Come aggiornare i contenuti in ottica SEO

Come aggiornare i contenuti in ottica SEO

Ben ritrovati su questi lidi!

Oggi tutti parlano di scrivere contenuti per il blog, ma molti di meno si soffermano sull’esigenza di procedere periodicamente con la riscrittura degli articoli per aumentarne il valore.

I contenuti del blog aziendale sono soggetti a obsolescenza al pari degli immobili, e come le abitazioni devono essere sottoposti ad aggiustatine periodiche per essere sempre in grado di assolvere nel modo migliore al loro scopo.

Perché aggiornare periodicamente i nostri contenuti?

Aggiornare gli articoli significa dare ai bot di Google delle buone ragioni per tornare a visitare il nostro sito e giudicare i nostri testi idonei a offrire risposte pertinenti ai nostri lettori.

Ci sono vari argomenti che per loro natura richiedono un continuo sforzo nell’aggiornare le notizie al loro interno. Pensiamo ai temi finanziari, alle scoperte mediche, agli approfondimenti geopolitici, che devono essere frequentemente aggiornati alle contingenze attuali.

In particolare, puoi aggiornare i contenuti per introdurre:

  • nuove news aggiornate sull’argomento
  • correggere o integrare le vecchie informazioni
  • ragioni per promuovere il contenuto con maggiore efficacia
  • argomenti di recente interesse

Articoli trascurati per mesi e anni finiscono per risultare poco utili per via dell’evoluzione del settore, e inevitabilmente finiscono per perdere posizioni nelle serp.

I vantaggi di aggiornare i contenuti periodicamente comprendono:

  • aumentare la visibilità per i motori di ricerca
  • guadagnare una reputazione di competenza da parte dei nostri follower
  • aumenta la velocità con la quale gli spider passano a indicizzare i contenuti del sito
  • mantenere un posizionamento stabile sulle serp che ci interessano
  • aumentare la possibilità di ricevere link con il passare del tempo
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Come scegliere i contenuti da aggiornare

Per decidere quali contenuti hanno bisogno di una bella revisione, puoi servirti delle preziose informazioni fornite da strumenti di monitoraggio come Google Analytics.
A partire dal comportamento degli utenti possiamo individuare le pagine che portano minori visite e, in relazione al nostro settore, possiamo decidere se ci siano le condizioni per aggiornarli.

Un articolo che illustra le proprietà mediche di un certo alimento, ad esempio, può essere aggiornato ad esempio sulle ultime scoperte che lo riguardano.

Non esiste una vera e propria regola fissa da seguire per decidere quando bisogna procedere ad aggiornare un contenuto. Gli argomenti legati all’attualità, come le normative e la fiscalità, devono essere aggiornati ogni anno o quando avviene un consistente cambiamento sulla materia.

Per tutti gli altri, puoi stabilire una tabella di impegno regolare, ad esempio una volta l’anno, oppure intervenire ogni volta che avviene una consistente novità sul settore di cui ti occupi (ad esempio, un libro o un servizio TV che improvvisamente gettano una nuova luce sul tema per il quale hai bisogno di apparire autorevole e al passo con i tempi.

Aggiornare la keyword research

Anche se hai eseguito una keyword research efficace prima di scrivere l’articolo, con il passare del tempo gli interessi delle persone possono cambiare, sia per l’evoluzione del mercato che per eventi particolari che non puoi prevedere fin dall’inizio.

Per questa ragione dopo mesi o anni l’intento di ricerca del tuo lettore tipo può cambiare, e con esso anche le parole chiave più appropriate da utilizzare per intercettare le ricerche dei potenziali clienti.

Riscrivere un contenuto è un’attività che richiede meno tempo e minori sforzi di creare dal nulla un nuovo materiale. Ti consente inoltre di segnalare a Google che ti impegni nel mantenere le tue risorse sempre sul pezzo e perciò nel renderle utili per il tuo pubblico anche con il passare del tempo.

