La Saga di Paperon de’ Paperoni è un viaggio epico che esplora la vita e le avventure di Paperone, il miliardario più ricco e determinato del mondo Disney. Con una trama avvincente che attraversa epoche e continenti, questa saga racconta la storia del giovane Paperone e dei suoi fantastici viaggi, dalle sue origini umili fino alla costruzione del suo impero.
Leggi tutto: Zio Paperone – La Storia Completa della Saga di Don RosaDai segreti dei cavalieri Templari alle battaglie epiche con i rivali, passando per i tesori nascosti e le scoperte mozzafiato, Don Rosa ci regala un’avventura imperdibile. Scopriremo come Paperone ha accumulato la sua immensa fortuna, le sfide che ha affrontato e le lezioni di vita che ha imparato lungo il cammino.
La Storia di Paperon De’ Paperoni
Dopo l’era d’oro segnata dalle gesta eroiche di Malcolm de’ Paperoni, il Clan de’ Paperoni è precipitato in un lento declino. Il maestoso Castello de’ Paperoni, situato sul Colle Fosco nella brughiera scozzese, è rimasto deserto per secoli, dal 1675, quando un temibile mastino cominciò a seminare il terrore tra gli abitanti del circondario, costringendo i de’ Paperoni a una fuga precipitada. Da allora, i terreni sono stati abusivamente occupati dai Whiskerville, che hanno allevato il bestiame sulle terre dei de’ Paperoni, sfruttando una leggenda creata dai loro antenati per usurpare il territorio. Forti della paura che hanno trasmesso di generazione in generazione, i Whiskerville riescono a cacciare ancora una volta Fergus de’ Paperoni e il giovane Paperone, ultimo erede del Clan.
Sotto il peso delle critiche del fratello Jake e del figlio, Fergus decide di incoraggiare il piccolo Paperone regalandogli un kit da lustrascarpe. Gli offre così la sua prima lezione di vita: nel mondo ci sono sempre individui che si considerano più astuti degli altri e agiscono di conseguenza. È essenziale tenere sempre gli occhi aperti e essere sia i più scaltri che i più resilienti. Infatti, dopo aver lucidato diverse paia di scarpe, Paperone si ritrova con una moneta da dieci centesimi americani, la futura Numero Uno, che non ha alcun valore a Glasgow, e si rende conto di essere stato ingannato.
Come viene rivelato in seguito, Amelia, la fattucchiera che ammalia, giunge dal futuro con l’intento di rubare il fatidico decino, che diverrà in seguito il catalizzatore della volontà di Paperone: riesce nel suo intento, ma si rende conto che se priva Paperone dell’inizio della propria fortuna toglierà ogni valore anche al portafortuna, perciò è costretta a restituirgliela a sua insaputa.
Da qui Paperone si rimbocca le maniche e inizia una folgorante carriera: prima migliora il suo lavoro di lustrascarpe, quindi inizia a vendere legname, poi torba e quindi ritorna al Castello de’ Paperoni, dove, attaccato dai Whiskervilles, vi si rifugia.
Con l’intento di rilanciare il declinante Clan de’ Paperoni, Paperone decide di recarsi dallo zio Angus “Mani Buche” per aiutarlo nella sua attività di trasportatore di legname. La sua prima missione è quella di riprendere possesso delle terre familiari, da tempo occupate dai Whiskerville. Per farlo, Paperone elabora un astuto piano: riempie una delle armature del castello con torba, la incendia per simulare la presenza di un fantasma, e guida il suo cavallo in una corsa spettrale, mettendo in fuga gli intrusi.
Paperone si imbarca come mozzo su una nave da bestiame diretta a New Orleans nel 1880, portando con sé la dentiera d’oro e l’orologio da taschino del bisnonno, inconsapevole delle grandi sfide e delle avventure che lo attendono.
