La storia di Gideon Jura di Magic

La storia di Gideon Jura di Magic

Ben ritrovati.

Oggi, grazie a questo contributo gentilmente fornitoci dal nostro follower Dragonlegacy29 continueremo a esplorare la lore del celebre gioco di carte Magic, e in particolare la storia di uno dei suoi più importanti personaggi: il paladino planeswalker Gideon Jura.

Gideon Jura – La storia

Gideon Jura era un paladino planeswalker e, per lui, nulla era più importante dell’onore e della lealtà.
Gideon Jura era un planeswalker originario di Theros, un piano ispirato profondamente alla mitologia greca. Il vero nome del nostro paladino è in realtà Kytheon Iora ed era un ragazzino orfano che bazzicava per le strade della città di Akros. Per via della sua condizione di povertà si unì a una banda di ladri della città e ne divenne il leader. Kytheon una volta salito al comando di questa banda, decise di agire come Robin Hood ovvero: rubare ai ricchi per dare ai poveri.

Durante un colpo Kytheon fu arrestato da delle guardie della città e venne sbattuto in prigione.
Kytheon in prigione fu obbligato come gli altri ai lavori forzati e estenuanti: il ragazzo nonostante la dura vita della prigione non dava problemi, infatti faceva tutto ciò che gli era richiesto dalle guardie senza controbattere. Kytheon nonostante la giovane età era in grado di farsi rispettare dagli altri detenuti: una volta un detenuto voleva metà del suo cibo, come tributo, ma il ragazzo diede al prepotente una bella lezione.

La bravura nel combattimento di Kytheon aveva attirato le attenzioni del capo carceriere Hixus, che gli propose una sfida: se un giorno lo avesse battuto in combattimento e gli avesse soffiato le chiavi, sarebbe stato libero, Kytheon ogni mattina doveva combattere contro il capo carceriere, ma perdeva sempre.

Kytheon in un piovoso giorno aveva perso ancora e stufo scelse di abbandonare la sfida: non sarebbe mai riuscito a batterlo: il guardiano della prigione gli disse che stava iniziando capire l’arte della Ieromanzia, la magia della legge! Gli spiegò che per ogni azione c’è una reazione affine e contraria a essa e gli ieromanti, sono in grado di trarre queste cose a loro vantaggio. Gli disse che la sfida che gli aveva proposto ogni giorno era un addestramento per imparare a controllarla: infatti Hixus vedeva un grande potenziale nel giovane e che in fin dei conti non era una persona cattiva: una volta fuori avrebbe potuto sfruttare questa abilità per grandi cose.
Così Kytheon con anni di addestramento alternati ai lavori forzati imparò a controllare questa magia.

Una notte un enorme stormo di arpie attaccò la città di Akros e Hixus raggiunse Kytheon con un sacco: gli disse che, se voleva essere un uomo libero, poteva aiutare nella battaglia contro quei mostri. Kytheon accettò, nel sacco c’erano una spada e l’equipaggiamento per un guerriero.
La battaglia contro le arpie era ardua e non c’erano solo quei mostri alati ma pure i ciclopi! Il nostro ieromante con coraggio combattè, facendo sfoggio di grandi poteri legati alla luce e alla fine della battaglia ebbe la sua tanto agognata libertà.

Il giorno dopo Kytheon viaggiò verso una montagna vicina, infatti voleva controllare se ci fossero altri mostri a minacciare la città oppure no.

Lo ieromante osservava l’alba del sole illuminare il mondo e incontrò un uomo armato di lancia che gli disse che il suo compito non era ancora finito. Il guerriero chiese all’uomo con la lancia chi fosse e l’individuo si rivelò di essere Eliod il dio del sole! Una delle divinità di Theros, il dio gli disse che il suo compito ora era di proteggere Akros e gli disse che quei mostri che aveva affrontato l’altra notte non erano lì per cattiveria, ma perché stavano fuggendo da un titano crudele, servo del terribile Erebos il dio della morte!
Infatti Erebos aveva inviato questo suo servo per riportare nell’ aldilà alcuni morti che erano fuggiti dal suo regno. Eliod aggiunse che il titano però non faceva distinzione tra i vivi e i morti infatti uccideva chiunque trovasse sulla sua strada.
Eliod fece dono a Kytheon di una lancia del sole e gli disse che se avesse sconfitto il titano che minacciava Akros sarebbe diventato il suo campione. Kytheon accettò l’incarico del dio e si preparò a combattere il titano del dio della morte.

