Ben ritrovati.
Come avrai capito dal titolo, oggi parleremo della saga letteraria incentrata sull’inquisitore Nicolas Eymerich da Gerona, scritta da Valerio Evangelisti dal 1994 al 2018. La saga unisce elementi storici, gotici, fantascientifici e fantastici e si svolge su diversi piani temporali (passato, futuro prossimo e futuro remoto). Il protagonista è ispirato all’omonimo inquisitore catalano realmente esistito.
Nicolau o Nicolas Eymerich è un feroce inquisitore domenicano del XIV secolo che combatte in genere culti di eretici intenti a mettere a punto piani blasfemi che minacciano la Chiesa o la cristianità in generale.
Eymerich fa uso di capacità intellettive e di una crudeltà senza uguali per risolvere casi complessi, manipolando il prossimo e ricorrendo anche alla violenza e alla tortura quando necessario. Le sue vicende sono connesse a casi del presente o del futuro che rappresentano un ribaltamento del mistero di partenza in ottica fantascientifica, mostrando come gli eventi storici sono collegati a quelli successivi.
Caso particolare di antieroe nella letteratura italiana – se non di vero e proprio criminale e malvagio dal punto di vista della nostra moralità – Eymerich si muove in un mondo a metà tra la Storia e la fantascienza.
Infatti, le sue avventure presentano dei misteri nella sua epoca teoricamente riconducibili all’operato del demonio o di altre creature mistiche, che si ripresentano in un futuro prossimo o lontano in un’ottica fantascientifica.
Da un lato quindi Eymerich studia il fenomeno applicando i suoi presupposti religiosi, le basi dell’alchimia e della metafisica medievale, dall’altro gli scienziati del futuro chiamati a indagare su un caso legato a quello storico forniscono ulteriori informazioni con la loro scienza avanzata, che completano il quadro dal punto di vista del lettore.
Il futuro, nell’ambientazione disegnata da Evangelisti, vede in genere lo scontro tra i due macroblocchi della Rache e della Euroforce, i cui interessi determinano lo svolgimento delle indagini sui fenomeni paranormali della loro epoca.
La Rache è un conglomerato bancario assicurativo che nasce dalle ceneri del Reich e che è sempre riuscito a permanere nel mondo occidentale, un blocco politico che rivendica con orgoglio gli ideali nazisti e che fa uso di soldati modificati geneticamente (poliploidi).
Gran parte della popolazione americana è stata sterminata dall’anemia falciforme, che le credenze del tempo attribuiscono a cause razziali e all’omosessualità. La nazione quindi si è frammentata cadendo vittima di ideali religiosi conservatori e di ispirazioni fasciste. Esiste inoltre un movimento, i bambini del domani, che perseguono le tesi di Wilhelm Reich, osteggiate dalla società sessuofoba del tempo.
Nel corso delle sue avventure Eymerich viene coinvolto in casi molto complessi che tutti sono veloci ad associare a Satana. L’inquisitore svolge le indagini con metodo moderno senza lasciarsi travisare, sebbene lui per primo sia intriso di pregiudizi verso coloro che ai suoi occhi attentano alla fede. Basti pensare a quando per poco non spedisce Francesco Petrarca sul rogo solo perché conosceva un libro eretico!
Un’altra sua caratteristica è il non ammettere l’esistenza di fenomeni soprannaturali appartenenti ad altri credi: apparizioni legate alla Cabala o al paganesimo per lui sono sempre e solo manifestazioni di Satana, poiché non accetta nulla al di fuori di Dio e della sua antitesi.
Nicolas Eymerich – Biografia
L’Eymerich letterario ha in comune con quello storico i dati biografici, la carriera ecclesiastica e la produzione letteraria, con l’aggiunta ovviamente dei fatti soprannaturali inventati nei romanzi.
L’autore l’ha immaginato fisicamente ispirandosi all’attore Vincent Price nel Grande inquisitore di Michael Reeves (1968) e gli ha attribuito la sub-personalità “schizoide” e una repulsione quasi maniacale per gli insetti, le malattie, le imperfezioni e il contatto fisico.
Nicolau Eymerich nasce nel 1320 una famiglia nobiliare di recente acquisizione da parte di madre. Sua madre Donna Luz, è una donna austera e freddissima che lo ritiene asociale ed effemminato. Il padre muore di colera poco dopo la nascita e Nicolau, anziché farsi degli amici, preferisce seguire Dalmazio Moner – futuro beato – e la regola domenicana che promette di fare rispettare la fede con la forza.
Viene notato infatti per l’insolita ostilità verso gli altri bambini – che reputa come invadenti – e per la dedizione con cui segue l’inflessibile Moner, che lo inizia ai concetti dell’inquisizione.
Al contempo disprezza i francescani, che ritiene degli incapaci ignoranti e non lontani dall’eresia.
Da bambino inizia a dare segni di un’avversione maniacale per il disordine e gli insetti, arrivando a torturare e uccidere gli animaletti che violano i suoi spazi. Fa la conoscenza durante un processo dell’inquisizione di Ramon de Tàrrega, ebreo convertito, futuro suo confratello domenicano dedito alla demonologia e che diventerà il suo acerrimo nemico. Prende i voti nel 1334.
Nel 1348 viene colpito dalla peste ma guarisce da solo, rifiutandosi di ricevere aiuto da chicchessia. Diviene inquisitore generale di Aragona nel 1352 a 32 anni (quando la regola sarebbe 40 anni) succedendo a Padre Augustin Torrelles.
I papi che si succedono – a eccezione di Gregorio IX – non lo guardano con particolare simpatia, e anche nel suo ordine viene considerato una figura scomoda se non esageratamente crudele, anche se necessaria per risolvere casi complicatissimi che vedono la presenza del demonio.
Potenzialmente potrebbe diventare una figura anche più potente, ma la sua avversione al contatto con il prossimo lo spinge ad agire principalmente da dietro le quinte manipolando chi può essergli utili, secondo piani complicatissimi.
Alla corte di Avignone lavora al trattato Directorium Inquisitorium – un manuale alla professione dell’inquisitore – per il quale verrà ricordato nei secoli. Inoltre lavora alla condanna postuma di Raimondo Lullo, la cui filosofia è molto popolare al tempo specie tra i regnanti di Aragona.
Essendosi fatto troppi nemici, la sua carica passa a padre Bernat Ermengaudi. Il re di Aragona Giovanni I lo fa esiliare nel 1393.
Muore nel 1399 per cause naturali.
La sua tomba nel convento di San Domenico a Gerona recita “Predictator veridicus, inquisitor intrepidus et doctor egregius”. Ma, misteriosamente, è vuota.

Nicolas Eymerich – Aspetto e personalità
Nicolas Eymerich – detto non a caso “San Malvagio” o “la spada di Dio” – è un uomo arrogante, collerico, sempre pronto a dispensare violenza e a cercare il peccato da condannare nel prossimo. Tecnicamente è un personaggio creato appositamente per essere odiato, titanico nella portata della propria malvagità, frutto del peggiore fanatismo religioso che la sua epoca poteva produrre.
Come dicono in “La furia di Eymerich”, lui è “troppo grande per una Chiesa che non può contenerlo”.
Visivamente Nicolas Eymerich viene presentato come un uomo molto alto e magro, dai denti bianchissimi.
Si dimostra un uomo colto ferrato ovviamente sui testi della Bibbia e a conoscenza dei testi eretici che deve combattere.
Ha un’indole costantemente nervosa ma, paradossalmente, quando viene messo alle strette si calma e reagisce agli attacchi con freddezza e sarcasmo.
Dal suo punto di vista il corpo è un male necessario, che lo spirito deve tenere continuamente sotto controllo per evitare che ceda all’irrazionale, per questo adora le regole rigide della Chiesa: se fosse per lui, vivrebbe di solo spirito abbandonando ogni sensazione del corpo, che reputa peccaminoso di natura.
A conti fatti viene presentato principalmente descrivendo ciò che odia: detesta il riso, il contatto fisico, i complimenti, tutte le cose dolci, gli insetti e i segni di debolezza in generale.
In generale, è contrario alla natura tutta (siccome è la fonte del paganesimo e sfugge al controllo della religione) e alle donne (che reputa inferiori per loro stessa natura).
Psicologicamente, il ribrezzo per gli insetti rappresenta la paura di essere toccato, e il desiderio di vicinanza a Dio l’ambizione a essere di puro spirito, sempre per evitare il contatto con il prossimo e per ripudiare il proprio corpo, che odia.
