Le Migliori Strategie SEO Low Budget
SEO Guide SEO, Interviste SEOGiulio Stella, consulente SEO di marketing online, ha iniziato la discussione salutando Ilario Gobbi e rispondendo alla domanda su di sé e sulle sue attività. Ha spiegato di occuparsi principalmente di SEO, focalizzandosi su attività B2B che mirano a generare lead mensili. Con oltre dieci anni di esperienza, ha lavorato in Australia, Londra e attualmente in Italia da cinque anni. Oltre alla SEO, gestisce anche altre attività di marketing online, tra cui campagne su Google Ads e Facebook, con un focus predominante sul traffico organico proveniente dai motori di ricerca.
Leggi tutto: Le Migliori Strategie SEO Low BudgetStrategie SEO low budget – In breve:
- Prime azioni per aziende con budget limitato
Concentrarsi sull’ottimizzazione on-site: migliorare la struttura del sito, velocità di caricamento, e user experience. Analizzare il mercato per scegliere keyword long-tail con bassa competizione. - Bilanciare SEO tecnica e contenuti con poche risorse
Prioritizzare interventi tecnici fondamentali (ad esempio, correggere errori di crawling) e creare contenuti mirati che rispondano ad intenti specifici. - Efficacia della SEO locale e come iniziarla
Ottimizzare Google My Business, raccogliere recensioni autentiche, e produrre contenuti iper-locali come guide o approfondimenti di zona. - Strumenti economici indispensabili per la SEO
Utilizzare Google Search Console, Google Analytics, Ubersuggest, Screaming Frog (versione gratuita), e strumenti per keyword come AnswerThePublic. - Scelta delle keyword
Focalizzarsi su keyword long-tail e analizzare i trend di ricerca con strumenti gratuiti. Cercare opportunità da forum, Reddit o gruppi social. - Strategia di link building low-cost
Creare contenuti di valore che attirino backlink naturalmente, collaborare con blogger locali o settoriali, e sfruttare link interni strategici. - Tipi di contenuti per ROI massimo
Creare guide, tutorial e risorse evergreen che rispondano a esigenze specifiche. I contenuti visivi, come infografiche, aumentano le condivisioni. - Digital PR in una strategia economica
Puntare su contenuti unici da condividere con media locali e settoriali. Proporre collaborazioni a costo zero in cambio di visibilità reciproca. - Esempi di successi SEO low-budget
Startup o piccole aziende locali che sfruttano Google My Business, contenuti mirati e PR locali per scalare posizioni senza grandi budget. - Errori comuni da evitare
Trascurare la SEO tecnica, competere su keyword troppo difficili, e creare contenuti non allineati agli intenti di ricerca.
Le migliori strategie SEO con budget limitato
Ilario ha chiesto a Giulio di descrivere le differenze che ha notato tra l’Italia e gli altri paesi nella promozione online. Giulio ha risposto che le differenze sono significative, evidenziando come il marketing online sia molto più sviluppato nei paesi anglosassoni. Ha sottolineato che all’estero è più facile implementare pratiche come la link building, dove si possono ottenere link pubblicando contenuti di valore e contattando giornalisti. In Italia, invece, ha spiegato che è più complicato, a causa della cultura e della struttura del mercato, dove spesso gli editori richiedono un budget se la notizia non è ritenuta interessante.
Giulio ha affermato che in generale ci sono maggiori opportunità per le attività di SEO e promozione online all’estero, senza la necessità di un investimento di budget sproporzionato. In Italia, al contrario, per dimensioni di mercato e modalità operative, è più comune richiedere un budget significativo per portare a termine strategie realistiche. Ha notato come, anche quando lavorava a Londra in un mercato competitivo, fosse possibile ottenere link da testate importanti semplicemente producendo contenuti di qualità, mentre in Italia la SEO è meno sviluppata e c’è un approccio più giornalistico agli articoli online.
