La storia di Liliana Vess di Magic

La storia di Liliana Vess di Magic

Ben ritrovati, miei blasfemi amici.

Oggi, grazie a questo contributo gentilmente fornitoci dal nostro follower Dragonlegacy29 continueremo a esplorare la lore del celebre gioco di carte Magic, e in particolare la storia di uno dei suoi più importanti personaggi: la negromante planeswalker Liliana Vess.

Liliana è una strega potente, astuta, geniale, manipolatrice, ambiziosa e profondamente egocentrica, ed è nota per essere uno dei più affascinanti pericoli del multiverso! Nonostante da fuori appaia come una donna, giovane e attraente, è molto più anziana di quanto si creda: ella infatti è un essere che vanta secoli di età!

Liliana Vess – La storia

Liliana prima di essere una negromante e ancor prima di diventare una planeswalker, era una nobildonna, figlia di un potente generale che spesso era in guerra per mantenere il controllo e il dominio sul suo territorio.

Liliana era una ragazza ribelle, conscia della sua bellezza ci provava spesso e volentieri con le guardie del palazzo in cui viveva, cosa che faceva arrabbiare spesso e volentieri il padre, ma oltre a essere una dama di palazzo era un’aspirante guaritrice.

Un triste giorno il fratello di Liliana, Josu, rimase ferito in modo grave.

Fu chiamata allora Lady Ana, la potente guaritrice del territorio della famiglia Vess, che esaminò il ferito e disse che la ferita era molto grave, ma curabile. La guaritrice incaricò Liliana di cercare delle radici curative, per così creare una cura per Josu.

Liliana, allora andò nel bosco vicino, dove avrebbe potuto trovare quelle radici: durante la sua ricerca, Liliana udì le urla di un uomo e poi vide che era stato assassinato. Liliana impaurita si allontanò dal luogo del delitto, convinta che l’assassino fosse nei paraggi: fortunatamente Liliana sapeva quali erano i posti sicuri per lei.

Liliana in poco tempo si accorse che il bosco era diventato un campo di battaglia, infatti i nemici di suo padre erano penetrati nei loro territori.

Liliana si sentiva osservata ei si accorse che si trattava di un corvo che svolazzava di ramo in ramo.

Liliana tirò un sospiro di sollievo e prosegui il suo cammino, ma il corvo la seguiva. E gracchiava, gracchiava sempre più, era come se la volesse prendere in giro; Liliana stufa di quel pennuto prese e un sasso e si apprestò a lanciarlo, ma all’improvviso il corvo svanì e apparve un uomo. L’uomo la chiamò per nome e le disse che non voleva farle del male, e come prova di ciò le mostrò che non aveva armi addosso. Liliana disse all’uomo corvo che non aveva tempo di parlare con lui, doveva fare in modo di raggiungere la radura vicina, dove cresceva la radice curativa per il fratello.

L’uomo corvo le disse che purtroppo i nemici di suo padre avevano messo a ferro e fuoco quella radura e che le radici erano state bruciate.

Liliana disperata non volle credere all’uomo corvo e corse verso la radura e lì vide con i suoi occhi la distruzione avvenuta.

L’uomo corvo apparve e le disse che c’era un’altro modo per curare suo fratello, Liliana gli ordinò di dirglielo, ma l’uomo le disse che lo sapeva già. Liliana non capì subito la risposta del misterioso individuo, ma poi realizzò che era il suo potere la risposta! 

Liliana infatti oltre alle magie della sua maestra, si dilettava, spesso e volentieri a imparare altri tipi di magia e aveva imparato magie con un approccio più diretto si concetti di vita e di… morte! Tutto, però con l’obiettivo di migliorare le sue capacità di guaritrice!

Liliana riflettè, infatti nonostante fosse solo un’apprendista, aveva in sé un grande potere magico ed erano anni che studiava la magia guaritrice, per cui piena di fiducia decise di usare il suo potere per aiutare il fratello.