La prima cosa da fare è verificare periodicamente quali sono le keyword per le quali stiamo perdendo posizioni oppure quelle che ci riservano maggiori potenzialità di crescita.
Si tratta di un’operazione molto semplice da eseguire con un tool come Search Console o SeoZoom, che per ogni progetto monitorato mette in evidenza le kw in discesa e quelle che possono essere facilmente promosse.

Ad esempio, potresti scoprire che il tuo articolo “Come riparare i muri di casa” è posizionato per “muri di casa pericolanti” ma non per “come riparare crepe intonaco” che è più utile per i tuoi scopi.

In particolare ti suggerisco di lavorare su quei contenuti che si posizionano per più chiavi di ricerca tra la 11 e la 20 posizione (seconda pagina di Google), raccogliere aggiornamenti ed espandere i paragrafi connessi a questi argomenti.

Aggiornare i link

Rimettere mano a un articolo o a una pagina web di altro genere ti permette di verificare i link interni per rimuovere quelli che non conducono più a nessuna risorsa, oppure per inserire collegamenti a nuove pagine pertinenti.

Tool come Broken Link Checker ti permettono di controllare gratuitamente quali pagine del tuo sito contengono collegamenti morti: spesso ciò avviene quando ci troviamo di fronte a pagine vecchie di mesi o anni che perciò abbiamo la convenienza ad aggiornare.

Con il passare del tempo il tuo piano editoriale si espande, e quando rileggi un contenuto magari di qualche anno prima puoi decidere di linkare nuove pagine interne che sono utili a chiarire l’argomento trattato al lettore.

Nel caso di blog i cui articoli aumentano progressivamente, possiamo avere la convenienza a rileggere periodicamente i vecchi contenuti per appurare se alcuni di essi rischiano di cannibalizzare nuove pagine sulle quali puntiamo di più.

In questi casi possiamo decidere di riscrivere le pagine preesistenti affrontando gli argomenti in modo differente oppure di cancellarle e di reindirizzare agli equivalenti meglio sviluppati.

Come trovare fonti per aggiornare i contenuti

Proporre articoli sempre aggiornati ti aiuta anche a essere percepito dal tuo pubblico come una fonte di materiali al pari con tempi e perciò degna di essere seguita con continuità.

Per essere informato sugli argomenti del settore, puoi procurarti degli alert frequenti sugli argomenti che ti interessano.
In questo modo puoi provvedere a degli aggiornamenti periodici che ti richiedono poco sforzo per volta e rendere i tuoi contenuti progressivamente più aggiornati.

Google Alert da questo punto di vista è uno strumento molto pratico: ti basta stabilire l’argomento per il quale vuoi essere aggiornato (più è circostanziato e più potrai ottenere informazioni da ricondurre a specifici sotto temi), il genere di fonti da frequentare, la frequenza con la quale vuoi essere avvisato.

Riceverai quindi un remind via mail con i link agli articoli pertinenti che potrai consultare per trarre le fonti più ti interessanti.

Migliorare la leggibilità

Come tutti gli scrittori del web sanno, ogni volta che rileggiamo un contenuto troviamo modi migliori di esprimere gli stessi concetti. Magari abbiamo scritto l’articolo di getto tutto in una volta per riproporci di correggerlo e migliorarlo in seguito, proposito che non si è mai concretizzato.

Rimettere mano a un contenuto ci permette di rendere la forma espositiva più convincente, di inserire sotto titoli per distinguere i paragrafi, di aggiungere un’immagine utile a spezzare un muro di testo, di embeddare un video per spiegare in modo più convincente gli argomenti trattati.

Ripensare il titolo

Perché dovresti cambiare il titolo dell’articolo tempo dopo la pubblicazione?

Ad esempio, potresti avere acquisito in un secondo momento una migliore conoscenza del settore che ti ha messo in grado di comprendere quali leve sono in grado di stimolare in modo migliore l’attenzione del tuo pubblico.

Puoi introdurre ad esempio delle call to action più efficaci in relazione al periodo in cui scrivi, spiegare in modo migliore gli argomenti che andrai a trattare.

L’URL

Se possibile, preferisco non riscrivere gli indirizzi delle pagine web, a meno che non siano fuorvianti o del tutto privi delle keyword importanti.