Non riesce proprio a immaginare atti di dolcezza: detesta ogni tipo di contatto fisico, anche una mano sulla spalla, al punto che una carezza per lui è una violenza pari a uno schiaffo.
Odia la poesia che considera un trastullo pagano e disprezza gli altri ordini monastici, in primis i francescani, che ritiene avere generato molte eresie, e i cistercensi, per la loro inclinazione al ridere. Non ha nessun amico e non intende averne, al limite stima qualcuno dei suoi confratelli come padre Jacinto Corona, che riescono ad avvicinare la sua intelligenza e mitigare la sua crudeltà.
Sessista, misogino e omofobo, per lui la prostituzione è peccato grave ma andare a prostitute non lo è, giacchè è sempre meglio della sodomia.
Tra i suoi pochi aspetti morali positivi, possiamo trovare una certa riluttanza a ricorrere alla tortura, se è possibile fare altrimenti, e la tendenza a prendere in considerazione la presenza del diavolo solo se giustificata da prove effettive. Inoltre nonostante il suo fanatismo accetta anche di consultarsi con appartenenti ad altre fedi, se questi sono più intelligenti del resto delle sue frequentazioni.
Come gli viene fatto notare in Cherudek, a conti fatti lui crede più nel Diavolo che in Dio. Non c’è spazio per l’amore nella sua mente, tutto ciò che sa fare è odiare ciò che vede come contrario alla dottrina cattolica, e sopportare a malapena il resto.
Tutto il suo mondo si riduce alla visione manicheista che vede quelli che seguono il volere di Dio (o meglio, della Chiesa cattolica romana, per come la intende lui) dalla parte dei giusti, e chi differisce nel peccato. Non ci sono sfumature di morale, e se ci sono servono solo a giustificare le sue azioni in virtù di un bene più grande. Addirittura, in Cherudek, si dimostra incapace di immaginare una città moderna, che pure conosce, siccome il mondo si è laicizzato negli ultimi secoli e quindi per lui è come se non esistesse.
Se vogliamo raffrontarlo con un altro noto antieroe fanatico della letteratura, Solomon Kane di Robert Howard, possiamo notare una sensibile distinzione.
Mentre Kane, in ultima analisi, adempie con la violenza al messaggio di Gesù Cristo, difendendo gli innocenti e soffrendo in prima persona per garantire la loro salvezza, Eymerich serve la grandezza della Chiesa e i non principi cristiani.
Perciò Nicolas non si sacrifica mai in modo altruistico per il prossimo, anche se innocente, e se salva qualcuno è solo perché ciò è funzionale alla propria missione, né aiuta le vittime di soprusi a meno che non ne abbia qualche vantaggio.
Dal suo punto di vista quindi gli atti non sono malvagi in sé per sé, ma solo in relazione alla causa che li muove: ovvero, se gli inquisitori bruciano un villaggio di eretici è legittimo perché occorre difendere la Fede, se gli eretici massacrano un gruppo di monaci allora è un peccato mortale.
Nonostante la sua crudeltà non è un sadico e prova persino qualche traccia di dispiacere per le sue vittime. In “La furia di Eymerich” mostra un po’ di rimorso quando apprende di avere sterminato i parenti di una donna: quando questa muore, diventa ancora più feroce, siccome “è molto più cattivo quando è umano, di quando è disumano”. Dal suo punto di vista anche il massacro di donne e bambini è giustificato, se sono eretici, e nella sua missione di inquisitore viene assolto per ogni peccato commesso, dallo spergiuro all’omicidio.
Rispetto ai suoi colleghi inquisitori – alcuni dei quali sono autentici sadici – è quello che trae meno piacere dalla tortura e impone sempre di rispettare ferree regole nella sua applicazione; non per questo nutre rispetto per la vita umana di coloro che rinnegano il Credo. In “Picatrix” chiede di fare mettere in schiavitù due amici che lo avevano fedelmente servito, poichè saraceni, e propone di annegare tutti gli schiavi in quanto non cristiani.
Tuttavia persino in un cuore gelido come il suo può albergare una scintilla di amore, in particolare per la bella Myriam, ma il fatto che ella sia ebrea e che Nicolas sacrifichi tutta la sua vita alla sua missione, rende il loro amore impossibile.
Il suo “arcinemico”, per così chiamarlo, è Ramon de Tarrega, rabbino e alchimista realmente esistito, che detesta in quanto ebreo e dedito all’evocazione di demoni.
Coloro che lo conoscono anche soltanto di nome lo temono a causa delle tremende punizioni che può infliggere. Nonostante la sua moralità sempre incline a trovare il peccato negli altri non si fa scrupoli nel mentire se è a favore della propria causa. É un convinto nemico degli ordini che pretendono la povertà della Chiesa, siccome per lui una Chiesa povera è una Chiesa debole che scopre il fianco al nemico.
Ha una fibra considerevole sorretta da una fede fanatica con la quale sopporta privazioni fisiche e fatiche che fiaccherebbero chiunque altro. Tuttavia nutre un’autentica fobia per gli insetti, al punto di controllare maniacalmente gli ambienti e di avere tremendi incubi con loro protagonisti.
Si dimostra un abile pianificatore e capace di manipolare il prossimo per ottenere i risultati a cui punta, e non esita a ricorrere alla tortura se è necessaria alla sua missione.
Similmente a Guglielmo da Baskervile possiede un approccio razionale che lo porta a seguire la pista più logica senza abbandonarsi a superstizioni e allarmismi.
Si dimostra infatti un detective versatile e un uomo dall’ottimo spirito di osservazione. Come uno Sherlock Holmes ante litteram ha un’ottima memoria fotografica e una vasta cultura con la quale accumula dettagli che poi gli saranno utili nello svolgimento delle indagini.
Possiede “una mente tanto logica da sfiorare l’inumanità” ed è un abile manipolatore, facendo uso sia di lusinghe che di menzogne e minacce per controllare il prossimo.
Nicolas Eymerich, Inquisitore
Il romanzo è stato adattato nella storia a fumetti “Nicolas Eymerich: La dea”.
1354. Un trentaduenne Eymerich viene incaricato dal suo superiore inquisitore generale Padre Augustine, prima della morte di questi per peste, di bruciare certe “donne del lago” di Saragozza.
L’inquisizione domenicana è al minimo del proprio potere, minacciata da quello dei francescani, e l’Aragona non è nemmeno del tutto cristiana. Divenuto nuovo inquisitore generale di Aragona, Eymerich assiste all’apparizione di una donna gigante nel cielo di Saragona, Diana, e viene a sapere della nascita di alcuni neonati bicefali sull’orlo della cisterna di Aljaferia.
Le sue indagini lo conducono a Pietra, dove dovrebbe essere sepolta la figlia di re Pietro IV, Maria: scopre che il suo conoscente padre Arnau era stato il medico di famiglia reale, e che fece accenno al Rex Nemorensis (sacerdote di Diana). I bambini bicefali sembrano avere gli stessi lineamenti della principessa Maria, e si decompongono rapidamente una volta morti.
Eymerich scopre che la principessa Maria ha il potere di dislocare o ricreare gli oggetti quando ci sono più volontà che si riuniscono. Le donne del luogo, fomentate da Padre Arnau, il rex nemorensis, intendono servirsi di Maria come medium per richiamare la dea pagana Diana in occasione della celebrazione della Vergine del Pilar. I bambini bicefali evidentemente erano il frutto dei pensieri di Maria rivolti a Giano bifronte anziché a Diana.
Davanti al lago Miroir l’inquisitore assiste alla comparsa di Diana, materializzata dai pensieri delle fedeli. Uccide il Rex Nemorensis, ovvero Padre Arnau, e manipola il fenomeno per far sì che tutti vedano Satana anziché Diana, e rafforzare il potere della Chiesa.
Giorni nostri. Marcus Frullifer è uno studioso che porta avanti la teoria degli psitroni di Dobbs, delle particelle d’energia che vengono eccitate dal pensiero umano e che possono muoversi a velocità istantanea attraverso l’immaginario (inconscio umano), spostandosi da un cervello all’altro: essi compongono la materia oscura che permea l’universo. Dai suoi studi nascono i prototipi di astronavi psitroniche e la logica per cui le divinità esistono fino a quando ci sono fedeli che danno loro forma con le loro fantasie.
Futuro, 2194. Le astronavi psitroniche mosse dai rocchetti Frullifer sono una realtà. Il narratore è imbarcato sulla nave Malpertuis: attraverso un processo di sdoppiamento l’equipaggio giunge nel 37 avanti Cristo, su un pianeta sconosciuto chiamato Olympus. La sconfitta della setta eretica da parte di Eymerich si ripercuote sul mancato esito del viaggio, siccome gli dei non hanno più la forza dei fedeli che li mantiene nell’esistenza.
