Monster, il manga di Naoki Urasawa – La storia completa di Johan Liebert
Storytelling FumettiDüsseldorf, 1986. Tutto sembra andare bene nella vita del giovane e brillante neurochirurgo giapponese Kenzo Tenma. Un autentico prodigio tenuto in alta considerazione dai colleghi e dal direttore della clinica, nonché padre della sua fidanzata Eva.
Tuttavia il suo mondo di ideali inizia a scontrarsi con la dura realtà, siccome l’ospedale decide in base all’importanza sociale dei malati coloro che devono essere operati prima degli altri.
Una notte viene portato in ospedale Johan Liebert, il figlio di un consulente commerciale della Germania dell’Est, che è stato ucciso presumibilmente nel corso di un tentativo di rapina in casa. Il bambino presenta un proiettile conficcato nel cranio in prossimità di un’arteria. La sorella gemella di lui, Anna, è in stato di shock e riesce a dire soltanto “Uccidilo”.
Tenma si prepara a eseguire la delicatissima operazione, ma il direttore vuole che operi invece il sindaco che ha subito un trombo cerebrale, siccome questi ha promesso di supportare l’istituto.
Tenma si rifiuta e svolge l’operazione sul bambino, riuscendo a salvarlo; il sindaco invece muore.
Da questo punto in poi i vertici della clinica iniziano a fargli ostruzionismo e la fidanzata lo lascia. Il dottore vede le sue possibilità di fare carriera irrimediabilmente tarpate, e un giorno esprime il suo astio per il direttore in presenza di un apparentemente addormentato Johann, sottolineando come secondo lui individui meschini del genere dovrebbero morire.
Il direttore e i suoi sodali in effetti vogliono farsi belli con la stampa facendosi pubblicità sulla pelle dei gemelli, ma una notte vengono trovati morti, avvelenati con delle caramelle. Come se non bastasse, i due gemelli sono scomparsi.
Visto il vuoto di potere, il Direttore Generale delle cliniche avvia un repulisti che porta alla nomina di Tenma di Direttore del reparto di chirurgia.
1995. Kenzo è ora un medico molto rispettato per il suo talento e una figura autorevole nella clinica. Tuttavia non si è lasciato il passato alle spalle. L’ispettore Lunge, un tenace detective della BKA dalla peculiare abitudine di muovere le dita come se stesse battendo a macchina le informazioni che ascolta, è ancora sul caso.
Nove anni dopo il loro primo incontro lo ricontatta per chiedergli di operare un sospettato in una serie di omicidi di coppie di mezza età senza figli, e gli fa capire di nutrire sospetti su di lui.
L’operazione riesce e l’uomo si ristabilisce. Prima che possa confessare però viene fatto evadere da colui che a quanto pare ha eliminato anche i complici del sospettato. Tenma lo raggiunge e si rende conto che si tratta di un cresciuto Johan, il quale aveva avvelenato anche il direttore della clinica per “sdebitarsi” con lui di avergli salvato la vita.
Kenzo racconta tutto alla polizia, ma non viene creduto. Inizia così una sfibrante serie di indagini che lo portano ad appurare che Johann, sotto falso nome, era stato adottato da una serie di famiglie, evidentemente quelle che anni dopo ha fatto uccidere per coprire le proprie tracce.
Nel frattempo sua sorella Nina è cresciuta diventando una ragazza solare ed energica, che sogna di diventare procuratore federale. Il suo inconscio ha rimosso i tragici fatti della sua giovinezza, che iniziano dolorosamente a riemergere quando Johann si ripresenta ad Hammelburg per portarla via.
Kenzo si rivolge a un giornalista, Maurer, per cercare di scoprire quale è la famiglia adottiva della sorella e impedire che la coppia venga uccisa. Insieme risalgono alla famiglia Foltner, presso la quale vive Nina, che per un breve periodo accolse anche Johan, prima che questi fuggisse.
Maurer rimane con i coniugi per chiamare la polizia, mentre Tenma rintraccia Nina al castello di Heidelberg. Lì i due vengono bloccati da uno scagnozzo di Johan, ma si liberano facilmente.
