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Tutti i film tratti dai racconti di Lovecraft

Tutti i film tratti da Lovecraft

Ben ritrovati.

Da quanto tempo vi interrogate su quanti e quali film esistono tratti dalle opere di Lovecraft? Oggi siamo qui per darvi una risposta esaustiva: una lista – per quanto ne sappiamo, completa – di tutte le trasposizioni cinematografiche dei racconti e romanzi e del Sognatore di Providence. Non terremo conto di trasposizioni per serie TV e altri media, e dei film semplicemente ispirati dalle sue opere che non si presentano come trasposizioni di particolari racconti.

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La bestia nella caverna

“H.P. Lovecraft’s the Beast in the Cave” è un film breve del 2016 di Cameron McCasland. La storia segue fedelmente quella del racconto originale. Un uomo si perde in una caverna nel corso di una esplorazione e si sente minacciato da un essere che non riesce a identificare. Per salvarsi riesce infine a ucciderla ma, quando viene soccorso, si accorge che il mostro altro non era che un uomo con delle caratteristiche animali.

Aria Fredda

“Cool Air” è un film del 1999 di Bryan Moore prodotto per la serie The H.P. Lovecraft Collection.

Il povero protagonista – qui, Randolph Carter – prende alloggio nello stabilimento della signora Caprezzi. Dopo avere trovato una pozza di ammoniaca, questa gli racconta strane storie sul Dr. Muñoz, un medico molto riservato che vive isolato e al freddo. Dopo che questi gli ha salvato la vita diventa suo amico, e infine scoprirà il suo segreto: egli deve mantenersi in uno stato costante di freddo intenso, siccome è già morto da tempo!

“Cool Air” di Albert Pyun del 2016 è un adattamento solo di nome del racconto originale. Charles Baxter,  uno sceneggiatore che si è isolato in una dimora nelle montagne di Malibu, dopo essere stato salvato dall’infarto da un suo vicino di casa, viene da questi introdotto a un mondo di insanità e orrore.

Il misterioso dottore lo ha mantenuto in vita… oppure gli ha fatto qualcos’altro?

Necronomicon del 1993 è un film di Brian Yuzna composto da tre episodi ispirati ad altrettanti racconti del Solitario di Providence. Proprio Lovecraft appare come personaggio del film, e le storie rappresentate sono vicende che l’autore apprende dalla lettura del Necronomicon trovato all’interno di un monastero.

“The Cold” è ispirato ad Aria Fredda. Il reporter Dale Porkel indaga su alcuni strani omicidi a Boston e viene a contatto con una donna dal cui appartamento si sprigiona un intenso freddo. Questa le racconta la storia di Emily Osterman venti anni prima. Questa venne salvata da un’aggressione del suo patrigno dal dottor Richard Madden. Questi le spiega che ha appreso dal Necronomicon un procedimento per resuscitare i morti e renderli immortali. La donna che narra il racconto è la stessa Emily, ancora incinta del dottore, e che continua a uccidere per procurarsi il fluido spinale necessario per il siero…. Una rilettura interessante, almeno nelle premesse.

La Tomba

Ricordate la storia di Jervas Dudley, il giovane sognatore e asociale che si ritrova morbosamente attratto da un antico sepolcro, che si rivelerà essere la tomba alla quale era destinato in una vita precedente? Bene. Ora ditemi se trovate qualche somiglianza con “The Tomb” del 2007.
Un sadico killer chiamato Puppetmaster rinchiude le sue vittime in una tomba per torturarli in maniera macabra. “Saw – L’enigmista”, è lei? Bah.

L’innominabile

Randolph Carter è un alter ego di Lovecraft che non riesce a stare lontano da esperienze blasfeme o avventure in reami onirici. Nel racconto “L’innominabile” lui e un suo amico scoprono che non è saggio prendersi gioco delle antiche leggende dei mostri che vivono ad Arkham. Uno di essi, innominabile e indescrivibile, può essere più tangibile di quanto non credano…

The Unnamable del 1988  Jean-Paul Ouellette ne presenta una versione abbastanza diversa. Un gruppo di studenti guidati da Carter ha la brillante idea di passare la notte in una casa stregata. Presto scopriranno che è infestata dalla figlia mostruosa del vecchio proprietario, Alyda Winthrop. Una pellicola non disprezzabile, considerando la riuscita degli effetti speciali in relazione al budget ristretto.

