Cos’è la Qualità per Google? Come sopravvivere agli aggiornamenti degli algoritmi
SEO Guide SEO, Interviste SEODurante la live tra Ilario Gobbi e Gianni Puglisi, consulente SEO, è stato affrontato il concetto di qualità secondo Google e l’evoluzione degli algoritmi di ricerca. La discussione si è focalizzata su diversi temi centrali, evidenziando come il concetto di qualità influenzi direttamente la visibilità online e il posizionamento sui motori di ricerca.
Leggi tutto: Cos’è la Qualità per Google? Come sopravvivere agli aggiornamenti degli algoritmiGianni Puglisi è un un consulente di marketing con un approccio a 360 gradi, il cui obiettivo è aiutare le aziende a ottenere una visibilità online efficace. La sua esperienza include lo sviluppo di siti web e la gestione di campagne SEO e ADS, con un focus particolare sulla creazione di strategie che portino risultati concreti, come vendite e contatti.
La Qualità secondo Google
La qualità, secondo Google, è un concetto complesso e non immediatamente interpretabile come farebbe un essere umano. Puglisi ha spiegato che, per Google, la qualità si traduce in una combinazione di fattori tecnici e di contenuto, come la velocità del sito, l’usabilità, e l’autorevolezza delle informazioni. Un sito deve essere rapido, facile da usare, e fornire contenuti che rispondano efficacemente alle query degli utenti.
Usabilità e Velocità del Sito
Uno degli aspetti fondamentali della qualità è l’usabilità del sito. Puglisi ha sottolineato l’importanza di avere un sito veloce, che si carichi rapidamente e sia facile da navigare, specialmente per gli e-commerce. Ha menzionato l’importanza di investire in server potenti e strumenti di caching per migliorare le performance, poiché un sito lento può compromettere l’esperienza dell’utente e, di conseguenza, il posizionamento su Google.
Contenuti e Autorevolezza
Un altro punto cruciale è la qualità dei contenuti, che deve essere alta per poter competere nel lungo termine. Google premia i siti che offrono informazioni autorevoli e ben strutturate, con un focus particolare sull’E-A-T (Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness). Puglisi ha sottolineato che l’autorevolezza di un sito non si costruisce dall’oggi al domani, ma richiede un lavoro costante di produzione di contenuti di alta qualità.
Penalizzazioni e Algoritmi di Google
Puglisi ha discusso come gli aggiornamenti di Google possano influenzare negativamente i siti, specialmente quelli che non riescono a comunicare chiaramente il loro valore o che sono sovraccarichi di pubblicità. Ha fatto l’esempio di siti di affiliazione che, non offrendo un reale valore aggiunto, sono stati penalizzati. Ha evidenziato l’importanza di capire le cause specifiche di eventuali penalizzazioni per poterle correggere.
Differenze tra Tipologie di Siti
La discussione si è poi spostata su come i fattori di qualità possano variare a seconda del tipo di sito, che si tratti di un blog, di un e-commerce o di un sito istituzionale. Ogni tipologia di sito ha esigenze diverse e richiede strategie SEO personalizzate. Puglisi ha evidenziato l’importanza di adattare le strategie SEO alla finalità del sito, come l’utilizzo di keyword transazionali per gli e-commerce.
Competizione con Grandi Player e Strategie Alternative
Un tema delicato trattato è stato quello della competizione con grandi player come Amazon. Puglisi ha suggerito che, in questi casi, potrebbe essere più efficiente investire in pubblicità piuttosto che puntare solo sulla SEO. Tuttavia, ha ribadito che una solida base SEO è comunque indispensabile per qualsiasi strategia digitale.
Evoluzione degli Algoritmi di Google
Puglisi ha spiegato come gli algoritmi di Google siano in continua evoluzione, cercando di migliorare la qualità dei risultati di ricerca. Tuttavia, questa evoluzione non è priva di errori e spesso richiede correzioni da parte di Google stesso. Ha osservato che, sebbene Google stia migliorando nel fornire risultati pertinenti, la qualità della ricerca può sembrare in calo rispetto al passato.
Impatto degli Update su Piccoli Editori
Riguardo all’ultimo update di Google, Puglisi ha espresso dubbi sull’impatto positivo per i piccoli editori, sottolineando che i cambiamenti nelle SERP (pagine dei risultati di ricerca) si manifestano solo dopo un certo periodo. Ha notato che alcuni siti di news hanno visto un leggero recupero, ma ha anche evidenziato l’importanza di rimuovere contenuti di bassa qualità e migliorare le pagine esistenti per mantenere una buona posizione.
