Google Gemini per la SEO: vantaggi, svantaggi e scenari futuri
SEO IA, Seo copywritingBen ritrovati su questi lidi!
Che l’intelligenza artificiale avrà d’ora in avanti un peso sempre più preponderante nella nostra ricerca di informazioni e occasioni di acquisto in rete non è un mistero. Bing integrato con ChatGPT ne è un buon esempio. D’altronde, chi vorrebbe rinunciare a un amico virtuale che fa al posto tuo il tedioso lavoro di ricerca informazioni?
Dopo lo stratosferico successo di ChatGPT, Google si è vista costretta a consolidare pubblicamente la propria posizione di leader anche in fatto di tecnologie IA per la realizzazione di testi e ha rilasciato (di recente anche in lingua italiana) Google Bard. Già da 7 anni comunque Google si definisce un’azienda AI First, e questa manovra serviva soprattutto a rendere l’idea al pubblico (e alla Borsa) che Alphabet non è seconda in quello che, dopo l’esplosione di ChatGPT, sembrava agli occhi del pubblico generalista un trend lanciato da OpenAI.
Generalmente viene considerato un omologo di ChatGPT, ma questo significa sminuire i suoi meriti. Google Gemini è un vero e proprio assistente di ricerca concepito non solo per rispondere a richieste di informazioni, ma anche per spingere gli utenti a scoprire nuovi modi per svolgere ricerche di cui non sono a conoscenza.
E, tra queste applicazioni innovative, ve ne sono anche di quelle che possono portare dei benefici a chi si occupa di SEO?
Cos’è Google Gemini e a cosa serve?
Google Gemini è un chatbot AI generativo potenziato da LaMDA che riesce a produrre testi in modo autonomo per rispondere alle esigenze degli utenti. Sfruttando reti neurali profonde, acquisisce informazioni da varie fonti dell’ecosistema Google, permettendogli di creare testi di qualità facilmente comprensibili, rispondendo alle esigenze informative degli utilizzatori.
Google Gemini è stato inizialmente introdotto in una fase beta chiamata Google Bard Test, sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito nel mese di maggio del 2023. Successivamente, nel mese di luglio dello stesso anno, è stata estesa la sua disponibilità ad altre 38 nazioni, giungendo fino in Italia.
Google Gemini riesce a produrre risposte a svariati tipi di richieste di informazioni attraverso, come ChatGPT, domande testuali poste in una chat. Non parliamo semplicemente di definizioni o di risposte a specifiche domande, ma più in generale mostra la capacità di rispondere, per quanto il testo lo permette, a “qualsiasi” richiesta di informazioni sulla base delle conoscenze in possesso di Google.
Si può scegliere tra tre bozze di risultati quelli più consoni alle proprie esigenze (o perlomeno quelli con informazioni esatte, rispetto agli errori che possono comunque essere presenti).
Inoltre le funzionalità sono in continuo sviluppo: caricare immagini, porre comandi vocali, sono soltanto alcune delle feature che lo renderanno progressivamente più alla portata di tutti.
Puoi vedere quindi che, in base al tipo di domanda posta, alle fonti a disposizione, alla lingua con cui si iscrive, Google Gemini è capace di offrire diversi tipi di contenuti come:
- funzioni matematiche
- codice di programmazione
- scrittura di testi di diverso tipo (dalle mail alle poesie)
- riscrittura e riassunti di testi
- di aziende
- biografie di personaggi
- elenchi di prodotti con relative caratteristiche
- mail di contatto
- immagini
e persino completando il tutto con call to action (che esortano ad esempio a contattare una data azienda se si cercano determinati prodotti!)
In pratica, da quanto ho visto, Google Gemini riesce a rispondere tendenzialmente a ogni richiesta di informazioni che:
- non coinvolga una valutazione di condizioni mediche
- non riguardi un soggetto per il quale possiede poche fonti (es. una persona il cui ruolo nella società non è attestato da abbastanza fonti, al contrario di una celebrità)
Tuttavia, dobbiamo fare attenzione alla correttezza delle informazioni restituite, che è tutt’altro che scontata, specie riguardo ad argomenti di nicchia.
Google Gemini per la SEO: le funzionalità SEO
Google Gemini è integrato con il web e può fare riferimento a dati provenienti “dall’ecosistema Google”. Non ho capito con precisioni quali siano tali fonti: sospetto che abbiano un peso preponderante quelle delle mercato USA, che poi vengono tradotte nella lingua dell’utilizzatore del chatbot. O forse questa è soltanto una delle modalità con cui lavora.