La dichiarazione di Randolph Carter

Il summenzionato Carter accompagna il suo amico Warren presso un antico cimitero, dove si cimenta in un’ardita esplorazione delle sue profondità. Carter resta in ascolto dell’amico tramite un apparecchio, dal quale gli giungono descrizioni terrificanti di entità innominabili. E, quando chiede a Warren di rispondergli, una voce inumana gli annuncia: <<Idiota, Warren è morto!”>>.

Niente di particolarmente attinente con “The Unnamable II: The Statement of Randolph Carter” del 1993, sequel del film del 1998, dove Carter e amici cercano di liberare Alyda dalla possessione demoniaca provocata dal padre. Curiosità: David Warner apparirà anche in “Necronomicon”.

Una trasposizione più fedele è il cortometraggio del 2008 di John Morehead.

La chiave d’argento

Randolph Carter è uno scrittore che rifugge il mondo materiale, ma che ha perso la capacità di rifugiarsi nel mondo della fantasia. Un giorno trova una misteriosa chiave d’argento, che gli permette di reincarnarsi nel se stesso giovane e di rivivere la sua adorata giovinezza e di sparire nel mondo dei sogni.

La chiave d’argento del 1982 di Ciriaco Tiso è un film per la TV abbastanza fedele al materiale di partenza e alla tematica del rifiuto del mondo reale con la sua ipocrisia e conformismo.

La musica di Erich Zann

The Music of Erich Zann” è un adattamento del 2009 diretto da Jared Skolnick.

La protagonista – qui, una donna – è attratta dalla melodia che odea dall’appartamento sopra il suo, suonata dal misterioso violoncellista Erich Zann. Il quale, curiosità, è interpretato da Dale Bradley, realmente un violoncellista professionista.

Altre trasposizioni brevi sono state prodotte nel 1980, nel 2012, nel 2016 e nel 2019.

L’estraneo

Il narratore è un personaggio che da tempo immemorabile vive da solo in un antico castello. Un giorno riesce a fuggire e raggiunge una dimora, nella speranza di potere conoscere altri esseri umani. I presenti però al suo arrivo, fuggono terrorizzati, ed egli scorge una figura decrepita e raccapricciante. Quando la sfiora capisce che non potrà mai vivere con le altre persone, si rifugia nel mondo delle creature della notte: quella che aveva toccato, era la superficie di uno specchio.

Qualche suggestione è confluita in “Castle Freak” del 1995 di Stuart Gordon (questo nome lo sentirete spesso a seguire) con Jeffrey Combs (anche questo) e Barbara Crampton (anche il suo). I coniugi Reilly e loro figlia Rebecca giungono al castello della Duchessa Orsino, che è infestato dal di lei diversamente bello figlio Giorgio, da questa imprigionato e torturato. La storia diverge abbastanza da quella di partenza: la pellicola ha ricevuto recensioni miste, in genere viene ricordata per l’accento gore e l’atmosfera disturbante.

Barbara Crampton oltre ad avere recitato in questo capitolo, ha co-prodotto il suo remake “Castle Freak” del 2020.

Un’illustrazione e una vecchia casa

Il narratore in viaggio verso Arkham si rifugia da un temporale in una vecchia casa, abitata da un vecchio che parla un dialetto caduto in disuso. Mano a mano che lo conosce vorrebbe non averlo fatto, siccome scopre che questi ha una certa predilezione per una raffigurazione di una scena di cannibalismo, e per la carne umana in generale…

H. P. Lovecraft’s The Dunwich Horror and Other Stories (2008) è un film con modellini che contiene tre fedeli trasposizioni di altrettante storie di Lovecraft, una delle quali è “The Picture in The House”.

Il Prete Malvagio

In uno dei suoi sogni (materia fertile per i suoi stessi racconti), Lovecraft si trova in una stanza in presenza di un minaccioso individuo vestito da prete e di un misterioso oggetto. In un’atmosfera – appunto – decisamente onirica – si troverà a difendersi dalle cupe presenze, ma una brutta sorpresa lo attende: anche se l’avversario è stato scacciato, ha assunto l’aspetto del prete malvagio!

“Pulse Pounders” (The Evil Clergyman) è un film del 1988 che si credeva perduto fino a quando non è stato riscoperto nel 2012. Una donna, sconvolta dalla morte del suo amante, un prete blasfemo, torna nel maniero nel quale si è suicidato, e ne seguiranno sconvolgenti visioni ed esperienze di incubo. Una rilettura incentrata sull’atmosfera di orrido e che riesce a riprendere alcuni elementi del canovaccio di partenza. Il mondo è piccolo: anche qui Jeffrey Combs e Barbara Crampton e David Warner!