Metallo Urlante
L’intera opera è un omaggio alla musica heavy metal (a partire dai titoli di ogni racconto, che sono un esplicito tributo a quattro gruppi musicali heavy metal: Venom, Pantera, Sepultura e Metallica); il titolo della raccolta richiama Métal Hurlant, storica rivista francese dedicata al fumetto e alla fantascienza.
Venom (noto in alcune edizioni come “Le segrete di Eymerich”)
1353. Eymerich ha bruciato sul rogo vari eretici e si dedica a torturare il demonolatra Astruch da Biena. Il suo giovane amante Svein è affetto per via congenita di ogni genere di malattia.
Eymerich scopre che il vescovo di Lerida vuole usarlo per infettare sessualmente a catena la famiglia reale di Spagna: egli infatti non crede più in Dio bensì negli dei africani. Eymerich dunque lo da in pasto a una creatura demoniaca concretizzata dal suo sodale: poi fa esiliare quest’ultimo in Egitto dove spera che diffonda le piaghe sessuali: se poi esse colpiranno il mondo intero, significa che sarà la punizione per l’iniquità degli uomini.
Il futuro è devastato dal virus Marburg-HIV e le persone sono in gran parte fuse con innesti metallici che hanno preso il posto dei genitali deteriorati: tali componenti adorano i propri dèi come la Santa Barbara che appare in cielo (un archetipo religioso pagano) e sono il frutto appunto di tale contaminazione partita da Svein.
Pantera.
Far West. Il cacciatore di taglie messicano Pantera è incaricato di difendere i possedimenti terrieri del posto dai “Cowboys dall′Inferno”, ciclopici cavalieri che sembrano di pietra e che si sono materializzati su una collina nei dintorni. Gli spettri sono stati materializzati da una ragazza del posto che ha poteri di mesmerismo: Pantera riesce a fermarli ma viene colpito a morte e spira diventando uno spettro a sua volta.
Sepultura.
San Paulo. In un carcere sono presenti diversi prigionieri immersi in una sorta di ectoplasma che ne impedisce i movimenti. Dei ribelli usano una sostanza chiamata squaglio per permettere ai prigionieri di fondersi con l’ectoplasma e di evocare uno spirito appartenente a una tribù di indios suicidatasi, per farli evadere.
Metallica.
In una New Orleans del futuro è in corso una guerra tra le milizie cristiane e quelle musulmane, in un′America che si è divisa in Nord e Sud dopo la diffusione dell′anemia falciforme. I musulmani hanno dalla loro parte uno scienziato di nome Ezra Washington La Croix che è in grado di controllare il metallo e gli alligatori (facendo sempre leva su un principio di campi elettromagnetici che essi condividono). Egli evoca uno spirito dei metalli, ma che viene sconfitto con un campo magnetico.
Il mistero dell’inquisitore Eymerich
Lo psichiatra e psicoanalista Wilhelm Reich, mentre si trova in una sorta di inferno, deve analizzare la psiche del suo giudice, Nicolas Eymerich, sostenendo che questi abbia paura di una schizofrenia. Questi a sua volta lo sottopone a un severo esame per mettere alla prova le sue convinzioni, e sostiene che sia lui ad avere una schizofrenia.
Reich studiava la forza vitale dell’orgone, ovvero dell’orgasmo, contro la morale del tempo, e la formazione di bioni dalla putrefazione della materia organica.
A Reich, nel carcere di Lewisburg, gli è stata somministrata la metionina, che provoca nelle vittime uno stato di allucinazione e porta a vedere anche personalità disincarnate del passato.
Nel futuro, Milton Syd è un adepto di una scuola della creazionista, sessuofoba e razzista Nuova Confederazione Americana, che forgia le nuove generazioni secondo una rigida separazione tra maschi e femmine, per preservare l’efficienza. Un giorno finisce nei guai avendo passato a una compagna una poesia di Wilhelm Reich, e rischia di essere spedito allo spaventoso “Lazzaretto”.
I nemici pubblici sono I Bambini del Futuro, un’organizzazione che proclama il sesso libero.
Milton viene inviato per insubordinazione al Lazzaretto, un infernale luogo inospitale, nel quale bisogna stare attenti all’acqua dei fiumi in certe ore.
1354. Re Pietro IV convoca Nicolas Eymerich in Sardegna, isola in balia di culti pagani. Nel corso del viaggio assistono a dei pesci enormi, scatenati dal giudice Mariano di Arborea, che si dice possedere poteri taumaturgici.
L’isola presenta “troppa vita”, ovvero ci sono innumerevoli piccole creature, soprattutto nei fiumi in determinate ore della giornata. Eymerich viene informato di un attentato programmato ai danni di Pietro IV e subito dopo assiste a un apparente caso di possessione, evidentemente il frutto di qualche contaminazione dei fluidi corporei di un prigioniero.
Il giudicato di Arborea è un lazzaretto e sembra che si adorino divinità blasfeme. Da un prigioniero l’inquisitore apprende che esiste una grotta contenente acque che riflettono luce azzurra, che viene utilizzata per guarire gli ammalati (l’energia orgonica di Reich avrebbe il potere di prevenire il cancro).
Al suo interno gli individui ballano nudi producendo attraverso delle teste di toro la luce azzurra. Inoltre sembra che vi sia una divinità rappresentata da un cerchio e un triangolo che vorrebbe liberarsi, se non fosse per l’acqua azzurra.
Eymerich si sostituisce a un fedele per entrare alla corte di Mariano ad Alghero. Questi in effetti lo guarisce parzialmente con le energie che ha attinto dalla grotta, e rivela che un tempo si eseguivano sacrifici di bambini per placare un demone sopito: Tanit.
Con la complicità del figlio di Mariano riesce a farsi portare nella grotta di Nettuno, dove apprende della presenza dell’embrione di Tanit, che si ingrandisce ricevendo gli invasati nelle sue larve.
Tornato alla corte di Pietro IV mette al corrente della presenza degli eretici e dei nobili affiliati al complotto per uccidere il re.
Interrogando un benedettino affiliato al culto, scopre che sull’isola si adorava il Sardus Pater (Sid Potente Bebi), un dio della caccia fenicio divenuto in Sardegna dio della salute, mentre Tanit è un demone negativo dal quale deriva il morbum innominandum. Nell’isola le tenie infettano le persone mescolandosi al ventre e al cranio e generando larve. Le cerimonie sacrificali servivano a uccidere i bambini infettati. Esposti alla luce azzurra i malati espellono le tenie, e i cadaveri diventano una massa enorme di mucillagini. Nelle grotte, esposti alla luce azzurra, alcuni malati si salvano espellendo l’infestazione.
Eymerich fa richiudere Tanit nelle grotte, dove secoli dopo viene riscoperta da Syd e gli isolati nel Lazzaretto: esso infatti è la Sardegna, decaduta per via del proliferare di Tanit non bloccata dalla luce azzurra, per via delle azioni dell’inquisitore.

Il corpo e il sangue di Eymerich
1358. Un trettontenne Eymerich viene incaricato dall’abate di Grimoire di sradicare di un gruppo di eretici di Castres chiamati Masc, presunti succhiatori di sangue. Nel corso del cammino trova sei corpi privati di sangue.
Castres è diviso tra le fazioni di Armagnac, Nairac e Monfort: il vescovo sta dalla parte di questi ultimi e combatte gli eretici.
Qui fa la conoscenza di Padre Jacinto Corona, che apparirà anche nei capitoli successivi, e che sostiene che l’assenza di sangue delle vittime sia dovuta a una malattia.
Eymerich subisce un tentativo di omicidio da Raymon, un giovane inserviente di taverna che subito dopo si suicida, pronunciando: <<vento, esci dalla tua prigione>.
Eymerich conosce il conte di Montfort la cui figlia Sophie, frutto di un incesto, ha dei tratti fisici anormali ed è ritenuta una strega, ovvero che si nutra del sangue altrui per compensare la sua malattia del sangue. L’inquisitore scopre che Raymond è il figlio di Sophie e del suo attendente.
Nel corso delle indagini Eymerich scopre che i Masc sono una sorta di progenitori dei Catari. Nel corso di una cerimonia essi bevono il sangue di Sophie allo scopo di contaminare i propri discendenti con una malattia sanguigna mortale, al fine di distruggere i corpi di carne dell’intera umanità, corpi che essi detestano. A questa poi veniva fatto bere il sangue rubato ad altri, siccome la sua malattia glielo rende necessario per sopravvivere.