Tornati a casa dei Foltner, la tragedia: i genitori adottivi di Nina e il signor Maurer giacciono a terra, uccisi.
Lo shock è tale da risvegliare i ricordi di infanzia sepolti in Nina: questa ricorda che il suo vero nome è Anna e che è stata lei a sparare a Johan nove anni prima, siccome era stato il fratello a uccidere i coniugi Liebert, con i quali erano fuggiti dalla Germania Est.
Una coppia di poliziotti si presenta a portare in centrale Tenma e Anna, ma il medico si accorge che quello è un tentativo di rapimento, e riescono a fuggire.
Nel frattempo l’ispettore Lunge ha concentrato i suoi sospetti su Tenma, siccome l’uomo al castello di Heidelberg – ucciso anche lui da Johan – era stato immobilizzato con la cravatta di Kenzo. La sua ex fidanzata Eva – ancora rabbiosa per essere stata da lui allontanata – aveva confermato di avergliela regalata lui. Tenta di arrestarlo in ospedale ma i suoi pazienti – grati per essere stati salvati da lui – gli danno il tempo di fuggire.
Tenma si da alla macchia. Tempo dopo Lunge, interrogando un mercenario, apprende che Kenzo ha studiato presso di lui per imparare a usare le armi di fuoco: c’è una persona che deve assolutamente riuscire a uccidere.
Tempo dopo il dottore indaga sul delitto di un consigliere comunale ed entra in contatto con un ladro che gli propone di diventare un medico senza licenza. Grazie a questi scopre che l’assassino era stato manipolato da Johann per uccidere la famiglia che lo aveva adottato.
Nella villa trova un messaggio di Johan rivolto a lui: <<Dottor Tenma, guardi! Il mostro dentro di me è diventato enorme!>>
Proseguendo con le indagini scopre che i gemelli provenivano dal 511 Kinderheim, un orfanotrofio dalla fama terribile gestito dal Ministero della Difesa e dal Ministero della Salute, nel quale venivano perpetrate violenze sui bambini, in genere figli di oppositori politici.
Uno dei responsabili, il signor Hartmann, gli rivela che al suo interno venivano compiuti esperimenti per creare soldati perfetti privi di emozione. Johan, che lui ammira, fomentò una vera e propria rivoluzione al suo interno, manipolando operatori e bambini in modo che si uccidessero a vicenda. Oltre 50 persone persero la vita.
Tenma salva Dieter, un bambino maltrattato da Hartmann: l’uomo gli rivela che il Generale Wolf dovrebbe conoscere le origini di Johan. Lui e la sorella erano stati ritrovati da piccoli al confine della Cecoslovacchia e poi affidati a due orfanotrofi distinti, fino a quando i coniugi Liebert non adottarono entrambi.
Nel frattempo l’Ispettore Lunge, a causa della sua intransigenza, spinge al suicidio il segretario di un influente politico del Partito Liberale. Come conseguenza di ciò gli vengono tolti tutti i casi a eccezione di quello di Tenma, sul quale si getta a capofitto; anche perché moglie e figlia lo hanno lasciate – stanche di essere trascurate da lui – ed Eva lo incalza perché ancora vuole vendicarsi dell’ex fidanzato.
A Francoforte Tenma rintraccia l’ispettore Messner, uno dei due poliziotti corrotti che dieci mesi prima avevano provato a rapirlo. Questi – che con il suo collega aveva ucciso i coniugi Fortner – è in combutta con Il Bambino, un politico tedesco di estrema destra a capo del Partito della pura razza germanica e il Partito per la riforma e il progresso.
Il Bambino è interessato al “mostro che è nato con la caduta del Muro di Berlino” e a tale scopo induce Anna a trovarlo, siccome è un’esca preziosa per portare da lui Johan, che lui e i suoi affiliati vogliono trasformare nel nuovo Hitler.
I neonazisti vogliono bruciare il quartiere turco della città per avallare le proprie pretese di superiorità etnica, perciò Kenzo invia Dieter ad avvertirli: Tenma viene catturato dal Bambino, e subito dopo rapito dagli sgherri del generale Wolf.