Due anni dopo i fatti precedenti, Paperone si trova lungo il Mississippi, nei pressi di Louisville, Kentucky, durante i festeggiamenti del centenario della città, che attirano giocatori d’azzardo e bari da tutto il mondo. Lo zio Manibuche sfida Porcello Suinello per il diritto di recuperare la leggendaria barca Drennan Whyte, affondata trent’anni prima con 100.000 dollari in oro a bordo. Manibuche vince la partita, ma Suinello non si arrende e inizia una nuova gara. Paperone e l’inventore Cacciavite affrontano Capitan Bassotto e i suoi figli in una corsa adrenalinica verso il tesoro. Nonostante Paperone e Angus raggiungano per primi il luogo del tesoro, Suinello sperona la barca di Angus, costringendolo a sbarcare in un punto sbagliato. I figli di Capitan Bassotto tradiscono Suinello, gettandolo nel fango del Mississippi, mentre Angus, divertito dall’ammutinamento, finisce in un pozzo di metallo.
La lotta per il possesso della cassaforte tra Paperone e la famiglia di Capitan Bassotto culmina in una sconfitta per i rivali, che vengono arrestati. Due anni dopo, Paperone trasporta lingotti d’oro sul suo battello, il Ciccio Dollaro, attirando nuovamente l’attenzione dei Bassotti, che causano l’affondamento della nave. Paperone è costretto a ripartire come fuochista della Palla di Cannone, mentre lo zio Angus, ora arricchito, si dedica alla scrittura di romanzi d’appendice.
Durante un viaggio in treno verso il West, Paperone incontra un esploratore con le mitiche uova quadrate. Il treno viene assalito dai banditi Jesse e Frank James, ma Paperone riesce a metterli in fuga, finendo però fuori dal treno. Esplora i dintorni e trova Murdo McKenzie, che accetta di aiutarlo se domerà Acciaccatutti, un cavallo selvaggio. Paperone riesce nell’impresa e attraversa le praterie del Montana. Dopo che il cavallo viene rubato, Paperone entra nelle Terre Maledette e incontra Theodore Roosevelt, che lo ispira. Paperone recupera il cavallo e consiglia a Roosevelt di intraprendere la carriera politica.
Successivamente, Paperone si imbarca sul veliero Cutty Sark per vendere tori in Indonesia. Dopo vari imprevisti, tra cui un’avventura nella giungla e l’eruzione del Krakatoa, riesce a vendere i tori con un ottimo profitto. Tuttavia, perde gran parte della sua ricchezza a causa di multe per infrazioni stradali, una novità all’epoca.
Nel 1883, dopo un anno trascorso con McKenzie, Paperone si trasferisce a Butte, Montana, dove sacrifica la dentiera d’oro di Hug lo Schiumatore per finanziare le sue prime ricerche minerarie sul rame. In questa fase, incontra Howard Rockerduck, il padre di John, suo futuro rivale. Rockerduck senior gli insegna i segreti dell’industria mineraria e l’importanza del duro lavoro per costruirsi una fortuna. Paperone scopre quindi l’opportunità di acquisire la più grande miniera di rame della regione, l’Anaconda di Marcus Daly. Nonostante la concorrenza, Paperone riesce a ottenere la concessione e decide di rivenderla per 10.000 dollari a Daly stesso, rispondendo a un telegramma dalla Scozia che lo richiama a casa a causa di gravi problemi economici.
La famiglia de’ Paperoni rischia di perdere il Castello de’ Paperoni a causa dei debiti con l’erario. Paperone torna a casa con un assegno di 10.000 dollari da Marcus Daly per saldare i debiti e salvare il castello. Tuttavia, Argus Whiskervilles e il cugino Fenton, sceriffo della contea, sono già arrivati per sloggiare la famiglia. Argus sfida Paperone a duello per distrarlo e permettere a Fenton di rubare l’assegno.
Durante il duello, Paperone sembra perdente fino a quando il fantasma di Quaquarone gli consegna una spada magica, che gli permette di vincere. Un fulmine colpisce la spada e fa cadere Paperone nel fossato, apparentemente morto. Paperone si trova davanti ai suoi avi, che consultano il Libro dei de’ Paperoni e scoprono che Paperone avrebbe vinto senza l’interferenza di Quaquarone. Decidono quindi di dargli una seconda opportunità.
Paperone, senza ricordare l’accaduto, si libera dall’armatura e ritorna al Castello come un’apparizione spettrale. Recupera l’assegno e lo lascia al padre, che paga le tasse in tempo. Paperone tiene a bada i Whiskervilles con la sua spada e, con l’apparizione dei suoi antenati, mette in fuga i malfattori. Il castello è salvo e la famiglia può guardare al futuro con speranza, mentre un arcobaleno appare dopo la tempesta.