L’intervento si è poi spostato sulle opportunità di SEO per brand di diverse dimensioni, discutendo se esistano limiti nell’applicazione di strategie efficaci con un budget ristretto. Giulio ha affermato che la situazione dipende sempre dal mercato e dalla nicchia in cui si opera. Ha ribadito l’importanza della SEO come metodo accessibile per dare visibilità ai siti e generare traffico, sottolineando che, sebbene l’assenza di budget richieda un maggiore investimento di tempo, è comunque possibile ottenere risultati attraverso ottimizzazioni basiche.
Ha suggerito l’uso di strumenti gratuiti o a basso costo per analizzare le parole chiave e ottimizzare la homepage del sito. Ha anche consigliato, per chi opera su una SERP nazionale, di considerare il targeting locale, che può presentare meno competizione. Ilario ha quindi chiesto quale potesse essere un errore comune per un brand operante su scala nazionale. Giulio ha risposto che un errore sarebbe quello di puntare su parole chiave troppo competitive, che, sebbene possano apparire attraenti per i volumi di ricerca, richiedono anche un impegno di tempo e risorse considerevole per ottenere un posizionamento efficace sui motori di ricerca.
Giulio Stella ha proseguito la sua spiegazione sottolineando che non è garantito il posizionamento per una determinata parola chiave, e per questo motivo, preferisce iniziare con strategie locali. Ha suggerito che man mano che un brand cresce e inizia a generare traffico e lead, si possa considerare l’allocazione di budget per puntare su parole chiave più competitive a livello nazionale.
Ilario ha chiesto quale consiglio darebbe a un brand che, nonostante un budget limitato, desidera aumentare la propria visibilità sui motori di ricerca. Giulio ha risposto che il primo passo dovrebbe essere un’analisi dettagliata del sito, utilizzando strumenti, anche gratuiti, come Screaming Frog, che permette di analizzare fino a 500 URL. Ha anche menzionato che spesso si possono ottenere prove gratuite di strumenti come SEMrush contattando il loro servizio clienti. Questa analisi iniziale permette di identificare e correggere eventuali errori.
Ha proseguito suggerendo di ottimizzare la homepage del sito, curando i contenuti e i tag, e di assegnare a ogni pagina una specifica parola chiave e un intento di ricerca. Giulio ha anche evidenziato l’importanza di contenuti locali e di un approccio che sta guadagnando attenzione in Italia: la parasite SEO. Ha spiegato che utilizzare piattaforme come Quora e Reddit può portare traffico di qualità e migliorare il posizionamento, poiché questi siti hanno un’ottima autorità.
Ilario ha condiviso di essersi documentato su questo argomento e ha menzionato alcune polemiche riguardanti possibili ripercussioni di queste strategie da parte di Google. Giulio ha ribadito l’efficacia delle piattaforme come Quora e Reddit, dove il contenuto è generato dagli utenti e ha una buona autorità, il che facilita il posizionamento. Ha citato un esempio personale di un amico tatuatore a Zurigo, il quale ha ottenuto un posizionamento in prima pagina su Quora grazie a una risposta a una domanda semplice sul miglior tatuatore in città.
Hanno poi discusso dell’approccio user-oriented che i motori di ricerca stanno adottando. Giulio ha spiegato che l’accordo tra Google e Reddit ha reso i contenuti di Reddit più visibili nelle SERP, ma ha anche menzionato l’importanza di altri fattori SEO. Ha chiarito che i link provenienti da queste piattaforme sono “nofollow”, il che significa che non trasmettono autorità SEO direttamente, ma il valore di questi siti risiede nella loro autorevolezza e nella freschezza del contenuto. Infine, ha sottolineato che il contenuto generato dagli utenti crea una prova sociale, influenzando le decisioni degli utenti e aumentando la credibilità del brand.
Giulio Stella ha continuato il suo discorso sulla potenza della riprova sociale, sottolineando come le persone tendano a fidarsi delle opinioni di altri utenti piuttosto che delle dichiarazioni di un brand. Ha osservato che quando un utente cerca frasi come “miglior tatuatore a Zurigo” e trova più risposte che indicano lo stesso professionista, questo crea una valida prova sociale. Ha anche fatto notare che, per query che richiedono una valutazione o un giudizio, come “miglior servizio in una località”, un sito web aziendale potrebbe non essere la risposta più utile. Le piattaforme come Quora e Reddit, dove gli utenti condividono feedback e raccomandazioni, possono fornire informazioni più credibili per gli utenti.