L’uomo è visibilmente invecchiato nel giro di pochi anni. Johan infatti lo ha condannato a una grande solitudine uccidendo tutti coloro che lo conoscevano, al punto che nessuno ormai può essere più certo che lui sia davvero Wolf.
Nina e Tenma riescono a impedire il rogo del quartiere turco, e questa gli rivela di avere scoperto che in Johann esistono due personalità. Il medico giapponese si rivolge a un suo collega psichiatra per capire di più della psiche di Johann. Lo psichiatra inizialmente pensa di consegnarlo alla polizia, ma indagando sul luogo di un delitto di un altro serial killer scopre che era stato commissionato da Johan, il quale riesce a leggere la solitudine nel cuore degli assassini e a manipolarli per fare uccidere i suoi genitori adottivi. I messaggi che lascia sul luogo del delitto sembrano quasi una richiesta di aiuto, per fermare il mostro dentro di lui che è cresciuto senza controllo.
A Nizza Nina rintraccia Muller, uno dei due poliziotti che avevano ucciso i suoi genitori adottivi. Questi capisce di essere stato manipolato dalla sua guardia del corpo, Roberto, un ammiratore di Johan, e come risultato viene ucciso.
Ad Amburgo, l’Ispettore Lunge manipola il caso di un nipote che ha ucciso gli zii per l’eredità al fine di attirare Tenma. Lunge attira Tenma sul luogo del delitto, ma lì l’ispettore viene accoltellato dal paranoico assassino. Anche se rischia di essere arrestato, Tenma presta i primi soccorsi all’ispettore, e Lunge si convince che Tenma abbia due personalità, una quella del medico caritatevole, e l’altra dell’assassino privo di emozioni.
Nel frattempo Eva, ormai allo sbando, incontra Roberto, il quale la indirizza verso Tenma nell’intenzione di farlo uccidere da lei, ma il piano viene boicottato dalla donna stessa.
Kenzo apprende da un malavitoso che sta curato che anni prima un ragazzo aveva creato a Francoforte una banca per il riciclaggio del denaro sporco, e alla sua scomparsa tutti si uccisero. Si trattava evidentemente di un “esperimento sociale” di Johan.
Karl Neumann dell’Università di Monaco legge dei libri in latino per il vecchio e ricchissimo signor Schuwald. Scopre che questi è il suo padre biologico, e che c’è un altro ragazzo che si spaccia per suo erede, ragazzo che viene ritrovato morto.
Tale caso diviene di competenza di un detective di nome Richard, che si fa aiutare dal suo psicoterapista Reichweinn: scopre così che il suicidio è probabilmente una montatura.
Karl e la sua amica Lotte fanno la conoscenza di un altro studente, che altri non è che Johan, il quale evidentemente sta manipolando tutta la faccenda. Johan fa sì che Karl venga riconosciuto da Schuwald come suo figlio, e ne diviene il segretario.
Richard capisce che una serie di delitti aveva come unico scopo quello di fare sì che Schuwald finisse isolato da tutti, e lui stesso diviene oggetto di tentativi di omicidio. Johan infine si presenta a casa sua e manipola il suo senso di colpa per avere ucciso un giovane sospettato, spingendolo a ubriacarsi e uccidendolo, simulando un suicidio.
Reichweinn però intuisce la montatura e diviene a sua volta oggetto di tentativi di omicidio, siccome ha preso a indagare su Johan aiutato da un suo allievo, che altri non è che Gillet, lo psichiatra che aveva aiutato Tenma.
Durante una seduta con un paziente Reichweinn inizia a sospettare che qualcosa non va, e ne ha ben donde: il paziente è Roberto che cerca di ucciderlo, tentativo che non va a buon segno grazie al tempestivo intervento di Tenma.
Reichweinn e Tenma si alleano per trovare le prove per portare Johan davanti alla giustizia. Quello che lo psicologo capisce soltanto in seguito però, è che Tenma non vuole fare arrestare il giovane, bensì ucciderlo.