Nel 1886, Paperone arriva nel Transvaal, Sudafrica, in cerca di oro. Nei pressi di Kimberley, soccorre un boero legato al dorso di un bufalo, che si fa passare per un imprigionato mentre in realtà è stato legato dai minatori per i suoi furti. Paperone accetta di guidarlo verso Johannesburg. Durante la notte, Paperone si risveglia senza cavallo e viveri perché il boero lo ha abbandonato. Arrabbiato, doma un leone e lo monta per entrare in città. Ritrova il suo carro e la pistola nel baule dei ricordi e affronta il boero al saloon. Dopo averlo ricoperto di pece e piume e trascinato in galera, Paperone avverte il boero, Cuordipietra Famedoro, che non avrà successo se continua così. Famedoro promette di farsi strada e diventare grande.
Nei tre anni successivi, Paperone cerca invano oro in Africa e poi ritorna in America con i fratelli Dalton catturati. Successivamente, si dirige in Australia, dove incontra lo sciamano Jabiro Kapirgi, in cerca della caverna del sogno. Paperone decide di aiutarlo. Lo sciamano utilizza un flauto e incantesimi per aprire una voragine nel deserto che conduce a delle caverne. Nella prima caverna, Paperone e Jabiro trovano il sogno di Bindagbindag, che dura da ventimila anni. Dopo che Jabiro legge il sogno, trovano un opale che viene rubato. Paperone recupera l’opale e lo restituisce alla caverna, considerandolo una reliquia sacra. Guardando attraverso il cristallo di Jabiro, Paperone vede un’aurora boreale, che lo ispira a tornare in America, nello Yukon.
Nel 1896, Paperone, a bordo della Croce del Sud partita da Perth, arriva in Alaska senza un soldo e si rivolge a Soapy Slick, un faccendiere disonesto e usuraio. Paperone contrae con lui il suo primo e unico debito per acquistare attrezzi da scavo e si dirige verso Dawson.
Inizia a scavare in un luogo inesplorato, tornando periodicamente in città per saldare il debito con Slick e registrare la sua concessione mineraria. Slick, tuttavia, riesce a rapirlo e lo incatena alle ciminiere del suo locale-nave, umiliandolo leggendo le lettere dei genitori di Paperone: una dalla madre, che esprime dispiacere per non poter aiutare la famiglia con le spese del castello, e una dal padre, che annuncia il decesso della madre.
Al culmine della rabbia, Paperone a mani nude distrugge la chiatta di Slick, trascina l’imbroglione alla polizia e lo fa arrestare. Ritornato alla sua concessione, Paperone si trova a difendersi dagli attacchi dei ladri e degli abusivi. Durante uno di questi attacchi, trova casualmente la leggendaria Pepita Uovo d’Anatra, che segna l’inizio della sua strada verso la ricchezza.
La pepita viene rubata da Doretta Doremì, che viene costretta a lavorare per Paperone per un mese. Durante questo periodo, Doretta subisce molte difficoltà e tentò di rubare nuovamente la pepita, ma viene salvata da Paperone. Alla fine, i due si separarono con un accordo, ma il vero bene prezioso per Paperone si rivelò essere un ciuffo di capelli di Doretta, simbolo di un ricordo personale e affettuoso.
Paperone torna a Dawson per riparare la sua trivella e scopre che la città è in crisi a causa della scarsità di cibo e del panico causato dall’arrivo del colonnello Steele. Falsamente accusato di crimini da cittadini disonesti e da Doretta, lotta per proteggere la sua concessione. Viene salvato da Olaf Erickson, un lappone. Giunto a Dawson, trova la città in fiamme e, mentre cerca di salvare Doretta, viene colpito e perde conoscenza. Al risveglio, scopre che le accuse erano false grazie a Casey Coot e che la concessione è salva. Doretta gli invia una lettera d’amore, ma Paperone decide di non leggerla, preferendo rimanere nell’incertezza riguardo ai suoi sentimenti. La lettera rimane sulla neve, simbolo di incomprensione e rimpianto.
