Ben ritrovati a una nuova puntata delle mie (forse) entusiasmanti recensioni sui libri SEO!
A grande richiesta (spero) oggi parliamo di una recente e rilevante uscita nel mondo dei libri SEO nostrani: Link Building. Aumenta l’autorevolezza del tuo sito e scala le vette dei motori di ricerca di Ivano di Biasi.
Questo libro sulla link building ha avuto da subito un notevole successo (mi è giunta voce che si sia rapidamente esaurita la prima edizione cartacea) e sui social innumerevoli acquirenti testimoniano strasoddisfatti il proprio acquisto.
Questo da un lato mi ha fatto molto piacere perché testimonia il desiderio di formarsi in maniera continua sulla SEO (ma non era morta? Ah, no!) da parte di coloro che fanno il mio stesso mestiere, e dimostra che non dobbiamo guardare sempre e soltanto all’America per avere una formazione di riguardo sulla search engine optimization.
Con viva e vibrante soddisfazione, sono qui a presentarti la mia recensione!
Scheda libro
- Titolo: Link Building. Aumenta l’autorevolezza del tuo sito e scala le vette dei motori di ricerca
- Autore: Ivano di Biasi
- Prima edizione: gennaio 2017
- Lunghezza: 232 pagine
- Prezzo: 22,10 euro (cartaceo)
- Scheda Amazon
Recensione di: Link Building. Aumenta l’autorevolezza del tuo sito e scala le vette dei motori di ricerca
Esistono molti tipi di persone che si affacciano alla link building:
- chi non ne capisce assolutamente niente e annaspa nel buio
- chi crede di saperne qualcosa e si muove con una immotivata convinzione
- chi è rimasto freddato una volta e ora scruta il profilo backlink con più timore di quello di Frodo che guarda nell’occhio di Sauron
- chi è discretamente esperto in materia e sa su quale genere di portali conviene puntare per avere link di qualità
- chi ha un sacco di soldi e compra link neanche fossimo al discount
Ecco, il bello del manuale di Di Biasi è che accontenta un po’ tutti gli appartenenti a questo variegato target!
Questo libro tratta la link building da un punto di vista assolutamente completo: si parte dalle immancabili definizioni della materia per poi passare alle considerazioni e alle prese di coscienza alla base delle strategie operative volte a incrementare il portafoglio backlink.
Un pregio innegabile del libro è l’immediatezza e il taglio pratico con cui l’autore condivide le sue nozioni e informa sul suo punto di vista sulla materia: l’analisi della pericolosità dei link tossici, la valutazione dei profili sani di siti del settore per capire sui quali occorre investire per crescere, i metodi per creare un’aura di visibilità che renda la crescita di menzioni naturale agli occhi di Google.
Dopo una doverosa premessa sull’evoluzione dei motori di ricerca lato algoritmi ed entità concettuali del Knowledge Graph si passa a esporre le considerazioni sulla visibilità “sociale” di un brand – come ricerche in rete e menzioni da altri – imprescindibili per capire quali segnali di fiducia sono realmente importanti nella valutazione del profilo link; si procede a ragionare sui vecchi cavalli di battaglia dell’article marketing e dell’inserimento nelle directory per illustrare se ancora valga la pena perderci del tempo, non ci si limita alla link buiding vera e propria ma si abbracciano anche altri aspetti del web marketing, come personal branding e social media marketing.
L’esperienza di Di Biasi fa la sensibile differenza tra questo libro e uno ipotetico scritto da un “teorico” come potrei essere io: i consigli pratici sono dettati da casi concreti vissuti sulla sua pelle (si citano anche realtà internazionali piuttosto consistenti), il che significa che sbagli di questa portata commessi da chi gestisce portali simili potrebbero significare anche migliaia di euro di perdite conseguenti a penalizzazioni.
