Benvenuti in un viaggio che ci porterà nei recessi più profondi della mente contorta, tragica e geniale del personaggio più emblematico del franchise Hello Neighbor. No, oggi non ci limiteremo a rincorrerlo per le scale o a nasconderci negli armadi. Oggi lo analizzeremo, lo dissezioneremo, lo capiremo. O almeno ci proveremo.
Leggi tutto: Guida agli Orrori di Hello Neighbour | La Storia Completa di Theodore PetersonParliamo di Theodore Masters Peterson, noto ai più come il Signor Vicino, l’icona indiscussa del terrore domestico in salsa cartoon-horror. Il suo volto baffuto è entrato nell’immaginario collettivo dei gamer come uno dei simboli dell’horror psicologico più inquietante e criptico degli ultimi anni. Ma dietro il suo sguardo torvo, il maglione a righe e le sue inquietanti abitudini casalinghe, si nasconde molto di più. E fidatevi: la sua storia non è solo un insieme di salti e puzzle, ma un incubo psicologico strutturato con una cura che pochi antagonisti videoludici possono vantare.
Le origini di Mr. Peterson
Per capire chi è davvero Theodore, bisogna partire da un concetto: Hello Neighbor non è solo un gioco, è una proiezione. Ed è il suo stesso creatore, Nikita Kolesnikov, a dircelo: “Hello Neighbor è un po’ ME.” Dietro le finestre sbarrate e i seminterrati proibiti si cela qualcosa di intimo, quasi autobiografico. Theodore non è nato come il solito villain stilizzato, ma come un’espressione personale, un riflesso inquietante di pensieri profondi, forse anche di paure reali.
Il percorso di creazione del personaggio è sorprendentemente artigianale. Si parte con uno schizzo su carta, niente rendering digitali, solo tratto e fantasia. Da lì, si passa a una scultura d’argilla, un processo quasi scultoreo e tradizionale, fino a diventare un modello 3D scansionato nel motore del gioco. Theodore prende forma come un personaggio tangibile, reale, imperfetto, ma incredibilmente credibile. Non è un mostro sovrannaturale, ma un essere umano al limite, e proprio per questo terrificante.
E poi c’è lei, l’arma segreta di Theodore: la sua AI, l’intelligenza artificiale che lo rende vivo, pericoloso e, soprattutto, imprevedibile. Dimenticate i classici nemici scriptati. Qui parliamo di un’intelligenza adattiva, pensata per imparare dai comportamenti del giocatore. Ogni volta che provate una tattica, lui se la ricorda. Cambia. Si adatta. E vi frega.
Nel primo Hello Neighbor, l’AI era ancora in fase sperimentale. All’inizio era semplice, quasi rudimentale, ma con il tempo è diventata… una specie di Superman in maglione. Capace di vedervi attraverso gli armadi, sentire passi impossibili, anticipare ogni vostra mossa. Non era tanto un bug, quanto un effetto collaterale del voler rendere il vicino una vera mente pensante.
Con Hello Neighbor 2, si è deciso di alzare ulteriormente l’asticella: l’AI viene ripensata sfruttando una rete neurale. Non si tratta più solo di reagire alle azioni del giocatore, ma di organizzare una strategia. Theodore analizza la geometria degli spazi, i pattern di movimento, e addirittura modifica la propria routine quotidiana per diventare sempre meno prevedibile. Ciò che era già inquietante, ora diventa sistematico, intelligente, calcolato. È come se il Vicino vi stesse studiando da dietro lo schermo.
Ma le versioni di Theodore che conosciamo oggi non sono le uniche mai concepite. Durante le prime fasi di sviluppo, il personaggio doveva assumere un ruolo completamente diverso. Una delle prime idee, poi scartate, lo vedeva come il padre biologico di Nicky, il protagonista. Un legame di sangue che avrebbe reso la narrazione ancora più claustrofobica e simbolica, ma che è stato messo da parte, probabilmente per mantenere un alone di mistero più puro.
E non è finita. Ci sono state anche interpretazioni iniziali con forti connotazioni demoniache. In alcune bozze, Theodore avrebbe dovuto portare il numero 666 inciso sulle scarpe, riferimento non proprio sottile a un’origine satanica. Anche queste suggestioni sono state poi abbandonate in favore di un villain molto più complesso, umano e tragico, ma è interessante notare come il concept originario cercasse comunque di evocare il male primordiale, quello che si nasconde tra le pieghe della normalità.
