Injustice: La Psicologia di Superman
Storytelling Fumetti, Videogame e GiochiLa saga videoludica di Injustice e la relativa serie a fumetti sono ambientati in un mondo nel quale Superman, che si è macchiato di un genocidio a causa del Joker, ha deciso di prendere con la forza il potere sulla Terra per imporre la propria visione di giustizia e fermare ogni conflitto. A lui si oppongono una serie di eroi capitanati da Batman, ai quali si uniscono le versioni classiche degli eroi DC provenienti da un’altra linea temporale.
Leggi tutto: Injustice: La Psicologia di SupermanInjustice richiama alla mente due importanti opere fumettistiche: la graphic novel “The Killing Joke” e la serie a fumetti Marvel “Civil War”.
The Killing Joke mostra il Joker deciso a dimostrare la propria tesi secondo cui anche l’individuo più retto del mondo può trasformarsi in un mostro sanguinario se attraversa una giornata storta, proprio come è capitato a lui.
Civil War vede gli eroi dell’universo Marvel dividersi in due schieramenti, in base all’idea che gli eroi debbano essere liberi di intervenire per raggiungere il bene collettivo, oppure se debbano sottostare al Governo, con il rischio che consegue in fatto di strumentalizzazione e di limitazione delle libertà civili.
Un’altra fonte di ispirazione sono i Justice Lord visti nella serie animata “Justice League: Unlimited”, una versione alternativa degli eroi DC diventati dei despoti con la pretesa di prendere le decisioni giuste per gli altri.
La serie quindi risponde a questa domanda. Cosa succederebbe se la giornata nera per antonomasia accadesse a un vero e proprio dio in Terra come Superman? Quali sarebbero le conseguenze per l’intero mondo?
Injustice, specialmente la serie a fumetti, segue la degenerazione di Superman da eroe altruista rispettoso delle libertà altrui a despota autoritario che intende fare rispettare la pace con la forza. A lui si oppongono Batman e i suoi alleati, convinti che esiste sempre un limite etico oltre al quale un eroe non possa spingersi.
La storia comincia con le premesse della maggiore felicità possibile per l’Uomo del domani: la sua amata moglie Lois Lane aspetta un bambino.
Ma un uomo che ha tutto, è anche un uomo che può perdere tutto.
Il Joker, stufo di tanti anni di sconfitte da parte di Batman, decide di tentare la sorte con l’eroe più potente e immacolato per eccellenza.
Joker e Harley Quinn uccidono Jimmy Olsen e rapiscono Lois. La Justice League dà una caccia serrata ai due criminali e scopre che si trovano a bordo di un sottomarino armato di testate nucleari. Superman li cattura velocemente ma, quando già pregusta di poter riabbracciare la sua famiglia, scorge Doomsday, l’inarrestabile mostro alieno suo nemico giurato.
Ma la verità è molto peggiore.
Joker lo ha infettato con la tossina della paura di Spaventapasseri che porta a sperimentare i propri peggiori terrori. In preda al panico Superman porta il mostro nello spazio solo per scoprire che in realtà si trattava di sua moglie Lois. E, non appena il suo cuore smette di battere, un attivatore fa detonare una bomba atomica che spazza via Metropolis.
Con le mani responsabili di un genocidio e della morte di sua moglie e di suo figlio, anche se suo malgrado, Superman si ritira nella Fortezza della Solitudine. Mentre ascolta le trasmissioni di tutto il mondo realizza come molti Paesi siano vittime della guerra e della violenza indiscriminata.
Per la prima volta nella sua vita decide di prendere in mano le redini e di fermare i conflitti che falciano vite innocenti in Medio Oriente, suscitando l’ira degli Stati Uniti, che vedono i loro sforzi per stabilizzare gli equilibri politici della regione andare in fumo. Il governo fa quindi rapire i genitori adottivi di Clark Kent per ricattarlo ma grazie ai suoi alleati questi vengono liberati.
Questa azione di forza però convince ancora di più Superman di quanto le istituzioni siano ipocrite, inette e incapaci di fare rispettare la pace. Decide quindi di intervenire attivamente per sanare tutti i conflitti del mondo, in barba all’autorità costituita. Porta dalla sua parte eroi come Wonder Woman, Flash e Cyborg mentre altri, in primis Batman, scorgono l’ombra di un potere tirannico che si sta delineando. Un potere disposto a uccidere per fare rispettare la propria visione di giustizia, che non ammette opposizione e per il quale il fine giustifica sempre i mezzi.