Nel frattempo il dottor Gillet, lo psichiatra amico di Tenma, spiega all’ispettore Lunge perché il vero criminale è Johan e ne fornisce anche una foto. Lunge finge di credergli ma si serve delle informazioni per fare catturare Tenma a Monaco….
Mentre Tenma si procura un fucile di precisione per uccidere Johan, Nina arriva a Monaco dove incontra Lotte, l’amica di Karl Neumann: questa deduce che lei e Johan sono gemelli, data la loro somiglianza.
Nel frattempo tra i bambini inizia a diffondersi un pericoloso gioco sui cornicioni dei palazzi che porta alla morte molti di loro. L’ideatore è Johan, che ha rivelato loro che si aspetta di essere ucciso a breve da un giapponese.
Mentre si trova in una biblioteca per cercare un regalo, Johan viene colto dal terrore mentre sfoglia un determinato libro illustrato per bambini in ceco.
L’ispettore Lunge riesce a mettere le mani su questo libro.
Esso parla della storia di “un mostro senza nome” che, in cerca di un nome, entrava dentro le persone rendendole più forti, ma che finiva per divorarle, dicendo: “Guardatemi! Il mostro dentro di me è diventato enorme!”. Alla fine, il nome che il mostro trova è Johan.
Il professor Reichwein mette alle strette gli attuali genitori di Johan costringendoli ad ammettere che lo hanno adottato spacciandolo per un loro figlio naturale, al posto di uno morto in precedenza. Quindi si reca da Schuwald raccontandogli tutto quanto ha scoperto, ma questi insiste per presenziare all’inaugurazione della sua nuova biblioteca, pur allontanando suo figlio Karl.
In casa, Karl trova il risultato dell’indagine nella quale si spiega che sua madre, ai tempi della sua emigrazione dalla Cecoslovacchia in Germania, aveva conosciuto una donna con due figli gemelli; tempo dopo, aveva vissuto proprio con il figlio della donna, ormai cresciuto.
Anche Tenma partecipa all’inaugurazione, siccome intende eliminare Johan con un fucile di precisione. Prima che possa farlo, viene bloccato da Roberto, che gli sottrae il fucile e si prepara a sparare a Schuwald, la cui morte getterebbe nel caos l’economia tedesca.
Evidentemente però Johan ha cambiato idea, e fa dare fuoco alla biblioteca, per bruciare vive le decine di persone in essa presenti.
Tenma riesce a sfuggire a Roberto e aiuta i partecipanti a scappare. Il risultato sono 5 morti e trentacinque feriti.
Sia Lunge che Nina si dirigono a Monaco. Nina non vuole che Tenma si sporchi le mani uccidendo Johan: questo è un peso che deve sopportare lei.
Johan al contempo non è affatto spaventato all’idea di morire: anzi, esorta platealmente il medico a centrarlo in fronte. Tuttavia alla fine Kenzo non ce la fa, e Johan si allontana in mezzo alle fiamme, come fosse un fantasma.
Kenzo si da alla macchia e Nina viene ricoverata in ospedale, ma si allontana prima dell’arrivo di Lunge, che ha preso a indagare anche su Johan, pur perseverano nelle sue mire verso Tenma.
Karl viene inviato da Schuwald a Dresda dove incontra Tenma e gli riferisce un messaggio del padre: “le tre rane” – che ha percepito guardando negli occhi Johan – e che la madre dei gemelli è viva, e si trova a Praga. Anche Nina ricorda “le tre rane” nelle sue sedute con lo psicologo.
Nel frattempo, a Dresda, Grimmer, un ex spia della Germania Est, sta compiendo delle indagini sulle violenze perpetrate negli orfanotrofi nei quali venivano rinchiusi figli di dissidenti politici, delinquenti e immigrati clandestini.
Grimmer incontra Tenma sul treno per Praga, e lo aiuta a fuggire dalle autorità.
A Praga, Grimmer rintraccia lo psicologo che un tempo dirigeva il Kinderheim 511, ora ritiratosi per accudire dei bambini in modo più amorevole di quanto non facesse un tempo.
