Signore e signori, preparatevi a un’esperienza di pura tamarraggine perché oggi tratteremo Dante, il cacciatore di demoni più stiloso, arrogante e carismatico che il mondo dei videogiochi abbia mai visto. Parliamo di un uomo che affronta l’inferno con un sorriso sfrontato e un’arma in ogni mano, che si fa beffe dei demoni più potenti come se fossero semplici fastidi quotidiani e che, nel tempo libero, si gode una pizza con “tutto sopra” e un bel bicchiere di whiskey.
Leggi tutto: Quanto è forte Dante? L’icona tamarra di Devil May CryDante e Devil May Cry sono l’apoteosi del tamarro, l’incarnazione videoludica del concetto di “fare tutto con stile, fregandosene delle regole”. Qui non basta sconfiggere i nemici, bisogna farlo con un’overdose di stile, esagerazione e pose da rockstar, conditi da battute sarcastiche e acrobazie che sfidano qualsiasi legge della fisica.
Dante è l’esagerazione fatta persona nei videogiochi: capelli bianchi da anime, cappottone rosso che svolazza sempre al momento giusto, e un’abilità nel combattimento che sembra uscita da un videoclip metal girato a Hollywood. Non si limita a schivare i proiettili, li blocca con i denti. Non si accontenta di uccidere i nemici, li umilia prima con una combo assurda. Se gli lanci addosso una moto? La ferma in aria e te la rispedisce a colpi di pistola.
E la saga? Un festival dell’eccesso. Armi improbabili (chitarre elettriche che sparano fulmini, chopper che diventano spadoni), boss fight in cui si combatte contro torri gotiche gigantesche e divinità demoniache senza battere ciglio, colonna sonora fatta di chitarre distorte e batteria martellante mentre Dante ride in faccia al pericolo. Se il concetto di cool avesse un tempio, sarebbe il mondo di Devil May Cry, e Dante ne sarebbe il dio con occhiali da sole e un cocktail in mano.
Dante non è solo un cacciatore di demoni, è un’icona di stile. Fa il suo ingresso con battute spavalde, combattendo con un’eleganza che fa sembrare tutto un balletto d’azione perfettamente coreografato. Che si tratti di schivare proiettili con una capriola acrobatica o di impalarsi da solo con una spada solo per poi sfilarla con nonchalance, lui è sempre al centro della scena.
E non dimentichiamoci della sua fortuna con le donne… o meglio, della sua sfortuna. Per quanto sia affascinante, il nostro eroe finisce sempre per attirare proiettili più che cuori. Non che gli dispiaccia, dato che ogni proiettile è solo un’altra scusa per una battuta sarcastica e un’altra scena d’azione da urlo.
La cosa più assurda di Dante è che, nonostante tutto il suo atteggiamento da spaccone, è uno dei personaggi più leali e dal cuore d’oro che si possano trovare. Vive per proteggere il mondo umano, anche se questo significa accollarsi debiti su debiti e accettare lavori senza compenso. Non ha mai un soldo in tasca, ma riesce sempre a trovare il modo di riempire il suo ufficio con biliardi, jukebox e chitarre elettriche. Il suo conto in banca sarà in rosso, ma il suo stile di vita è sempre al top.
Il nostro eroe ha un codice d’onore ben preciso. Non combatte per il gusto di uccidere, ma per la sfida. Se l’avversario è troppo debole, si annoia. Se è abbastanza forte, allora è festa grande. Il suo amore per il combattimento è pari solo alla sua lealtà verso la famiglia e gli amici. Nonostante i conflitti con suo fratello Vergil, alla fine dimostra sempre che, nel profondo, il legame tra loro non si spezza mai del tutto. E quando scopre di avere un nipote, Nero, diventa persino un mentore… a modo suo, ovviamente, con prese in giro e schiaffoni motivazionali inclusi.
Ma forse la cosa più assurda di Dante è il modo in cui riesce a trasformare ogni momento in una scena iconica. Basti pensare alle sue entrate teatrali: in moto, con una pizza in mano, mentre suona una chitarra elettrica o addirittura ballando con il tipico stile da rockstar che non si prende mai troppo sul serio. Non importa quale sia la situazione, Dante troverà sempre un modo per renderla epica.