Nasce così un conflitto tra le due fazioni che prosegue per anni, che costa la vita a molti eroi e l’affermazione sulla Terra di un regime mondiale con a capo Superman come Alto Consigliere. La lotta sembra persa fino a quando in questo mondo non giunge la Justice League originale che aiuta Batman a sconfiggere il tiranno e a riportare la libertà nel loro mondo.
La psicologia del Superman di Injustice
La psicologia di Superman in Injustice è complessa e sfaccettata. È un uomo che è stato profondamente ferito e che cerca di creare un mondo perfetto per venire a patti con il proprio senso di colpa. Tuttavia, la sua visione del mondo è distorta dal suo dolore e dalla sua rabbia. Questo lo porta a prendere decisioni che hanno conseguenze disastrose. Questa è la storia di un uomo che cerca di creare un mondo perfetto, ma che alla fine si ritrova a distruggerlo.
Il Superman precedente agli avvenimenti della serie mostra le caratteristiche dell’eroe tradizionale: è altruista, solare, ottimista, rispetta la visione delle cose altrui e tiene in considerazione l’opinione dei suoi amici.
Dopo la tragedia Superman si racchiude a bozzolo e, in un tentativo di venire a patti con il senso di colpa per non avere protetto le persone care, decide di salvare con la forza tutti coloro che può, in ogni angolo del mondo.
Interiormente, Clark è terrorizzato dall’idea di subire una nuova terribile esperienza di perdita e cerca pertanto di tenere sotto controllo la vita politica del pianeta senza lasciare spazio a opposizioni.
Anziché accettare l’idea che tragedie del genere, purtroppo, possono succedere, siccome in ultima analisi nessuno di noi ha il pieno controllo del mondo che lo circonda, ed elaborare il lutto in modo positivo, Superman preferisce usare i suoi poteri per dettare la propria agenda e reprimere ogni elemento di disturbo alla propria visione dell’esistenza.
In questo modo crea a catena una serie di eventi che conducono a una vera e propria guerra intergalattica sulla Terra che costa innumerevoli vite umane. Di esse Superman non si assume mai la responsabilità: la colpa è sempre di coloro che lo sfidano, o al più li giustifica come incidenti, come nel caso di Freccia Verde, che viene da lui barbaramente assassinato.
Superman sembra paralizzato nella fase di contrattazione dell’elaborazione del lutto. Per reagire al senso di colpa della perdita indirizza le sue attenzioni verso il mondo circostante e decide che spenderà le sue energie per realizzare un mondo ideale secondo i suoi canoni.
Con il progredire della serie Superman assume un atteggiamento sempre più tirannico e disumano al punto uccidere senza remore persino i suoi alleati come Shazam, generando sconcerto tra i suoi ex amici che iniziano a rendersi conto dei crimini di cui si sono resi complici.
Una caratteristica che risalta dagli eventi della serie a fumetti è che Kal-El non accetta mai di assumersi la colpa delle proprie azioni.
Ogni volta che è portato a ferire o uccidere qualcuno da la colpa alle vittime o alle circostanze, anche per via di alleati come Wonder Woman che, da questo punto di vista, hanno una pessima influenza su di lui, giustificando ogni scelleratezza in virtù del bene più grande. Finisce quindi per cercare l’amore dei genitori adottivi ma allo stesso tempo allontanandoli quando questi cercano di metterlo di fronte alla realtà dei fatti.
In piena negazione delle proprie colpe, pianifica nientemeno che di spazzare via Gotham City come punizione per la ribellione, giungendo a dimostrare che il supremo imperativo di salvare vite umane non è altro che una scusa fittizia per giustificare al suo precedente sé la nuova condotta colma di crimini.
Con il progredire della serie la moralità di Superman si corrompe costantemente, portando sempre più avanti l’asticella del limite che non si può varcare. Divenuto a capo del Regime, cessa ogni opposizione interna trattando i suoi amici come servitori, e ricorrendo alla forza per fare rispettare i suoi ordini.
