Marco Loguercio, imprenditore e advisor, racconta il suo percorso nel mondo del web, iniziato negli anni ’90. All’epoca, Marco ha avuto l’opportunità di scrivere le prime pagine di un “libro bianco” lavorando con i motori di ricerca disponibili prima dell’avvento di Google, come AltaVista, Yahoo, e Virgilio. L’evoluzione naturale lo ha poi portato a specializzarsi in ambito e-commerce e analisi delle performance.
Inizialmente giornalista sportivo, Marco ha scoperto il potenziale del web per ampliare il suo pubblico e ha deciso di dedicarsi completamente al digitale, trasferendosi a Milano per lavorare con grandi agenzie digitali. Nel 2002 ha fondato un’agenzia di search marketing che ha venduto dieci anni dopo, per poi lanciare Find, un’agenzia focalizzata su performance e data intelligence.
La passione per l’analisi deriva anche dall’esperienza sportiva di Marco come atleta di mountain bike, dove il miglioramento è strettamente legato alla misurazione di parametri specifici. Questo approccio lo ha portato a sfruttare le potenzialità dei dati anche nel marketing online, analizzando i comportamenti degli utenti per ottimizzare le strategie di business delle aziende.
Importanza delle metriche e degli indicatori di performance
Marco sottolinea come sia fondamentale selezionare pochi indicatori di performance, utili e influenzabili. Un errore comune è misurare troppi dati, rendendo difficile distinguere quelli davvero utili. Un esempio citato è la visibilità sui motori di ricerca, che dipende da fattori esterni come gli aggiornamenti di Google. Invece, metriche come le azioni degli utenti sul sito sono più controllabili e permettono di prendere decisioni concrete.
Approccio differenziato per settori diversi
Nel campo dell’e-commerce, Marco suggerisce di monitorare il tasso di clic sui risultati di ricerca utilizzando strumenti come Search Console. Intervenendo su titoli e descrizioni si può migliorare la visibilità e le visite al sito. È anche importante monitorare il comportamento degli utenti sui vari canali di acquisizione (come social e paid search), adattando le strategie in base al percorso di conversione e al valore percepito del brand.
Focus sui dati per decisioni strategiche
Per il successo di un sito e-commerce, Marco sottolinea l’importanza di scegliere indicatori basati su azioni e conversioni misurabili. È necessario valutare anche come il brand è percepito dai potenziali clienti, intervenendo in fase di pre-acquisto con messaggi chiari e coerenti con i valori aziendali.
Per i siti editoriali, invece, l’obiettivo principale è trattenere i visitatori e generare introiti attraverso la pubblicità. In questo caso, metriche come il numero di pagine visualizzate per visita e il tempo trascorso sul sito diventano fondamentali per monetizzare le visite.
Strumenti e metodologie per l’analisi dei dati
Find utilizza un osservatorio interno, nato nel 2004, che si basa su tre pilastri:
- Interviste agli utenti per comprendere il loro comportamento e le preferenze.
- Strumenti di terze parti come SimilarWeb e SEMrush per analizzare i percorsi di navigazione e le parole chiave.
- Dati di prima parte del cliente, come le interazioni con il customer service e i percorsi di navigazione sul sito.
Questi strumenti consentono di comprendere il comportamento degli utenti, identificare le parole chiave rilevanti e ottimizzare i contenuti per incrementare le conversioni. Marco evidenzia che un’analisi basata solo su strumenti di suggerimento di parole chiave rischia di portare a risultati fuorvianti, mentre un approccio integrato permette di ottenere una visione più completa e strategica.
Il discorso si concentra sull’importanza di una strategia SEO ben pianificata, sui rischi di scegliere parole chiave errate e sull’utilizzo delle metriche per valutare l’efficacia dei contenuti e delle performance del sito. Qui di seguito i punti principali organizzati per argomenti:
Pianificazione e importanza delle parole chiave
L’intervistato sottolinea l’importanza di selezionare con attenzione le parole chiave fin dall’inizio. L’errore nel definire queste parole potrebbe comportare una perdita di tempo e di risorse, oltre a generare traffico non qualificato. Un errore comune è quello di non considerare termini che, seppur non intuitivi, vengono utilizzati dagli utenti (esempio: “conto della zucca” per Conto Arancio di ING).
Adattamento dei contenuti in base ai dati
L’intervistato spiega che i dati delle ricerche possono far emergere l’utilizzo di parole chiave non previste, come nell’aneddoto di Conto Arancio. Qui, l’azienda ha adattato il contenuto delle pagine utilizzando termini più riconoscibili per gli utenti, come “conto della zucca”, per facilitare l’indicizzazione e l’attrazione di traffico qualificato. Un esempio simile viene fatto con il termine “ciabatta” al posto di “presa multipla”, dimostrando come a volte la scelta del lessico sia fondamentale per intercettare il pubblico corretto.