Ilario ha chiesto se queste strategie dovrebbero essere implementate anche in Italia o se si applicano principalmente all’estero. Giulio ha affermato di consigliare queste pratiche a tutti i suoi clienti, poiché permettono di creare menzioni online del brand legate ai prodotti o servizi offerti. Ha sottolineato l’importanza di investire tempo su queste piattaforme, specialmente per i brand con budget limitati.
La discussione si è spostata sull’allocazione del tempo tra attività SEO on-page, come l’ottimizzazione tecnica e la creazione di contenuti. Giulio ha affermato che la divisione del tempo dovrebbe essere valutata caso per caso, in base a vari fattori: le parole chiave da targetizzare, il tempo che l’imprenditore è disposto a investire prima di vedere risultati, il budget a disposizione e la competitività delle parole chiave. Ha espresso il suo apprezzamento per la creazione di contenuti, evidenziando come oggi sia più accessibile, grazie anche a strumenti di intelligenza artificiale e a dispositivi semplici come i telefoni. Ha suggerito che le aziende dovrebbero prioritizzare le attività in base al tempo che possono permettersi di aspettare prima di vedere contatti e risultati.
Ilario ha poi chiesto quali strumenti consigliare per un brand con budget contenuto. Giulio ha risposto menzionando vari strumenti gratuiti, come Google Search Console e Google Analytics, insieme a opzioni a pagamento come ChatGPT Plus, che considera un investimento eccellente per la creazione di contenuti. Ha anche suggerito Canva per la grafica, e ha menzionato Google Ads come un ottimo strumento per generare termini di ricerca che possono nutrire il piano editoriale.
Infine, la discussione si è concentrata su come un brand dovrebbe avvicinarsi a una strategia di visibilità locale, soprattutto se ha un budget limitato e ha esperienze negative passate. Giulio ha consigliato di iniziare con attività a costo zero, come l’ottimizzazione della scheda Google My Business, la raccolta di recensioni e l’utilizzo di social media per interagire con la comunità locale. Ha suggerito che il tempo investito nella creazione di contenuti pertinenti e nel coinvolgimento con gli utenti locali possa portare a risultati soddisfacenti senza la necessità di un grande budget iniziale.
Giulio Stella ha delineato una strategia per le attività locali, concentrandosi su tre aspetti fondamentali. In primo luogo, ha evidenziato l’importanza di una scheda Google My Business ben ottimizzata e completa, in modo da favorire l’arrivo di recensioni autentiche. Ha sottolineato che, per un professionista come un elettricista di Corbetta, recensioni da persone come “Paul Jones dall’India” non sarebbero molto credibili. La seconda strategia consiste nel creare pagine specifiche per località, come “Elettricista a Magenta”, per indirizzare il traffico su ricerche locali, anche se queste hanno volumi ridotti. Infine, ha suggerito di utilizzare piattaforme come Quora per rispondere a domande locali e generare interesse, evitando però di apparire come spam.
Ilario ha chiesto se esistono linee guida specifiche per evitare che i brand si comportino in modo millantatorio. Giulio ha risposto che, sebbene lasci spesso ai clienti la gestione delle loro strategie, raccomanda la creazione di video recensioni o casi studio. Questi ultimi, ad esempio, possono mostrare come un intervento di installazione di pannelli solari abbia ridotto i costi energetici di un cliente. Questi casi studio possono poi essere utilizzati per outreach verso magazine locali, aumentando la visibilità del brand.
