Ciao a tutti, appassionati di power scaling, lettori di manga divoratori di anime e maestri del gaming hardcore! Oggi mettiamo sul ring due giganti, due leggende vestite di rosso: Alucard di Hellsing e Dante di Devil May Cry! Preparatevi perché la discussione è accesa, e i pareri sono… beh, vari!
Leggi tutto: Alucard (Hellsing) vs Dante (Devil May Cry): chi vincerebbe?Quanto è forte Alucard?
Allora, chi è Alucard? È il vampiro più potente del mondo (e anche un cacciatore di vampiri, per carità!). Viene da Hellsing, ed è noto per essere un tipo incredibilmente difficile da uccidere. Non è uno che si limita a picchiare duro, oh no, Alucard è un maestro dell’inganno e usa spesso la strategia per vincere i suoi scontri.
Alucard, più che un vampiro, è un intero arsenale di poteri sovrannaturali impacchettato in un’unica creatura. Non si limita a essere immortale: è una specie di forza cosmica con i denti aguzzi e un fucile grosso quanto una bara. La sua abilità più iconica, quella che tutti associano subito al suo nome, è la rigenerazione. Ma non si tratta semplicemente di “guarire in fretta”: Alucard può essere ridotto in una pozza di sangue, decapitato, fatto esplodere, incenerito fino all’ultima molecola, e continuerà comunque a ricomporsi. È come se la morte per lui fosse solo una seccatura temporanea. Questa rigenerazione spropositata è alimentata da tutte le anime che ha divorato nel tempo: parliamo di milioni di esseri umani e mostri, ciascuno trasformato in una specie di “vita extra” che gli consente di tornare ogni volta che viene apparentemente eliminato. Ogni volta che qualcuno gli infligge una ferita letale, Alucard non fa che bruciare una di queste vite per rientrare in gioco.
E non parliamo solo di rigenerazione passiva. Alucard può effettivamente rilasciare queste anime sotto forma di famigli: figure umanoidi, mostri, creature che ha assorbito nel tempo e che può evocare per combattere al suo fianco. Alcuni sono pezzi grossi: c’è Luke Valentine con la sua velocità sovrumana, o Tubalcain Alhambra che lancia carte affilate come rasoi in grado di tagliare anche proiettili all’uranio, impedendo perfino la rigenerazione del bersaglio. Quando Alucard libera tutte le sue anime, la scena sembra l’apertura dei cancelli dell’inferno: un intero esercito lo circonda, con poteri e capacità diverse, che può manovrare come generali di guerra.
Sul piano delle abilità soprannaturali, Alucard è una lista infinita di “sì può fare anche questo”. È intangibile, quindi i colpi lo attraversano. Può trasformarsi in nebbia, ombre, cani neri demoniaci o altre forme spettrali, può controllare e solidificare le ombre stesse, diventare inafferrabile, e muoversi tra i luoghi senza passare per lo spazio che li separa. Si teletrasporta, appare ovunque, legge le menti, le controlla, crea illusioni visive e mentali che possono ingannare anche avversari esperti, ha riflessi potenziati, sensi fuori scala, e — per quanto raramente menzionato — è in grado di influenzare il meteo. La lista continua con la telecinesi, la telepatia e una forma rudimentale di preveggenza a breve termine. È immune ai classici punti deboli dei vampiri, come l’aglio, le croci, la luce del sole, le pallottole d’argento, con forse l’unica eccezione dell’acqua, ma solo in quantità devastanti.
Poi ci sono le sue armi. Le due pistole, Casull e Jackal, non sono semplici sparafuoco: sono cannoni portatili progettati per distruggere non-morti, mutanti e ogni tipo di rigenerazione anomala. I proiettili sono caricati con munizioni anti-carro e — nel caso della Jackal — progettati appositamente per bypassare rigenerazioni sovrannaturali. E se questo non bastasse, Alucard ha anche una pistola sacra, costruita apposta per uccidere esseri immortali. Dettaglio interessante: mentre la sua Casull non riesce a penetrare il cuore rigenerante di Alexander Anderson, Alucard sì, e lo fa a mani nude. Questo dice molto su quanto conti poco l’arma quando il vero mostro è lui.