Theodore Peterson – La storia completa
Theodore Peterson nacque nel 1945, da Roger e Adelle Peterson, entrambi stimati meteorologi. Da bambino, si faceva chiamare “Teddy” e aveva una particolare predilezione per il disegno di immagini circensi, come i clown. Trascorse l’infanzia giocando con il suo migliore amico, Ike Gershowitz, spesso esplorando i tunnel sotto la stazione meteorologica dei suoi genitori. In un periodo tra la fine degli anni ’60 e la fine degli anni ’70, Roger e Adelle svanirono misteriosamente. Dopo la laurea alla Raven Brooks University nel 1967, Theodore intraprese una carriera come designer di parchi a tema, costruendone in ben sei continenti. Nel 1977, sposò Diane Peterson, con cui viaggiò per il mondo.
Tuttavia, la sua carriera fu macchiata da tragedie. Nel 1984, mentre testava l’attrazione “La Tomba del Faraone” nel suo nuovo parco di Bosco Bay, un ragazzo di nome Joe morì. Theodore tentò di coprire l’incidente, e il parco fu successivamente demolito. Nel 1991, un altro incidente mortale, questa volta su un Flume Ride nel suo parco in Germania, causò la morte di quattro adolescenti per annegamento. A seguito di ciò, la famiglia Peterson si trasferì rapidamente a Raven Brooks, nel Missouri, nella vecchia casa dei genitori di Theodore, al 910 di Friendly Court. Qui, Theodore allestì un ufficio nel seminterrato e iniziò a lavorare, notando e apprezzando il talento artistico unico di suo figlio Aaron. Poco dopo, accettò di progettare un parco divertimenti per la Golden Apple Corporation. Riscoprì la sua amicizia con Ike Gershowitz, ma una lite li separò nuovamente, e Ike scomparve, il suo portafoglio venne trovato in un tunnel.
Il Golden Apple Amusement Park aprì, ma fu teatro di un’altra tragedia: Lucy Yi morì sul Rotten Core Roller Coaster a causa di difetti di sicurezza. Theodore divenne sempre più recluso, trascorrendo gran parte del suo tempo nel seminterrato, e non partecipò nemmeno al funerale di Lucy. I detective tedeschi tentarono di arrestarlo per l’incidente in Germania, ma non ci riuscirono. Theodore rubò il portafoglio di Ike, scoprendo al suo interno pezzi di un misterioso dispositivo. Ne costruì uno simile, capace di portare buona fortuna a chi lo usava ma sfortuna agli altri. Questo dispositivo fu rubato da una società di individui in costumi da uccello, i “Forest Protectors”, che lo usarono in un rituale, scatenando una tempesta e una “sfortuna” sulla città. La stessa notte, il Golden Apple Amusement Park bruciò, e le gallerie vicine si riempirono di fumo, crollando. Durante questo periodo, Theodore iniziò a sospettare di Aaron, considerandolo quasi un presagio di sventura data la sua presenza a ogni incidente.

Nel 1995, Aaron divenne amico di Nicky Roth, il bambino della casa di fronte. Theodore sorprese Nicky a curiosare nella sua casa, ma lo spaventò semplicemente rimandandolo nella stanza di Aaron. Più tardi, Theodore e sua moglie Diane furono coinvolti in un grave incidente d’auto. Theodore riuscì a uscire, ma Diane morì in ospedale a causa di un arresto cardiaco. Nelle settimane successive, Aaron, depresso, spinse accidentalmente sua sorella Mya dal tetto di casa, causando la sua morte. Theodore seppellì Mya nel cortile di casa e, al funerale di Diane, ebbe un crollo nervoso. Devastato dal dolore e dalla paura di perdere anche Aaron, Theodore lo rinchiuse nel seminterrato, credendo di proteggerlo. Al pubblico, mentì, dicendo che Aaron e Mya erano andati a vivere con una “zia Lisa”.
Theodore continuò a cercare rottami nel relitto del Golden Apple Park per il suo seminterrato. Quando Nicky iniziò a insospettirsi e a investigare, Theodore lo scoprì in casa sua. Una distrazione (un campanello, frutto di un piano di Nicky e un suo amico) permise a Nicky di rubare l’agenda telefonica di Diane, che Theodore in seguito recuperò dalla casa di Nicky. Sei mesi dopo, Theodore tentò di incastrare Nicky, mettendo in scena vari “scenari” nel quartiere, riuscendo a fargli perdere molti amici. Scoperto come Nicky entrava in casa sua (attraverso un albero), Theodore lo abbatté.