Dopo due anni nello Yukon, Paperone si trasferisce in Canada per quattro anni e avvia diverse attività commerciali. Nel 1902, ritorna a MacDuich, Scozia, dove viene accolto con ostilità nonostante il suo elegante abito, e indossa per la prima volta la sua iconica palandrana. Dopo aver visitato la madre al cimitero e fatto un bagno tra le sue monete, decide di restare a MacDuich. Incontra il giovane Piva, che lo guida ai Giochi delle Highlands. Le scarse prestazioni di Paperone nelle competizioni lo spingono a tornare negli Stati Uniti, dove possiede un terreno acquistato da Casey Coot. Dopo aver salutato il padre, che si rifiuta di partire, Paperone affida la manutenzione del castello a Piva e si prepara a lasciare MacDuich con le sorelle Matilda e Ortensia, diretto verso Paperopoli. All’alba, abbandonano il castello, mentre i fantasmi di Fergus e della moglie Piumina si ricompongono insieme.
Nel 1902, Paperone arriva a Calisota con le sorelle Matilda e Ortensia, dirigendosi verso la Collina Ammazzamuli, dove sorge il Forte Paperopoli, una struttura fatiscente attualmente sede delle Giovani Marmotte, il corpo eco-militare fondato da Clinton Coot.
Durante la sua permanenza, Paperone fa la conoscenza della famiglia Humperdink Duck, composta da Elvira Coot e dai figli Quackmore, Dafne ed Eider, i genitori rispettivamente di Paperino e Della, Gastone e Paperoga. Dopo aver preso possesso del Forte, Paperone e le sorelle si imbarcano su una zattera e risalgono il fiume Tulebug con otto barili di denaro. Tuttavia, incontrano Capitan Bassotto e i suoi figli, che, riconosciuto Paperone, decidono di dirigersi verso Forte Paperopoli. Una volta arrivati, scoprono i barili pieni di dollari e, dopo aver sopraffatto i de’ Paperoni, si trovano di fronte all’intervento della marina, guidata da Theodore Roosevelt. Sei mesi dopo, sulla Collina Ammazzamotori, sorge il deposito delle monete, il primo importante edificio nell’industrializzazione di Paperopoli, che fino a quel momento era un agglomerato rurale prevalentemente agricolo.
Nel 1904 accetta di cedere una montagna agli USA solo se Theodore Roosevelt lo avesse aiutato a trovare un tesoro nascosto. Nonostante le difficoltà, l’affare va a buon fine, ma Paperone, svenuto al momento di negoziare il prezzo, lascia che le sue sorelle scelgano il prototipo del Teddy Bear. Scoprendo poi il valore storico del peluche, Paperone lo vende per due milioni di dollari, trasformando l’errore in un grande guadagno.
Nel 1902, Paperone, accompagnato dalle sorelle Matilda e Ortensia, ritorna in Africa, deciso a fare nuovi affari. Inizia a ingannare gli indigeni, comprando ettari di terreno in cambio di misere paccottiglie. Tuttavia, quando cerca di imbrogliare la tribù guidata dallo stregone Matumbo, viene umiliato e cacciato. Per vendicarsi, Paperone fa assalire il villaggio da un gruppo di loschi figuri che lo mettono a ferro e fuoco. Successivamente, si traveste, con un aspetto simile a quello di Paperino. Inganna Matumbo vendendogli le terre sotto falsa identità. Lo stregone, accorgendosi troppo tardi della truffa, gli lancia una maledizione.
Quando Paperone torna al suo accampamento, scopre che le sorelle lo hanno abbandonato a causa della sua disonestà. Dominato dal rimorso, cerca di riconciliarsi con loro, ma deve affrontare Gongoro, uno zombie inviato da Matumbo per perseguitarlo. Gongoro ha un feticcio con un ago che può rimpicciolire Paperone, ma Paperone inganna lo zombie semplicemente mostrando le sue basette e indossando gli occhiali, confondendolo.