Ma la vera trasformazione arriva al culmine della serie, con l’assorbimento di Schrödinger. Da quel momento, Alucard acquisisce uno dei poteri più bizzarri e devastanti dell’intero universo anime: la capacità di esistere ovunque e in nessun luogo al tempo stesso. È il concetto di gatto di Schrödinger applicato a un’arma vampirica. Questo significa che Alucard non può più essere ucciso perché non può essere definito come “presente” o “assente” in un luogo specifico. È simultaneamente ovunque e da nessuna parte. Può comparire nei pensieri, nel subconscio, nei sogni o nei piani astrali. Può volontariamente annullare qualsiasi effetto su di lui semplicemente “immaginandosi” in uno stato diverso. Alcuni definiscono questo potere come una forma di onnipresenza; altri preferiscono descriverlo come una volontà quantistica di esistere dove e come vuole. Il punto è che, a partire da questo momento, Alucard non è più semplicemente immortale: è diventato un concetto vivente, una presenza che si muove al di là della logica, della fisica e del tempo.
Mettere giù un essere del genere non richiede solo forza bruta: serve qualcosa che possa colpire oltre la realtà stessa. E anche in quel caso, non è detto che basti.
Debolezze di Alucard? Beh, sembra che l’unica cosa che possa davvero fargli male sia l’armamento sacro. Anche da quelle ferite si rigenera, ma è più doloroso e usa una delle sue vite extra. E, soprattutto, Alucard sembra avere una regola interna: rifiuta di morire per mano di chiunque non sia un umano. Per lui, “solo gli umani possono uccidere i mostri”.
Quanto è forte Dante?

E poi c’è Dante! Il diavolo più potente del mondo (e un cacciatore di demoni, ovviamente!). Dante è incredibilmente forte e veloce, tanto che alcuni dicono che Alucard non possa minimamente stargli dietro su questi aspetti. È noto per vincere i suoi combattimenti con una tale facilità da sembrare che stia solo giocando. Nonostante sia mezzo demone, si aggrappa fortemente alla sua umanità.
Dante non è solo un mezzo demone figo con una spada enorme: è una vera e propria forza della natura. Anche nella sua forma umana, possiede una forza e una velocità che superano di gran lunga quelle di qualunque essere umano — o mostro, per la verità. Può distruggere blocchi di pietra con un colpo solo, affrontare demoni colossali senza battere ciglio e muoversi a velocità tali da sembrare un “bullet timer”, cioè qualcuno in grado di evitare proiettili in movimento come se fossero rallentati. Nei momenti più estremi, riesce a combattere così rapidamente che perfino la pioggia attorno a lui sembra sospesa, congelata a mezz’aria. E se questo non bastasse, quando attiva il Sin Devil Trigger — una delle sue forme più potenti — Dante raggiunge velocità che alcuni descrivono come FTL, ovvero superiori alla velocità della luce. Roba da far impallidire persino Flash.
Dal punto di vista della resistenza, Dante è altrettanto fuori scala. Viene spesso impalato, colpito, sbattuto a destra e a sinistra nei modi più violenti possibili, eppure mantiene sempre quell’aria da “non è successo niente”. I fan di Devil May Cry amano scherzarci sopra, perché davvero: il suo atteggiamento è così rilassato che sembra immune al dolore. Questo grazie a una rigenerazione incredibilmente rapida, che gli permette di curare ferite gravissime in pochissimo tempo. Certo, c’è chi ipotizza che questa abilità possa dipendere in parte dalla sua stamina, e forse non sia abbastanza per rimetterlo insieme se venisse smembrato completamente. Ma il punto resta: in termini di durabilità, Dante è un osso durissimo da rompere. Anzi, è probabile che sia più veloce la sua guarigione che l’occhio umano nel seguirla.
Ma il vero salto di qualità arriva quando Dante si trasforma. Con il Devil Trigger, entra in una forma potenziata che lo rende ancora più veloce, più forte e gli permette addirittura di volare. E poi c’è il Sin Devil Trigger, che è come la versione “super saiyan cosmica” del DT: un potenziamento estremo che porta Dante a livelli di potenza astronomici. In queste forme, è capace di generare devastanti esplosioni di energia e affrontare nemici di livello assolutamente fuori scala.
A tutto questo si aggiunge un arsenale da far invidia a qualsiasi videogiocatore. Dante ha accesso a un’infinità di armi, ciascuna con poteri unici, e una padronanza tecnica che gli consente di passare da una all’altra senza perdere ritmo. Alcune delle sue armi sono talmente cariche di energia magica da risultare devastanti contro esseri sovrannaturali. Le pistole Ebony & Ivory, per esempio, sparano proiettili infiniti infusi di potere demoniaco e Pandora è capace — si dice — di annientare le anime stesse. E Dante non si limita a usare le armi, ma le integra con i suoi stili di combattimento: può creare un clone di sé stesso con Doppelganger, teletrasportarsi con Trickster, oppure assorbire un attacco nemico e restituirlo con forza amplificata grazie a Royalguard.
