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Nephren-Ka – La Storia del Faraone Nero di Lovecraft

Nephren-Ka

Nephren-Ka, noto anche come “il Faraone Nero” o “Nimrod Thotep”, è uno dei prinicpali avatar assunti dal dio esterno Nyarlathotep nella sua permanenza sulla Terra. Egli si servì di questa identità per quelle circostanze che richiedevano diplomazia o apparire in forma umana per raccogliere proseliti.

Sembra che Lovecraft si sia ispirato alla descrizione presente nel Papiro del principe Setna Kha-em-ust, figlio di Ramses II, presente nell’enciclopedia dell’occultismo di Lewis Spence, nella quale si parla della leggenda di due incantesimi scritti da Thoth contenuti nella tomba di Nefer-ka-Ptah, figlio del re Mer-neb-ptah.

Nephren-Ka – Il Faraone Nero

Nell’ambientazione dei Miti di Cthulhu, Nyarlathotep è una delle poche entità a essere caratterizzato da un’identità precisa e dal perseguire scopi ben definiti. Si tratta di un essere dal tremendo potere che serve gli Dei Esterni, e in particolare Azathoth, il dio folle dormiente al centro dell’universo. Quando gli Dei Esterni provano un qualche genere di necessità o malessere, egli si muove per accontentarli. Nyarlathotep viene visto come un portatore di caos e follia dall’indole maligna, evidentemente fattori in linea con il prosperare dei suoi signori.

Si dice che Nyarlathotep abbia mille volti. Di due ne conosciamo le caratteristiche. Uno È il suddetto Faraone Nero, il cui simbolo è un ankh rovesciato. L’altro è la Lingua Sanguinosa, un abominio con appendici artigliate e un unico tentacolo rosso al posto della testa.

Nephren-Ka viene menzionato per la prima volta in “L’estraneo” di Lovecraft, scritto nel 1921 e pubblicato nel 1926. L’estraneo del titolo afferma a fine racconto di trastullarsi tra le catacombe di Nephren-Ka, nella Valle di Hadoth del Nilo.

In “L’abitatore del buio” un allucinato Robert Blake menziona “un avatar di Nyarlathotep che assunse forma umana nella tenebrosa Kem”.

Secondo Lin Carter, questa sarebbe una menzione alla storia di Robert Bloch “Fane of the Black Pharaoh” (pubblicata nel 1938, ma il cui manoscritto era stato letto da Lovecraft).

In questa storia – fortemente debitrice di “Sotto le piramidi” di Lovecraft – un ingenuo occidentale in cerca di tesori dell’antico Egitto viene condotto da un misterioso individuo verso una cripta sotterranea contenente segreti innominabili.

Il Faraone Nero – o per meglio dire, Nyarlathotep con tale forma – appare nell’ultima parte di “La ricerca onirica dello sconosciuto Kadath”.

Viene descritto come una figura alta e magra vestita con abiti prismatici e con indosso una corona egizia che splendeva di luce intrinseca; il fascino di un dio oscuro o di un arcangelo caduto, dagli occhi caratterizzati da una scintilla di humour capriccioso.

Il protagonista Randolph Carter giunge al monte Kadath e viene accolto da Nyarlathotep, che gli spiega che gli dei della Terra si sono recati verso la meravigliosa città del tramonto creata dalla sua fantasia. Questi lo invita a compiere un viaggio astrale per raggiungere gli dei della Terra, ma con orrore si rende conto di essere indirizzato verso Azathoth, il caos finale al centro dell’universo.
Allora riesce a svegliarsi e a salvarsi, con enorme ira dell’entità.

Le informazioni canoniche sul tremendo Faraone Nero fronite da Lovecraft  in pratica si riducono solamente a queste. Gli autori successivi e i giochi di ruolo – in particolare Il richiamo di Cthulhu – hanno fornito però una biografia più dettagliata, che andrò a esporre.

Il Faraone Nero – La storia

Si dice che Nephren-Ka sia stato l’ultimo faraone della terza dinastia d’Egitto. Aveva fama di essere uno stregone e di avere introdotto nel Paese il culto delle divinità con le teste di animali.

Nyarlathotep lo convocò nella città di Irem e gli offrì poteri soprannaturali in cambio del suo impegno a servirlo.

Nel 1773 a.c. Nephren-Ka giunse a Khemet, e la sua fama di incantatore impressionò il faraone Zoser, che lo nominò visir, il secondo uomo più potente del regno. Lo stregone riportò in auge il culto di un tremendo dio, il Faraone Nero. Con il tempo, Nephren-Ka e il Faraone Nero agli occhi del popolo divennero indistinguibili.

Zoser morì per una terribile malattia e Nephren-Ka, contro il volere dei figli del regnante, si nominò faraone. Scoppiò una guerra contro gli altri eredi legittimi, e a oggi non ci è pervenuto nemmeno il ricordo dei figli di Zoser. Nel corso della guerra Nephren-Ka evocò mostri dallo spazio – i dholes – e richiese l’aiuto di Nyarlathotep.

Nephren-Ka costruì il Labirinto di Kish, un luogo di oscurità e dolore. Qui egli praticava molti dei suoi innominabili riti. Si diceva che il suo potere fosse come un vento nero che attraversava il Paese portando la morte.

Il faraone fece costruire un tempio senza finestre per contenere al cui interno il Trapezoedro Brillante – un gioiello che i Grandi Antichi avevano portato da Yuggoth – e la divinità che viveva in esso, l’Abitatore del buio. Tale tempio divenne sede di riti innominabili, al punto che venne distrutto.

Nel 1843, l’archeologo Enoch Bowen rinvenne i resti della cripta di Nephren-Ka e al suo interno il Trapezoedro Brillante; lo portò via e fondò a Providence nel Rhode Island la Chiesa della Saggezza Stellare, come narrato in “L’Abitatore del buio”.