All’arrivo in stazione, Paperone scopre che le sorelle sono già partite. Distratto da una nuova opportunità di affari, decide di rimandare il ritorno e inizia una lunga serie di viaggi intorno al mondo. Durante queste avventure, viene occasionalmente seguito da Gongoro e scopre che i suoi bagni nel denaro gli hanno conferito l’abilità di nuotare tra le monete, ma lo hanno anche reso più duro, arcigno e solitario.
Nel 1930, Paperone fa finalmente ritorno a Paperopoli, accolto trionfalmente dai cittadini, ma con grande fastidio. È meno entusiasta di rivedere i parenti, che dopo anni di assenza si presentano senza preavviso. Scacciati i parenti, solo un calcio del nipote Paperino, figlio di Ortensia, e la solitudine del Deposito riescono a fargli cambiare idea, solo per fermarsi davanti alla classifica dei più ricchi della Terra, dove il suo nome è in cima. Nulla sembra più importante di questo traguardo.
Un tempo, Paperone aveva tutto, ma ora possiede solo il denaro e ciò che il denaro può comprare.
1947. Da 17 anni Paperone vive isolato, nessuno dei suoi parenti lo ha più visto da allora. Il magnate, ormai inacidito dagli anni di solitudine e privo di energia, inviata al suo villino di Monte Orso i nipoti Paperino, Qui, Quo e Qua per conoscerli. Mentre il multilmilardario fa visitare il deposito al parentame per dimostrare che contiene veramente tre ettari cubici di denaro compare la Banda Bassotti capeggiata da Nonno Bassotto (l’ormai invecchiato Capitan Bassotto) che blocca i paperi in uno stanzino per rubare il denaro. I nipotini riescono a risvegliare lo spirito battagliero del vecchio papero che, con i suoi vecchi attrezzi, li fa uscire dalla prigione e riesce a catturare la banda di furfanti. Ispirato dalle parole dei pronipoti, Paperone capisce che non si è troppo vecchi fino a quando si ama il proprio lavoro e si vive perseguendo i propri sogni. Finalmente ricuciti i rapporti con i suoi discendenti, il clan De’Paperoni è nuovamente ricostituito, pronto a vivere nuove strabilianti avventure.
Venuto a conoscenza che una sua slitta persa tra i ghiacci a Dawson nel 1899 presto scivolerà a valle verso lo Yukon, Paperone e i nipotini partono per recuperare il tesoro che essa contiene, osteggiati dall’ormai anziano Sapy Silk che intende scoprire quale valore contiene. In realtà, la slitta ospita gli attrezzi da cercatore d’oro di Paperone, di grande valore affettivo.
Grazie ai nipotini, Paperone scopre di avere in un album dei ricordi la mappa per la famosa miniera perduta dell’olandese: la famiglia dei paperi riesce a ritrovarla ma viene intercettata da un losco figuro che li abbandona dopo avere trafugato una cassa di oro. Paperone, con la sua solita arguzia, riesce a incollargli le mani alla cassa impedendogli di fuggire e recuperando il maltolto.
Paperone e i nipoti partono per trovare il tesoro dei Templari nel castello dei De’ Paperoni in Scozia. Lì ritrovano Matilda, la sorella di Paperone, che lo accusa di aver abbandonato la famiglia per avidità. Matilda viene rapita da Monsieur Molay e Monsieur Maurice Materasso, membri dei Templari moderni. Dopo aver risolto vari enigmi, Paperone e i nipoti trovano il tesoro, ma Molay, che appartiene al più ambizioso Priorato di Sion, cerca di impedirlo. Paperino interviene e Molay viene neutralizzato. Matilda rimprovera Paperone per essersi lasciato consumare dall’avidità, mentre Paperone ammette che il denaro è diventato solo un simbolo di successo, non più di avventura e ideali. Solo la famiglia gli ha ricordato il valore dell’avventura. Matilda rivela che il padre di Paperone approvava il suo desiderio di avventura e aveva scritto una lettera che non aveva mai potuto spedire.
Nell’ultima scena, Paperone riflette sul vero significato della ricchezza:
«Sai, non l’ho mai detto a Paperino o a nessun altro, ma in un certo senso sapevo di essere sempre stato ricco… e lo sarò finché vivrò la mia vita come ho sempre scelto di fare… finché potrò fare quello che amo fare, di quando in quando… e finché, di quando in quando, riceverò una lettera da casa!»