Ben ritrovati, miei blasfemi amici, a un nuovo video su ciclo di Cthulhu.
Un sentito grazie a L’Antro del drago per la documentazione, trovi il suo canale in descrizione.
Chi è Shub-Niggurath?
Shub-Niggurath è una delle principali divinità presenti nel pantheon degli Dei Esterni nei Miti di Cthulhu, creati dalla penna di H.P Lovecraft.
Il suo nome, secondo Robert M.Price, può provenire dalla divinità Sheol Nugganoth di Lord Dunsany e da fonti ebraiche.
Sebbene non sia mai descritta nei particolari dal creatore, ella viene spesso menzionata all’interno di oscure allusioni in alcuni racconti dell’autore di Providence. Il suo principale ed enigmatico epiteto è “Il Capro Nero dei Boschi dai Mille Cuccioli”.
Da notare è che la divinità non appare che nei racconti scritti da Lovecraft per altri autori e nelle revisioni dei testi altrui, per i quali creò una serie di creature che poi vennero incluse nella tradizione dei Miti.
Il suo nome appare, a partire da “L’ultimo esperimento” (1928), soltanto come parte di evocazioni nei racconti “L’orrore di Dunwich”, “L’uomo di pietra”, “Colui che sussurrava nelle tenebre”, “Dagli eoni”, “I ratti nei muri”, “La casa delle streghe” e “La cosa sulla soglia”, e generalmente in una qualche variante dell’evocazione:
«Iä! Shub-Niggurath! Il nero Capro della foresta dalla prole innumerevole!»
In K’n-yan (1930) si racconta di un regno sotterraneo scoperto da un conquistador spagnolo ove si trova un tempio di Tsathoggua convertito all’adorazione di Shub-Niggurath, definita come madre e sposa di “Colui che non deve essere nominato”.
Nel racconto “Dagli eoni” di Lovecraft e Hazel Heald del 1935, si parla della lotta di T’yog, sacerdote di Shub-Niggurath che centinaia di migliaia di anni fa, forte della pergamena donata dalla dea, affrontò l’orrendo dio Ghatanothoa che le creature di Yuggoth avevano evocato ai tempi di Mu.
I sacerdoti del dio tuttavia manomisero la pergamena di T’yog che si ritrova in mano con una fasulla incapace di proteggerlo. Il suo destino è atroce, siccome rimane paralizzato nei millenni a seguire in un orrore indicibile senza che il suo cervello possa morire.
Ne “I topi nel muro” del 1923 è implicito che la grande madre adorata dal culto degenerato sia Shub-Niggurath.
Appare anche in moltissimi altri lavori appartenenti ad altri scrittori, tra cui August Derleth, Lin Carter e Brian Lumley. In “The Moon-Lens” di Ramsey Campbell gli abitanti dell’oscuro villaggio di Goatswoord adorano Shub-Niggurath. Nel racconto di Gary Myers intitolato What Rough Beast, Shub-Niggurath è definita la madre di tutti gli dèi.
Shub-Niggurath è una divinità che incarna un impulso incontrollabile alla riproduzione, tant’è che il Grande Dio Pan di Arthur Machen, che trovi spiegato nel mio canale, viene considerato una possibile forma maschile sulla Terra del Nero Capro (che a sua volta potrebbe essere un’incarnazione separata della dea). Siccome simboleggia la fertilità viene comunemente ritenuta femmina, anche se nel Cthaat Aquadingen si menziona che sia sia maschio che femmina.

Shub-Niggurath: descrizione e interpretazione
Pur essendo una divinità esterna, la cui vista può portare alla follia o alla morte, pare essere meno “attiva” dei suoi simili per quanto riguarda l’obiettivo di portare caos e distruzione nei vari pianeti.
Di solito ha un aspetto che fa pensare a una massa nebulosa, torbida e ripugnante, un continuo ribollire proteso a creare nuove propaggini, altre volte presenta tentacoli nodosi, fauci colanti bava, gambe contorte culminanti in zoccoli.
Essa rappresenta una fecondità cancerogena e illimitata, virulenta e ripugnante: è composta da materia vegetale, batterica, animale e virale, nonché da forme di vita ultraterrene. Il latte di Shub-Niggurath possiede incredibili proprietà di mutazione e talvolta è in possesso dei suoi cultisti.