Kytheon affrontò il titano con coraggio e lo sconfisse, ma la cosa fece infuriare Erebos, che si presentò di persona. Il dio fece schioccare la sua terribile frusta, Kytheon stavolta ebbe paura, ma aveva ricevuto ordine da Eliod di proteggere la città a ogni costo, anche contro un dio se si fosse reso necessario.

In aiuto di Kytheon giunsero 4 guerrieri: erano dei vecchi compagni della sua vecchia banda, che vedendolo combattere contro il dio decisero di dargli soccorso, in nome dei vecchi tempi.
La potenza di Erebos era senza eguali: il dio della morte con la sua frusta colpì i suoi avversari e li uccise tutti, eccetto Kytheon che sopravvisse grazie alla sua lancia. Lo ieromante cercò di rialzarsi per combattere, ma cadde poi in ginocchio e svenne.

Kytheon si ritrovò su Bant, uno dei 5 frammenti del piano di Alara: qui il nostro eroe fu curato da uno dei cavalieri dell’ ordine del pellegrino. il cavaliere gli chiese il suo nome e il nostro rispose che si chiamava Kytheon Iora, ma il cavaliere per un errore di dialettica lo chiamò Gideon Jura.

Gideon una volta compreso di essere un planeswalker si sentì come rinato e decise di prendere quel nome!

Gideon viaggiò per molti piani, in quanto paladino cercava di vivere molte imprese e aiutare chi poteva: un giorno il nostro sentì del piano di Regatha e di una fonte di mana bianco a forma di fiamma, curioso il nostro decise di studiarla, ma i protettori di questa fiamma glielo impedirono, Gideon però riuscì a scendere a patti con loro, infatti se lui avesse portato a loro la planeswalker piromante Chandra Nalaar, lui avrebbe potuto studiare la fiamma.

Gideon allora partì nella ricerca della piromante e la trovò nel piano di Kephalai, mentre quella stava rubando la pergamena del drago, una mappa che conduceva all’occhio di Ugin. Durante un inseguimento Chandra fuggì via lasciandosi alle spalle la pergamena: Gideon la trovò e la restituì ai legittimi proprietari.

Gideon seguì Chandra su tanti mondi, fino al mondo di Diranden, un mondo avvolto da una barriera mistica che impedisce ai planeswalker di viaggiare tra gli universi e dominato dal principe vampiro: Velrav.
I due planeswalker erano decisi di fuggire da lì per cui unirono le forze per trovare un modo di scappare; uccidendo il principe Velrav la barriera scomparve e tornarono su Regatha. Quando Chandra scoprì che il monastero in cui aveva imparato la piromanzia e sua seconda casa, era sotto l’assedio, decise di consegnarsi Gideon la portò dall’ordine dell’Heliud e il capo dell’ordine rivelò che voleva gettare Chandra tra le fiamme del fuoco purificatore, come punizione e avvertimento per coloro che si mettono contro di loro. La fiamma bianca però salvò la piromante e con essa Chandra distrusse la sede dell’ordine dell’ Heliud: rivelò inoltre che nel suo mondo natio esistevano persone con una dottrina simile a quelli dell’Heliud.

Chandra fatto ciò andò via da Regatha.

Gideon riflettè su questa avventura e poi raggiunse il mondo di Zendikar: Chandra era andata lì, Gideon sapeva che era pericoloso quel mondo ma si voleva fare perdonare per averle causato del torto.
Gideon una volta giunto su Zendikar cercò Chandra e seguendo le sue tracce raggiunse l’occhio di Ugin, la matrice di controllo degli edri che tenevano prigionieri gli Eldrazi. Ma di lei neanche l’ombra.

Gideon, accortosi della minaccia Eldrazi, decise di aiutare i popoli di Zendikar contro la minaccia Lovecraftiana: per due anni combattè contro quei mostri, ma alla fine vedendo Emrakul, la dea Eldrazi nei cieli, capì che lui da solo non bastava, aveva bisogno di rinforzi..

Gideon viaggiò verso Ravnica, li diede una mano ad alcuni abitanti e poi partì alla ricerca del patto vivente delle gilde di Ravnica: Jace il mago mentale, il paladino parlò al mago della faccenda degli eldrazi che stavano distruggendo Zendikar e Jace accettò di aiutarlo.

Insieme i due planeswalker andarono su Regatha per cercare Chandra e la trovarono, dopo una breve discussione, Chandra accettò di aiutarli contro la minaccia Cthuliana.

Su Zendikar incontrarono Nissa Revane, un’elfa planeswalker nativa di Zendikar: a Portale Marino, un luogo di Zendikar, affrontarono Ulamog e la sua covata e sfruttando gli edri riuscirono a imprigionarlo.