Un aspetto particolarmente interessante in uno scontro contro Alucard è che Dante dispone anche di armamenti di tipo sacro o basati sulla luce, che sono notoriamente efficaci contro creature demoniache o non-morte. Usa regolarmente Acqua Santa, che potrebbe causare seri danni ad Alucard, e possiede i guanti Beowulf, un’arma devastante infusa di pura luce, probabilmente in grado di superare la rigenerazione del vampiro e infliggergli ferite reali, permanenti.
Infine, Dante è dotato anche di sensi potenziati. Riesce a percepire la forza vitale di chi lo circonda, una dote utilissima in uno scontro dove l’avversario potrebbe sdoppiarsi, nascondersi o manipolare le ombre come fa Alucard. Resta qualche incertezza sulla sua resistenza mentale in forma umana: alcuni dubitano che possa resistere al controllo psichico o alle illusioni, mentre altri ritengono che, proprio grazie alla sua metà demoniaca, sia in grado non solo di resistere, ma addirittura di manipolare a sua volta la mente del nemico.
Insomma, Dante è una vera macchina da guerra. E se consideriamo che combatte come se fosse tutto un gioco, be’, c’è da chiedersi quanto di ciò che mostra sia davvero il suo massimo potenziale.
Lo Scontro: chi vincerebbe tra Alucard e Dante?

Ecco dove le cose si complicano e le opinioni si dividono parecchio tra i fan.
Le statistiche fisiche del cacciatore di demoni sono oggettivamente superiori: Dante si muove a velocità fulmine, combatte a livelli FTL in forma Sin Devil Trigger e sfonda strutture solide senza sforzo. Questo lo rende estremamente difficile da colpire per Alucard, che non ha mai affrontato un avversario con una simile rapidità e forza.
Il suo arsenale è una minaccia reale per un vampiro: tra armi imbevute di luce sacra come Beowulf e l’acqua santa, Dante ha tutto ciò che serve per colpire i punti deboli canonici di Alucard. A questo si aggiunge la possibilità che alcune sue armi — come Pandora — possano colpire sul piano spirituale, andando a intaccare direttamente le anime che alimentano la rigenerazione del vampiro. Se Dante può distruggere anime, può ridurre o esaurire il suo “pool di vite” molto più in fretta del previsto.
C’è poi la questione della scala di potenza: se si accetta che Dante ha tenuto testa a entità di livello universale come Mundus e Urizen, la sua forza bruta potrebbe superare qualsiasi cosa Alucard abbia mai fronteggiato. Nemmeno l’onnipresenza quantistica di fine serie potrebbe bastare contro un potere capace di travolgere interi regni dimensionali.
Dal canto suo, c’è da temere l’asso finale di Alucard, il potere di Schrödinger: una forma di esistenza quantistica che gli consente di essere ovunque e da nessuna parte, esistere solo se è consapevole di sé stesso, e “annullare” qualunque ferita semplicemente non riconoscendola. Con questo potere, diventa intangibile, imprendibile, immortale a livello concettuale. Qualunque tentativo di colpirlo, anche se riuscito, verrebbe annullato dalla sua stessa volontà d’essere. Nemmeno un attacco sacro o dimensionale avrebbe senso, perché non ci sarebbe nessun “lui” lì da colpire.
Anche escludendo Schrödinger, la sua rigenerazione brutale e le vite multiple sono un incubo per chiunque. Essere smembrato, liquefatto, bruciato vivo o impalato non lo ferma: si ricompone da una pozzanghera di sangue. Dante potrebbe abbatterlo mille volte, ma Alucard tornerebbe in piedi ancora e ancora, con milioni di anime a fungere da backup.
Alucard poi combatte sporco, in senso nobile: manipola, illude, inganna. Può evocare un intero esercito di famigli e usare tattiche da incubo per confondere e schiacciare un avversario, anche uno esperto come Dante. Se riesce a coglierlo in un momento vulnerabile o distrarlo con abbastanza illusioni, potrebbe trovare il colpo giusto al momento giusto.
Sul piano della resistenza, Alucard non teme gli attacchi non sacri. Se Dante non usa costantemente Beowulf o l’acqua santa, potrebbe passare ore a combattere senza infliggergli un danno reale. E in uno scontro lungo, il vantaggio va a chi ha la rigenerazione più assurda, cioè Alucard.
