L’Impatto dell’IA su SEO e Blog Marketing
SEO IA, Interviste SEOLa live inizia con un’introduzione di Ilario Gobbi, che accoglie l’ospite Benedetto Motisi, esperto di SEO e giornalista. Motisi introduce il suo background, spiegando come lavori nel settore SEO dal 2009-2010 e sottolineando le numerose trasformazioni avvenute sia a livello professionale che di scenario.
Leggi tutto: L’Impatto dell’IA su SEO e Blog MarketingSi discute subito del ruolo dell’intelligenza artificiale, con Motisi che utilizza l’immagine di un programmatore che scherzosamente avvisa che l’IA sta arrivando per “rubare il lavoro”. Tuttavia, secondo lui, l’impatto sarà graduale e visibile solo nei prossimi 3-5 anni. La conversazione si sposta quindi sulle diverse visioni riguardo all’IA: alcuni esperti la vedono come una minaccia per il mercato del lavoro, mentre altri credono che possa rappresentare un’opportunità per migliorare la velocità e la qualità delle operazioni, specialmente per chi è in grado di padroneggiare questi strumenti.
Come l’IA impatterà su SEO e blog marketing?
Ilario Gobbi introduce il tema dell’evoluzione del web marketing e della SEO, prevedendo che il consulente SEO debba orientarsi verso un ruolo più strategico e meno operativo. Gobbi suggerisce che il futuro della SEO risieda nella gestione della presenza del brand su diverse piattaforme, dall’ottimizzazione per YouTube e TikTok, fino all’uso di PR digitali e strategie di brand building. Secondo lui, la SEO dovrebbe quindi diventare un’attività di ottimizzazione del brand piuttosto che esclusivamente dei motori di ricerca.
Motisi concorda con l’idea, affermando che il termine “SEO” potrebbe persino diventare obsoleto, poiché il focus sarà sull’ottimizzazione generale per portare traffico da diversi canali di ricerca, non solo Google. Sottolinea come le opportunità offerte dall’IA potrebbero aprire nuove strade, ad esempio nell’ottimizzazione dei contenuti su piattaforme come Spotify o Amazon.
Entrambi i partecipanti concordano sull’importanza del brand e dell’autenticità per emergere in un web sempre più popolato da contenuti automatizzati. L’unico modo per distinguersi sarà offrire qualcosa di unico e autentico, che rappresenti il valore e il punto di vista del brand stesso, piuttosto che concentrarsi esclusivamente sulla produzione di contenuti standardizzati e facilmente replicabili.
Benedetto Motisi sottolinea l’importanza dell‘autorevolezza di un sito web nel contesto attuale, soprattutto se si considera la produzione di contenuti tramite intelligenza artificiale. Motisi porta un esempio per spiegare il fenomeno: se un contenuto simile viene pubblicato su un sito autorevole (sito A) e su uno meno autorevole (sito B), il primo tende a posizionarsi meglio. Questo accade non solo per la qualità del contenuto, ma perché il contesto del sito autorevole conferisce un valore aggiunto al contenuto stesso. Paragona questa situazione a un’opera d’arte: se un artista noto come Maurizio Cattelan fa un gesto banale come dipingere due segni sul muro, l’azione viene considerata arte e assume valore per via del prestigio dell’artista.
Questa dinamica, secondo Motisi, potrebbe portare i siti autorevoli ad aumentare ulteriormente la loro visibilità. Se un sito ha già lavorato bene sul brand in passato, può ora automatizzare la creazione di contenuti con l’IA e mantenere comunque un alto livello di fiducia agli occhi di Google. Questo è un vantaggio competitivo significativo, perché permette di aumentare la quantità di contenuti generati, riservando il tempo risparmiato per attività più strategiche, come l’identificazione di nuove aree di nicchia in cui costruire autorevolezza.
Ilario Gobbi osserva come l‘automazione con l’IA possa liberare tempo per il consulente SEO, consentendo di focalizzarsi su attività di alto valore strategico. Tuttavia, sottolinea che la competenza umana rimane essenziale per analisi approfondite, come l’ottimizzazione dell’architettura dei link interni o delle categorie del sito. L’IA può suggerire miglioramenti, ma è la conoscenza umana che può fare la differenza nel prendere decisioni strategiche.
Motisi espande il discorso sui vantaggi dell’IA nello scraping dei dati e nell’analisi competitiva delle SERP. Tuttavia, avverte che il valore aggiunto di un consulente SEO risiede ancora nell’input umano e nella direzione strategica: affidarsi esclusivamente a un processo automatizzato senza un’analisi preliminare porta a risultati incerti e poco mirati.
