Lumien, la nuova casa editrice italiana del fantastico

Lumien, la nuova casa editrice italiana del fantastico

Grazie per essere qui, Alvise. Per coloro che non ti conoscono, vuoi raccontarci qualcosa su di te e sulle tue esperienza?

Innanzitutto grazie mille a te, Ilario, per avermi ospitato in questo splendido spazio 😊

La mia esperienza è un po’ atipica. Fin da quando ho memoria ho sempre scritto racconti e libri che non hanno mai visto, per fortuna, la luce. Nonostante la mia passione per la scrittura, mi sono iscritto a chimica teorica, che ho lasciato a pochi esami dalla laurea per aprire la mia prima attività, Lancelot Copywriting, dove mi occupavo di copy, ghostwriting e di servizi editoriali in generale (cdb, editing e valutazione di manoscritti). Grazie all’esperienza in Lancelot, ho scoperto il web marketing e ho spostato lì la mia carriera. Da più di cinque anni mi occupo di strategie di digital marketing e, principalmente, di SEO, argomento sul quale ho scritto un manuale, Keyword Research Avanzata, edito Dario Flaccovio Editore. Da ormai qualche mese mi sono imbarcato anche in un ultimo, folle progetto, Lumien – mondi oltre i libri, una casa editrice all’interno della quale ricopro il ruolo di editore.

Quali sono le tue passioni a livello di narrativa fantastica e di prodotti di tale genere?

Credo non ci sia sufficiente spazio per rispondere degnamente a questa domanda. La passione per la scrittura e la lettura sono sempre andate di pari passo e ancora oggi contraddistinguono la mia natura. Amo scrivere, creare mondi e immergermi in possibilità fantastiche. Per quanto riguarda la narrativa fantastica, non mi limito a divorare libri fantasy e fantascientifici, ma consumo qualunque medium che abbia a che fare con questi generi. Colleziono fumetti fantasy (amo perdutamente ogni cosa scritta da Gaiman), manga (ho iniziato da Naruto, ma Berserk, FMA e le opere di Uroawa sono fra i prodotti di narrativa che preferisco in assoluto) e spade. Amo il cinema, i videogiochi, il modellismo. È davvero difficile trovare qualcosa di nerd che non sia di mio gradimento. Mi piacciono troppe cose.

Qual è la tua opinione sullo stato dell’editoria del fantastico in Italia?

Negativa, tanto negativa.

L’editoria italiana non se l’è mai passata peggio di così, e più si studia e conosce il mercato più ce ne si rende conto. Il mercato sta vivendo una grave crisi e le ragioni sono molteplici. Sarebbe fin troppo semplice far ricadere tutte le colpe sulla crisi culturale e liquidare l’argomento dicendo che in Italia non si legge più, o comunque troppo poco.

Per quanto riguarda lo stato dell’editoria del fantastico, c’è ben poco da dire: il mercato, per la narrativa fantastica italiana, non esiste.

Solo il 5% dei libri fantasy venduti nel nostro paese è di autori italiani. Il 95% delle offerte sul mercato sono in prevalenza americane, e poi c’è qualcosa di inglese, francese e orientale. Le case editrici italiane non credono in questo genere e non si assumono i rischi di pubblicare autori italiani.

Nonostante il numero inverosimile di case editrici, solo una decina di queste pubblica fantasy in modo serio e, di queste, solo la metà pubblicano autori italiani.

Ci sono ancora troppi pregiudizi legati a questi genere. Da una parte abbiamo le CE medio-grandi che non si interessano al genere, dall’altro quelle piccole che non hanno i mezzi per valorizzarlo o promuoverlo. Serve un cambio di rotta totale.

Quali sono le esigenze del pubblico in fatto di narrativa fantastica che a tuo dire non vengono soddisfatte al momento?

Vi sono due realtà differenti.

Da una parte gli scrittori non scrivono storie appartenenti ai sottogeneri fantastici che vendono di più e dall’altra le CE non osano spaziare e allontanarsi da quelli che sono i trend esteri. Va detto, però, che questo riguarda unicamente i lettori.

Le mancanze più grandi sono quelle nei confronti degli scrittori, che non riescono a trovare il proprio spazio in questo mondo. Gli editori sono propensi a rifiutare categoricamente la narrativa fantastica di autori italiani, alla quale non concedono neanche il beneficio del dubbio. Spesso le CE non conoscono il genere e non hanno personale in grado di valorizzarlo e promuoverlo.

Questa è la verità. Sono gli scrittori ad avere necessità ed esigenze che non vengono soddisfatte.

Lumien - Casa editrice italiana racconti fantastici

Cosa ti spinge a metterti in gioco per fondare una casa editrice? Quali difficoltà hai dovuto superare?

Ho aperto Lumien con un obiettivo chiaro in testa: rivoluzionare il mercato editoriale. Quello che vorrei raggiungere è un risultato senza dubbio molto ambizioso, ma di cui credo ci sia tanto bisogno. Voglio creare una realtà che mostri come una nuova editoria, in Italia, sia possibile. Voglio creare una struttura in grado di aiutare e supportare i tanti autori di romanzi fantasy/sci-fi che abbiamo nel nostro paese e che non riescono a trovare un loro spazio in un mercato ad oggi disinteressato al loro lavoro.