Eymerich fa bruciare qualcosa come duemila abitanti della città, tutti in qualche modo connessi al culto dei Masc o al catarismo, vescovo compreso, fa uccidere il conte di Montfort ed esilia Sophie in Terra Santa, assicurandosi che beva il sangue solo di saraceni ma non di cristiani.
Infine viene convocato dal Papa ad Avignone, per scrivere un trattato che regoli la professione dell’inquisitore.
XX secolo. Uno scienziato razzista di nome Lycurgus Pinks vende a diverse organizzazioni un modo per scatenare nei soggetti con carattere falcemia l’anemia falciforme, in particolare nei soggetti di colore predisposti di natura: esso viene utilizzato in diversi conflitti, facendo leva sulla riduzione dell’ossigeno che porta alla luce la predisposizione genetica.
Gli Stati Uniti vengono devastati dalla morte rossa, l’anemia falciforme, siccome il 70% dell’intera popolazione ha il carattere che predispone alla malattia.
Nel corso di una festa in maschera nella Casa Bianca, Pinks si presenta affetto dalla malattia, e come in “La mascherata della Morte Rossa” di Poe, tutti i presenti a partire dal Presidente vengono contagiati e uccisi.
Cherudek
1360. L’inquisitore, quarantenne, viene incaricato di investigare su certi “soldati di Gog” che appaiono come dei morti viventi inarrestabili, in occasione dell’accordo di Brétigny.
In un viaggio ad Alby incontra la predicatrice Brigida di Svezia e sua figlia Caterina, la quale deve custodire una strana campana. Poi s’imbatte nel deprecato profeta francescano Rupescissa.
La ricerca verte su tre misteriose campane affidate a diversi soggetti, che si scopriranno essere state conservate dai Templari. I suoi tre guardiani sono stati manipolati per adempiere una profezia che vede l’avvento dell’Anticristo: Rupescissa ha messo a punto un liquido che permette ai moribondi di restare in vita sulla soglia della morte e li usa per combattere contro Pietro il Crudele, in guerra contro Pietro di Aragona.
La storia si dipana su altri due livelli.
In uno vediamo tre frati: Jacinto Corona, Celeste e Gonzalo presenti in una cittadina italiana avvolta nella nebbia, bloccata in una sorta di onirico e simbolico tempo zero.
Qui trovano dei soggetti che appaiono legati ognuno a un’anima del passato, e scoprono che Eymerich regna su una sorta di suo Purgatorio privato. La città infatti presenta le spoglie di San Malvagio, ovvero di Eymerich stesso.
In un altro livello parla una misteriosa entità – che dichiara di essere un morto disperso nell’infinito mondo inconscio subatomico – rinchiusa in una prigione avveniristica chiamata Cherudek, un sepolcro dalle pareti di bronzo: essa offre al lettore delle teorie fantascientifiche che servono a mettere in congiunzione i tre livelli di esistenza.
Il “Cherudek” difatti non è altro che la trasposizione in realtà immaginifica dell’inquisitore stesso, la cui oscura personalità si ramifica in tutto il romanzo.
Tra i vari abitanti del tempo zero abbiamo Federico Dentice, l’ispettore di finanza posseduto dall’identità di Friedrich von Spee. Roberta Hu – che scoprirà di essere l’incarnazione di una delle tre personalità della dea Ecate – Ariel/Leira, la vera vittima di Eymerich.
Gli abitanti della città sono o normali ma insensibili alle bizzarrie, o capaci solo di azioni ripetitive o intenti a ripetere sempre citazioni bibliche.
Lo scopo dei tre frati è proprio annientare la dea Ecate, presente in tre incarnazioni, per sconfiggere la causa della stregoneria moderna.
Il “Tempo Zero” altro non è che il cosiddetto “Cherudek superiore”, una realtà dominata dalla personalità di Nicolas Eymerich, sospesa in una dimensione slegata dal tempo.
Nel Cherudek inferiore invece Eymerich è presente in forma visibile e continua i processi agli eretici.
Addentrandosi in complesse analisi, compresa quella del quadrato magico del SATOR, i tre frati devono scendere nel Purgatorio di Eymerich per affrontarlo una volta per tutte.
Eymerich ha creato – o è entrato – in questa realtà – nel corso della storia principale. Rupescissa infatti ha messo a punto un distillato alchemico che intende proporre ai poveri e bisognosi per accedere a una propria dimensione spirituale interna – che può essere un paradiso, un limbo o un inferno a seconda della propria interiorità. Eymerich ne beve un po’ e si genera il limbo di Tempo Zero di cui abbiamo parlato.
Il narratore misterioso si rivela essere proprio la coscienza di Rupescissa che – rimasta intrappolata nel subconscio tra gli atomi dopo la sconfitta del suo piano – rimane in balia dell’odio di Eymerich potenzialmente per l’eternità.
Picatrix La scala per l’inferno
1362. Aragozza. Eymerich interroga un eretico che si suicida durante gli interrogatori, non prima di avere menzionato quattro demoni, legati a un libro di demonologia, il Picatrix, che attribuisce poteri magici ai pianeti. Intenzionato a interrogare un sapiente maomettano, lo trova ucciso da una creatura umanoide con tratti canini, che sparisce in una ruota di luce in cielo. Il corpo è squarciato e svuotato dei polmoni. Decide di indagare presso altri sapienti maomettani e scopre che il Picatrix è un libro detestato anche dall’Islam ufficiale, e che a Saragozza non può esserci più nessuna copia.
Parte quindi con un poeta maomettano e con un servo giudeo convertito verso Saragozza, dove assiste alla comparsa di una ruota luminosa nel cielo. Il fenomeno si ripete in più occasioni. Essa sembra associata a un genio chiamato Raucahehill legato a Marte e a un grosso cane delle isole Canarie chiamato Jabbad Erria Mel Laktaf.
Abu Said intende servirsi del Picatrix per creare una scala (la ruota nel cielo) che metta in contatto il 7 settembre la Terra con il piano di Marte (Arka) e fare accedere creature come Raucahehill per vincere la guerra contro Muhammad V. Giunto alle isole Canarie, Eymerich sfrutta una formula magica del Picatrix ma al contrario per rispedire al mittente le entità di Marte.
In un secondo momento Eymerich tortura e interroga una giudea che ha invocato Raucahehill. Questa – Myriam – si rivela essere il servo ebreo che lo aveva accompagnato, in realtà una spia di Pietro IV, e dichiara di essersi innamorata di lui. Turbato, Eymerich ne fa disporre la liberazione.
Presente. Lo scienziato Marcus Frullifer – inviso ai suoi colleghi per le sue teorie rivoluzionarie e trasferito alle Canarie – viene invitato a visitare dei pazienti che ululano come cani, a uno dei quali è ricresciuto il braccio. L’idea è che le ruote nel cielo siano legate alla sua teoria degli psitroni che viaggiano nel tempo e che vi sia un fenomeno di rigenerazione cellulare prodotto dall’energia elettrica del corpo. Il fenomeno di trasmissione dell’energia elettrica che impermea il cosmo porta all’apparizione della ruota nel cielo che mette in contatto con Marte.
Futuro. Le truppe dell’Euroforce in Africa, in guerra contro la RACHE, combattono contro bambini invasati, che menzionano Raucahehill, facendo anche uso di streghe africane. L’imperatore del Buganda intende servirsi anche lui delle emanazioni di Marte, ma il piano fallisce.
Mater Terribilis
1362. Eymerich viene incaricato di scoprire degli eretici a Chaors, nella Francia meridionale in possesso degli Inglesi, dove si deve incontrare il Pontefice con il Principe Nero Edoardo.
Giunto a Cahors incontra padre Jacinto Corona, che lo informa del verificarsi di una sorta di piaghe d’Egitto: stormi di cervi volanti, il numero 4 segnato sulle porte, epidemie, e i primogeniti morti in battaglia: sogna inoltre un demone, Barron.
Un priore lo informa che un loro confratello è stato ritrovato apparentemente ucciso da un’epidemia (ma sembra più da un acido) e con i genitali maschili mutati in femminili.
Mentre è in viaggio trova una clandestina, Elaine, che dichiara di dovere andare al priorato di Les Junies per rintracciare un libro – l’Aurora Consurgens, attribuito a Tommaso d’Aquino – che spiega come scacciare gli inglesi, e afferma di avere visioni da Santa Caterina.