Valutazione delle metriche e degli intenti degli utenti
Il bounce rate viene analizzato in dettaglio. Non sempre un alto tasso di abbandono è un segnale negativo: bisogna considerare l’intento dell’utente. Se una persona trova rapidamente l’informazione che cerca e lascia il sito, la visita potrebbe comunque essere stata utile. Al contrario, un bounce rate di pochi secondi può indicare un problema nel contenuto o nella UX del sito.
La rilevanza dei backlink e delle menzioni
L’importanza dei backlink viene contestualizzata. In settori meno competitivi, non è sempre necessario un approccio approfondito. Tuttavia, nei settori ad alta competizione, la qualità dei link e delle menzioni è essenziale. Anche se, come sottolinea l’oratore, non sempre i link di alta qualità garantiscono un miglioramento nei risultati di ricerca.
Performance del sito e impatto sul business
Le performance del sito, come la velocità di caricamento, devono essere valutate considerando i costi-benefici. Se un sito è lento, è giustificato investire per migliorarne le performance solo se questo impatta significativamente sul business. La decisione deve basarsi sul contesto competitivo e sulle risorse disponibili.
User experience e SEO
L’oratore evidenzia come un’esperienza utente positiva si traduca spesso in una buona indicizzazione. Un sito ben organizzato, con contenuti facilmente accessibili, non solo migliora l’esperienza dell’utente ma facilita anche l’indicizzazione da parte dei motori di ricerca.
Analisi della concorrenza
L’analisi dei competitor va oltre il semplice confronto di visibilità o ranking. Un’elevata visibilità non si traduce necessariamente in un maggiore fatturato. È fondamentale ottimizzare le conversioni con il traffico esistente prima di puntare a incrementare le visite.
Rilevanza del CTR e delle parole chiave
Infine, viene sottolineato come un basso click-through rate (CTR) su una parola chiave possa indicare due problemi: o la keyword non è rilevante per il sito, o il contenuto deve essere rivisto per attrarre meglio l’utente. In entrambi i casi, è necessario un monitoraggio e un’ottimizzazione costante.
Definire il valore del prodotto e la salute del business
L’intervista inizia con un approfondimento sul ruolo del publisher, che deve saper trasformare un contenuto non in semplice pubblicità ma in una soluzione percepita come utile per l’utente. L’obiettivo finale è la salute del business: per raggiungerlo, è essenziale analizzare metriche come click-through rate, bounce rate e conversion rate. Queste aiutano a comprendere se il contenuto risponde alle esigenze dell’utente nel momento giusto, adattando di conseguenza il messaggio e il tipo di call-to-action (CTA). A volte, è più appropriato invitare l’utente a iscriversi a una newsletter per costruire una relazione, piuttosto che puntare immediatamente alla vendita.
Nel contesto dei social media, l’intervistato sottolinea come alcune metriche siano fuorvianti. Prendere come riferimento principale like, commenti e condivisioni può portare a valutazioni errate. Ad esempio, i comportamenti offline non sono sempre misurabili online: un utente potrebbe salvare un post per poi recarsi in negozio, senza lasciare traccia digitale. È importante quindi adottare un approccio olistico, cercando di integrare i dati online e offline, per comprendere meglio il percorso del cliente e valorizzare azioni apparentemente invisibili.
Ottimizzare l’investimento pubblicitario
Passando al tema degli annunci a pagamento, come Google Ads, viene evidenziata l’importanza di considerare il valore del cliente nel lungo termine, noto come “lifetime value” (LTV). Spesso le aziende si concentrano sul costo di acquisizione della prima vendita, ma è necessario ampliare la prospettiva per calcolare quanto un cliente acquisito potrebbe generare in termini di fatturato in un arco di tre anni. Questo approccio permette di stabilire con più precisione quanto investire nella pubblicità, evitando di escludere potenziali clienti solo perché i costi di acquisizione sembrano inizialmente troppo elevati.
Il ruolo cruciale dei dati e l’importanza della curiosità
L’intervistato racconta un esempio pratico di come l’analisi dei dati abbia portato un brand a lanciare una nuova linea di prodotto: notando che molti utenti cercavano “pigiami” sul sito, nonostante l’azienda non li producesse, è stato proposto al brand di introdurli nel catalogo. Questo tipo di insight, derivato dall’analisi del comportamento dei visitatori e delle loro ricerche, ha portato a un ampliamento del business e a un incremento delle vendite. Il messaggio è chiaro: non limitarsi alla superficie dei dati, ma scavare a fondo per scoprire opportunità nascoste.
Conclusioni e consigli finali
L’intervista si conclude con un invito a essere curiosi e a sfruttare i dati in modo proattivo. Solo così è possibile individuare nuove opportunità e sviluppare strategie realmente efficaci. L’analisi dei dati non deve essere un’attività passiva, ma uno strumento per costruire relazioni durature con i clienti, anticipando i loro bisogni e rispondendo con soluzioni mirate. In conclusione, Marco Loguercio consiglia alle aziende di partire dalla monetizzazione come obiettivo principale e di lavorare a ritroso per definire le metriche e le strategie più efficaci. Avere una comprensione profonda del comportamento degli utenti e del contesto di mercato è fondamentale per raggiungere il successo online.