con il sito web. L’ideale consiste nel realizzare contenuti in grado di aumentare la visibilità dei brand e di risultare utili per i lettori.

Ragionare per set di keyword (anzi, macro-argomenti) è una buona strategia adatta ai tempi odierni: Google Trends ci aiuta a individuare i picchi di interesse indicati a quei brand che vendono in maniera concentrata in alcuni periodi dell’anno.

A Hrefs e Majestic sono tool eccellenti per la link building, per analizzare i referral dei portali. Lavorare sull’identità di brand rende meno fondamentale.

Nell’interessante caso studio l’azione di link building su testate locali e siti verticali ha permesso di aumentare con continuità il posizionamento: alternare le ancore brand e naturali è una buona pratica.

Questo intervento ci ha istruiti sull’importanza di valorizzare i contenuti informativi per ottenere risultati duraturi; su variare la tipologie dei portali dai quali ottenere link (e di assicurarsi che siano trafficati da persone realmente interessate ai loro contenuti); sullo scegliere siti percepiti come davvero reali e credibili; di non lesinare sulle ancore brand. E, soprattutto, di pensare sempre alle persone!

Massimo Fattoretto ci ha illustrato la digital PR applicata a migliorare la reputazione riducendo l’emergere dei risultati negativi, utile a far conoscere i brand e a demolire i competitor.

Nel caso di lineonline.it hanno seguito SEO on site e digital PR. L’analisi ha compreso il tipo di link ricevuti, l’analisi dei competitor, si è provveduto a creare contenuti informativi e comunicati stampa mai duplicati, variando anchor text, stile e contenuti per risultare sempre originali.

La SEO ovviamente serve a “pulire il terreno” in modo che i potenziamenti dei link abbiano modo di attecchire. Ci ha suggerito strategie interessanti, come registrare siti di produttori analoghi falliti e di fiere decaduti, perciò decisamente a tema e preziosi.

Anche creare una rete di minisiti a sostegno del posizionamento di un sito bersaglio si rivela utile, a patto che si lavori su contenuti di qualità (e non con PBN nate soltanto per mgiliorare il ranking).

Dario Ciracì ci ha parlato della link earning, ottica di acquisizione di link di qualità che permette di ovviare ai problemi tanto noti agli addetti al settore. Oltre al classico guest post abusato possiamo prendere in considerazione le infografiche, contenuti premium ecc.

Linkami Web Summit

Grazie anche agli operatori di Google potremo trovare nuove opportunità per guest post (es. magari offrendo dei widget nelle apposite risorse). Sono stati elencati tool per favorire le attività di individuazione degli indirizzi mail di contatti, della vicinanza dei portali allo status di siti spam.

Es. Scraper ci permette di estrarre sotto forma di file i risultati di ricerca. Assieme a Buzzstream permette di realizzare in poco tempo una lista di siti da contattare completi di contatti, ordinandoli magari per frequenza di pubblicazione.

Ovviamente si passa per la preparazione di un media kit di base con varianti adeguate alle specifiche richieste dei blogger, oltre a immagini ad hoc (es.infografiche) e al codice opportuno per facilitare l’inserimento dei link. Conviene gestire con attenzione anche le tempistiche per inviare le richieste, prestare attenzione alla personalizzazione dei campi delle mail (destinatario, oggetto della richiesta, testo…) e monitorare il tasso di apertura e di risposta della mail.

Non mancano suggerimenti su come adottare un buono stile comunicativo per risultare convincenti, generare apprezzamento e senso di esclusività, e facilitare il ricevimento di un feedback.

Nell’ultimo intervento Carlotta Silvestrini ha posto l’attenzione sul pubblico e su come gestire le relazioni con esso in maniera viva e naturale.

Questo è il sunto degli interventi del Linkami Web Summit 2019 tenutosi a Milano.
Spero ti abbia interessato, se ti va di parlarne ci vediamo qua sotto!

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