Ben ritrovati, miei mitici amici! Oggi parleremo di una serie di videogiochi incentrati sulla figura di un nobile eroe impegnato a salvare una damigella dal cattivone di turno, ovvero Super Ma…
Ah, no, stavolta tocca a Kenshiro!
Ebbene sì, il nostro stiracchiatore di maglie preferito è approdato più e più volte al mondo videoludico, lasciando una cicatrice indelebile: anzi, sette, per la precisione!
I giochi di Hokuto No Ken sono innumerevoli e in pratica hanno accompagnato l’intera storia dei videogame, partendo dalle prime console sul mercato per arrivare a quelle attualmente in circolazione. In questo video esploreremo i principali titoli sviluppati attorno al mondo di Ken il Guerriero ricordandone le principali curiosità.
Se abbiamo dimenticato qualche titolo, è sicuramente colpa di Jukei che ha cancellato i nostri ricordi, prendetevela con lui.
Tutti i videogiochi su Ken il Guerriero
Il 64imo successore della Divina Scuola di Hokuto ha portato i suoi pugni praticamente in ogni console dagli anni ‘80 a oggi partendo da: PC-88, Famicon, Mega Drive, Mark III.
L’esordio del giustiziere postapocalittico si è avuto con Hokuto no Ken: Violence Gekiga Adventure, un’avventura grafica che trasponeva la saga di Shin.
Hokuto no Ken per Sega Mark III del 1986 (noto in Occidente come Black Belt per un problema di diritti di licenza) è un picchiaduro a scorrimento orizzontale che narra gli eventi della prima serie del manga fino allo scontro con Raoh. Il programmatore capo era Yuji Naka, poi divenuto celebre per il suo lavoro su Sonic the Hedgehog. La versione originale è stata inclusa in Sega Ages 2500 Hokuto no Ken del 2004 (che vede giocabili Ken, Raoh e Toki), ed è giocabile nella versione giapponese all’interno di Fist of the NOrth Star: Lost Paradise.
Hokuto no Ken per Megadrive del 1989 è il sequel dell’omonimo titolo uscito per Sega Mark III, che narra gli eventi della seconda serie. La versione Last Battle distribuita all’estero ha la particolarità di vedere i nomi dei personaggi cambiati per ragioni di licenza. Perciò Kaioh, Hyo e Hann si trasformano in tre generali di Tae-Kung-Fu che non accettando la sconfitta di Falco si sono rifugiati nella “Terra dell’Ignoto”. What?
Hokuto no Ken 2 come dice il titolo è collegato alla seconda serie animata che andava in onda proprio in quei giorni del 1987. Essendo prodotto in parallelo con l’anime presenta alcune differenze con la serie allora in corso. Ad esempio, nel gioco appaiono sia i figli di Jako, Jask e Sheeno del manga, che i loro equivalenti dell’anime, Taiga e Boltz. Compare anche l’inedito Bronza, generale della luce rossa di Gento al posto di Shoki. Il giocatore molto testardo può proseguire fino al livello 8, dove lo attende il boss segreto finale, l’Asura senza nome. Quello che all’asilo dava sempre problemi alle maestre al momento dell’appello.
Hokuto no Ken 3 del 1989 adatta il manga originale e a differenza dei suoi predecessori non è un gioco a scorrimento, quanto un gioco di ruolo che permette di allestire un party con altri personaggi come Bat e Linn. Il giocatore muove l’avatar lungo una mappa e poi affronta a singolar tenzone i furfantoni di turno. I personaggi devono accumulare dei “punti aura” per eseguire le tecniche segrete Ōgi.
Hokuto no Ken 4 del 1991 ha la caratteristica di presentare una storia originale ambientata anni dopo le vicende del manga. L’umanità sfigatella non può più contare sull’uomo della Provvidenza che fa Ken di nome e Il Guerriero di cognome. Al suo posto vi è il protagonista del gioco, un discendente di sangue dell’Hokuto Soke che vuole diventare il prossimo successore dell’Hokuto Shinken. Evidentemente ignora le tremende rogne che gravano su quella carica, o forse proprio per quello, vallo a capire. Il gioco presenta anche personaggi poco noti come Missyu, il figlio di Falco, e un adulto Ryu, che ora somiglia al suo fiero babbo Raoh. Il giocatore può ricorrere agli Ogi per ferire, indebolire l’avversario oppure agire sui punti segreti del bersaglio.