Motisi spiega come, in agenzia, si tenda a non utilizzare un unico strumento di intelligenza artificiale, bensì una combinazione di diversi strumenti, ciascuno con specifiche funzionalità. Viene enfatizzata l’importanza di addestrare modelli di IA su dati specifici di ogni campagna o cliente, utilizzando toni di voce personalizzati. Questo approccio differenzia il risultato dai contenuti generici prodotti con prompt semplici e permette di creare contenuti che rispondono meglio alle esigenze specifiche del brand e del pubblico di riferimento.
Flusso di lavoro personalizzato con intelligenza artificiale
Benedetto spiega come non si limiti a utilizzare ChatGPT standard, ma sviluppa GPT customizzati per specifici progetti, implementando strategie che vanno oltre la semplice generazione automatica di testi. Questo approccio permette di avere maggiore controllo sui risultati e di adattare i contenuti alle esigenze specifiche del cliente. Un esempio pratico di questo flusso prevede di:
- Creare un GPT personalizzato che risponda alle esigenze specifiche del progetto, come un’analisi dettagliata di nicchie particolari.
- Affinare il contenuto con strumenti di livello superiore, come Google Cloud, per garantire una qualità ancora maggiore.
- Utilizzare il contenuto generato per altre applicazioni, ad esempio trasformandolo in video con strumenti come Synthesia o applicandolo in contesti diversi grazie a prompt specifici.
Questo flusso di lavoro dimostra come sia possibile integrare diverse tecnologie AI in un processo coerente e produttivo, risparmiando tempo e migliorando la qualità del prodotto finale.
Strumenti utili per la creazione di contenuti e ottimizzazione SEO
Tra gli strumenti citati, Benedetto mette in evidenza Neuron Writer come un alleato importante per la produzione di contenuti ottimizzati. Questo strumento analizza la SERP e i contenuti già posizionati, permettendo di capire quali elementi devono essere inclusi nel testo per ottenere risultati migliori. In questo modo, si può evitare di fare un’analisi manuale delle SERP, risparmiando tempo prezioso e ottenendo suggerimenti basati su dati reali.
- Neuron Writer: utilizzato come fase finale del processo, permette di generare testi ottimizzati basati su un’analisi dettagliata della concorrenza e delle SERP.
- Custom GPT e modelli personalizzati: questi modelli sono creati specificamente per il progetto, offrendo contenuti che rispondono in maniera più precisa alle esigenze del cliente.
- Strumenti per la generazione video: come Synthesia, utilizzati per trasformare i contenuti scritti in video di alta qualità, ampliando così le possibilità di utilizzo del materiale prodotto.
Il ruolo dell’intelligenza artificiale nella strategia di traffico organico
Quando si discute dell’impatto dei motori di ricerca guidati dall’AI, emerge la preoccupazione su come cambieranno le dinamiche del traffico organico. Benedetto evidenzia come gli snippet e i risultati sempre più ricchi possano ridurre il CTR verso i siti, soprattutto nelle query di tipo informativo. Tuttavia, la vera sfida sarà capire come gli utenti reagiranno a questi cambiamenti e se si abitueranno a utilizzare direttamente le risposte fornite dall’intelligenza artificiale senza cliccare sui risultati tradizionali.
Il problema non risiede tanto nella perdita di quote di mercato di Google, quanto piuttosto nella chiusura del circuito informativo all’interno dello strumento AI. Se le risposte sono estratte e rielaborate direttamente dai contenuti dei siti, senza una chiara attribuzione o senza incentivare il clic verso il sito sorgente, il rischio è che i contenuti automatizzati finiscano per diventare invisibili o per perdere rilevanza.
Come cambieranno le regole del gioco per la SEO
Benedetto sottolinea che, nonostante le possibili evoluzioni nei motori di ricerca, le regole fondamentali della SEO non cambieranno drasticamente. Il vero punto di svolta sarà capire come gli utenti utilizzeranno questi strumenti e se si sposteranno su abitudini di ricerca più vocali o interattive. Google Gemini, ad esempio, potrebbe introdurre una nuova esperienza di ricerca più user-friendly, ma alla fine il lavoro degli specialisti SEO consisterà sempre nell’adattare le strategie alle nuove dinamiche e capire dove investire risorse per ottenere il miglior ritorno.