Infine, c’è l’elemento psicologico. Alucard ha una sua personale “regola dell’umanità”: spesso si lascia sconfiggere solo da chi considera davvero mostruoso. Se vede in Dante una traccia di umanità troppo forte, potrebbe auto-sabotarsi o accettare la sconfitta, cosa che non accadrebbe se lo ritenesse un demone privo di empatia. Anche questo potrebbe cambiare le sorti del duello.
Chi vincerebbe tra Alucard di Hellsing e Dante di Devil May Cry? Una domanda che incendia forum, video e fandom da anni, e non senza motivo. Entrambi i personaggi sono talmente caricati di poteri, forme potenziate, armi assurde e abilità fuori scala che il confronto rischia di esplodere sotto il peso stesso delle loro rispettive “follie narrative”. Ma se vogliamo davvero provare a rispondere, dobbiamo prima chiarire di quali versioni stiamo parlando.
Se mettiamo sul ring Dante post-DMC5, con accesso al Sin Devil Trigger e ai suoi feat di livello universale (come quando tiene testa a Urizen o combatte contro entità cosmiche come Mundus), parliamo di un personaggio che spezza il tempo, si muove a velocità luce o superiori, spara proiettili infiniti carichi di energia demoniaca, e ha accesso a magie sacre, come i guanti Beowulf o l’acqua santa. Ha combattuto e vinto contro avversari che minacciavano intere dimensioni. Con queste carte in mano, molti sostengono che potrebbe aggirare anche l’immortalità di Alucard, andando a distruggere le anime direttamente, esaurendo la sua riserva interna. Altri pensano che con poteri sacri possa colpire efficacemente, rigenerazione o no.
Ma poi c’è Alucard post-Schrodinger. Una creatura che, una volta assorbito il Gatto Quantistico, diventa un paradosso vivente. È ovunque e in nessun luogo. Esiste solo perché si percepisce esistere. Può “annullare” qualsiasi alterazione alla sua esistenza, ferite comprese, semplicemente non riconoscendole. In pratica, un Dante che lo colpisce anche con un’arma sacra colpirebbe… cosa, esattamente? Un’ombra? Un concetto? Se Alucard non “vuole” essere lì, non lo è. E non si può uccidere ciò che non è presente.
Anche prima di Schrödinger, l’Alucard base è già una brutta gatta da pelare. Può rigenerarsi da una pozza di sangue, ha milioni di vite, un intero esercito evocabile e un arsenale che include armi anti-immortali. Se Dante non usa costantemente attacchi sacri o non trova un modo per colpire direttamente l’anima, Alucard potrebbe resistere per giorni, anni, secoli. È quasi insensibile a tutto ciò che non è sacro o spiritualmente mirato. E combatte con tattiche subdole, illusioni, possessioni mentali e famigli letali.
Alcuni sostengono che potrebbe finire in stallo. Entrambi hanno una resistenza assurda, entrambi potrebbero combattere per giorni interi. In certe versioni dello scontro, Dante non riesce a infliggere un colpo risolutivo; in altre, Alucard non riesce a colpire un Dante troppo veloce, troppo resistente, troppo versatile.
Tutto dipende da quanto ci si spinge con le versioni. Dante a pieno potere, con la Sin Devil Trigger e feats universali, potrebbe effettivamente trovare un modo per sconfiggere anche un Alucard Schrödinger, se si accetta che il suo potere possa colpire piani astrali o anime. Ma se si prende un Alucard con pieno controllo del suo potere quantistico, c’è il rischio che Dante non possa nemmeno interagire con lui, venendo ignorato come se fosse un’illusione.
Al netto delle speculazioni, la verità è che questo scontro non ha una risposta definitiva. C’è chi dice che Dante vince in mezz’ora. Chi dice che Alucard non può essere toccato. E chi, più saggio, immagina i due incrociare le armi per l’eternità, senza che nessuno abbia mai la meglio. Alla fine, sembra che la battaglia tra Alucard e Dante si riduca a chi ritiene più decisivo tra l’incredibile potenza bruta e la velocità di Dante, e la quasi-immortalità e la furbizia strategica di Alucard (e magari la sua onnipresenza finale!). È uno scontro dibattutissimo, e, come si dice su Reddit, è esattamente il tipo di “battaglia tra dèi fittizi” che ci piace immaginare!
E voi che ne pensate? Chi vince in questa epica resa dei conti? Scrivetelo nei commenti!
Leave a Reply