Questi viene ucciso da una donna – apparentemente Nina – ma prima di morire lo informa di un nastro in un caveau nel quale sono memorizzate le dichiarazioni di Johann sul suo passato, prima della rivolta da lui orchestrata che portò a tanti morti nell’orfanotrofio.
Grimmer viene subito rintracciato da degli individui – tra cui l’ispettore Zeman della polizia – che vogliono il nastro, affiliati a un’organizzazione che intende servirsi del “mostro” per ricostruire il blocco orientarle.
Nel nastro si rivela infatti dove vive la madre del mostro: il Kinderheim 511 era un laboratorio per creare soldati senza emozioni assoggettati agli ideali sovietici, e il mostro è colui che può riunire tutti i soggetti fuggiti da esso.
Mentre sta venendo torturato, la stessa donna di prima appare e uccide gli aguzzini, lasciando Grimmer in vita. Uno risulta ucciso da colpi di pistola, ma gli altri a mani nude.
Il giovane agente Suk, un pupillo di Zeman, intende vendicarlo. Un suo superiore le informa che Zeumann era incaricato di scoprire infiltrati nella Polizia di Praga provenienti dall’ex polizia segreta cecoslovacca. Uno di essi era proprio il superiore di Zeman, con la complicità del commissario.
Suk in un locale ci prova con “Nina”, la quale è stranamente interessata all’omicidio, e gli regala delle caramelle. Il giorno dopo il superiore di Suk questi e i suoi complici, che avevano mangiato le caramelle, sono trovati morti, avvelenati.
Cominciate a fare due più due? Esatto, “Nina” in realtà è Johan travestito, che sta sfruttando la loro somiglianza per carpire informazioni a Suk.
Suk rintraccia Grimmer, e questi gli da la chiave per accedere al nastro sulle origini del mostro.
Nel frattempo, Tenma rintraccia a Praga la casa nella quale viveva la madre di Johan e Nina. Sembra che a un certo punto la madre e “Il figlio” vennero portati via dalla polizia segreta ma a quanto pare il bambino – uno dei due gemelli – era rimasto all’interno e dette fuoco per errore all’edificio. La madre infatti vestiva i gemelli da femmina per dare l’idea di avere un solo figlio.
Nella cassetta di sicurezza nel caveau di una banca, Grimmer e Suk trovano il nastro che riporta le dichiarazioni di un piccolo Johan sotto ipnosi (il cui vero nome ancora non è dato sapere): egli supplica chi lo interroga di non fargli dimenticare la sorella, siccome ha soltanto lei.
Dei poliziotti trovano in casa di Suk le caramelle avvelenate, ma questi vengono eliminati da Johan.
Grimmer e Suk si danno alla fuga ma vengono raggiunti in una casa abbandonata da membri della ex polizia segreta cecoslovacca, i quali si erano infiltrati da tempo nella polizia di Praga.
Quando Tenma interviene trova gli aggressori morti: sembra che qualcosa sia scattato in Grimmer e che abbia massacrato tutti quanti, trasformandosi nel “favoloso Steiner”, un eroe della TV che guardava da piccolo. Grimmer era uno dei bambini del Kinderheim 511, uscito dal quale venne addestrato per diventare una spia: a causa dei danni psicologici si ritrovò incapace di provare emozioni, persino quando suo figlio morì.
Tenma e Grimmer vengono raggiunti da un pezzo grosso della polizia segreta cecoslovacca interessato a ottenere il nastro del mostro. I tre recuperano il nastro ma scoprono che Johan ci è arrivato prima e lo ha cancellato in parte. Nella parte rimanente del nastro lo si sente ripetere quanto letto nel libro illustrato del mostro senza nome e dire a Tenna che ora <<sa dove deve andare>>.
Nina e Dieter arrivano alla di lei vecchia casa a Praga (la Locanda delle tre rane) dalla quale sua madre e suo fratello vennero portati via dalla polizia segreta. Anche l’ispettore Lunge giunge a Praga, interessato a risalire alle origini del libro del mostro senza nome. Scopre che questi è stato scritto da Franz Bonaparta, lo psicologo che dirigeva le operazioni al Kinderheim 511, e arriva a Villa delle rose rosse, dove è presente un ritratto della madre di Johan e Nina.