La conversazione si è poi spostata sull’importanza di stimolare i clienti a lasciare feedback, suggerendo strategie a basso budget. Giulio ha proposto di richiedere recensioni al momento della conclusione di un servizio o tramite campagne di email marketing rivolte a clienti soddisfatti. Ha anche sottolineato l’importanza di integrare feedback ricevuti, come messaggi di ringraziamento su WhatsApp, nella propria landing page, per rendere la testimonianza più naturale e autentica.
Ilario ha menzionato Google Ads, chiedendo come un brand dovrebbe orientarsi tra la promozione a pagamento e le strategie SEO a lungo termine. Giulio ha spiegato che le scelte dovrebbero basarsi su un’attenta valutazione tra tempo e denaro. Consiglia di utilizzare Google Ads anche se si dispone di un budget limitato, suggerendo di creare landing page ottimizzate. Analizzando le categorie per cui Google indica la landing page, si possono realizzare campagne dinamiche mirate a migliorare l’efficacia delle promozioni.
Questa integrazione tra SEO e Google Ads può essere molto vantaggiosa, in quanto le campagne pubblicitarie possono generare dati utili sulle parole chiave e sugli interessi del pubblico, permettendo di ottimizzare ulteriormente il contenuto SEO nel lungo termine.
Giulio Stella ha approfondito il tema della dinamica delle campagne Google Ads, spiegando come la creazione di annunci dinamici possa risultare più efficace rispetto agli annunci standard. Questi ultimi, infatti, attingono direttamente dal contenuto del sito web piuttosto che dalle sole parole chiave, portando a un miglior tasso di clic (CTR), costi per mille impressioni (CPM) inferiori e tassi di conversione più elevati. Utilizzando questa strategia, è possibile anche raccogliere termini di ricerca che possono poi essere sfruttati per generare contenuti, che possono essere presentati non solo come landing page testuali, ma anche come video o infografiche, contribuendo a migliorare la navigazione interna del sito.
Si è poi discusso della keyword research e delle strategie adatte per clienti con budget limitati. Giulio ha affermato che, sebbene lasci libertà di scelta ai clienti, tende a guidarli nella selezione delle parole chiave, presentando pro e contro di diverse opzioni. Propone di confrontare il volume di ricerca delle parole chiave, evidenziando che per parole chiave con una concorrenza elevata ci vorrà più tempo per raggiungere risultati significativi, rispetto a parole con un volume di ricerca minore. Questo approccio aiuta a orientare il cliente verso decisioni che non siano solo legate alla SEO, ma anche agli obiettivi aziendali complessivi.
La conversazione si è poi spostata sulla link building, un argomento di grande rilevanza per chi opera in ambito locale. Giulio ha sottolineato l’importanza di creare contenuti “notiziabili” che possano attirare l’attenzione di piccoli magazine locali o di settori pertinenti. Ha condiviso un metodo per ottenere link da portali esistenti, inclusi Reddit e Medium, oltre ad altri siti come Tumblr e Pinterest, suggerendo di creare micrcontenuti che rimandino al sito web del brand. Questa strategia è utile per aumentare la visibilità del brand e il traffico, anche se i link non sono di tipo “follow”.
Infine, ha accennato a pratiche di link building più tradizionali, come gli scambi di link con blog di settore e la creazione di Private Blog Networks (PBN), pur riconoscendo i rischi associati a quest’ultima tecnica. Per mitigare tali rischi, Giulio ha suggerito di utilizzare hosting diversi e template vari per distinguere i vari siti all’interno di una rete PBN.
Questa serie di strategie evidenzia l’importanza di un approccio creativo e strategico per le aziende locali che operano con budget ristretti, permettendo loro di costruire un’autorità online e attrarre più clienti.
Giulio Stella ha continuato a esplorare strategie efficaci per le aziende locali che desiderano migliorare la loro visibilità online, soprattutto in contesti di budget limitato. Ha messo in evidenza l’importanza dell’hosting e dell’indirizzo IP nel contesto della link building, suggerendo che, pur non essendo il design dei siti web un fattore determinante, un buon inizio può fornire la spinta necessaria per il posizionamento su Google. Ha sottolineato che Google testa continuamente nuovi contenuti, spostandoli tra le posizioni nei risultati di ricerca per valutarne l’efficacia.