Gli URL nel tempo consolidano la propria importanza per merito dei link acquisiti e anche solo per la loro anzianità, perciò mantenerli intatti rende palese a Google che si tratti sempre dei percorsi che già conosce.

Come segnalare a Google l’aggiornamento dei contenuti

Un consiglio che ti do, quando esegui un aggiornamento abbastanza consistente, è di aggiornare la data di pubblicazione portandola a oggi per segnalare a Google che si tratta di un contenuto reso più attuale e completo.

Personalmente, preferisco anche eseguire una scansione dalla Search Console dalla voce “Visualizza come Google” per assicurarmi di accelerare l’indicizzazione.
Suggerisco però di utilizzare questa pratica con prudenza, ovvero soltanto per gli articoli che ci tieni a posizionare in tempi brevi, per evitare che Google percepisca questa tecnica come un tentativo di forzare l’incremento di ranking.

Un buon modo consiste anche nel mantenere una home page “dinamica” che metta in primo piano gli articoli in base alla data di aggiornamento.

WordPress inoltre esegue un “ping” in occasione dell’aggiornamento di un articolo attraverso servizi come Feed Burner.

Una volta aggiornata la pagina, provvedo anche a condividerla dai miei account social e attraverso le community inerenti lo stesso argomento per segnalare in maniera indiretta a Google che il nuovo articolo è in grado di attrarre attenzione dal pubblico interessato.

Per stavolta è tutto. Spero di averti fornito degli spunti utili a migliorare la tua attività di blogging in relazione ai motori di ricerca.

Seguimi su Spreaker, Spotify, Google Podcast e su ilariogobbi.it per restare aggiornato sulle novità in fatto di SEO e web marketing.

Perché il posizionamento cala dopo avere aggiornato i contenuti?

Purtroppo, può succedere anche che dopo un aggiornamento di alcuni elementi degli articoli del blog questi improvvisamente perdano posizioni, anziché guadagnarle, come raccontato in questo caso di Search Engine Journal. Sappiamo che in un primo momento Google può reagire a un cambio di contenuti facendo calare il posizionamento: tutto sta a vedere se ciò si recupera oppure se permane nel tempo.

In questi casi bisogna verificare se si ha ecceduto nel riscrivere i contenuti inserendo troppe keyword di interesse, nella speranza di rendere i testi più attinenti all’argomento in questione per i motori di ricerca. Un volume innaturale di keyword rispetto al contenuto della pagina può rivelarsi controproducente. In questo caso conviene ripensare gli headings dei paragrafi e il testo della pagina per “snellire” delle parole chiave in eccesso.

Poi bisogna verificare se la riscrittura dell’articolo lo ha allontanato dal focus dell’argomento sul quale era incentrato in origine. Può accadere infatti che aggiornando un contenuto ci allontaniamo dai binari del tema che inizialmente interessava i nostri utenti. Perciò dobbiamo verificare attraverso tool di keyword research, Google Search Console e Google Trends se abbiamo esplorato l’intento di ricerca di interesse per il pubblico.

In genere preferisco non modificare l’URL delle pagine preesistenti, a meno che non sia decisamente non ottimizzato, in modo da non rischiare di dare l’impressione a Google che si tratti di una pagina differente (e che quindi deve subire un nuovo step di approvazione per posizionarsi).

Inserire link interni verso le pagine più importanti è una buona pratica per suggerire a Google la gerarchia dei contenuti e trasmettere utile Page Rank.

Noi ci sentiamo alla prossima!

2 thoughts on “Come aggiornare i contenuti in ottica SEO

  1. Ottimo articolo e ottimo spunto.
    Aggiornare periodicamente i contenuti del proprio sito o blog è di grande importanza, come dici tu, sia per i lettori che fruiranno articoli aggiornati e sul pezzo, che agli occhi di google.
    Nella mia esperienza questa è una delle pratiche che più apprezza big G.
    Il consiglio è di prestare attenzione alla stagionalità dei topic. Aggiornare nel momento giusto, quando le persone riprendono a ricercare un dato topic, è importantissimo.
    Ancora complimenti per il post.

    Daniele Pignone | Pignasmile

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