La casa sfuggita

Il protagonista e suo zio, Dott. Whipple, scoprono che la vecchia casa di Benefit Street è oggetto di cupe leggende riguardanti morti misteriose e possessioni demoniache. Voci più vere del dovuto, come scoprirà il narratore a sue spese…

La casa sfuggita” del 2003 è una trasposizione di Ivan Zuccon (anche questo è un nome che sentirete spesso) con elementi de La musica di Erich Zann e I sogni della casa stregata. I protagonisti giungono a una locanda del Polesine che si reputa maledetta dove assistono a un’alternanza di eventi passati e presenti relativi ai suoi ospiti. Una trasposizione più che altro a livello di suggestioni.

Una pellicola low budget dall’atmosfera e dalla fotografia non disprezzabile.

La paura in agguato

La vecchia casa dei Martense è oggetto di cupe dicerie: si narra che un mostro uccida coloro che si trovano nei paraggi, e il protagonista scopre a sue spese che le voci sono nient’affatto esagerate. Anzi, sono anche troppo benevole, rispetto alla stirpe di creature degenerate che avrà il dubbio onore di conoscere….

The Lurking Fear del 1994 è un film vagamente basato sul racconto diretto da C. Courtney Joyner con Jeffrey Combs. La storia più che altro è un thriller incentrato su una ricerca di un tesoro nascosto dal capofamiglia Martense che attira persone più o meno raccomandabili, il tutto con la minaccia delle creature non del tutto umane nascoste nel sottosuolo.

Bleeders” del 1997 di Peter Svatek è un’altra versione ancora più lontana dal materiale originale, con in comune soltanto l’idea di una stirpe di creature degenerata. “Dark Heritage” del 1989 di David McCormick ha in comune soltanto l’idea del clan degenerato e della creatura mostruosa.

Il modello di Pickman

Il narratore ha avuto la sfortuna di conoscere Richard Upton Pickman, pittore di Boston i cui dipinti macabri turbano chiunque. Ma egli non fa altro che ritrarre ciò che ha davanti agli occhi, come la mostruosa creatura che gli fa da modello..

Altre trasposizioni sono “Pickman’s Model” del 1981, “The Pickman Model” del 2019 di Tim Troemner (che ha un’accezione più innaturale), “Pickman’s Model” del 2012 di Mark Philip Lichtenstein, “Pickman’s Model” del 2003 di Rick Tillman (probabilmente la più fedele in circolazione), e il film di animazione “Pickman’s Model” del 2014 di Pablo Angeles. Una trasposizione italiana è “Pickman’s Model” del 2003 di Giovanni Furore.

“Pickman’s Model” del 20202 di Noah Bunyan è una rivisitazione giovanile ambientata ai giorni nostri.

I ratti nei muri

Il narratore, Delapore, rimette in piedi la sua magione familiare di Exham Priory, ed è convinto di sentire il rumore di topi oltre i muri. Questo lo porterà a scoprire un mondo sotterraneo ancestrale nel quale i suoi antenati si dedicavano al cannibalismo a spese di creature in parte umane allevate come animali. E non c’è modo per lui di sfuggire a questo orrendo retaggio…

L’episodio “The Drowned” del film “Necronomicon” (1993) è ispirato a questo racconto. Il protagonista eredita un vecchio hotel vicino al mare ignorando che sotto di esso dimora un terribile demone carnivoro…

La Ricorrenza

Il narratore giunge nella sua natia Kingsport per adempiere alla tradizione del raduno secolare che i suoi padri si tramandano da innumerevoli generazioni. Ma niente di ciò che conosce potrebbe prepararlo a quanto vedrà durante la Ricorrenza…

The Festival è stato adattato in uno degli episodi di “H. P. Lovecraft’s The Dunwich Horror and Other Stories” (2008).

Herbert West, Re Animator

Herbert West è un amorale scienziato che, assieme a un suo collega, si dedica senza sosta a sviluppare un siero funzionante in grado di riportare in vita i morti. Le sue malefatte contro natura richiameranno la giusta vendetta di coloro vittima dei suoi immorali esperimenti.