Nella storia del primo videogioco Hello Neighbor, Theodore rinchiuse Aaron nel seminterrato. Nicky, vedendo ciò, si intromise e fu gettato da Theodore dall’altra parte della strada. Theodore poi sigillò il seminterrato e nascose la chiave. Riuscì a catturare Nicky una volta che quest’ultimo penetrò troppo in profondità nel seminterrato, trasformato in una sorta di prigione sotterranea. Due mesi dopo, Aaron riuscì a liberare Nicky, il quale scappò dalla casa di Theodore. Sebbene Theodore lo inseguisse, fu distratto dalla fuga di Aaron attraverso una finestra e si limitò a fissare minacciosamente Nicky dal suo cancello.
In Secret Neighbor, il “Mr. Peterson” che i ragazzi affrontano è in realtà lo Shadow Man sotto mentite spoglie, che aveva preso la sua forma.
La narrazione si espande con Hello Engineer, dove Theodore tenta di creare anelli temporali al Golden Apple Amusement Park. Incontra l’Inventor’s Club, piazzando trappole e affrontandoli con un treno e un drone. Alla fine, riesce a intrappolarli in un loop temporale.
Gli eventi di Hello Neighbor 2 lo vedono in fuga dalla polizia. Un giornalista, Quentin, lo sorprende a tenere Aaron in ostaggio. Theodore distrugge il furgone di Quentin, lo mette fuori combattimento, gli ruba la macchina fotografica e si rifugia con Aaron in un museo abbandonato, trasformandone la soffitta in una prigione. Negli incubi di Quentin, Theodore appare tormentandolo, la sua rabbia cresce man mano che Quentin si avvicina ad Aaron. Nonostante ciò, Quentin riesce a salvare Aaron. Theodore, infuriato, lo afferra, lo soffoca e lo rinchiude nella cella di Aaron. Quando Quentin fugge di nuovo con Aaron, Theodore tenta di fermarli ma viene schiacciato da una statua di corvo che gli cade addosso. Aaron, inorridito, corre dal padre.
In quel momento cruciale, Quentin viene colpito e messo fuori combattimento da una persona sconosciuta e trascinato via, perdendo conoscenza. In una cutscene rilasciata da TinyBuildGAMES, Quentin si risveglia in una stanza piena di candele, apparentemente un rituale, che viene interrotto dall’uomo corvo, il quale lo libera prima di dileguarsi.

Diciannove anni dopo gli eventi di Hello Neighbor 2, Theodore continua a perseguitare Nicky Roth nei suoi incubi, una rappresentazione del trauma infantile di Nicky. Nonostante la sua casa sia in rovina e lui sia “lontano”, Theodore vive nella mente di Nicky. Nel surreale Atto 3, Nicky affronta e sconfigge le sue paure, inclusa quella di Theodore, ma Theodore, mostrato rinchiuso in una stanza e perseguitato dallo Shadow Man, non è mai riuscito a superare il suo dolore e la paura di perdere il suo ultimo familiare.
Serie animata
L’esistenza di Theodore Masters Peterson nella serie animata si dipana come un intrico di antichi traumi, ossessioni crescenti e una spirale inarrestabile di isolamento e vendetta, rivelando strati complessi di un uomo tormentato.
La sua storia ebbe inizio molto tempo prima degli eventi principali, quando, ancora bambino, fu vittima di bullismo da parte di quelli che sarebbero diventati il Sindaco, l’Ufficiale Kornwell, la Preside Abanante e la fornaia Gerda. Un evento tragico e formativo lo vide coinvolto in una situazione pericolosa con questi aguzzini: il suo fratello maggiore, Franklin Peterson, perse la vita precipitando in una grande fossa dopo essere stato spinto dai bulli. Un’immensa luce emerse da quella fossa, spaventando tutti e lasciando Theodore segnato in profondità. Da adulto, Theodore, con un’età di circa cinquantuno anni nel periodo della serie animata, si rivelò un ex brillante designer di parchi a tema internazionali, ma la sua sanità mentale iniziò a vacillare dopo numerosi incidenti mortali sulle sue attrazioni. Questa perdita di controllo sulla sua vita e le tragedie che ne seguirono lo spinsero a una reclusione sempre più profonda, unita a un’intensa ossessione per le misteriose monete Golden Apple, che considerava presagi di sventura e stava investigando per le loro capacità paranormali.