Impatto sulle ricerche vocali e creazione di contenuti
Un’altra area di discussione riguarda il potenziale aumento delle ricerche vocali, che già negli ultimi anni hanno mostrato una crescita significativa. Gli strumenti AI come ChatGPT stanno introducendo funzioni vocali sempre più sofisticate, e ciò potrebbe portare a un cambiamento nel modo in cui vengono strutturati i contenuti online.
Le query vocali tendono a essere più lunghe e conversazionali, quindi i contenuti dovranno adattarsi a rispondere a domande più complesse e dettagliate. Anche se Google ha già implementato tecniche di matching semantico per interpretare meglio le query vocali, la sfida sarà creare contenuti che rispondano in maniera efficace a queste ricerche, migliorando la visibilità del sito nelle risposte vocali.
Impatto delle sfumature linguistiche e del parlato nei contenuti
Si discute come l’uso di espressioni locali e dialettali possa influire sul posizionamento SEO e sulla comprensione da parte degli algoritmi di ricerca. Viene fatto un esempio concreto con un termine dialettale usato al posto di “macellaio”, e si riflette su come l’intelligenza artificiale (IA) sia in grado di apprendere tali sfumature attraverso le interazioni vocali. Tuttavia, modificare i contenuti usando termini locali non garantisce necessariamente un miglior posizionamento, ma potrebbe diventare un elemento distintivo a livello di branding. L’importanza è legare il linguaggio al tono di voce e all’identità del brand, specialmente in contesti enogastronomici o altre nicchie, per creare un legame più forte con il pubblico locale.
Il valore del blog marketing nella costruzione di una reputazione online
Viene sollevata la questione di come, oggi più che mai, creare contenuti unici sia una sfida. Non si tratta solo di produrre contenuti diversi per evitare duplicazioni, ma di creare risorse di valore con una qualità tale da essere difficili da replicare, come avviene per blog sportivi di nicchia che offrono approfondimenti scritti con uno stile unico. Emerge l’importanza di distinguersi in un panorama saturo, non seguendo necessariamente i trend ma puntando sulla qualità e sull’originalità.
Livellamento dei contenuti e opportunità di emergere
Si riflette sul rischio di un livellamento verso il basso nella qualità dei contenuti a causa della produzione massiva e automatizzata favorita dall’IA. Questo fenomeno potrebbe, però, offrire un’opportunità: con un minimo di creatività e qualità, si può emergere facilmente in un contesto in cui la maggior parte dei contenuti risulta standardizzata e poco originale. L’abilità di sfruttare l’IA per produrre qualcosa di realmente differente potrebbe risultare premiante, ma la sfida per chi lavora nel marketing sarà trovare il modo di far risaltare tali contenuti nella SERP.
L’importanza della strategia e del processo per l’adozione dell’ia
Viene messo in guardia dall’adottare frettolosamente l’IA senza un’adeguata preparazione del contesto aziendale. Non è sufficiente implementare strumenti avanzati in una struttura inefficace: occorre prima avere processi chiari e consolidati su cui innestare l’IA, altrimenti si rischia di sprecare risorse. Utilizzare l’IA non deve essere visto solo come un modo per risparmiare sui costi di produzione, ma come un’opportunità per migliorare e ottimizzare processi esistenti già funzionanti.
Consigli pratici per l’uso dell’IA nel blog marketing
Il suggerimento finale è di approcciare l’IA come uno strumento utile per amplificare ciò che già funziona, piuttosto che per sostituire completamente le competenze umane. Chi ha già costruito una buona base di brand e autorevolezza può sfruttare l’IA per delegare compiti ripetitivi, mentre chi è in ritardo potrebbe usarla per recuperare terreno e colmare il gap. In ogni caso, il punto centrale è non delegare tutto alla tecnologia, ma integrarla in modo intelligente in una strategia ben pianificata, evitando errori dovuti all’approccio superficiale.
IA, SEO e Blog Marketing – In conclusione
L’intelligenza artificiale, se utilizzata correttamente, rappresenta un’opportunità per velocizzare molti processi e migliorare la qualità dei contenuti prodotti, ma la vera differenza sarà sempre data dall’elemento umano, che deve saper interpretare i dati e prendere decisioni strategiche.
La conversazione si chiude con una nota di ottimismo: l’IA può rappresentare un’opportunità per chi è disposto a sfruttarla al meglio, ma non è una bacchetta magica. Il suo impatto dipenderà dalla preparazione e dall’adattabilità di chi la utilizza. Chi ha lavorato bene sul brand negli anni precedenti sarà avvantaggiato e potrà sfruttare appieno le potenzialità dell’automazione, mentre chi è rimasto indietro dovrà fare un passo in avanti per non perdere competitività.