L’apoteosi della sua autogiustificazione si raggiunge quando a sangue freddo massacra oltre 200 persone, colpevoli di inneggiare alla ribellione richiamando il nome del Joker, e la sua unica preoccupazione diventa quella di cancellare ogni traccia delle proprie azioni.
Da notare inoltre che solo in pochi tra i suoi alleati, come Wonder Woman, lo seguono perché effettivamente convinti che quello da lui attuato sia il modo giusto di fare rispettare la pace.
Come si lascia intendere, Diana nutre sentimenti romantici per Kal-El e spera di essere ricambiata, ma dall’altro lato si sente in colpa per un desiderio inconscio di voler sostituire Lois, e lo stesso problema ha Clark, congelando i due per anni in un rapporto di simbiosi professionale che non permette loro di crescere e di superare i rispettivi rimorsi.
Come abbiamo detto, alle scelleratezze di Superman si oppone Batman.
Entrambi hanno problemi di fiducia verso gli altri. Superman interiormente sa di compiere azioni sbagliate e non accetta che nessuno glielo faccia notare, riducendosi al livello di un bullo che malmena la vittima per impedirgli di denunciarlo.
Se Superman è paranoico come tutti i tiranni e vede tradimenti ovunque, Batman è segnato da una lunga serie di lutti e teme di perdere coloro che si legano troppo a lui, per cui inizialmente non rivela nemmeno la propria identità ai suoi alleati.
Questo atteggiamento autoritario e distaccato esaspera i suoi alleati e i membri della sua famiglia: suo figlio Damian, già di suo incline alla violenza e tenuto a distanza dal padre, lo tradisce schierandosi dalla parte dell’Alto Consigliere. Inavvertitamente, inoltre, provoca la morte di Dick Grayson, il che lo porta a considerare il rapporto con il genitore ormai totalmente perso e a rinchiudersi a bozzolo nella sua visione oscura delle cose.
Tuttavia, anche se Bruce prende decisioni dure e arbitrarie, non nega mai la propria responsabilità e non viene mai meno al proprio supremo imperativo di non uccidere, dimostrando che anche di fronte a traumi e senso di colpa è possibile restare fedeli ai propri ideali.
Inoltre egli si assume la responsabilità di fermare un uomo che è un dio, in virtù di quella amicizia che ora non esiste più, sospettando che Kal-El in cuor suo voglia essere fermato, non credendo fino in fondo alle proprie convinzioni.
In una dinamica di potere autoritaria come quella delineata in Injustice, vi sono molte figure che ruotano attorno ai vertici di comando, fornendo una visione alternativa del rapporto che gli individui hanno con coloro che detengono il potere.
In questa versione sia Bruce Wayne che Lex Luthor sono amici di Clark Kent. Il primo però, come un amico sincero e realmente preoccupato, mette costantemente Kal-El di fronte alle proprie responsabilità mostrandogli come sta sbagliando.
Lex Luthor invece appoggia il kryptoniano ma agisce nell’ombra supportando la ribellione, evidentemente non avendo la forza morale di opporsi al male in piena luce ma nemmeno la codardia di fare finta che nulla stia avvenendo.
Sempre in Injustice, c’è un altro personaggio che rispecchia molto da vicino l’atteggiamento di Superman, ed è Sinestro. Ex Lanterna Verde, un tempo era un eroe acclamato fino a quando non decise con la forza di sanare i conflitti del suo pianeta divenendone un despota. Sinestro nella saga manipola abilmente gli altri per ottenere sempre più potere all’interno del Regime e fare fuori coloro che possono ostacolarlo.
La differenza tra il comportamento dei due è che quella di Superman è una reazione disperata e che non sente ragioni di un cuore spezzato dalla perdita, e cerca di trovare una nuova ragione di vita nell’imporre con la forza la sicurezza agli altri. Negare questa missione significherebbe per lui tornare a rivolgersi verso se stesso e affrontare un trauma non sufficientemente elaborato. Per un dio, è molto più facile curare il mondo anziché se stesso.
Sinestro invece vive l’imposizione dell’ordine come un modo per attestare la propria autorità sugli altri e quindi dimostrare a se stesso il proprio valore, evidentemente per un problema di mancanza di autostima, come si evince quando attacca un Guardiano dell’universo sostenendo che non deve negargli attenzione.