Gli eventi della serie animata prendono il via con il suo comportamento già enigmatico. Theodore viene sorpreso mentre cattura Nicky Roth, un giovane investigatore, che tenta di intrufolarsi nel suo seminterrato*durante la notte. Nonostante una temporanea fuga di Nicky attraverso il camino, Theodore rimane vigile. Quando Trinity, la nuova vicina, cerca di presentarsi, lui non risponde, ma poco dopo, lei scopre una tomba nel suo cortile (presumibilmente quella di sua figlia Mya), con Theodore che emerge con una pala. Distratto, lui non la vede, ma è testimone dell’incidente mortale che coinvolge un agente immobiliare, trovando una moneta Golden Apple sbiadita e insanguinata sul luogo. Più tardi, quando Nicky e Trinity tentano una nuova intrusione, Theodore rileva la loro presenza, e Trinity scopre con orrore che lui ha fotografato lei e la sua famiglia. Furioso, li caccia via.
Il suo tormento interiore si manifesta negli incubi di Trinity, dove Theodore assume le sembianze di un Macellaio, un Clown e persino il Diavolo, intrappolandola in un seminterrato. Nella vita diurna, il suo comportamento diventa più sospetto: viene scoperto accanto a un impiegato morto con un chiodo nel corpo, ma la sua distrazione per le pistole sparachiodi in offerta lo fa sembrare il colpevole, mentre trova un’altra moneta Golden Apple, identica a quella trovata vicino all’agente immobiliare deceduto. I flashback rivelano ulteriori frammenti del suo oscuro passato e della sua propensione al crimine: lo si vede rinvenire un’altra moneta Golden Apple al municipio dopo che diverse persone sono cadute dalle scale, scambiando sguardi carichi di risentimento con il Sindaco. Al cimitero, mentre scava una fossa, è sul punto di aggredire l’Ufficiale Kornwell con una pala, salvo essere fermato da un sasso lanciato da Trinity, che lui poi insegue, rallentato dal peso di un sacco pieno delle stesse monete. Si intrufola nella capanna del tassidermista Otto Kinander, rubando un corvo impagliato e mettendo fuori combattimento Otto. Viene inoltre sospettato di aver forzato la scuola e manomesso la caldaia nei tunnel sottostanti.
Determinato a impedire ulteriori interferenze, Theodore attira Nicky in una trappola, lo cattura e lo rinchiude nel seminterrato, togliendogli il walkie-talkie per schernire Trinity. Nonostante la denuncia di Trinity alla polizia, Theodore continua a operare, avvertendola tramite il walkie-talkie di stare lontana. Un’ulteriore moneta Golden Apple lasciata sulla sua veranda lo disturba visibilmente. Costruisce nuove stanze nella sua casa, affermando di avere un “problema di topi”, e durante una visita dai Bales, offre biscotti a forma di occhiali di Nicky. Qui, dimostra un’astuzia manipolativa, ammettendo di fotografare la famiglia di Trinity ma attribuendolo a problemi di memoria. Quando scopre Enzo nella sua casa tramite il walkie-talkie di Trinity, li insegue entrambi.
Preparandosi al salvataggio orchestrato dagli amici di Nicky, Theodore rafforza la prigione di Nicky, ma i ragazzi riescono a liberare sia Nicky che un altro prigioniero (implicitamente suo figlio Aaron) da una stanza segreta. In un inseguimento caotico attraverso la casa, trasformata in un parco divertimenti con trappole, Theodore quasi li cattura, ma fuggono su un carrello da montagne russe. La vista del suo prigioniero (Aaron) in fuga lo fa abbandonare l’inseguimento di Nicky, rientrando per recuperare suo figlio. In un momento di furia, trascina Trinity verso la sua casa di fronte ai suoi genitori, urlando del prigioniero fuggito. La polizia, guidata dall’Ufficiale Kornwell, lo arresta. Theodore sbatte la testa contro il vetro della macchina della polizia in segno di sfida, avvertendo Trinity che ha esaurito la sua fortuna.