Liliana sentì il suo potere pervarderla e sbocciare, come una sorta di fiore oscuro che cresce in una palude.

Le magie che aveva imparato stavano formando uno schema oscuro e terribile e Liliana sapeva che cosa doveva fare! Liliana fece ricorso a un potere oscuro, celato da tanto tempo, Liliana attinse energia verso una palude vicina alla radura, percepì in sé il potere della decomposizione e della morte.

All’improvviso, però dei nemici la accerchiarono, ma Liliana, pervasa dal suo potere, non aveva paura. Liliana li sconfisse tutti, sconfisse i soldati, le streghe e i loro servitori non morti.

Liliana a battaglia vinta comprese che questo potere per lei era più facile da usare al posto delle magie, che aveva imparato in lunghi anni di studio.

Liliana poi con la sua magia prese una radice avvizzita e la riportò al suo stato naturale: ritornò con la cura al maniero di famiglia per curare il fratello.

Liliana si apprestò a fare bere la pozione al fratello, ma la sua maestra notò che la pozione era strana.

Lady Ana non ne era convinta, ma Liliana  le disse che non c’era tempo per discutere, per cui fece bere a Josu  la pozione.

Josu, cominciò a sentirsi meglio e con sguardo riconoscente sorrise a Liliana… ma all’improvviso urlò dal dolore, il suo aspetto cambiò! Lady Ana analizzò il poveretto, ma Liliana sapeva cosa gli aveva fatto, lo aveva ucciso.

Josu si alzò dal suo letto, era diventato uno zombie, fece una strage nelle sue stanze e poi aggredì Liliana, Liliana con la sua magia oscura li respinse e il fratello con ira le disse che l’abisso la reclamava. Liliana con la sua magia lo fermò e cercò con il suo potere di curarlo e farlo tornare come prima, ma poi comprese che il suo potere non era legato alla vita ma alla morte.

Josu la aggredì di nuovo e Liliana cercò di difendersi, ma il fratello fece sfoggio di poteri oscuri simili ai suoi, per via della sua nuova condizione.All’improvviso qualcosa cambiò in lei, vide che le cose attorno a lei cambiarono, sentiva in sé un potere nuovo e sconosciuto, il potere del planeswalker, il potere divino della scintilla! 

Con il passare dei secoli, Liliana affinò le sue capacità da Negromante: era in grado di evocare interi eserciti di zombie sotto il suo comando.

Un giorno Liliana sentì un indebolimento della sua scintilla e vide che stava invecchiando poco a poco… ironico per una Negromante, che controllava la morte in ogni sua forma.

Dinanzi a lei si presentò Nicol Bolas, che le spiegò che la scintilla dei Planeswalker si era indebolita a causa della riparazione, ovvero la chiusura delle brecce interdimensionali. Loro erano diventati mortali e lei stava subendo il peso dei secoli in cui era stata immortale.

Bolas però si offrì di aiutarla, le consigliò di fare un patto con 4 signori dei demoni per ottenere potere, giovinezza e bellezza e Liliana accettò la proposta. Liliana fece il patto con quei quattro demoni, ignorando il fatto che Bolas, la stava manovrando per i suoi loschi fini.

Liliana e Bolas viaggiarono per 4 universi a fare il patto con i demoni.

Liliana poi fu portata da Bolas dall’ultimo signore dei demoni. Khotoped, il demone con la sua magia fece apparire sul corpo di un’anziana Liliana dei tatuaggi che la resero giovane e bella come un tempo, ma i patti erano una condanna… Infatti, ora Liliana doveva essere al servizio dei 4 demoni e esaudire ogni loro, la pena se avesse disobbedito era lo scioglimento del contratto e la morte.

Liliana allora visse la sua nuova vita, con però i vincoli dei demoni, se uno dei quattro la chiamava lei doveva rispondere!