Re Animator” del 1985 di Stuart Gordon con Jeffrey Combs (ehilà!) ne propone una versione attualizzata che riesce a rendere giustizia alla spietata follia del personaggio, anche se pone maggiore enfasi sul lato splatter della storia.

La pellicola è seguita da due sequel: Bride of Re-Animator (1990), ispirato ai capitoli 5 e 6 del racconto originale, e Beyond Re Animator (2003).

Re-Animator 1942” è una versione di Gary Fierro del 2008 che, come dice il titolo, ambienta il racconto originale durante la Seconda Guerra Mondiale. Herbert West e il suo assistente lavorano sul fronte orientale ai loro crudi esperimenti di resurrezione, stavolta ai danni di un SS recentemente deceduto. L’idea non si rivelerà delle migliori. Non ho avuto il coraggio di approfondire, ero troppo preso dallo strabiliante makeup per pensare ad altro.

Herbert West Reanimator” di Ivan Zuccon del 2017 è un’altra trasposizione del racconto. Dopo la perdita di sua figlia Eleanor, il dottor Herbert West cerca disperatamente di riportarla in vita il siero speciale che ha inventato.

Rispetto al racconto originale sono presenti molti più personaggi e l’opera prende le distanze dall’illustre precedessore di Stuart Gordon, a esclusione del liquido di rianimazione ugualmente verde.

Dall’altrove

Il dottor Tillinghast ha inventato un apparecchio in grado di permette alla mente umana di scorgere creature mostruosamente ma normalmente innocue che vivono adiacenti al nostro mondo. Il narratore scopre che lo scienziato pazzo intende fargliela pagare per vecchi screzi facendogli conoscere gli esseri dall’altrove un po’ troppo da vicino…

“From Beyond” (1986)  di Stuart Gordon con i noti Jeffrey Combs e Barbara Crampton è una rilettura del plot di partenza. Il dottor Pretorius e il suo assistente Tillinghast mettono a punto una macchina in grado di fare evolvere la ghiandola pineale per sbloccare il terzo occhio che permette di vedere la realtà oltre il visibile. Realtà che si rivela abitata da creature mostruose, che il folle Pretorius rischia di scatenare sulla Terra…

Il film è stato generalmente ben recepito, possibilmente come troppo serioso e convenzionale rispetto a Re Animator ma ugualmente colmo di horror truculento.

“L’altrove” è un adattamento del racconto di Ivan Zuccon del 2000 che prende una strada del tutto diversa, con una struttura – si spera, volutamente – caotica. Una donna raggiunge in una città apparentemente disabitata un soldato rifugiatosi in un casolare che ha perso i suoi compagni in un indecifrabile cunicolo che conduce a un Altrove dove può accadere di tutto e la sanità mentale viene messa a dura prova.

The Resonator: Miskatonic U  di William Butler del 2021 è un adattamento molto, molto libero che vede il giovane Crawford Tillinghast della Miskatonic University mettere a punto il Risonatore, una macchina che consente di entrare in contatto con gli esseri che vivono nella dimensione adiacente alla nostra. Creature che ovviamente iniziano a uccidere nel nostro mondo, mondo che potrebbe avere subito danni irreparabili…

Come se non bastasse, nel suo sequel “Beyond the Resonator” arriva il dottor Herbert West a fare danni con il suo ritrovato chimico in grado di riportare in vita i morti…

Le rogne con Herbert West proseguono in “Curse of the Resonator” del 2022, siccome il premuroso scienziato non ha di meglio da fare che rendere i morti del campus un po’ troppo arzilli…

Il richiamo di Cthulhu

“The Call of Cthulhu” del 2005 di Sean Branney è la più fedele – nonché unica – trasposizione del racconto in circolazione. Girato come un film muto di inizio Novecento, narra la storia di Thurston, che viene messo al corrente delle ricerche del suo prozio attorno a un certo Culto di Cthulhu che da secoli, in tutto il mondo, adora una divinità mostruosa che appare in sogno a individui più sensibili.

Divinità che è un  troppo reale e troppo poco morta, come ben sanno coloro che avvertono il richiamo di Cthulhu… Un prodotto eccellente sotto ogni punto di vista, la trasposizione perfetta che ogni cultista ha sempre sognato. 