Eymerich nota con sconcerto che a tratti gli abitanti del posto iniziano a camminare al contrario. Si dirigono al priorato di Les Junies, con una donna di nome Matilde dove si dice che monaci mascherati si intrattengono carnalmente con le giovani del posto: sul tragitto il gruppo assiste a due lune nel cielo.
Il priorato è abitato da monaci sassoni che lavorano il metallo: sembra un vero e proprio inferno, una colata di metalli fusi lo avvolge come lo Stige: questa attira anche lo stormo di coleotteri che poi si distribuisce per la Linguadoca.
Eymerich uccide uno dei confratelli ma questi riappare vivo come se nulla fosse.
Il priorato sembra essere una replica dell’inferno e Matilde rivela di averli attirati lì: essi appartengono ai Luciferiani, una setta che vede Lucifero come figura benigna perdonata da Dio e suo pari.
Nei sotterranei il gruppo ritrova Elaine e il vescovo Guillame de Mende che li ha incaricati della missione. Esplorando il labirinto trovano l’Aurora Consurgens, che contiene dei passi alchemici e riferimenti alla fecondità femminile. Elaine inoltre perde latte senza essere incinta: il piano dei luciferiani sembra essere quello di renderla l’ombra della Magna Mater, la Mater Terribilis. L’ambiente sembra essere una alterazione psichica che lo fa sembrare l’inferno di San Brandano, in quanto la percezione dei sensi viene alterata dal contatto con gli archetipi dell’inconscio collettivo evocato con le formule del libro (chi cade nell’abisso si ritrova con i genitali invertiti, e il tempo può essere alterato).
Eymerich, per vendicarsi di Papa Innocenzo che ha rifiutato di restituirgli la sua carica di inquisitore, lascia che i luciferiani gli offrano un crocifisso di metallo avvelenato, che lo condurrà alla morte.
Gli eretici pianificano di fare accoppiare Eymerich con Elaine per trasformarla in una mater terribilis, ma si accorgono che non è degna. Servendosi di Elaine, Eymerich comunica nel futuro con una sua equivalente, influenzandola per fare sì che non diventi madre e che muoia senza spargere sangue.
Eymerich fa gettare i due eretici nella blenda, anche se sospetta che il vescovo possa sopravvivere. In effetti, il nuovo Papa è un suo omonimo…
1432. Giovanna d’Arco – alla quale appaiono visioni dell’arcangelo Michele e di Santa Caterina – serve il Delfino di Francia nella guerra di liberazione contro gli Inglesi e fa la conoscenza del cupo barone Gilles de Rais, che si invaghisce di lei in quanto è solo in parte femminile. Jeanne viene manipolata dai Luciferiani (che chiamano de Rais “Barron”) e perde latte senza essere incinta. In occasione del suo processo, accetta la morte sul rogo perché la voce maschile dell’etere – evidentemente quella di Eymerich – la esorta a fare così, plasmando anche l’equilibrio dell’Europa dei secoli a venire.
Futuro. Gli eserciti di mosaici (cadaveri rianimati) della Euroforce sono in guerra contro i polipolidi (esseri con molti organi) della Rache, mentre appaiono in cielo visioni di San Giorgio in lotta contro il drago. Il virus Malburg-HIV ha costretto molti umani a fondersi con innesti di metallo. Una rete televisiva mondiale, il Vortex, ha il compito di trasmettere trasmissione volte a tenere sotto controllo le devianze sociali: i programmi alterano la rete elettrica del cervello generando incubi indistinguibili dalla realtà.
Contro di essa combatte un anarchico chiamato Kayser Sose. Questo hackera il Vortex ed esso entra in modalità Webmaster 2, sostituendo i programmi con reportage di rivolte e anarchie.
Eymerich infatti temeva l’uso che gli uomini avrebbero potuto fare dell’uso delle fantasie complessive…

Le catene di Eymerich
1365. Un quarantacinquenne Eymerich si è ritirato ad Aragona dove scrive un imponente trattato contro le eresie. Il pontefice lo incarica di recarsi a Chatillon, in Valle d’Aosta, per stanare l’eresia catara, che dovrebbe essersi estinta da secoli. Eymerich viene a sapere nella zona viene a sapere della nascita periodica di soggetti dall’aspetto semi-animale e apparentemente immortale.
La storia si intreccia con quella dello scienziato nazista Jacob Graf che esegue ricerche sul colchico per eseguire mutazioni controllate nei soggetti, al fine di creare soldati potenziati geneticamente.
Nella storia di Eymerich l’erba freddolina è l’equivalente del colchico, un veleno che altera la mitosi delle cellule e che spinge a mutazioni del DNA di chi la assume. Gli effetti sono tra i più svariati, dalla rigenerazione infinita delle cellule che conduce all’immortalità, all’ibridazione con tratti animali.
Alcuni Perfetti della comunità catara, mescolando le proprietà della freddolina con quella di certe acque sulfuree, se ne servono per preservare il proprio credo, assumendo nomi in codice che sono anagramma di “lemuri”, e sono divenuti immortali.
L’organizzazione neo nazista RACHE si serve degli studi di Graf per creare dei mostruosi poliploidi dagli organi multipli, che vengono venduti al mercato nero, e per creare un esercito agli ordini di capi immortali.
A causa delle vicende della storia anche Padre Jacinto Corona è costretto ad assumere il colchico e come conseguenza di ciò diviene immortale e uno dei nemici della Rache (spiegando anche come faccia ad apparire come gesuita e secoli dopo la sua era, in Cherudek).
Eymerich invece, astutamente, riesce a evitare questa sorte facendo prendere al suo posto il quasi omonimo vescovo Eymerich de Quart, che diviene così immortale ma pazzo.
La luce di Orione
1366. Un quarantaseienne Eymerich viene inviato dai suoi superiori – stanchi dei suoi metodi violenti che hanno deteriorato i rapporti tra i domenicani e il re d’Aragona – a Costantinopoli assieme a un confratello domenicano.
Eymerich e il suo compagno si spostano da Venezia alla degradata Costantinopoli nella quale persistono esigui scampoli del glorioso impero romano d’oriente.
La costa di Costantinopoli è minacciata da una sorta di giganti che dicono in greco <<Mummie!>> e che appaiono nel mare circondati dalle nebbie.
Nicolas e il suo compagno trovano delle suore incinte ingravidate presumibilmente da uno di tali giganti. Addirittura, tutti coloro che hanno incontrato sembrano essere stati incaricati di condurli a quel punto per rimediare a un peccato inconfessabile per la Chiesa cattolica.
Eymerich scopre che in realtà i giganti gridano <<Mamma!>> perché sono appunto in cerca delle loro madri, essendo Nephilim nati dall’accoppiamento di giganti e donne umane.
Nientemeno, a Costantinopoli è tenuto prigioniero quello che sembra l’Arcangelo Raffaele, materializzato e imprigionato con procedimenti arcani, ma che si rivela essere il gigante Nemrod (Orione), padre dei giganti. L’imperatrice fa bruciare vivi con il fuoco greco la progenie, ma l’essere infernale sopravvive. Fortunatamente, con un amuleto e una formula arcana Eymerich riesce a distruggere l’essere infernale.
Nel futuro invece avviene un conflitto in Iraq con un qualche genere di Giganti ai quali le forze armate antepongono dei “Mosaici”, degli esseri creati con pezzi di salme dei soldati.
Il professor Frullifer inoltre viene fatto uscire dal manicomio per portare a compimento il suo esperimento di trasformare la stella Betelgeuse in una supernova.
Il castello di Eymerich
1369. Eymerich e un confratello giungono al castello di Montiel, su richiesta di Pietro I di Castiglia, detto Pietro il Crudele.
Il castello stranamente si muove di notte. Al suo interno Eymerich e il suo compagno Padre Gallus di Neuhaus scoprono che le pareti assumono il volto di una donna e si scopre che si aggira una figura alata femminile (secondo alcuni il fantasma della moglie del re, secondo altri il demone Lilith).
Miriam, la figlia di Ha-Levi, il rabbino primo ministro di Pietro, viene vista dai frati con labbra sporche di sangue, e si apprende di tre bambini morti con tutto il sangue prosciugato: gli abitanti del villaggio minacciano di linciare gli ebrei. Miriam in realtà è una spia del re di Aragona, e sopito interesse amoroso di Eymerich, in missione segreta per difendere il proprio popolo.
Pietro Il Crudele è in guerra con il suo fratellastro Enrico de Trastamara, il quale è in combutta con il negromante Ramón de Tàrrega.