Ricerca di informazioni
Google Gemini costituisce un assistente alla scrittura che ci aiuta a raccogliere informazioni e a imbastire strutture di testi in men che non si dica, oltre che a trovare nuovi spunti di argomenti di cui trattare.
Keyword research
Google Gemini può essere utilizzato per ricercare parole chiave pertinenti al tuo pubblico di destinazione e con un buon volume di ricerca. Questo può aiutarti a identificare le keyword che puoi scegliere come target nei tuoi contenuti per migliorare il tuo posizionamento SEO.
Spunti per piano editoriale
Google Gemini può fornirci spunti per argomenti da trattare nel nostro blog, oltre a suggerimenti su come esplorare ciascun tema.
Analisi dei siti web
Google Gemini è in grado di fornire informazioni sullo stato di ottimizzazione SEO del sito web, sulle parole chiave più rilevanti e sugli ambiti di miglioramento che può intraprendere.
Ricerca di competitor
Google Gemini può fornire suggerimenti su siti posizionati per le parole chiave rilevanti per un dato sito. Ho molti dubbi sulla correttezza delle informazioni riportate, ma credo possa essere utile per avere un’idea dell’impressione superficiale che Google ha di un sito web.
Nel caso in esempio, trae l’impressione corretta che esso sia finalizzato all’ambito “copywriting”.
Riassunti
Google Gemini può fornire un riassunto di massima degli argomenti trattati da un sito web. Può essere utile per creare una presentazione di un portale senza doverlo analizzare manualmente.
Google Gemini per la SEO: gli svantaggi
Google Bard condivide con il collega di OpenAi alcuni svantaggi derivanti dal suo utilizzo massivo senza una supervisione umana.
Come detto, sulla esattezza delle informazioni riportate non si può mettere sempre la mano sul fuoco. Per cui, occorre verificare la plausibilità delle risposte riportare, per non rischiare di scrivere strafalcioni e fare disinformazione.
Google Gemini andrebbe visto non come un sostituto alla scrittura, ma come un assistente nello svolgimento di operazioni time-consuming od oltre le nostre capacità, da integrare poi con un intervento umano per arricchire il risultato.
Pensaci un attimo. Se questo chatbot è in grado di produrre in pochi secondi un testo esaustivo su un argomento di nozione comune, che bisogno hanno gli utenti di leggerlo nel tuo sito anziché direttamente attraverso Bard?
Ed è questo lo scenario della SEO che ci attende: una serp popolata da risposte automatiche fornite da chatbot AI di questo genere nel quale soltanto i siti web che riescono a offrire risposte più approfondite o specifiche o esaustive di quelle alla portata dalle intelligenze artificiali, hanno qualche chance di ottenere traffico organico per convertire.
Google Gemini e la SEO: quali scenari
Da quando lavoro con la SEO non ricordo di avere visto scenari che abbiano completamente cancellato un fenomeno (persino le directory esistono ancora!), ma una mutazione costante del panorama web che ha portato alla luce nuove funzionalità e con esse nuove modalità di ricerca di prodotti e servizi.
L’IA generativa sicuramente punterà sempre di più a fornire risposte esaustive agli utenti direttamente in serp, per fare risparmiare loro il tempo di cercarle all’interno dei siti.
Anche se Google afferma che si impegnerà a mandare traffico di valore ai siti web, penso che il termine cruciale si appunto “qualità”, giacché la “quantità” di visite sarà inesorabilmente destinata a calare.
Nessuno visita un sito web per mantenere alta l’autostima o le vendite del proprietario, ma soltanto se è costretto oppure se ha convenienza nel cercare al suo interno determinate informazioni. Se la search autogenerativa riuscirà a rispondere alle più comuni domande in tempo reale, non resterà che attrarre i visitatori con altri mezzi, quali:
- risposte più approfondire alle richieste di informazioni
- contenuti visivi più accattivanti
- testi dal punto di vista particolare o con conoscenze personali in grado di attirare l’attenzione fin dalle anteprime in serp
Questi sono alcuni spunti che mi vengono in mente per sfruttare le funzionalità di Google Gemini in ottica SEO. Scrivi nei commenti i tuoi pensieri a riguardo!
penso che i blogger troveranno il modo di indicizzare alcuni contenuti ed escludere dall’indicizzazione altri dai bot di google e delle AI in modo che gli utenti atterrino su un blog e continuino la lettura o chele AI non forniscano una risposta finita ma solo link ai blog che piu probabilmente hanno la risposta
Grazie per il commento!