L’orrore di Dunwich

Dunwich è un villaggio di dubbia fama abitato da persone retrograde, ma persino loro capiscono che c’è qualcosa che non va in Wilbur Whateley, nipote di un vecchio stregone, dal volto caprino e dalla crescita incontrollata. Il dottor Armitage della Miskatonic University scopre che mettere nelle sue mani il detestato Necronomicon è una pessima idea, se si vuole evitare il ritorno degli Antichi…

“Le vergini di Dunwich” del 1970 di Daniel Haller è una trasposizione della storia di partenza con qualche infedeltà, specialmente Wilbur che viene rappresentato come molto seducente. Il film è apprezzato se non altro come uno dei primi tentativi di trasporre Lovecraft senza mescolarlo a Poe e per il tono psichedelico.

“The Dunwich Horror” del 2008 è una ulteriore trasposizione che vede Dean Stockwell – nel film precedente il baffuto Wilbur Whateley – qui intepretare il dottor Armitage mentre Whateley è interpretato… da Jeffrey Combs! Vi era mancato?

Ne esiste una versione audio movie del 2010 diretta da Colin Edward e un adattamento per H. P. Lovecraft’s The Dunwich Horror and Other Stories (2008).

Castle Freak del 2020 è un remake dell’omonima pellicola di cui abbiamo già parlato, che integra elementi concretamente riconducibili a L’orrore di Dunwich.

Il colore venuto dallo spazio

La storia del colore indescrivibile dalla mente umana che giunge sulla Terra e depreda le forme di vita della fattoria dei Gardner, in una ineluttabile discesa nel deperimento e nella pazzia, è stata portata al cinema cinque volte (se contando anche Annihilation).

La morte dall’occhio di cristallo

“La morte dall’occhio di cristallo” (Die, Monster, Die!) è un film di Daniel Heller del 1965.

Stephen Reinhart si reca ad Arkham per trascorrere una vacanza con la sua amica Susan, che risiede a Villa Witley, una dimora circondata dalle nebbie e da una vegetazione che si sbriciola al solo tocco. Nahum, il padre di Susan sulla sedie a rotelle (interpretato da Boris Karloff), gli fa conoscere la madre di lei, la quale incita a Stephan a scappare con la giovane siccome la tenuta è invasa dal male, che con tutta probabilità è stato richiamato dal vecchio, con fama di stregone.

Indagando sulle condizioni della vegetazione scopre che nel pozzo risiede un meteorite che emette una luce verde radioattiva. Le radiazioni hanno contaminato il personale che ha iniziato a mostrare gravi malesseri. Nahum, reso folle dalle radiazioni, si getta nel pozzo riemergendo come uno zombie radioattivo, che Stephen riesce a sistemare pur con difficoltà mentre un rogo distrugge la dimora.

La fattoria maledetta

La fattoria maledetta (The Curse) è un film di David Keith del 1987. Rispetto a La morte dall’occhio di cristallo è più vicino al plot dell’opera originale.

Un grosso meteorite si schianta vicino alla fattoria dei Crane e avvelena l’acqua nei dintorni. Gli animali cominciano a diventare selvaggi e la moglie del capofamiglia Nathan inizia a diventare instabile e progressivamente grottesca. Il bigotto Nathan la rinchiude in camera credendo si tratti di una punizione di Dio per la sua infedeltà; i due figli Zack e Alice rimangono sani consumando acqua non contaminata, mentre il fratellastro Cyrus e Nathan progressivamente impazziscono anch’essi finendo per diventare delle minacce per i due ragazzi.

In questa versione il colore è un liquido nocivo che esce da un meteorite sferico, che in breve tempo si dissolve in una gelatina che filtra nel terreno e ne modifica le proprietà metaboliche.

Color from the dark

“Color from the dark” è un film di Ivan Zuccon del 2008.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, in una piccola fattoria in provincia di Ferrara, vivono Pietro, sua moglie Lucia e la sorella Alice, che soffre di diversi disturbi mentali.

Pietro non è andato in guerra a causa di una disabilità fisica ma nonostante ciò tira avanti con la gestione della fattoria dando da mangiare a tutti.

Un giorno inavvertitamente estraggono qualcosa dal pozzo da cui si espande un colore che si mescola alle acque e poi svanisce. Da allora la fattoria si tinge di insolito, le piante brillano al buio, una entità demoniaca esce da un pozzo e prende possesso di Lucia. Comincia così una serie di orrori raccapriccianti e truculenti.

La trama e l’ambientazione come vediamo si discosta dall’originale ma il regista resta fedele all’atmosfera di partenza, concentrandosi sul senso di orrore grottesco e straniante.