Eymerich scopre che la parte superiore del castello ricorda la struttura dell’albero della vita e quella inferiore al Qlippoth, relativa alle forme di vita senz’anima nella concezione ebraica.
Sotto una delle torri del castello Eymerich trova strutture riconducibili alla Cabala e un ragno mostruoso che riconduce al demone Baal. Un altro demone mostruoso appare nel cortile e viene esorcizzato da Eymerich.
Eymerich finisce ai ferri corti con il suo confratello, il quale lo costringe a interrogare sotto tortura Miriam. Ella rileva che l’assassino dei bambini agisce per via di una possessione demoniaca da parte di “qualcosa di morto”.
Eymerich rintraccia il fuggitivo Ha-Levi e apprende che è in corso una vera e propria guerra nella quale demoni cristiani e caldei sono evocati per combattere gli angeli evocati con la Cabala per difendere gli ebrei. Il castello di Montiel altro non è che un vero e proprio Golem, che periodicamente prova scossoni quando viene attraversato dall’energia angelica dei 72 sigilli del nome di Dio.
Eymerich manipola gli eventi per fare uccidere Pietro da Enrico. Ramon e Padre Gallus si rivelano essere due dei domenicani che anni prima cercarono di convertire la regione, e ora intendono ostacolare la difesa del popolo giudeo; perciò li hanno fatti possedere per commettere i crimini ai danni dei bambini. Per ostacolarli interviene l’angelo Metatron racchiuso nel corpo di Miriam.
Il castello crolla ma Eymerich e Miriam si salvano. Eymerich però la lascia siccome nessuno può amarlo visto che ciò ostacola la sua missione.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, dei nazisti provano a creare un golem a partire da concetti simili, ma ciò non si rivelerà una buona idea per loro…
Rex tremendae maiestatis
1371. Un cinquantunenne Eymerich – che inizia a sentire il peso degli anni – ordina l’uccisione di Ramón de Tàrrega nel monastero nel quale era rinchiuso, ma quando si reca a verificare, al suo posto trova il corpo di un ragazzo con tratti suini e bovini: questo svanisce da solo misteriosamente.
Tra i suoi libri trovano il Liber Aneguemis un trattato di negromanzia che parla di trasmutazioni.
Re Pietro il Cerimonioso incarica Eymerich di andare in Sicilia perché a Caltanissetta sono atterrati dei dischi volanti dai quali sono usciti dei giganti che mangiano le persone, i Lestrigoni.
I due casi sembrano collegati, così Eymerich parte alla ricerca di Ramon. Iniziano ad avvenire illusioni e terremoti come indicato nel Liber Aneguemis. Una volta giunto sull’isola, dilaniata da guerre civili tra i molti baronati, fa la conoscenza di Eleonora – figlia del giudice di Arborea – dell’inquisitore Simone dal Pozzo e di Manfredi di Chiaramonte vassallo del re di Aragona.
Nel corso del tragitto assistono a resti di uomini smembrati e alla comparsa da un casale di larve dalla forma di bambini senza arti, che Eymerich stermina. A Mussomeli dai dischi in cielo appaiono i Lestrigoni che attaccano il castello, ma Eymerich compie un esorcismo ed essi scompaiono: si convince quindi che questi ultimi siano un’allucinazione che non provoca danni fisici, conforme alle credenze del luogo.
L’inquisitore avverte sotto la sua camera qualcuno che canta Rex tremendae maiestatis e viene visitato da Myriam alias Lilith (già vista in “Il castello di Eymerich) assieme ad altre due donne, e subisce inspiegabili dislocazioni temporali. Viene a sapere che i suoi accompagnatori vogliono affibbiargli la colpa dei prodigi e farlo fuori. L’inquisitore fa arrestare Dal Pozzo ma questi si suicida: ciò nonostante egli lo vede andarsene in giro come nulla fosse. Lilith lo avverte che quello è un mondo plasmato da De Tarrega e lo stregone gli parla prendendo il possesso di volta in volta di vari individui: stando a Myriam è interessato “al figlio di lei e di Eymerich” e in effetti gli homunculus privi di arti lo seguono come fosse loro padre.
Myriam spiega che in “Il castello di Eymerich” ha raccolto il suo seme – in accordo alla concezione di Lilith come demone succube – e che da esso sono nati gli humunculus ma anche un figlio normale.
Eymerich continua a incontrare Del Pozzo – sebbene lo abbia ucciso più volte – e partecipa ai negoziati tra Aragonesi e Angiò per il dominio sulla Sicilia. A un certo punto si convince che Ramon si nasconda nel corpo del suo servo ebreo, ma prima che possa ucciderlo Myriam appare e gli spiega che quello è il loro penultimo figlio. Quello finale in realtà è una femmina e si trova in un altro tempo, nel futuro, nel quale anche lei è stata imprigionata. Se vuole raggiungerla, deve diventare “quintessenza oltre la materia”.
Eymerich scopre che Ramon coesiste nel suo stesso corpo: con un processo alchemico riesce a scacciarlo e a spedirlo nel Cherudek. Infine viene circuito da un’altra delle quattro donne che compongono Myriam/Lilith per ottenere il seme necessario a fare nascere il suo erede.
Nel 1299, Eymerich muore all’età di 79 anni.
Futuro. Nel 3000, la schizofrenica infermiera Lilith atterra con la sua astronave sulla Luna, dopo che ne ha ucciso l’equipaggio. La popolazione della Terra è ridotta in gran parte a malati di mente frutto di un millennio di esperimenti di militari e psichiatri. Sulla Luna si occupano di spedire i campi magnetici vitali (“anime”) indietro nel tempo, il che provoca allucinazioni e da adito a possessioni nell’epoca storica di Eymerich.
Un uomo viene posseduto da un’entità che dice di chiamarsi “Rex”, di essere morto nel 1399, e di essere suo padre, mentre sua madre è la sua omonima Lilith.
Le propone di servirsi della struttura – dopo avere ucciso i presenti – per controllare ogni epoca storica e sterminare tutti coloro che offendono Dio.
Eymerich risorge
1374. Un cinquantaquattrenne padre Nicolas Eymerich deve estorcere a Papa Gregorio XI una condanna di un sospetto stregone: il consigliere di re Pietro IV d’Aragona Francesc Roma, il quale farebbe uso di arti magiche per comparire in più luoghi allo stesso tempo e lasciando dietro di sé edifici bruciati fino alle pietre, e che propugna il ritorno della Chiesa alla povertà.
La spedizione porta Eymerich e un ritrovato padre Jacinto Corona a caccia di eretici valdesi dalla Provenza ad Avignone. L’eretico è interessato a una torre chiamata lanterna dei morti e una grotta della fata, che sono presenti a Les Baux. Dalla grotta si narra siano fuoriusciti tre uomini trasparenti avvolti dalle fiamme con l’aspetto di Roma. Mentre esplora i dintorni montagnosi circostanti trova un bambino mutilato dalle fattezze di Roma, e viene a sapere di un monastero nel quale si odono le voci dei morti durante i canti. Durante il tragitto verso Torino assistono a segni luminosi nel cielo e trovano varie croci Tau, che sembrano legate a itinerari connessi a concetti di resurrezione.
Eymerich entra in conflitto con l’inquisitore del posto e organizza un tribunale per condannare gli eretici valdesi che si annidano tra la popolazione. Viene informato che in passato e recentemente è apparso un raggio luminoso dal cielo che trasportava un fantasma.
Torturando psicologicamente un monaco apprende che Roma – forte dell’appoggio della corona aragonese – sta raccogliendo forze tra francescani e valdesi e coloro che vogliono un ritorno alla Chiesa povera delle origini. Roma sembra essere morto in precedenza e si sta reincarnando in vari corpi, quindi sembra alla ricerca di un modo per tornare definitivamente in vita.
Mentre fuggono dai Visconti che dominano Milano trovano un idolo dei templari e finiscono in una grotta nella quale rivedono ricordi di Roma, e uno di loro crede di vedere Eymerich dentro una luce.
L’inquisitore scopre che uno dei loro accompagnatori è proprio Roma in un altro corpo, e che è in cerca di un libro, il Liber Ivorius, con i rituali necessari per rendere effettiva la reincarnazione: egli afferma di essere entrato in contatto per un attimo con la sfera celeste di beatitudine di Dio. I tentativi hanno dato origine alle apparizioni e alle voci dei morti udite in precedenza.
Roma riesce a fuggire e ferisce mortalmente Eymerich. L’inquisitore però torna in vita, come se il tempo si fosse riavvolto, e cattura l’eretico.