Liliana un giorno fu chiamata da  Kothophed: il signore dei demoni le chiese di recuperare il velo di catena! Un magico oggetto di magia nera che si trovava nel mondo di Shandalar, di preciso nei territori boscosi delle tribù degli Onnake, Liliana nella giungla affrontò una bestia e ignara che la creatura era protetta da Garruk il cacciatore la uccise.

Liliana comprese la forza del velo e decise di tenerlo per sé e di sbarazzarsi di Kothophed.

Ingaggiò una battaglia con il demone e vinse: i tatuaggi all’improvviso le causarono un forte dolore, ma ora si sentiva più libera e allora decise che si sarebbe sbarazzata anche degli altri demoni.

Liliana decise, dopo aver ucciso il malvagio Kothophed, i segreti del velo, infatti il velo di catena le stava facendo del male e voleva non correre rischi nell’utilizzo, su Shandalar trovò la tomba del prete che conosceva la storia della tribù degli Onnake e si scoprì che era l’uomo corvo, colui che le aveva rovinato la vita convincendola a usare quel suo terribile potere tempo addietro, e lo uccise pugnalandolo. Liliana usando la sua necromanzia aveva attirato le ire degli abitanti che la volevano uccidere e allora fuggì via.

Liliana giunse su Innistrad, mondo in cui si trovava il terribile Griselbrand, uno dei signori dei demoni cui Liliana aveva stretto un patto.

Liliana però non riusciva a trovare il demone, era come se fosse scomparso nel nulla: facendo delle ricerche scoprì che Griselbrand era stato sigillato da Avacyn nella tomba infernale, un monolito d’argento che i cultisti di Avacyn usano per sigillare i demoni che minacciano la vita degli innocenti.

Liliana invocò una legione di zombie e attaccò la sacra città di Thraben e li obbligò il capitano dei Catari, Thalia, di scegliere, distruggere la tomba infernale e così salvare i suoi soldati, oppure non distruggere la tomba e condannare i suoi soldati. Ovviamente Thalia distrusse la tomba, che fece volare via i demoni sigillati, tra cui Griselbrand, oltre ai demoni vi era pure Avacyn!  Infatti era stata Avacyn stessa a sigillare Griselbrand nella tomba, ma nell’atto di farlo il demone la afferrò e la portò via con sé.

Liliana, una volta che Griselbrand fu liberato, lo seguì e poi lo uccise in poco tempo.

Liliana ebbe ancora il bisogno di scoprire i segreti del velo, per cui tornò al tempio, dove aveva trovato il velo di catena: all’improvviso sentì delle voci, erano le voci degli Ogre della tribù degli Onnake,e sussurravano di una radice del male, di un vascello e di un vaso della distruzione.

Un angelo stoppò Liliana, dicendole che non poteva accedervi al tempio, Liliana però non volle sentire ragioni e combatté l’angelo e lo uccise. L’angelo prima di morire, rivelò che era il vascello che avrebbe liberato gli Onnake, e Liliana udì le voci degli Onnake gridare: RADICE, VASCELLO E VELO!

Liliana ebbe delle visioni, vide gli Onnake, giganteschi Ogre e osservò la vita di tutti i giorni di questi esseri.

Liliana vide una nube di energia oscura e uno sciame di meteore che sterminò tutti gli Onnake, vide un corvo gracchiare e capì che era l’uomo corvo.

Liliana camminò nel tempio e poggiò il velo, una possente voce la chiamò vascello e Liliana vide un enorme spirito Onnake, lei disse che non voleva il velo, ma una parte di lei lo bramava, nonostante fosse un oggetto pericoloso era molto potente e poteva usarlo per i suoi scopi.

Lo spirito le disse che la radice di tenebra nel suo spirito non era ancora sbocciata e che il velo le avrebbe fatto vedere le cose con chiarezza.

Liliana commentò che poteva essere divertente e lo spirito le disse che era così e dal momento che lei piaceva “giocare” con la vita e la morte, condannando gli altri al vuoto e richiamandoli per sfruttarli. 