Virus: Extreme Contamination

“Virus: Extreme Contamination” è un film del 2016 diretto da Domiziano Cristofaro, co produzione italiana, tedesca e kosovara.

La trama vede un giovane ricercatore di nome Mattia in Kosovo sulle tracce di Ammi, l’unico a conoscere la posizione di un campo elevato attorno a un meteorite, il quale rilascia dei batteri che permettono di vedere nuove, terrificanti dimensioni. Gli infetti si tramutano in creature bizzarre  e pericolose. Le atmosfere horror e le ripugnanti trasformazioni richiamano il classico stile horror degli anni ‘80.

Die Farbe

“Die Farbe” è un film di Huan Wu del 2010.

Gli eventi narrati si svolgono nel 1930, nel 1945 e nel 1975.

Arkham 1975. Il padre di Jonathan Davis è scomparso. Le sue tracce conducono in Germania, dove l’uomo era stanziato nel corso della Seconda Guerra Mondiale. In Germania, Jonathan incontra Armin Pierske, il quale era in contatto con la famiglia Gärtener, nel cui terreno era caduto un meteorite.

Il film è girato in bianco e nero, con l’interessante eccezione del colore stesso che, appunto, è a colori.

S.T.Joshi lo ha definito come “il migliore adattamento cinematografico lovecraftiano mai realizzato”.

Color out of space

“Color out of space” è un film di Richard Stanley del 2019 adattamento diretto del racconto, prodotto da Elijah Wood con la sua compagnia SpectraVision.

Il film è pensato per essere il primo episodio di una trilogia di pellicole lovecraftiane che proseguirà con “L’orrore di Dunwich”.

In questo film il ruolo del narratore del racconto è ricoperto dall’idrologo Ward Phillips e Ammi Pierce qui ha il ruolo di sceriffo di Arkham, mentre il protagonista, Gardner, è interpretato da Nicolas Cage.

L’ambientazione è contemporanea. Il capofamiglia stavolta si chiama Nathan, non Nahum, e ha tre figli – Lavinia, Jack e Benny – anziché due figli maschi – Merwin e Zenas.

Il film si concentra sul degrado fisico e mentale della famiglia Gardner, composta dal capofamiglia Nathan – in rotta con la moglie che non si sente più attraente dopo un intervento di mastectomia – la figlia Lavinia – studiosa wicca – i figli Benny e Jack e il cane Sam.

In questa versione il Colore atterra come una roccia che distorce l’area circostante producendo un odore terribile e attira fulmini, e che il giorno dopo si è già ridotto in cenere.

La creatura dispone inoltre di nuovi poteri: può emettere scariche elettriche per impedire agli umani di scappare, ostacolare i dispositivi elettronici, animare gli alberi, fondere due esseri viventi in uno solo.

In questa versione sembra avere inclinazioni più aggressive che nel racconto. L’ipotesi che viene data nel film è che esso intenda ricostruire la Terra in qualcosa a lui familiare.

In una visione viene mostrato il mondo natale del Colore che viene rappresentato come una massa di tentacoli immersa nella sua luce orribile. 

Il caso di Charles Dexter Ward

Il dottor Willett segue il caso del giovane Charles Dexter Ward, morbosamente attratto dalla figura del suo antenato Joseph Curwen, individuo malevolo sospettato di stregoneria che sembrava non invecchiare.  Ward ha iniziato a comportarsi in maniera arcaica, come se appartenesse a un’altra era, e in effetti il medico scopre che lo stregone è stato riportato in vita dal suo discendente e ne ha preso il posto.

“La città dei mostri del” 1963 di Roger Corman da un taglio più gotico alla vicenda (il titolo originale, The Haunted Palace, è ripreso da un’opera di Edgar Allan Poe). In questa versione Curwen è uno stregone che ha maledetto Arkham, i cui abitanti presentano orrende mutilazioni, e che cerca di prendere possesso del corpo del suo discendente. Con Vincent Price nel ruolo di protagonista e antagonista!

“The Resurrected” del 1991 di Dan O’Bannon è una eccellente trasposizione della storia piuttosto ispirata e fedele alla trama di partenza, con il detective John March che prende il posto di Willett.

I sogni della casa stregata

Lo studente di matematica Walter Gilman prende alloggio nella vecchia casa della strega Keziah Mason. Ben presto inizia a fare sogni terrificanti nei quali la megera e il suo famiglio brown Jenkin lo introducono al culto dell’Uomo Nero e alla conoscenza degli insondabili orrori cosmici.