Scopre che l’Ordine ospitaliero di Sant’Antonio Abate è rimasto contaminato da influenze eretiche orientali che hanno interessato anche i cavalieri templari. Francesc Roma viene condannato a morte ed Eymerich estorce al Papa la condanna di eresia per gli scritti di Raimondo Lullo. Tutto sembra tornato alla normalità, ma notiamo che Eymerich produce delle scintille mentre cammina…
Nel futuro prossimo, nel bel mezzo di un nuovo conflitto mondiale, La Confederazione Libera d’America rapisce Marcus Frullifer dalla RACHE e lo porta all’osservatorio Lucifero, gestito dai Gesuiti.
Qui espone le sue teorie degli psitroni che si muovono nello spazio tempo mediante l’inconscio collettivo, e dei biofotoni, radiazioni elettromagnetiche prodotte dalle cellule che formano una sorta di “DNA luminoso dell’anima”. L’istituto è periodicamente attaccato da indiani che rivendicano il loro territorio consacrato ai morti. Frullifer spiega che gli UFO altro non sono che proiezioni a ritroso del tempo delle anime dei morti, che attraverso un raggio laser e una serie di specchi possono essere proiettate verso la Terra, ma se la mira non è buona possono finire in altri corpi.
Nell’anno 3105, sulla Luna, Lilith è alle prese con un misterioso Magister, che intende punire in tutte le epoche coloro che violano la parola di Dio: in seguito agli eventi di Rex Tremendae Majestatis sono presenti dodici sopravvissuti della stazione che fungono da apostoli. Il Magister intende liberare le anime trattenute sulla Luna e di reindirizzarle con un raggio ai corpi originali, facendo avverare le Scritture. Per un errore degli apostoli vengono liberate più anime del previsto che fluiscono nei corpi originari o in quelli di altri, dando origine a fenomeni come segni luminosi nel cielo: una di esse inoltre potrebbe realmente porre fine al dominio della Chiesa sulla Terra.
Si tratta di Francesc Roma, che può passare di corpo in corpo nel tentativo di distruggere la Chiesa opulenta. Magister allora lo insegue facendosi uccidere e spedendo con il raggio la propria anima per l’ottava sfera celeste, l’inconscio collettivo, normalmente preclusa ai mortali.
Il fantasma di Eymerich
1377. Eymerich viene fatto liberare dai suoi compagni dalla prigionia inflittagli da re Pietro IV il Cerimonioso. Giungono all’isola di Minorca dove si racconta di strane bestie sottomarine e di figure geometriche di luci nel cielo. Si spostano quindi a Roma dove il Papa ha spostato la sede papale. Diverse persone affermano di avere visto Eymerich altrove e di averlo sentito difendere l’eresia di Raimondo Lullo,che l’inquisitore invece detesta. Il morente Papa Gregorio lo esorta a salvare la cristianità da una nuova minaccia di culti eretici stanziati proprio a Roma. Il Papa muore e la plebe insiste per nominare un pontefice italiano. Quando questi – Urbano VI – viene nominato, dichiara guerra ai costumi corrotti della Chiesa, e i cardinali gli si rivoltano contro, accusandolo di eresia.
Eymerich scopre che nell’Urbe ha attecchito un culto pagano più antico degli dei greci, risalente a Mitra e al Sol Invictus, ottenendo proseliti anche nel più alto clero, e sembra che l’altro se stesso gli lasci dei messaggi per guidarlo nelle indagini, non potendo incontrarlo direttamente.
I cardinali nominano un nuovo Papa non ostile ai loro privilegi, Bonifacio IX, e scoppia la guerra civile tra le due fazioni.
Eymerich sgomina i vertici del culto del toro e il suo fantasma rivela essere una versione di sé più vicina all’Omega, siccome l’universo è come un cerchio composto da spirali, e un essere disincarnato può spostarsi tra di loro. Eymerich riparte per Minorca, per vendicarsi di colui che lo aveva fatto prigioniero e sradicare il culto sull’isola…
Futuro. Il Professor Frullifer giunge nella Repubblica di Catalogna che non è schierata né con l’Euroforce né con la RACHE, siccome il Presidente vuole servirsi di lui per attuare i viaggi nello spazio. Le sue teorie prevedono che le persone possano muoversi istantaneamente mediante gli psitroni e il DNA di luce, proiettando la propria essenza nello spazio. Viene realizzata l’astronave Malpertuis – vista nel primo romanzo – che permette di creare copie di se stessi da materializzare nello spazio, superando quindi la velocità della luce.
Trentunesimo secolo. Lo spazio è pieno di gabbie energetiche da cui le anime dei defunti, sulla guida di Magister e Lilith, possono viaggiare nel tempo assumendo nel mondo terreno un’altra forma, oppure avvicinarsi al punto Omega al quale punta la vita senziente, ovvero Dio. Magister riparte per il passato per combattere una minaccia alla cristianità, riprendendo una forma fisica e diventando il fantasma che contatta il se stesso passato.
Altre apparizioni
Il Nicolas Eymerich di Evangelisti è apparso anche in altri media: giochi di ruolo, librogame, videogiochi, fumetti e racconti di altri autori.
Eymerich fa parte dell’ambientazione del gioco di ruolo “Il mondo di Eymerich”. I giocatori interpretano appartenenti a varie classi sociali nel mondo del 1399 dopo la morte dell’inquisitore, che risente fortemente delle scelte adottate da quest’ultimo, conseguenze che si estendono fino al 2040.
Eymerich appare anche nei racconti umoristici “Eymerich contro Dan Brown” (nel quale accoglie nell’aldilà il celebre scrittore, ma sceglie di non punirlo quando scopre che nei suoi libri se l’è presa con l’Opus Dei, ovvero con i gesuiti), ed “Eymerich contro Palahniuk” dove sottopone a interrogatorio uno dei personaggi del romanzo di Palahniuk Ninna Nanna, la strega Mona.
La furia di Eymerich
“La furia di Eymerich “è una riduzione della storia “Mater Terribilis” realizzata come radiodramma, come storia a fumetti e come sceneggiatura cinematografica (“L’inquisitore e i portatori di luce)”.
1341. L’inquisizione dà la caccia agli ultimi eretici di Catalogna. Un ventunenne Eymerich assiste a questi inauditi atti di violenza.
Pietro è in guerra con il suo fratellastro Enrico de Trastamara, e la Chiesa intende a questo giro benedire l’alleanza tra Pietro e il Re di Aragona.
1367. Un quarantaduenne Eymerich, abbandonata la logorante attività di inquisitore generale di Aragona, vive nella pace del convento di Gerona, dalla quale lo strappa bruscamente un ordine del papa Urbano V, che gli impone di indagare su una serie di inquietanti prodigi a opera di Ramón de Tàrrega che stanno sconvolgendo i territori francesi dal nemico d’oltre Manica
Giunti a Carcassonne apprendono di alcuni loro confratelli sfigurati dalla peste, sebbene non ci siano epidemie in corso.
Nicolas e i suoi due compagni durante il viaggio verso Chaors notano un mostro, un vecchio con la testa di bambino. Dopo il trattato di Bretigny, Giovanni il Buono ha svenduto la cittadina agli inglesi, sfinendola economicamente.
Da una prigioniera, Eliana, apprendono di domenicani mascherati di un priorato locale. Lì vi trovano una serie di monaci deformi e mascherati. A cena trovano anche dei sassoni giunti per lavorare uno strano metallo nero, lo stesso di un calice che il vescovo di Caor vuole donare al papa. Il priore è un uomo minuscolo che tiene letture di testi alchemici, e il monastero richiama il numero 4: Il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo e Satana.
Indagando scoprono che i monaci si occupano di alchimia lavorando la pietra nera di Sassonia: i loro volti e le loro mani sono insolitamente giovanili. Nella valle trovano una serie di uomini mutati dopo avere assistito a un certo rito.
Penetrando in una cripta trovano i cadaveri mummificati dei veri monaci e monaci ancora più deformi intenti in un rito blasfemo. A quanto pare la pietra di Sassonia li sfigura ma sono sopravvissuti grazie a un certo “latte di vergine”.
Il gruppo prende in ostaggio il priore per fuggire: egli ha l’aspetto di un bambino ma ha oltre 100 anni.
I frati seguono la dottrina dei Luciferiani che vedono Satana come braccio destro di Dio e creatore del mondo. Il mondo è composto dalla quadrilogia Dio, Cristo, Satana e Lucifero.
La pietra di Sassonia, esposta alla luce, può generare piaghe da lebbra oppure rigenerare la pelle, se viene utilizzata acqua ultra distillata detta latte di vergine.