Puglisi ha ribadito che, per avere successo online, è fondamentale mantenere alta la qualità del sito, sia a livello tecnico che di contenuti. L’evoluzione degli algoritmi di Google rende necessario un costante aggiornamento e un’analisi approfondita delle performance del sito per evitare penalizzazioni e massimizzare la visibilità.
Redirect e rivalutazione da parte di Google
Gianni Puglisi ha raccontato di aver trasferito un intero blog su un nuovo dominio, eseguendo un redirect 301, e ha osservato come i contenuti abbiano iniziato a posizionarsi molto meglio. Sul vecchio dominio, che non godeva di grande autorevolezza, quei contenuti sembravano ignorati da Google. Puglisi ha spiegato che non si trattava necessariamente di una sandbox, ma sicuramente il sito non veniva considerato. Una volta trasferiti i contenuti su un sito di un’agenzia di viaggi, questi hanno guadagnato posizioni significative. Ha trovato interessante come il cambio di brand abbia avuto un impatto così positivo, anche se ha precisato che non si può garantire che questo approccio funzioni sempre.
Ha poi condiviso un’altra esperienza in corso, riguardante un sito di affiliazione. Si trattava di un sito tipico, con circa 200 articoli che presentavano prodotti linkati ad Amazon. Secondo Puglisi, molti di questi siti sono stati penalizzati, perché creati esclusivamente per monetizzare tramite Amazon. Con il proprietario del sito, ha deciso di trasformarlo in un vero e proprio e-commerce. Il proprietario ha avviato il processo tramite il suo commercialista, e insieme hanno convertito i prodotti, sostituendo i link di Amazon con la vendita diretta sul sito, semplificando la struttura, integrando WooCommerce e migliorando i contenuti. Hanno applicato le migliori pratiche SEO, ottimizzando metadati, immagini, intestazioni e sitemap, anche se questi aspetti non erano già messi male. Puglisi ha osservato che la trasformazione da sito di affiliazione a e-commerce sta già mostrando segnali positivi in termini di posizionamento, sebbene sia ancora troppo presto per giudicare i risultati definitivi in termini di vendite.
Parlando del futuro delle SERP e dell’impatto dell’intelligenza artificiale, Puglisi ha detto di credere che la qualità dei contenuti resterà fondamentale, anche se il modo in cui Google gestirà le risposte potrebbe cambiare. Ha fatto un esempio, citando la ricerca “come cucinare il pollo alla brace”: oggi Google potrebbe mostrare un video o una ricetta sintetica, e se un articolo non approfondisce bene l’argomento, potrebbe non posizionarsi bene. Puglisi ritiene che sia necessario continuare a concentrarsi sui fondamentali del ranking, prestando però maggiore attenzione alla precisione e alla chiarezza delle risposte fornite.
Per quanto riguarda i consigli pratici su come migliorare l’E-A-T (Esperienza, Autorevolezza, Affidabilità) di un sito web, Puglisi ha sottolineato l’importanza di un’analisi caso per caso. Ogni sito ha le sue caratteristiche e difficoltà, quindi è essenziale capire se è già percepito come un brand riconosciuto e lavorare sulla sua identità. Ha suggerito di considerare attività come pubblicità, presenza sulle mappe, link building e altro ancora. Puglisi ha anche evidenziato l’importanza di una struttura ben organizzata, in grado di coprire tutti gli aspetti del settore di riferimento.
Analisi della concorrenza
Se un sito non raggiunge i risultati desiderati, Puglisi ha consigliato di analizzare la competizione e capire cosa fanno meglio i concorrenti. Ha ribadito che l’autorevolezza e la qualità dei contenuti sono sempre determinanti. Riguardo agli aggiornamenti degli algoritmi di Google, Puglisi ha detto che, se si seguono le regole e si mantiene un sito di alta qualità, si dovrebbe essere in grado di superare gli update senza problemi. Anzi, in alcuni casi, si potrebbe persino migliorare il posizionamento se i competitor vengono penalizzati.
Attenzione alla focalizzazione
Puglisi ha concordato con l’idea che i siti focalizzati su un argomento specifico potrebbero avere un vantaggio rispetto ai generalisti, a meno che non si tratti di brand consolidati con risorse sufficienti per coprire una vasta gamma di temi. I siti generalisti, specialmente se non sono brand forti, potrebbero incontrare più difficoltà in futuro.