In prigione, Theodore riceve la visita di Trinity, alla quale fornisce indizi criptici sulle monete e sui “Crowfaces”, esseri che assomigliano a lui stesso in maschere da corvo, suggerendo che un traditore sia tra gli amici di Trinity. Rivela di non essere responsabile degli omicidi dell’agente immobiliare e del commesso, affermando che i Crowfaces li hanno influenzati. Alla fine, Theodore è attaccato da un cultista Crowface nella sua cella, ma riesce a difendersi e ucciderlo. In un sorprendente colpo di scena, Trinity lo libera per affrontare i Crowfaces, ma Theodore rivela la sua vera natura vendicativa: intende vendicarsi di tutti coloro che gli hanno tolto la sua famiglia, inclusa lei. La rinchiude nella sua cella e si allontana per dare la caccia a suo figlio e portare a termine la sua vendetta.
Romanzi
Un aspetto cruciale della storia di Theodore nei romanzi, in particolare in Hello Neighbor: Reset Day, è la rivelazione che Theodore Peterson è “The Guest”. A 76 anni in Reset Day, The Guest è descritto come un’entità sadica e misteriosa, conosciuta come l'”Uomo Corvo” o “Raven Man”, una leggenda urbana di Raven Brooks. The Guest rapisce Enzo Esposito e la madre di Piper Tillman, ed è associato ai misteriosi loop temporali che affliggono la città. Verso la fine di Reset Day, The Guest invia un messaggio minaccioso a Piper, includendo un’immagine di Theodore Peterson, suggerendo la sua imminente ricerca. È importante notare che, sebbene Reset Day stabilisca questa diretta identità, altre opere (come la graphic novel The Raven Brooks Disaster e i giochi più recenti) hanno sviluppato l’idea che The Guest sia un’entità separata che può possedere Theodore Peterson, evolvendo la sua identità nel corso del lore. Tuttavia, nel contesto specifico dei romanzi, l’identificazione è diretta. The Guest è un manipolatore estremamente intelligente, capace di tormentare psicologicamente le vittime, come fece con Regina riguardo al suo cane morto, Flan, facendole credere varie delusioni.
Infine, nel romanzo Roth’s Trauma, 19 anni dopo gli eventi, Theodore continua a perseguitare Nicky nei suoi incubi, anche se non è più fisicamente presente. Nicky deve affrontare la “paura di Theodore” per superare i suoi traumi, mentre Theodore stesso, nel suo stato, non riesce a superare la paura di perdere l’ultimo membro della sua famiglia.
Perché Theodore Peterson è un villain memorabile?

Theodore Peterson non fa paura perché è mostruoso. Fa paura perché è plausibile. È lo specchio rotto di un dolore familiare portato all’estremo, un uomo che ha smesso di distinguere l’amore dalla distruzione, la protezione dall’oppressione. Quando varchi la soglia della sua casa, non entri solo in un luogo di pericolo: entri nella sua mente, nei suoi rimorsi, nei suoi segreti. E forse, nel profondo, nel suo bisogno disperato di non perdere più nulla, Theodore Peterson ha perso sé stesso.
È pericoloso perché è lucido, metodico, brillante. La sua mente è quella di un progettista visionario, capace di creare complessi meccanismi di difesa e perfino ambienti alternativi con una precisione ingegneristica che rasenta il genio. Ma quel genio è ormai al servizio di un obiettivo distorto: impedire a chiunque di avvicinarsi alla verità, alla sua famiglia, al suo dolore. È uno stratega, capace di manipolare bambini, deviare sospetti, occultare prove, ingannare perfino la comunità di Raven Brooks.
La sua minaccia è sia fisica che psicologica. È un uomo corpulento, forte, resistente, capace di sopraffare con la forza chiunque osi avvicinarsi. Ma è il suo sguardo che paralizza: uno sguardo minaccioso, freddo, pieno di un’angoscia repressa che trasmette terrore anche senza toccare. È il tipo di individuo che può spezzare una persona senza mai alzare una mano, solo con l’insinuazione, con la pressione mentale, con il terrore dell’ignoto.
L’elenco delle sue azioni è raccapricciante: rapimenti, imprigionamenti, abusi, assalti, insabbiamenti. Ha rinchiuso bambini, mentito alla comunità, nascosto cadaveri, costruito ambienti illegali pieni di trappole, minacciato e perseguitato chiunque tentasse di smascherarlo. Ma ciò che rende questi crimini ancora più inquietanti è il contesto emotivo in cui sono avvolti. Theodore non agisce per sadismo puro, ma per disperazione. Nella sua mente distorta, ogni crimine è un sacrificio necessario, ogni trappola è una difesa, ogni bugia è una protezione. Il mondo è nemico, la verità è troppo dolorosa, e lui è l’unico in grado di controllare la situazione.



















Leave a Reply