Una trasposizione moderna moderna e in chiave femminile è “H.P. Lovecraft’s Witch House” del 2021 di Bobby Easley. Alice Gilman, in fuga da un passato violento, si rifugia nella antica dimora di Hannah House. Decisa a dimostrare l’esistenza di dimensioni alternative, spalancherà l’accesso verso un universo di orrore. La pellicola, con notevole impegno dato il budget ridotto, fa del suo meglio per trasporre le visioni indescrivibili dell’autore tramite makeup e CGI, facendo leva sul senso di straniamento psichedelico.

Black Horror – Le messe nere del 1968 di Vernon Sewell, in originale “Curse of the Crimson Altar” , presenta blande ispirazioni nella trama dall’opera di Lovecraft – non accreditato – e vede nel cast Christopher Lee e Boris Karloff.

Colui che sussurrava nelle tenebre

The Whisperer in Darkness del 2011 di Sean Branney è una fedele trasposizione del racconto di partenza. Il protagonista, Wilmarth, viene a mano a mano assorbito dalla cronaca di Akeley di un’invasione di alieni nel Vermont. Quando Akeley lo invita a venirlo a trovare per spiegargli la situazione, scoprirà che il suo amico ha qualcosa di veramente molto strano…

Il bianco e nero angosciante e alcune variazioni introdotte per accrescere la tensione lo rendono un film consigliato per gli appassionati!

Nel film Necronomicon del 1993 l’episodio “Whispers” ha qualche vaga reminescenza di questo racconto.

L’Abitatore del Buio

Lo scrittore Robert Blake si sente irresistibilmente attratto dalla vecchia chiesa neogotica di Federal Hill, che gli italiani scansano come infestata. Al suo interno trova un trapezoedro brillante che, come apprende da un diario, veniva utilizzato dalla setta della Saggezza Stellare per evocare l’Abitatore del buio. La creatura inizia a tormentarlo mentre nella sua mente si affacciano visioni di orrore di altri mondi… 

Pickman’s Muse del 2010 di Robert Cappelletto, come dice il titolo, è una trasposizione de.. L’Abitatore del Buio. Sul serio.

Il pittore Robert Pickman è ossessionato dalle visioni di un mondo di orrore che gli trasmette un artefatto ritrovato in una chiesa abbandonata. Nel 2010 è stata rilasciata una versione con dieci minuti aggiuntivi.

La maschera di Innsmouth

Il protagonista decide di festeggiare la maggiore età con un viaggio, e le sue scarse finanze lo conducono a Innsmouth, cittadina marittima detestata da chiunque e i cui abitanti presentano tratti che li fanno assomigliare a pesci e rospi. Fossero finiti lì, i problemi! In città spadroneggia il blasfemo Ordine Esoterico di Dagon che adora un mostruoso dio abissale e che foraggia le visite coniugali degli abitanti con una razza di pesci umanoidi che vivono in eterno, nell’adorazione di Dagon e di Cthulhu…

“Dagon – La mutazione del male” della premiata ditta Stuart Gordon e Brian Yuzna è una versione modernizzata e ambientata in Spagna nella storia, condita di body horror e toni da survival horror.

Qualche reminiscenza di questa storia si ritrova nel film dal titolo ingannevole “Cthulhu” del 2007 di Dan Gildark e in “The Deep Ones” del 2020, ma poca roba, comunque.


Le Montagne della Follia

E qui è dove parliamo dell’adattamento dell’omonimo romanzo diretto da Guillermo Del Toro, che in un universo parallelo è diventato un cult e ha costituito la principale trasposizione di Lovecraft al cinema del proprio decennio.
Nel nostro universo invece rimane un sogno non realizzato fin dal 2006, ma che il buon Guillermo non ha ancora abbandonato. Da poco sono stati condivisi alcuni test in CGI di oltre 10 anni fa di come le creature mostruose avrebbero dovuto essere.

A quanto pare però una versione cinematografica esiste veramente: quella di Tony Coughlan del 2021, nella quale un gruppo di scienziati che indaga sui cambiamenti climatici scopre nel 1992 orrori indicibili. Il film è visionabile gratuitamente su Youtube.

E qui ci salutiamo. Scrivi nei commenti quali sono i tuoi film preferiti e se ho dimenticato qualche trasposizione. Noi ci vediamo al prossimo, blasfemo video!

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