Riguardo ai contenuti, Giulio ha identificato i casi studio come particolarmente redditizi. Questi non solo forniscono prove sociali della competenza dell’azienda, ma mostrano anche l’approccio professionale alla realizzazione dei servizi offerti. Altre tipologie di contenuti suggerite includono le domande frequenti (FAQ) e brevi video, facilmente realizzabili grazie alla tecnologia degli smartphone. Questi formati, sebbene richiedano un investimento iniziale, possono risultare accessibili e ad alta resa, specialmente se si utilizzano agenzie che producono video per i social a costi contenuti.
Giulio ha poi toccato il tema delle strategie di Digital PR, consigliando di puntare su microinfluencer locali, in particolare in settori come quello alimentare e della ristorazione. Questi influencer possono generare contenuti visivi che evidenziano i punti di forza di un brand o una nuova apertura, portando visibilità senza richiedere budget enormi.
La questione dei comunicati stampa è stata affrontata con una certa ironia; Giulio ha riconosciuto che, sebbene non siano più letti con grande interesse dal pubblico, possono comunque servire come strumento informativo per alcune aziende. Ha suggerito di utilizzare piattaforme low-cost per la creazione di comunicati stampa, anche se di qualità discutibile, come un modo per iniziare a generare visibilità.
Infine, ha menzionato la partecipazione a eventi locali, sia online che offline, come un modo per farsi conoscere e costruire relazioni. Questo approccio consente di integrare diverse strategie e massimizzare l’efficacia degli sforzi di marketing, anche con risorse limitate. L’idea principale è quella di sfruttare al massimo le risorse disponibili, focalizzandosi su contenuti e relazioni che possano apportare valore reale al brand.
Giulio Stella ha condiviso un esempio concreto di un avvocato penalista che ha ottenuto risultati soddisfacenti nel posizionamento online, nonostante un budget limitato per la link building di 5500 euro al mese. Questo professionista ha puntato su una strategia di ottimizzazione dei contenuti e link, concentrandosi su parole chiave sia locali, come “avvocato penalista Milano”, sia nazionali. L’approccio ha consentito di generare lead e traffico qualificato, posizionandosi in maniera efficace su temi giuridici specifici.
Un aspetto fondamentale della strategia è stata la creazione di un blog dove l’avvocato pubblica articoli su argomenti giuridici di interesse, che non sempre sono direttamente legati alla sua pratica legale. Questi contenuti, sebbene non generino ricerche transazionali immediate, attirano visitatori interessati a temi più nicchiosi, come leggi specifiche e casi di studio. Questo approccio consente di convertire il traffico in clienti attraverso un percorso di marketing mirato, integrato con campagne di remarketing.
Giulio ha sottolineato che, oltre alla creazione di contenuti, è cruciale prestare attenzione all’esperienza dell’utente (UX) nel modo in cui questi contenuti vengono fruibili. Ha ribadito l’importanza di ottimizzare il sito web, evidenziando che trascurare anche le basi dell’ottimizzazione può risultare in opportunità sprecate.
Ha evidenziato due errori comuni che le aziende spesso commettono: ignorare l’ottimizzazione di base e puntare su parole chiave eccessivamente competitive. Questi errori possono rallentare significativamente il progresso nel posizionamento. Invece, è consigliabile mirare a keyword più di nicchia, che possano garantire risultati più rapidi e meno costosi.
Per quanto riguarda i consigli finali, Giulio ha esortato le aziende a intraprendere il percorso SEO, sottolineando che il mercato italiano offre ancora molte opportunità rispetto a mercati più saturi come quello nordico o americano. Ha notato che è possibile ottenere buoni risultati anche senza un brand forte, e che esistono strategie efficaci anche con budget contenuti, come l’acquisto di domini corrispondenti per le parole chiave. Questo suggerisce che la barriera d’ingresso per iniziare a investire nella SEO è ancora relativamente bassa, consentendo a molte aziende di sfruttare queste opportunità di crescita.