Quanto è forte Dante di Devil May Cry?
A mani nude può smontare qualsiasi mostro come fosse un sacco da boxe, mescolando pugni alla Bruce Lee e acrobazie da ballerino di capoeira. Con le armi è un vero collezionista di strumenti di distruzione: spade, katane, bastoni, guantoni e qualunque oggetto possa trasformarsi in una macchina di morte, lui lo usa meglio di chiunque altro.
È un pistolero degno di un film di John Woo, capace di sparare in due direzioni diverse e impilare i proiettili su una spada solo per il gusto di far vedere quanto è preciso. Ma non è solo muscoli e adrenalina: ha un cervello affilato come la sua Rebellion, capisce al volo le intenzioni degli avversari e sa come smontare anche le strategie dei demoni più subdoli. E come ciliegina sulla torta, suona pure la chitarra elettrica con l’intensità di un dio del metal, perché quando non sta facendo a pezzi l’inferno, evidentemente gli piace far saltare i timpani.
Dante di Devil May Cry è fondamentalmente la risposta videoludica alla domanda: “Cosa succede se metti un demone, un’arma da fuoco, una spada gigante e un’overdose di carisma in un frullatore?” Il risultato è un cacciatore di demoni che tratta l’Inferno come il suo parco giochi personale e i signori dell’oscurità come boss di fine livello da umiliare con stile.
Dante è talmente forte che per lui sollevare un gigante infernale o spezzare la faccia di un demone con un pugno è come per noi stappare una bottiglia di birra. Ha una tale potenza che blocca i pugni di colossi infernali con un’alzata di spalle e spezza catene come se fossero spaghettini troppo cotti. Se mai dovesse partecipare a un torneo di braccio di ferro, gli altri concorrenti dovrebbero firmare un testamento prima di iniziare.
Dante è così veloce che potrebbe consegnare una pizza prima ancora che tu finisca di fare l’ordine. Può deflettere la pioggia con la sua spada, il che significa che se dovesse mai piovere, lui potrebbe fare la danza della spada e creare un’area asciutta attorno a sé. Non corre: si teletrasporta tra un’azione tamarra e l’altra.
Può saltare più in alto di un certo idraulico con i baffi e ha un equilibrio che farebbe impallidire qualunque artista del circo. Ha surfato su razzi in volo, è atterrato in piedi dopo salti impossibili e potrebbe tranquillamente girare uno spot pubblicitario per scarpe da ginnastica senza effetti speciali.
Il concetto di “dolore” non gli è molto familiare. Può essere infilzato da una spada, sbattuto attraverso muri di pietra o preso a pugni da bestioni infernali senza battere ciglio. Una volta è stato scaraventato a terra con una tale forza da lasciare un cratere… e si è rialzato facendo una battuta.
Se la sua forma umana è già un problema per i demoni, il Devil Trigger è la modalità “game over per chiunque gli stia attorno”. Trasformandosi in una creatura demoniaca, diventa ancora più veloce, più forte e con una rigenerazione che renderebbe Wolverine geloso. Il bello è che sembra divertirsi un mondo mentre lo fa.
Dante è talmente connesso con la sua spada che può richiamarla come se fosse il Mjolnir di Thor. È talmente potente che può caricare di energia demoniaca le sue pistole per sparare colpi che fanno sembrare i missili roba da ragazzini. Dante non è solo un cacciatore di demoni: è una leggenda vivente, un’icona del gaming e la prova definitiva che il vero stile è sparare a un nemico in faccia mentre gli stai facendo una battuta sarcastica.
E così, tra un demone abbattuto e un’altra battuta fuori luogo, Dante continua la sua missione: proteggere il mondo, sfidare l’inferno e, soprattutto, dimostrare che si può essere fighi anche mentre si mangia un gelato alla fragola. Perché alla fine, essere un mezzo demone con poteri incredibili è figo, ma essere Dante è semplicemente leggendario.
E voi cosa ne pensate? Lasciateci un commento tagliente, noi ci vediamo alla prossima!
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