Ha anche aggiunto di aver visto casi di penalizzazioni derivanti dagli aggiornamenti degli algoritmi di Google, ma ha sottolineato che è sempre difficile stabilire con certezza la causa. Ha detto che è necessario fare un’analisi accurata dei cambiamenti e verificare se c’è stato un calo in coincidenza con un update.
Gianni Puglisi ha raccontato che, in un caso in cui ha notato un calo nelle prestazioni di un sito, è stato evidente che questo fosse dovuto a un aggiornamento di Google. Ha spiegato che, una volta accertato questo, è necessario analizzare a fondo la situazione per capire come risollevare il sito.
Contenuti obsoleti e qualità per Google
Puglisi ha poi discusso della gestione di news obsolete o di contenuti informativi non più rilevanti. Ha condiviso l’esperienza di un progetto in cui, per un brand importante, è stata presa la decisione di spostare tutte le news obsolete in un sottodominio, come “archivio.nomesisito.com”, eseguendo un redirect 301. Questo approccio ha permesso di alleggerire il sito principale, che ospitava oltre 500.000 news, molte delle quali di poche parole e con pochissime visite. Puglisi ha spiegato che Google richiedeva molto tempo per la scansione del sito a causa della sua complessità, ma dopo aver reso il sito più leggero e veloce, sono stati osservati miglioramenti significativi. Ha precisato, tuttavia, che questa strategia deve essere valutata caso per caso, considerando i costi e i benefici, poiché non è garantito che funzioni sempre.
Rispondenza all’intento di ricerca
Alla domanda su best practice per facilitare la scansione dei contenuti di qualità da parte di Google, Puglisi ha suggerito di assicurarsi che ogni pagina abbia un intento di ricerca preciso. Se ci sono doppioni, è necessario gestirli con tag canonical o redirect 301. Ha sottolineato l’importanza della struttura interna del sito, raccomandando che le pagine cruciali non siano troppo distanti dalla homepage e che il sito sia ben organizzato e veloce. Puglisi ha anche evidenziato che, per i siti più vecchi, la gestione di categorie e tag può diventare caotica, ma la chiave è sempre velocità e una buona struttura.
Parlando del delicato equilibrio tra scrivere per Google e scrivere per gli utenti, Puglisi ha osservato che, nel 2024, con l’evoluzione dell’intelligenza artificiale, non c’è molta differenza tra le due cose. Ha spiegato che il focus deve essere sulla fornitura di risposte precise, autorevoli e complete alle query degli utenti. Mentre in passato si enfatizzava la ripetizione delle parole chiave, oggi è più importante la qualità del contenuto, che deve soddisfare sia gli utenti che i motori di ricerca.
Per quanto riguarda la qualità di un sito, Puglisi ha detto di basarsi su una visione complessiva, considerando l’autorevolezza del sito, la presenza di pagine legali come la privacy policy, e la trasparenza su chi gestisce il sito. Ha spiegato che, per valutare le prestazioni, preferisce utilizzare strumenti che analizzano il tempo di caricamento degli elementi del sito, come Pingdom e GTmetrix, piuttosto che concentrarsi esclusivamente su metriche come il PageSpeed. Puglisi ha evidenziato l’importanza di un sito che si carica rapidamente e offre una buona esperienza utente, anche su connessioni lente.
Infine, Puglisi ha dato alcuni consigli per chi si approccia ai business online. Ha ribadito l’importanza di puntare direttamente all’obiettivo, che sia la vendita o l’acquisizione di lead, e di migliorare le pagine chiave del sito, supportandole con contenuti correlati. Ha suggerito di utilizzare l’intelligenza artificiale in modo strategico per ridurre i costi, ma ha sottolineato che la qualità dei contenuti deve rimanere alta. Puglisi ha anche spiegato che un contenuto ben strutturato, con sezioni come FAQ, immagini e paragrafi ben organizzati, aiuta a soddisfare le esigenze degli utenti.
Come cambia il concetto di qualità per Google?
In conclusione, Puglisi ha osservato che la qualità dei siti web è un concetto in continua evoluzione, influenzato dagli aggiornamenti di Google. Ha esortato a mantenere un sito che rispetti le regole e che punti sulla qualità e sulla serietà, evitando trucchi obsoleti. Puglisi ha concluso sottolineando che, nel business online, è fondamentale affrontare e gestire bene gli aggiornamenti di Google, con un’attenzione particolare alla qualità e alla costruzione di un brand solido.