Hokuto No Ken 5 del 1992 chiude la trilogia per Famicon prodotta dalla Toei. La storia originale è scritta da Hiroshi Toda supervisionata da Buronson ed è ambientata in una timeline separata da quella classica.
Il mondo è tartassato dal clan Makōtei. Un giovane eroe, il Tentei, viene cresciuto per affrontare i potenti cattivoni. La guerra si espande in tutto il mondo e vede nuove versioni di celebri personaggi come Rei, Fudo, Toki, Falco affrontare i Makōtei.
Hokuto no Ken 6 è un picchiaduro del 1992 per Nintendo Super Famicon stile Street Fighters nel quale si può interpretare Kenshiro, Kaioh, Raoh, Rei, Souther, Falco, Yasha Nero e Heart (perchè Heart?). Segue Hokuto no Ken 7 del 1993 che aggiunge come personaggi giocabili Shin, Juza e Shu.
Hokuto No Ken del 1996 segna l’arrivo del muscoloso giustiziere su Playstation e Sega Saturn. Questa è una avventura a turni sempre con testi di Hiroshi Toda supervisionati da Buronson. Si tratta teoricamente di un sequel ufficiale della storia originale, ma la presenza nel gioco di personaggi sicuramente morti e sepolti rende il tutto difficile da credere.
Altri progetti degni di nota sono le versioni cabinato Arcade Punch Mania: Hokuto no Ken e Punch Mania: Hokuto no Ken 2, che sicuramente avevano il merito di fare sudare un bel po’ cercando di replicare dal vivo le mosse di Hokuto.
Hokuto No Ken del 2000 per Playstation è rimasto nella memoria di tanti giocatori dell’epoca per via della fedeltà alla serie originale e per la modalità Vs che permetteva di interpretare tanti personaggi sbloccati come Fudo, Shu e Amiba.
Fist of the North Star del 2005 è un gioco 2D competitivo sviluppato da Sega debitore della serie Guilty Gear, poi trasposto per Playstation 2 con inclusa la Modalità Addestramento e una guida ai titoli della saga per console.
Il gioco ripropone i primi 136 capitoli del manga e contempla quasi tutti i doppiatori originali della serie. Nel mondo dei videogiocatori questo titolo è ricordato come uno dei primi esempi di kusoge, titoli di bassa qualità ma apprezzati, anche per questa caratteristica. Il gioco si ricorda per le combo estremamente lunghe, al punto che si sa di giocatori che parlano al telefono nell’attesa che la sequenza finisca.
Hokuto no Ken del 2008 per Nintendo DS è un peculiare adattamento più simile a un fumetto o a un’avventura grafica che a un picchiaduro, nel quale la storia è portata avanti sotto forma di testo e illustrazioni e il giocatore deve colpire appropriati tsubo dei personaggi per proseguire.
Hokuto no Ken Online del 2008 è stato un esperimento sicuramente appagante per i fan di esplorazione del mondo postapocalittico di Ken personalizzando il proprio personaggio, ma il progetto ha chiuso i battenti lo scorso anno.
Hokuto No Ken Raoh Gaiden del 2009 per PSP vede come protagonista il fratello più grosso della dinastia di Hokuto, e infatti è tratto dallo spinoff dedicato a Raoh. Il gioco presenta varie modalità, compresa quella per giocare con i propri amici online.
Fist of the North Star: Ken’s Rage è un picchiaduro del 2010 debitore alla serie Dinasty Warriors. I giocatori possono combattere con lo stile di Hokuto, Nanto o Unico come Mamiya o Jagi (ma Jagi non rientra in Hokuto?). Il gioco può essere affrontato in modalità Leggenda con la storia originale, Dream che esplora la prospettiva dei personaggi, Sfida (massacrare opponenti fino a quando non va a noia) e Introduzione per impratichirsi.
Fist of the North Star: Ken’s Rage 2 teoricamente è un sequel del precedente capitolo, ma in pratica contiene la storia originale espansa e i capitoli successivi fino allo scontro con Kaioh, escludendo la parte del manga con Ryu e la successione di Sava. Nella modalità Leggenda occorre liberare il campo da valanghe, letteralmente valanghe, di sgherri fino alla resa dei conti con il boss di turno. La modalità Sogno permette di interpretare altri personaggi approfondendo ulteriori elementi del loro background.