Lo spirito, detto questo la lasciò sola e Liliana viaggiò verso Ravnica alla ricerca di un suo conoscente, il mago mentale Jace! Liliana e Jace avevano dei brutti trascorsi in contesto… sentimentale: Liliana spiegò a Jace del velo e della tribù degli Onnake, Jace le chiese di Garruk e Liliana le disse che lo aveva affrontato più volte e ne era uscita vittoriosa!

Jace disse a Liliana che Garruk stava diventando un mostro e Liliana aggiunse che il velo poteva resuscitare il popolo degli Onnake, ma che la sua potenza era pericolosa per il portatore, infatti i deboli muoiono, ma i forti diventano demoni. Jace le disse che non era un demone e poi ipotizzò che il maleficio in qualche modo fosse passato a Garruk.

All’ improvviso giunse Gideon Jura, il paladino! Gideon chiese aiuto a Jace per la faccenda degli Eldrazi che stavano distruggendo il mondo di Zendikar e Jace accettò di aiutarlo.

Il motivo per cui Liliana era venuta da Jace era perché forse poteva dare risposte alle sue domande. E anche un aiuto per rinunciare ai poteri del velo, infatti ogni volta che Liliana usava il velo stava male.

Liliana pensò per un attimo che poteva aiutare Jace e Gideon, ma se lo avrebbe fatto, avrebbe avuto bisogno del velo e avrebbe rischiato di farsi ancora più male.

Liliana vide poi un corvo volarle davanti e capì che era l’uomo corvo.

L’uomo corvo si palesò e le disse che era venuto in suo aiuto! Ma Liliana disse che non si fidava di lui, ogni volta che lo incontrava succedeva sempre una tragedia! Aggiunse che aveva tutto sotto controllo, l’uomo corvo rise e Liliana disse all’uomo che lo avrebbe trasformato in uno zombie al suo servizio. 

Liliana era tentata di farlo, ma desistette, infatti voleva delle risposte da questo soggetto: chiese se lui fosse un planeswalker dato che lo incontrava ovunque nel multiverso, e disse che di certo era un polimorfo dato che poteva trasformarsi.

Liliana disse che lui sapeva molte cose sul velo, perché infatti la prima volta in cui si erano incontrati su Shandalar parlava del velo come fosse stata una sua idea! Anche se però era stato Kothophed a chiederle di recuperarlo, l’uomo corvo le disse che non lo aveva consegnato al demone e Liliana rispose che lei non era serva di nessuno e che se aveva convinto il demone a recuperare il velo aveva seminato la sua distruzione.

L’uomo corvo le disse che lei era destinata a una distruzione più grande e che la morte era ovunque per lei, due demoni erano ancora vivi e che se non fosse per il velo l’avrebbero ammazzata in poco tempo.

Liliana rispose che lei era abituata alla morte e l’uomo corvo le disse che lei era abituata a uccidere, abituata a controllare i morti e utilizzare come arma la morte degli altri… ma la sua morte un giorno l’avrebbe reclamata, una morte che piano, piano stava crescendo in lei…

Liliana accecata dall’ira attaccò l’uomo corvo, uccise tutti i suoi corvi per renderli degli zombie sotto il suo comando e iniziò un breve scontro con lui, l’uomo corvo fuggì via e Liliana si sentì peggio di prima, infatti per combattere il misterioso soggetto aveva usato parte del suo terribile potere e ora stava male: Liliana non sapeva cosa fare, usare il potere del velo poteva ucciderla, ma non usarlo contro i demoni significava morte certa.

Liliana decise di andarsene da Ravnica e alle sue spalle un corvo gracchiava in segno di scherno.

Liliana diede dei consigli a Jace su come trovare Sorin, il mago voleva informazioni dal vampiro riguardo Emrakul, una dei tre titani eldrazi.