Le considerazioni pratiche spingono a pensare sui molti aspetti da valutare per capire l’autorevolezza di un link: l’anzianità, il contesto, le relazioni tra il sito in questione e gli altri.Naturalmente le tecniche esposte non si applicano indifferentemente a ogni portale, un sito con trust e uno appena nato dovranno seguire un percorso di crescita menzioni di taglio differente e assolutamente non sospetto.
Non mancano nemmeno le formule per capire la quantità di backlink branded e anchor text based di cui si necessita per non avere problemi e i consigli su come uscire dalle temute penalizzazioni, oltre a considerazioni su cosa si rischia davvero a gestire reti di PBN; si parla sia di tecniche “gratuite” per ottenere backlink come la realizzazione di guest post o di articoli per i portali dedicati che di mezzi dalla utilità un po’ meno certa come aggregatori o social bookmarking.
Gli strumenti di monitoraggio citati sono approfonditi e numerosi e comprendono sia aspetti “oggettivi” come l’indirizzo IP che “sociali” quali le menzioni e i trend di ricerca.
Fa riflettere l’affermazione “I siti web che ottengono link naturali, nella stragrande maggioranza dei casi, sono proprio quelli che hanno del tuto ignorato l’esistenza dei link e del loro potere nel condizionare i risultati di ricerca”: in effetti una dose di sana “ingenuità” o presunta tale è alla base di una buona crescita di visibilità , l’altruismo che motiva la creazione di informational content viene premiato sia dalle condivisioni sui social che dalle – siano benedette! – visite organiche spontanee.
Un aspetto del manuale che ho molto apprezzato è l’aver sottolineato che la link building non si limita a ciò che dice il suo nome ma abbraccia uno spettro di segnali off page molto più vasto: presenza sui social, menzioni sui commenti dei forum, condivisioni, co-citazioni; tutti questi aspetti di personal branding vanno coltivati per generare una aura di notorietà che renda plausibile a Google la crescita di link in entrata.
Non per niente la citazione: <<Non fare il personal branding più lungo della gamba>> che sta a far riflettere su una crescita del personal branding realistica, motivata e (almeno apparentemente) naturale per non incorrere nella mannaia di Penguin & Co..
In molte occasioni viene fatto riferimento a SeoZoom come tool privilegiato per l’analisi dei link: oltre a essere stato progettato dall’autore – che quindi ne conosce le potenzialità molto meglio di un utente comune – ha il pregio di essere partito come uno strumento SEO per il mercato delle serp italiane, e quindi capisce in maniera molto più spedita dei tool importati dall’estero le peculiarità delle query nella nostra lingua.
Giudizio in breve
Un libro eccellente sulla link building, il più approfondito e specifico che al momento mi sia capitato di leggere.
L’autore ha dalla sua una notevole esperienza nel campo della link building che traspare dalle pagine inoltre, avendo lavorato anche su serp italiane, offre numerosi consigli pratici nella difficile attività di ottenimento link, da sempre complessa nel mercato italiano quando si è sprovvisti di budget consistente.
Nel libro è presente sia la teoria base che formule e considerazioni concrete per valutare il valore dei siti, le strategie per approcciare i webmaster, cenni di brand reputation per generare menzioni a supporto della link building, il tutto esposto con uno stile scorrevole e apprezzabile.
Una lettura che consiglio a chiunque voglia cimentarsi nella link building con cognizione di causa, per se stesso o per i clienti, senza incorrere nelle penalizzazioni dietro l’angolo.
Ho appena fatto il corso Da Zero a Seo a Bologna in cui Ivano Di Biasi con il suo Seozoom era sia sponsor che relatore. Ho apprezzato molto il suo intervento sia per cosa ha detto che per come lo ha esposto. Mi ha dato l’impressione di essere un professionista molto preparato ed un esperto di web marketing sia per siti web tradizionali che per progetti web ben più complessi. In questo momento ho qui nella scrivania dello studio proprio il suo libro sulla Link Building appena comprato…
Grazie mille Marco, mi fa piacere, io credo che la semplicità sia la chiave per provare ad arrivare a tutti 🙂 sono contento che ti sia piaciuto lo speech 🙂