Tra i suoi servitori vi sono i Dholes di Yiddith, i feroci Tcho-Tcho, il Piccolo Popolo fatato e i Vermi della Terra.
In alcune versioni la Madre dei MIlle Cuccioli assume talvolta dei ruoli positivi e protettivi. Questo forse è dovuto al fatto che è una divinità legata alla fertilità, elemento strettamente legato alla vita.
Il suo culto è probabilmente il più vasto dei miti, veniva adorata in templi di rame dalla civiltà di Hyperborea e Mu così come dai “barbari” e dalle popolazioni celtiche, dai Greci, Egizi e la popolazione di Sarnat. È adorata anche da altre specie senzienti come i Mi-Go e i Nugg-Soth di Yaddith. I suoi culti comprendono riti orgiastici e sacrifici di animali e coloro che partecipano ai suoi “sabba” possono ottenere dei grandi poteri magici.
Tra le sue possibili residenze abbiamo il pianeta Yaddith, la città di Harag-Kolath sulla Terra in Arabia, ma più probabilmente la Corte di Azathoth, dalla quale può essere richiamata con appropriate cerimonie durante le notti di Luna Nuova dalla iper-geometria avanzata a cui risponde. Essa comunque è contigua allo spazio e al tempo e può apparire ovunque e in più luoghi contemporaneamente.
Per gli standard dei Miti è una divinità molto generosa e relativamente benevola con il genere umano, forse per questo è molto amata dai suoi discepoli. Il suo culto garantisce raccolti vantaggiosi e fertilità a coloro che la onorano con sacrifici di sangue.

Shub-Niggurath pare la demonizzazione di tutti quei culti legati alla fertilità tanto odiati dal Cristianesimo, non a caso Lovecraft l’accosta a Cibele (Rea per i Greci) ed Astarte, entrambe divinità legate alla procreazione, definite “Le dee madri”. Shub-Niggurath rappresenterebbe appunto la trasformazione delle religioni non cristiane in culti orribili dediti al male, sradicate dal loro scopo positivo e protettivo per diventare orridi mostri. Ciò è dimostrato la natura della divinità stessa: da un lato è una creatura abominevole, impossibile da comprendere per la mente umana, dall’altro funge da incarnazione del principio di vita e sessualità, dea madre dai molti figli, a volte protettrice a volte matrigna.
Secondo i Miti, ella è la compagna di Hastur, da cui ha generato Ithaqua, Zhar, Lloigor e J’Zahar. Hastur nella mitologia di Derleth è “Colui che non deve essere nominato” e potrebbe anche essere il padre dei suoi “Mille Cuccioli”, ma non ci sono dati certi: ella potrebbe averli generati per partenogenesi o con altre divinità, d’altronde il suo costante appetito sessuale non la vincolerebbe alla monogamia. Nonostante ciò, sembra che i due si considerino “una coppia stabile”, almeno per gli standard di creature come loro, dato che viene considerata la “moglie” di Hastur e la madre di Ithaqua, Zhar, e J’Zahar.
Nelle lettere di Lovecraft si menziona che avrebbe generato con Yog-Sothoth le entità meno note Nug e Yeb. Un altro suo compagno potrebbe essere il dio serpente Yig.
È inoltre la figlia di Darkness e la nipote di Azathoth e siede al suo fianco nella sua folle corte.
Shub-Niggurath possiede diversi avatar che agiscono come tramite per lei e i suoi discepoli.
La Magna Mater, nel gioco Delta Green, viene indicata come un avatar di Shub-Niggurath, e viene citata na “L’orrore a Red Hook” e ne “I ratti nei muri”, come divinità adorata dai tempi romani associata a Cibele e Astarte.
Il più famoso è Il Capro Nero, citazione ovviamente alla raffigurazione del diavolo nei sabba delle streghe. La forma ibrida umano/caprina ricorda come detto il dio Pan, entità legata alla fertilità ed ai boschi, successivamente demonizzata e trasformata nella figura di Satana. Con questa forma, la Grande Madre partecipa alle orge in suo onore e, essendo ermarfrodita, si dà alla pazza gioia in un divertimento “senza limiti di pudore”.
Il Nero Capro, tuttavia, potrebbe essere una creatura separata dall’entità, come evidenzia Rodolfo Ferraresi, siccome Shub-Niggurath viene vagamente indicata come una femmina e il Nero Capro come un maschio, ma quest’ultimo potrebbe essere una forma adottata per copulare. Bleah.