I frati tornano a Caor, dove è giunto il Principe Nero, e qui vengono catturati. Anche uno dei compagni di Eymerich è un Luciferiano di 160 anni, ringiovanito con tale processo; il priore ed Eliana sono altri dei capi del culto.
Il piano degli eretici è quello di uccidere il Pontefice attraverso la croce realizzata in pietra di Sassonia: il Principe Nero si rivela essere proprio la quarta testa del culto.
Eymerich riesce a sventare il piano e torna al monastero per scatenare la sua furia sui luciferiani o, per meglio dire, quella degli abitanti della valle mutati dalla pietra. I due capi del culto vengono bruciati vivi nelle acque infuocate, senza avere modo di poter morire.
Eliana si rivela essere una sopravvissuta al massacro di Catalogna che Eymerich ha eseguito 21 anni prima: questo lo spinge a volerla salvare, ma quando ella muore, Nicolas va in cerca di qualche inglese da torturare a morte per sfogare il proprio dolore.
La sala dei giganti
“La sala dei giganti” è un romanzo breve confluito in “La luce di Orione”.
1368. Un quarantottenne Eymerich viene inviato dai suoi superiori – stanchi dei suoi metodi violenti che hanno deteriorato i rapporti tra i domenicani e il re d’Aragona – a Padova, dove il signore locale lo incarica di decifrare il simbolismo dietro le raffigurazioni della Sala dei Giganti della Reggia Carrarese commissionate da Francesco Petrarca. Il poeta ha fatto rappresentare Semiramide come la dea greca Nemesi ispirandosi a un antico libro pagano, il Kyrani Kyranides.
Eymerich prende le informazioni sull’esistenza biblica dei giganti alla lettera e per questo è ostile a Petrarca, canonico dei Francescani da lui detestati.
Nel futuro prossimo il dottor Frullifer espone le sue bizzarre teorie scientifiche e c’è chi vorrebbe servirsene nella guerra tra Euroforce e RACHE. Tra i resti archeologici di Smirne, qualcosa di estremamente grande inizia a muoversi…
I cristalli di Eymerich
Lazarus Ledd Extra n° 17 intitolato “I cristalli di Eymerich” è un albo a fumetti sceneggiato da Ade Capone e Valerio Evangelisti, un vero e proprio crossover tra la serie a fumetti Lazarus Ledd e quella letteraria dell’inquisitore Eymerich.
1368. Eymerich indaga su uno strano tipo di cristalli parzialmente oscurati che sembrano dare adito a possessione demoniaca. Giunge al monastero di Ripoll, dove sono stati rinchiusi dei soggetti posseduti, e questi lo indirizzano alle vicine miniere di ferro.
Lì trova cristalli di stazza umana al cui interno sono visibili delle sagome: il tempo si piega ed entra in contatto con Alphonse il cavaliere di San Giorgio (della serie Lazarus Ledd) del 1087.
Perramus, un nemico di quest’ultimo, intende vendicarsi uccidendolo, e i due combattono equipaggiati entrambi di un’armatura di San Giorgio. Alla fine il cavaliere di San Giorgio vince e tutto torna alla normalità.
Directorium bugiardorum. A Nicolas Eymerich’s story
Directorium bugiardorum. A Nicolas Eymerich’s story è un fumetto di Nicola Evangelisti e Davide Manna pubblicato sulla rivista Zapruder n.56.
Eymerich nella fortezza di Carcassonne ha un dialogo con uno storico revisionista che tenta di riabilitare l’Inquisizione.
La potenza di Eymerich
La potenza di Eymerich è un apocrifo scritto dal collettivo Kai Zen e dagli autori “Emerson Krott”, con prefazione di Evangelisti.
1365. Eymerich viene convocato a Potenza – dove non può esercitare i suoi poteri di inquisizione generale – per indagare su casi di donne che danno alla luce bambini mostruosi e testimonianze di apparizioni di una donna vestita di nero. Interrogando e terrorizzando i francescani scopre che sono seguaci di Raimondo Lullo e che adorano Tanit.
Nel 2054 gli scienziati – applicando le teorie di Frullifer – mettono a punto un modo per spedire rifiuti radioattivi nel passato, dando origine alle malformazioni e all’apparizione al tempo di Eymerich.
I segreti di Eymerich
“I segreti di Eymerich” è un’antologia che raccoglie i 12 racconti inerenti l’inquisitore finalisti del concorso letterario Premio Grimalkin.
Librogame: Il sabba nero
1359. Eymerich viene informato da un domenicano di un presunto complotto di ebrei e musulmani per avvelenare la Francia e respingere la cristianità.
Giunge a Villedubert, dove viene a sapere di un moro ritrovato morto con un sacchetto di veleno, e di strane congreghe di persone al fiume. Si dirige verso un castello locale dove viene drogato da un certo Valmont, intento a compiere un esperimento, e ha l’impressione di trovarsi in una sorta di labirinto onirico con visioni del futuro. Eymerich deve sconfiggere un uomo inanimato composto di ferro e abbattere il castello. Riesce inoltre, negli ultimi anni della sua vita, a fare sì che la stregoneria sia equiparata all’eresia.
Videogame: “La Peste”, “Il villaggio”, “Il demone”
Nicolas Eymerich, Inquisitore: La Peste e il suo sequel Il villaggio sono videogiochi punta e clicca che tengono conto degli eventi della saga letteraria. La trama riprende alcuni elementi del primo libro “Nicolas Eymerich Inquisitore”.
Nel 1364, un quarantacinquenne Padre Eymerich si trova a Carcassonne, in Linguadoca. L’abate vuole inviarlo al villaggio di Calcares, dove si sospetta si annidino dei Catari, siccome il precedente inquisitore Jacinto Corona non da più sue notizie.
Gli giungono notizie dell’apparizione in cielo di un demone a forma di donna dai capelli in fiamme, trainata da quattro fiere, che identifica in Demetra, o Diana.
Il domenicano mette a punto un talismano catalizzatore e avverte la presenza di Demetra, e il fatto che ella porterà la peste a Calcares. Eymerich ha già affrontato la peste da giovane, sopravvivendo, e identifica l’apparizione come un messaggio nei suoi confronti.
Viene a sapere di una biblioteca segreta e al suo interno trova una copia dei Misteri Eleusini di Omero. Identifica l’apparizione di Satana come la forma di Demetra, che scende all’inferno per cercare la figlia Persefone.
Dopo avere estorto all’abate massimi poteri inquisitori si dirige a Calcares, dove trova individui pietrificati da questa anomala peste. Si ferma a dormire in una locanda, e sogna di entrare in una abbazia onirica dove trova statuette di bambini bicefali. Al suo risveglio vede un’entità simile al triste mietitore che fa per aggredirlo.
Parlando con una locandiera apprende di un fantasma che appare e uccide i neonati. Ella afferma che la sciagura deriva da riti peccaminosi che si tengono in un monastero sopra la montagna.
Parlando con un mercenario affetto dalla peste apprende che il male colpisce soltanto gli uomini. Questo viene ritrovato sgozzato, e il suo corpo in seguito evapora. Una vecchia gli riferisce che le donne del luogo si accoppiano con un orso, poi muoiono e tornano in vita come orse.
Una coppia del posto ha avuto un figlio bicefalo. La donna ha ucciso ella stessa il figlio siccome le era stato promesso che avrebbe dato alla luce la sposa del messia nero, promessa non esaudita.
In un granaio Eymerich trova Padre Corona, il quale gli conferma che il parroco è sparito dopo la comparsa di un fantasma che uccide i bambini. A quel punto i due domenicani danno fuoco al villaggio. Vengono raggiunti da tre donne pagane, che si presentano come Demetra e figlie, che chiedono un matrimonio carnale per mostrare loro come raggiungere il monastero, dal quale provengono fiamme intense.
Dopo avere sistemato le donne e alcuni prodigi, giungono a una radura dove si trova un grande volto bicefalo scolpito nella roccia. Tornano al monastero e lì vedono se stessi sciogliersi. Evidentemente hanno vissuto delle vicende con il loro spirito proiettato dentro dei corpi fittizi.
Al termine di ciò, nel cielo davanti al monastero appare Demetra.
La lotta contro il maligno continua nell’episodio “Il demone” nel quale i due frati si troveranno ad affrontare enigmi diabolici, prodigi e complesse indagini tra complessi di grotte e abbazie.
E con questo è tutto. Spero che questa disamina ti abbia interessato. Lasciami un commento, noi ci vediamo alla prossima.
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