Il suo regno del terrore ebbe fine per mano dell’eroe Sneferu, fondatore della quarta dinastia, che con l’aiuto del dio Isis e della dea Bast annullò la malvagia magia di Nephren-Ka e lo uccise. 

Nephren-Ka cercò di fuggire con i suoi fedeli verso una certa isola a occidente. Si rifugiarono in una volta sotterranea dove il faraone nero sacrificò i suoi adepti a Nyarlathotep, e in cambio ottenne il dono della preveggenza. Stando alla leggenda, quando avvertì la fine della sua vita, Nephren-Ka si rinchiuse nella cripta dove raffigurò sulle pareti ciò che sapeva sul futuro del mondo. 

Sneferu divenne faraone e riportò in auge le credenze religiose tradizionali e fece rimuovere testimonianze dell’esistenza di Nephren-Ka per cancellare il ricordo delle sue atrocità.

Venne costruita una piramide per contenere l’anima di Nephren-Ka e i suoi malefici: probabilmente la piramide di Dahshur. La prima piramide non era abbastanza salda da contenerli e crollò. Una seconda piramide venne realizzata secondo strani calcoli dei sacerdoti. Questa invece resistette e vi venne deposto il corpo del faraone nero, maledetto dai sacerdoti. Venne costruita anche una terza piramide a ulteriore protezione del ragno, tanto era grande il male che rappresentava.

Quando morì, Nyarlathotep si fuse con i suoi resti e lo rese un suo avatar.

I suoi fedeli si dispersero a sud finché non arrivarono alla città in rovina di G’harne. Alcuni affermano che Nophru-Ka fosse una reincarnazione di Nephren-Ka. Qui Shudde-M’ell, capo degli Ctoniani, divorò la maggior parte dei bambini e lasciò in vita solo quelli che appartenevano alla stirpe di Nophru-Ka.

Anni dopo, la regina Nitocris della sesta dinastia ebbe un figlio e lo nominò Nephren-Ka; secondo alcuni sarebbe la reincarnazione del Faraone Nero e figlio di lei e Nyarlathotep; questa si sarebbe anche servita del Trapezoedro Brillante.

Molto tempo dopo la sua morte, Nephren-Ka apparve al faraone Akhenaten della diciottesima dinastia proponendogli di riportare in auge il culto di Nyarlathotep. Questi si rifiutò. Nephren-Ka allora maledisse Akhenaten provocando la caduta del suo regno.

I fedeli del culto da allora potrebbero essere rimasti in Egitto o essersi spostati in Sudan o in Inghilterra. Una leggenda afferma che settemila anni dopo la sua morte, il Faraone Nero tornerà a esistere.

La confraternita del Faraone Nero

Al servizio di questa entità vi è la Confraternita del Faraone Nero. Si tratta di una congrega di individui benestanti generalmente di origini egiziane e sudanesi che adempiono alla sua volontà sulla Terra. Sono usi riunirsi per celebrare rituali nel deserto vicino le piramidi di Saqqara e nella rete di caverne sotto la Sfinge di Giza.

Informazioni su questa organizzazione vengono fornite dal gioco di ruolo Il richiamo di Cthulhu e dalla campagna Le maschere di Nyarlathotep.

A Londra l’organizzazione in origine era una setta che vedeva al suo interno indù, arabi, egiziani e bianchi, (le donne non erano accettate) e che adorava il Faraone Nero, un’entità che si diceva come la notte essere ovunque e in nessun posto. Nella capitale britannica risiedevano due importanti leader: Edward Cavigan,il direttore della Fondazione, e Tewfik al-Sayed, entrambi intelligenti, ambiziosi e folli. 

Essa si appoggia alla Fondazione Penhew, rinomata per le sue ricerche archeologiche specialmente in Africa. Nel corso della spedizione Carlyle in Egitto, Sir Aubrey Penhew e Roger Carlyle sparirono nel nulla, e la guida passò a Edward Gavigan.

L’arma caratteristica della setta era un bastone corto con una spina. Coloro che commettevano crimini ai loro occhi venivano percossi brutalmente e poi trafitti al cuore. Si diceva che il Faraone Nero stesso guidasse delle vipere alate per perseguitare i nemici del culto.

Recentemente, un artista a New York ha scolpito un ankh dalla punta rotta, il quale fa pensare che la Confraternita del Faraone Nero e il Culto della Lingua Sanguinosa possono avere dei punti di contatto.

Il Culto della Lingua Sanguinosa in effetti è nato anch’esso in Egitto ma si è sviluppato poi in Kenya. Secondo i Frammenti di di G’harne Nyarlathotep è il dio della Lingua Sanguinante. Nel libro “Culti oscuri dell’Africa” si menziona che la setta compie rituali lungo le Montagne del Vento Nero, uccidendo a scopi rituali persone nelle vicinanze. Ogni cinque anni, nel corso di un rituale orgiastico, la divinità si presenta provocando accese tempeste. Il rito è tenuto da una sacerdotessa addestrata al compito dall’età di 14 anni da servitori non umani di Nyarlathotep.

Nella campagna GDR “Fungi da Yuggoth” appare Nophru-Ka come leader dei Fratelli del Faraone Nero: probabilmente è un altro nome di Nephrem-Ka.

Nella cultura popolare

Nephren-Ka è il nome di una technical death metal band francese.

Il Faraone Nero appare nelle trasposizione a fumetti di “La ricerca onirica dello sconosciuto Kadath”, come quello di Culbard.

Nel fumetto “Fall of Cthulhu”, Nyarlathotep assume la forma del Faraone Nero.

In Dampyr 231 e seguenti, Nyarlathotep appare con la forma del Faraone Nero.

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