Le difficoltà arriveranno più avanti. Oggi quanto ci è più difficile è trovare romanzi meritevoli di essere pubblicati. Abbiamo deciso di pubblicarne un numero molto ristretto perché vogliamo mantenere una qualità media altissima.

Cosa ti proponi di ottenere con questa nuova casa editrice?

In parte abbiamo già risposto a questa domanda.

Noi vogliamo rivoluzionare il genere e offrire una soluzione alle numerose problematiche che affliggono il settore, per il bene degli editori, degli scrittori e dei lettori. Vogliamo anche valorizzare il fantastico e mostrare come un autore italiano possa vendere tanto quanto uno estero. Vogliamo valorizzare gli autori emergenti, sostenerli e aiutarli a farsi strada, e vogliamo che i lettori tornino a sognare grazie alle storie fantastiche dei nostri autori.

Quali sono i criteri con i quali selezioni le opere da pubblicare?

I romanzi vengono prima valutati dai “Cavalieri di Lumien”, un gruppo di valorosi beta reader il cui supporto e consiglio è fondamentale e prezioso. Insieme a loro vengono selezionati i manoscritti più promettenti, i quali vengono infine letti da me e Giulia e sottoposti al verdetto finale.

Per ottenere il nostro apprezzamento, i libri devono:

  • essere ben scritti, quindi avere uno stile efficace e adatto alla narrativa;
  • presentare una storia originale, interessante e ben strutturata;
  • descrivere sistemi magici coerenti, credibili e ben amalgamati alla storia e agli eventi narrati;
  • vantare personaggi vivi e sfaccettati, protagonisti che cambiano e crescono in base agli eventi che accadono.

Offri servizi di marketing a scrittori?

Non siamo un’agenzia letteraria, quindi non offriamo singolarmente servizi editoriali e di marketing. Per quanto riguarda, invece, gli scrittori che firmano un contratto di edizione con noi, ovviamente questi saranno seguiti anche per tutta la parte di marketing e promozione editoriale, la quale sarà completamente finanziata dalla casa editrice.

Uno dei punti di forza di Lumien sarà proprio la strategia di marketing personalizzata per ogni libro e scrittore! Ci teniamo che l’autore riesca a vendere quante più copie possibili. Non per un nostro tornaconto, ma perché le storie hanno bisogno di essere lette. Noi vogliamo che i nostri autori raggiungano il maggior numero di lettori possibile!

Per quanto riguarda gli altri scrittori, questi hanno la possibilità di promuoversi gratuitamente all’interno della nostra rivista letteraria. In Sussurri pubblichiamo ogni due mesi racconti fantasy e fantascientifici di autori italiani, che hanno così modo di farsi leggere da potenziali lettori interessati alle loro opere.

Cosa deve avere un romanzo fantastico per conquistare il pubblico?

Magari esistesse una formula segreta!

L’apprezzamento di un libro dipende da tantissimi fattori. Tra le altre cose, l’interesse per la narrativa fantastica dipende molto anche dai trend, come abbiamo potuto vedere negli ultimi vent’anni. Siamo convinti, però, che un romanzo fantastico debba avere grossomodo gli stessi elementi di qualsiasi altro romanzo per conquistare il pubblico, ovvero:

  • personaggi credibili in cui il lettore possa immedesimarsi e che creino forti interazioni fra loro;
  • una storia avvincente, ricca di colpi di scena o di conflitti che lasciano il segno, e un’idea originale di fondo (insomma, l’autore deve avere qualcosa di bello da raccontarci!);
  • un’ambientazione spettacolare e un word building curato;
  • uno stile di scrittura incisivo, potente, chiaro e semplice.

Vuoi lasciarci i tuoi riferimenti?

Finalmente una domanda semplice alla quale rispondere!

Se siete interessati alla casa editrice, potete trovare lì tutte le informazioni e le risposte ai vostri dubbi. Se qualcosa non vi fosse chiaro, potete scrivere a info@lumien.it.

Hai qualche consiglio da dare agli scrittori in ascolto?

Sembra banale, ma il consiglio migliore che uno scrittore possa seguire è quello di scrivere e leggere ogni giorno della propria vita. Non esiste un modo più efficace e/o veloce per imparare a scrivere bene. Bisogna farlo e rifarlo, ogni giorno. Se si vuole far sì che la scrittura faccia parte del proprio futuro, bisogna viverla nel proprio presente.

Un altro elemento su cui soffermarsi è senza dubbio la forma con la quale vengono narrate le storie. Ci arrivano di frequente romanzi che sono ben scritti per quanto riguarda la grammatica, il lessico e l’ortografia, ma che andrebbero bene solo per temi liceali. Per scrivere un buon libro è necessario disimparare a scrivere e imparare a farlo in modo diverso.

Se volete scrivere narrativa, dovete imparare a farlo. Dovete creare frasi che non siano soltanto corrette, ma che siano anche belle da leggere, incisive, emozionanti, avvincenti, angoscianti, potenti. Non raccontate mai un evento importante: lasciate che siano le azioni a narrarlo, o i dialoghi.

Infine, portate pazienza, tanta pazienza.

Anche se siete scrittori capacissimi, la strada per diventare autori affermati sarà lunga e in salita.

Se ci credete davvero, però, nulla vi impedirà di raggiungere il vostro obiettivo.

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