Costei era una amica della madre di Karl, la prostituta amante di Schuwald. Con le sedute di ipnosi Nina ricorda che suo padre era un militare ucciso dal governo e la madre una attivista antigovernativa fatta sparire: ricorda anche un’altra apparente se stessa che la aspettava alla locanda delle tre rane.
Tenma rintraccia Martin, un sicario che aveva il compito di uccidere Eva, dopo che questa aveva rintracciato Johan per conto dell’organizzazione alla quale appartenevano il Bambino e il generale Wolf. Questi però non intende farlo e la aiuta a scappare. Dopo essere stato ferito a morte, avverte Tenma di aiutare Eva e di stare attento a Petr Čapek. La sua organizzazione vuole fare di Johan un dittatore, e gli hanno anche trovato un discepolo.
Tenma viene arrestato dalla polizia di Praga. I suoi amici si mobilitano per aiutarlo, e persino Eva si muove per raggiungerlo. Tenma evade e si mette sulle tracce di Petr Čapek, colui che vuole servirsi del diavolo. Un dentista di nome Milan intende essere lui a uccidere Čapek, siccome lo aveva fatto entrare nel Paese dopo il crollo del regime socialista in Cecoslovacchia. Čapek aveva incontrato un certo uomo che lo aveva ispirato (Bonaparta) e teneva le letture a villa delle rose rosse. Queste si rivelarono un esperimento di lavaggio del cervello che portarono i bambini a diventare violenti assassini, molti dei quali si suicidarono. Čapek è affiliato all’organizzazione del Bambino: Milan cerca di ucciderlo a un comizio ma fallisce e viene ucciso dalla sorveglianza. Nel frattempo emerge che nel corso degli anni Johan ha manipolato diversi psicopatici per fare compiere loro diversi delitti, e che lui e la sorella sono il frutto di un esperimento di accoppiamento tra due esemplari ariani perfetti voluto da un’organizzazione di destra. Il padre venne probabilmente fatto fuori quando cercò di fuggire con la moglie, e questa venne fatta sparire dalla polizia segreta cecoslovacca.
Anche il Bambino viene ucciso e Capek inizia a temere per la propria vita: l’unica sua garanzia, è portare Nina da suo fratello.
La ragazza viene condotta a Villa delle rose rosse dove incontra Johan. Questi le rivela che da bambino, dopo essere stato sottratto alla madre, era stato portato da un’organizzazione nelle mani di Peter Capek, che a sua volta era seguace di Franz Bonaparta. Bonaparta fu l’unico a sopravvivere all’avvelenamento dei membri presenti alla villa. Johan fuggì e tornò alla locanda delle tre rane dove ritrovò la sorella e le raccontò tutto.
Da allora i due bimbi fuggirono passando di famiglia in famiglia, con Johan che puntualmente ammazzava i genitori adottivi.
Questo però non coincide con i ricordi di Anna, che sostiene di essere stata lei a vivere tutto ciò e a essere tornata dal fratello per raccontarglielo. Siccome Johan si travestiva da bambina i due erano praticamente indistinguibili, e sorgono legittimi dubbi sulla veridicità degli eventi.
Capek rivela a Tenma e a Nina che ha detto a Johan che il figlio di Bonaparta si trova a Praga e che quindi questi è diretto lì: subito dopo viene ucciso da dei sicari dell’organizzazione.
Lunge e Grimmer giungono a un ameno paesino chiamato Ruhenheim, sul quale a quanto pare sta per abbattersi una carneficina. Due ospiti del locale hotel – circuiti da Johan – iniziano a distribuire armi agli abitanti, che, spinti da un’isteria collettiva, diventano tutti pronti a farsi del male a vicenda.
Inoltre a Ruhenheim giunge Roberto, che inizia a mietere vittime; anche Tenma giunge sul posto.