Altri giochi che vedono la presenza del nostro paladino e soci sono Jump Ultimate Stars e Jump Force, in compagnia di tanti altri pesi massimi dell’animazione nipponica.
Fist of the North Star: Lost Paradise
Fist of the North Star: Lost Paradise ( Hokuto Ga Gotoku) è un RPG picchiaduro del 2018 che eredita le dinamiche di gioco da Like a Dragon di Sega, altresì detta Yakuza.
La storia è ambientata in una variante del mondo di punkettoni postapocalittici che conosciamo. C’è stata la guerra nucleare, i mari sono evaporati eccetera eccetera e gli esseri umani non se la passano non proprio benissimo. Tutti, a eccezione di quelli che abitano nella meravigliosa città di Eden, che gode di acqua potabile e cibo grazie a una sfera residuo del vecchio mondo, Sphere City.
Kenshiro, anche qui inseguitore di fidanzate rapite, giunge in città e, dopo un democraticissimo processo a base di mazzolamenti ai danni del Figlio del Diavolo, riceve la cittadinanza ordinaria dalla regnante, Xsara. Il suo capitano delle guardie non gode di ottima salute, ma Ken conosce l’uomo che fa al caso suo: Toki, primario dell’ospedale di Hokuto.
Questi ha preso residenza nella prigione di Cassandra e a sua volta non scoppia di salute: Uighur, che cerca di trattenerlo, invece scoppia e basta. Toki però non osa lasciare Cassandra siccome teme la poco diplomatica reazione di loro fratello maggiore Raoh. E ricordiamo che non lo chiamano “re del pugno” in quanto assiduo lettore di Playboy.
Tornato alla base, Ken deve difendersi dalle dimostrazioni di affetto di Rei: questi infatti intende affettarlo ritenendolo il rapitore di sua sorella Airi. L’equivoco viene presto chiarito, e Kenshiro dimostra che Toki non è l’unico Gesù in famiglia, curando la cecità della ragazza.
Apprendiamo che Yuria viene tenuta prigioniera nella Camera dei miracoli dentro Sphere City. Nadai, il padre di Xsara, vi era entrato una volta con sua moglie e ne era uscito vedovo, circostanza che sollevò un leggerissimo velo di risentimento nella figlia.
Ken giunge a un villaggio i cui abitanti sono resi il ritratto sputato della salute tramite il Meito Kieiken, lo stile di combattimento di Nadai, il quale incrocia i pugni con Kenshiro perché sì.
Intanto si è sparsa la voce che la vita a Eden è una pacchia, e una marea di migranti del Sacro Impero di Nanto la prende d’assalto, letteralmente. Quel furbacchione di Souther previdentemente è nato con gli organi invertiti tanto per fare innervosire gli sfidanti di Hokuto, ma Ken gli da una bella strizzata facendolo desistere.
Jagi, il fratello di campagna di Hokuto, è in città, e ha deciso di fare incazzare non uno ma due guerrieri micidiali, rapendo Rei e Airi. Visto che non riesce a fargli entrare la decenza in testa, Ken opta per fargli uscire la testa dal resto del corpo.
Sphere City si rivela essere un impianto balistico il cui lancio dei missili è predisposto al risveglio di Yuria. Nadai se ne era servito invano per curare la moglie, e poi era entrato in società con Raoh, che progettava di servirsi di Yuria per potenziare l’Hokuto Shinken. Ken ha un leggerissimo alterco con il fratello maggiore, che si chiude con una tregua.
Ken ipotizza che Nadai e “Kyo-Oh”, capo dell’Esercito della Rovina, siano la stessa persona, perciò si reca al loro accampamento dove trova una sorpresona. Il vice di Nadai, Targa, un Terminator velocizzato, intende attivare Sphere City per sterminare l’umanità e diventarne un dio, e concepire un erede con Yuria. Questa idea di violare l’illibata fidanzata del protagonista non gli porterà proprio benissimo.
Kenshiro sveglia con un bacio la bella addormentata e tutti vivono felici e contenti. Si fa per dire, non avete visto che razza di mondo è?
E con questo è tutto! Ricorri alla tecnica dei commenti, noi ci vediamo alla prossima!
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