I Cuccioli Oscuri
Il Capro Nero dei Boschi dai Mille Cuccioli è così detto siccome a esso vengono ricondotte delle creature chiamate i Cuccioli Oscuri.
Si tratta di mostruosi esseri extradimensionali alti 5 – 6 metri che si nutrono del latte della loro madre e del sangue degli esseri umani. Si tratta di esseri composti da tentacoli simili a corde intrecciate, dalla forma di alberi semoventi, ricoperti da bocche grinzose che producono un liquido simile a pece che gocciola a ogni passo. Le loro tozze gambe terminano con degli zoccoli, e in cima al corpo di protende un’orrenda testa, che con molta fantasia si potrebbe accomunare a quella di una capra.
I Cuccioli Oscuri possono essere prodotti spontaneamente dalla dea oscura a suo piacimento e non sembra si riproducano da soli, né che nascano sulla Terra. Questi esseri neri e lucidi dalla puzza terrificante possono essere richiamati con la cerimonia indicata nel libro di Eibon, con un sacrificio di sangue su un altare di pietra in mezzo a un bosco. Essi fungono da luogotenenti della dea esterna, presidiano i boschi e le paludi dove si tengono le riunioni degli adepti della Grande Madre e non esitano ad aggredire i malcapitati per succhiarne i liquidi o gli organi.
Un altro genere di figlio è “gof’nn hupadgh Shub-Niggurath”, il nome con cui si definisce nel succitato racconto di Ramsey Campbell il fedele più meritevole, che nel corso di una cerimonia viene ingoiato dalla dea e risputato nella forma di un essere simile a un satiro potenzialmente immortale. Contento lui.
Nella cultura popolare
In Orrore a Crouch End di Stephen King, è implicito che “La capra dai Mille Piccoli” evocata sia Shub-Niggurath. In Shoggoth’s Old Peculiar di Neil Gaiman, “Shub Niggurath” è un bed and breakfast sul mare. In The Curse of the Gloamglozer di Paul Stewart, il Rogue Glister è analogo a questo mostro.
Viene menzionata nei romanzi di Jim Butcher, Paul Morris, A.J.Smith, Edward M. Erdelac, in “The Furies From Borås” di Anders Fager. In A song of fire and ice di George Martin è presente la Capra Nera di Qohor.
Nel telefilm Doctor Who, la Coscienza Nestene è stata identificata con Shub-Niggurath nell’universo espanso, e di conseguenza gli Autons dovrebbero essere i Mille Cuccioli.
Nell’anime Overlord un personaggio compie un sacrificio di sangue di 70.000 umani evocando Shub-Niggurath e compaiono 5 Cuccioli Oscuri.
Shub-Niggurath è l’avversario finale del videogioco Quake. Si tratta dell’entità che regna sulla dimensione di Quake, in possesso di vasti poteri magici e madre delle mostruosità del gioco.
Sandy Peterson era un designer di livello del gioco.
Questa versione è menzionata in altro modo nel romanzo “A Big Boy Did It and Ran Away” di Christopher Brookmyre.
Compare nei giochi Arcane 2: The Stone Circle, “Shadow Hearts: From The New World”, “Night in the Woods”, “South Park: The Fractured but Whole”. Nel gioco “Borderlands: The Pre-Sequel” si trovano dei mostri chiamati Shuggurath.
Nel film “Atomik Circus – Il ritorno di James Bataille”, le creature aliene sono chiamate Shub-Niggurat.
Nel film Black Goat di Joseph Nanni i mostri sono i Cuccioli Oscuri.
Nel fumetto Locke & Key, che trovi spiegato in questo canale, i mostruosi Figli di Leng dovrebbero essere i Cuccioli Oscuri, siccome sono innumerevoli e menzionano “Shub-Niggarauth”.
Viene menzionata più in generale in vari brani black metal e in diverse varianti in alcuni manga, strisce comiche.
Siamo giunti alla fine di questo articolo, noi ci vediamo alla prossima!
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Shub-Niggurath
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Sto leggendo il DELOMELANICON.. Settima porta.Devo interpretare la presenza di SHUB NIGGURATH in questo regno. Attraverso di esso/essa (penetrazione) si può penetrare nella Città Divina e giungere al Primogenito luogo di Sapere. Fatto ciò occorre rientrare nel proprio mondo per non rimanerne incantato/incatenato.