Nel suo maniero a Innistrad, Liliana osservava il suo velo e lì spuntò immancabilmente il misterioso uomo corvo.

Liliana guardò con disprezzo l’uomo corvo, questi non era come al solito strafottente, ma preoccupato. L’uomo corvo le disse che doveva fare qualcosa e che non poteva tenerlo fuori dalla sua mente a lungo.

Liliana capì che era Jace che la stava attaccando mentalmente, Liliana ordinò ai suoi zombi di attaccare il mago mentale, ma Jace si difese bloccandoli. Liliana chiese a Jace cosa volesse, lui rispose che aveva visto degli Zombie aiutare gli angeli impazziti di Innistrad a costruire l’altare nella relittopoli. Liliana gli disse che non sapeva nemmeno di cosa stesse parlando e che mai avrebbe aiutato un angelo. L’uomo corvo incitò Liliana ad aggredire Jace, ma Liliana si rifiutò. 

La storia di Liliana Vess

In “Luna spettrale” Liliana si fece aiutare da un evoca geist (ovvero un mago in grado di controllare i fantasmi) amico suo, per fare in modo di utilizzare il velo di catena: fecero un esperimento per il controllo degli spiriti degli Onnake, ma esso fallì.

Liliana decise che doveva trovare un modo per sconfiggere i demoni rimasti. Aveva bisogno di aiuto, o meglio degli scudi umani.

Liliana vide poi i danni che fece Emrakul su Innistrad e decise di intervenire. Nella battaglia di Thraben aiutò Jace e i guardiani nella battaglia contro il titano Eldrazi: con piacere notò la paura dell’uomo corvo per Emrakul e capì che Emrakul era più antica del tempo stesso. 

Liliana contro Emrakul usò il pieno potere del velo, per impedire di cadere sotto il controllo del mostro lovecraftiano, e sottomise le voci degli Onnake alla sua volontà zittendole.

A battaglia finita decise di unirsi ai guardiani, per i propri scopi.

Liliana visse molte avventure e legò con i suoi nuovi amici guardiani nella missione di Kaladesh, il piano degli inventori.

Su Kaladesh i nostri incontrarono anche Ajani il guerriero leonino: questi si unì a loro ma in modo simbolico, doveva cercare infatti alleati per combattere Nicol Bolas. Ajani

parlò loro di Nicol Bolas e della minaccia che rappresenta, e Liliana disse loro che su Amonkhet esisteva un qualcosa che lo riguardava..

E i guardiani andarono su Amonkhet, perché forse era quello il suo rifugio…

Su Amonkhet Liliana, anche con l’aiuto degli guardiani riuscì a sconfiggere anche il terzo signore dei demoni: Razaketh! Però Liliana e gli altri planeswalker furono sconfitti da Bolas.

Liliana, Gideon, Nissa e Chandra si trovarono su Dominaria dopo la sconfitta subita da Bolas, non trovarono Jace e si chiesero dove fosse finito.

Liliana poi ebbe una lite, infatti a Dominaria vi era l’ultimo demone Belzenlok! E Nissa non voleva più essere usata da lei per battere i suoi demoni.

Nel racconto di Dominaria, Liliana doveva fare i conti con il suo passato, infatti scoprì che Josu era ancora vivo e sotto il controllo di Belzenlok, ed era un membro di spicco dell’esercito della Cabala!

Liliana affrontò il fratello e li sconfisse: prima di morire Josu le urlò che LEI era la rovina della famiglia! E Liliana venne ferita da questa rivelazione.

Alla fine i nostri affrontarono il terribile Belzenlok, Gideon con coraggio lo affrontò usando Black Blade, un’arma magica in grado di assorbire l’anima di coloro che trafigge, Gideon venne sbattuto a terra e Liliana prese la spada e con essa uccise il malvagio demone.

Come ho già trattato nel video di Nicol Bolas, Liliana diventò una sua servitrice, essendo Bolas  l’intermediario tra i demoni: Liliana con la loro morte aveva perso il patrocinio del contratto e lui ora era il suo padrone.