L’obiettivo di Johan sembra essere il direttore dell’albergo locale, che altri non è che un dismesso Franz Bonaparta, ma il piano finale del giovane sembra fare sì che tutti gli abitanti si ammazzino a vicenda, al fine di creare “il suicidio perfetto”.
Lunge si ricongiunge con Tenma, e avendo compreso la sua innocenza gli chiede di perdonarlo. L’ispettore si getta quindi alla ricerca di Roberto mentre il giapponese aiuta gli abitanti a fuggire.
Nina e il suo psichiatra si dirigono a Ruhenheim, e la ragazza teme cosa potrebbe accadere se il fratello recuperasse quei ricordi sopiti che si stanno destando anche in lei.
Lunge deve vedersela con Roberto, ed entrambi si feriscono gravemente a vicenda, ma l’ispettore riesce a prevalere: si scopre inoltre che il killer era un compagno di orfanotrofio di Grimmer.
Quest’ultimo resiste eroicamente per difendere la vita di Bonaparta, siccome vuole che l’uomo riveli al mondo gli orrori degli esperimenti compiuti sui bambini. Viene ferito gravemente e muore, ma non prima di avere finalmente riacquistato le emozioni che aveva cessato di provare a causa del periodo trascorso nel mostruoso orfanotrofio.
Bonaparta rivela che amava la madre dei due gemelli, e di avere avvelenato tutti i presenti a Villa delle Rose Rosse per vendicarsi di coloro che l’avevano fatta sparire. Improvvisamente di fronte a Tenma e Bonaparta appare Johan. Bonaparta si propone di ucciderlo ma muore ucciso da Roberto, che spira a sua volta. Ora rimane solo Tenma, e il suo proposito di eliminare il mostro che ha riportato in vita.
Ma, prima che possa essere chiamato a compiere il gesto, un ubriaco del posto – il cui figlio stava per essere ucciso da Johan – spara colpendolo alla testa, scambiandolo per “una bestia con sette teste e molte corna” a sottolineare la sua natura di Anticristo.
La polizia giunge sul posto per soccorrere i feriti. Inaspettatamente, Johan è ancora vivo, ma solo il miglior neurochirurgo in circolazione avrebbe qualche chance di salvarlo…
Può Tenma accettare di salvare una seconda volta quel mostro che tanto a lungo aveva cercato di uccidere?
Nina – che ha perdonato il fratello – lo aiuta a realizzare che la sua missione non è porre fine alle vite, ma di salvarle.
Persuaso, il medico compie una nuova, ardita operazione al cervello. E salva Johan.
Passa il tempo, e tutti riprendono finalmente con le loro vite.
Lunge si è dimesso dalla carica di ispettore e ha ripreso i contatti con la figlia. Suk e un avvocato, grazie alle prove raccolte da Grimmer, possono diffondere la verità sugli esperimenti del 511 Kinderheim. Eva è uscita dall’alcolismo e ha cominciato a lavorare. Nina si avvia verso una promettente carriera di avvocato.
E Tenma ha deciso di entrare a fare parte di Medici senza frontiere.
Prima di partire si reca nel sud della Francia. Ha scoperto dove vive la madre di Johan e Nina: questa, infine, gli rivela i loro veri nomi.
Si reca quindi da Johan, ancora in coma dal giorno dell’intervento. Gli rivela che la madre lo ha sempre amato e gli riferisce il suo vero nome che lei gli ha rivelato.
A un tratto, avviene l’inaspettato. Johan si risveglia di colpo dinanzi un allibito Tenma.
Il giovane gli rivela un segreto. Il giorno nel quale Bonaparta e Capek si presentarono alla locanda delle tre rane per rapirlo, lui era travestito e indistinguibile dalla sorellina.
Bonaparta le chiese di cedere uno dei figli per l’esperimento: e la madre, dopo qualche tentennamento, cedette lui.
Lo fece perché voleva liberarsi di lui? Oppure si era confusa e lo aveva scambiato per la sorella?
Chi era il vero mostro?
Non lo sapremo mai. Tenma si sveglia e vede Johan ancora addormentato davanti a lui, e crede di avere sognato.
Perciò riparte, ma noi vediamo che il letto di Johan ora è vuoto…