In guerra della scintilla, Liliana comandava l’orda di Eterni di Bolas! Cosa che spezzò molto i cuori dei suoi amici guardiani, ignari che fosse obbligata a servirlo. Infatti prima della rivelazione di Bolas e dopo la morte di suo fratello Josu, Liliana aveva deciso che una volta ucciso Belzenlok avrebbe fatto il possibile per aiutarli contro Bolas! Ma così non fu purtroppo.

Liliana nei momenti finali della guerra si ribellò a Bolas, infatti voleva essere libera, non voleva essere mai più uno strumento di distruzione per mano di qualche psicopatico: in quell’atto di ribellione Liliana liberò tutta la rabbia e il rimorso che provava per l’uomo corvo! 

Liliana, grazie anche al sacrificio di Gideon, sconfisse Nicol Bolas: ora si sentiva libera, e fuggì da Ravnica, sapendo che non era la benvenuta: dopotutto lei era stata a capo degli Eterni che avevano causato la distruzione su Ravnica, seppur prendesse ordini da Bolas…

Negli eventi di Forsaken, racconto sequel di guerra della scintilla, Liliana tornò a casa, infatti voleva solo restare in pace.

Liliana vide l’uomo corvo pronto a parlarle e gli spiriti Onnake del velo iniziarono a parlare anche loro, ma lei li zittì subito!

Liliana raggiunse il maniero della sua famiglia e con stupore lo vide nel suo antico splendore. Scoprì che una falsa Liliana lo abitava e allora decise di affrontarla, ma fu soggiogata e obbligata in schiavitù. Due planeswalker, Kaya l’assassina spettrale e Reti lo scudomante la trovarono in stato di trance a pulire il giardino del maniero, la liberarono e assieme poi affrontarono la finta Liliana. 

E la sconfissero.

Ugin apparve dinnanzi a Liliana tramite la gemma del divenire, un oggetto magico di Bolas, creato da Ugin stesso per osservare le sue mosse, per poi sconfiggerlo e renderlo innocuo! E spronò Liliana, che ora era libera dai vincoli demoniaci, a seguire un percorso migliore per il fantastico viaggio che si chiama vita.

Si scoprì poi, che Teyo e Kaya erano giunti a cercare Liliana: infatti, nonostante si fosse ribellata, Niv Mizzet il nuovo patto vivente delle gilde aveva deciso che fosse comunque una criminale, perché la sua parte di danni li aveva fatti.

Liliana spiegò che era stata obbligata e che se avesse potuto scegliere non l’avrebbe fatto, e che ora non voleva altro che restare in pace.

I planeswalker allora decisero di aiutarla, ma Niv Mizzet voleva una prova della sua sconfitta, per cui Liliana dovette cedere la gemma del divenire, che aveva sottratto a Bolas subito dopo averlo sconfitto e il velo di catena.

Il desiderio di Liliana di vivere in pace le permise di consegnare quei due oggetti magici ai due planeswalker.

Liliana con l’aiuto di Kaya si creò una nuova identità, quella di Ana – Iora il nome Ana era un omaggio alla sua maestra – e il nome Iora, in omaggio al vero cognome del suo amico e forse suo amato, Gideon Jura. Visse così in pace a Tolvada, mondo natio di Kaya.

Nel racconto di Strixhaven, Liliana vive come docente in una scuola di magia con il nome di Serafina Onix. In questo racconto Liliana aiuta i protagonisti della storia, i giovani planeswalker gemelli, Will e Rowan, giunti nella scuola di Strixhaven per imparare la magia a combattere il terribile Extus, uno stregone che non approva che i maghi per essere tali debbano essere diplomati in quella scuola. Infatti su Arcavios è legge che i maghi di quel mondo, per usare la magia debbano essere diplomati in quel luogo. Extus viene sconfitto Liliana insegna agli studenti la necromanzia.

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