All’improvviso giunse Ob Nixilis, un demone planeswalker, che aveva dei conti in sospeso con Nissa e per fargliela pagare aveva condotto a portale marino Kozilek, il titano eldrazi: egli distrusse la prigionia del fratello e assieme distrussero portale marino con le loro proli stellari, fu lì che Gideon e i suoi compagni fecero giuramento di combattere per Zendikar e di proteggere il multiverso dalle minacce eldrazi e non.

La battaglia per Zendikar ebbe un esito positivo, infatti Gideon e gli altri guardiani, assieme a tutti i popoli di Zendikar, vinsero contro i due titani, però fu una vittoria senza festeggiamenti: bisognava riparare ciò che gli eldrazi avevano distrutto…

Su Innistrad, negli eventi di luna spettrale combattè assieme ai guardiani e ai popoli di Innistrad contro la terribile dea eldrazi Emrakul.

La storia di Gideon Jura di Magic the Gathering

Negli eventi di Kaladesh Gideon assieme ai suoi compagni aiutò Chandra e i rinnegati a fare cadere il regime dittatoriale del Consolato di Kaladesh.
Gideon e i guardiani andarono su Amonkhet, quello era il rifugio di Nicol Bolas, lì incontrò la dea Oketra e li la divinità lo chiamò con il suo vero nome: Kytheon Iora! Il planeswalker rimase stupito, la dea gli disse che lui era uno dei suoi, Kytheon vide che ella era la dea della fratellanza e dell’ordine: Gideon sentì una forte devozione per la dea e decise di partecipare alle ordalie di Amonkhe. Le ordalie sono le prove che gli abitanti di Naknatum devono affrontare per la gloria e la devozione del dio faraone.

Oketra scoprendo che lui, uno dei suoi protetti, aveva disobbedito all’ordalia che imponeva di uccidere, gli disse che lui le apparteneva, come lei apparteneva al dio faraone, Oketra poi scacciò Gideon dal suo tempio. Gideon osservò con disprezzo il monumento del dio faraone, infatti questo “dio” faraone non era altri che Bolas e li si ripromise che avrebbe ucciso Bolas, per aver causato tutto questo per i suoi loschi scopi.

Assieme ai suoi fidi compagni combattè contro Bolas, ma li fu sconfitto dalla potenza del drago…

Gideon, Chandra, Liliana e Nissa si ritrovarono su Dominaria, Nissa, scoprendo che lì c’era uno dei demoni di Liliana, abbandonò il gruppo, non volendo essere il burattino della strega, ma anche perché voleva diventare più forte.

Gideon assieme ai suoi compagni affrontò la cabala! L’esercito di Belzenok, il quarto signore dei demoni di Liliana: durante l’avventura su Dominaria il paladino e amici trovarono tre planeswalker antichi: Teferi il mago del tempo, Karn il golem d’argento e Jaya un’anziana piromante, i planeswalker decisero di aiutare i guardiani contro la minaccia di Belzenok.

Nella fortezza della Cabala, Gideon trovò la spada: black Blade, e poi combattè contro il demone ma venne sconfitto, infatti non si era ancora ripreso dalle ferite subite da Bolas.
Liliana poi come ben sappiamo sfruttando la spada e il velo uccise Belzenok.

Alla fine degli eventi di Dominaria Jace si ricongiunse con i compagni e assieme partirono verso Ravnica per studiare una strategia contro Bolas.
Non vedendo Liliana il mago mentale disse che di lei non c’era da fidarsi e che sospettava che una volta uccisi i demoni li avrebbe piantat. Gideon però gli disse che non era così, infatti credeva che Liliana avesse avuto un contrattempo.

In guerra della scintilla Gideon era in prima linea contro gli eterni di Bolas: soffriva nel vedere Liliana a capo di quell’esercito zombie assassini. Gideon nei momenti finali della guerra salì in groppa a un pegaso e con la Blackblade in mano era pronto a uccidere Bolas. Infatti una leggenda riguardante Blackblade diceva che la spada aveva ucciso un drago antico che era parente di Bolas stesso! Il drago Vaevictis Asmadi.

La dea Oketra ridotta a zombie sotto il comando di Liliana scoccò una freccia contro il pegaso e fece cadere Gideon, ma il paladino fu salvato dal demone Rakdos, capo della gilda omonima…
Gideon fece un balzo e con la spada cercò di uccidere Bolas, ma la spada di spezzò.
Bolas lo derise e gli disse che dopo la morte di Vaevictis Asmadi, aveva maledetto quella spada affinché non potesse nuocere a lui e alla sua stirpe!

Quando Liliana decise di rivoltarsi a Bolas, Gideon la vide bruciare per via del contratto rotto: il paladino si fece strada tra gli zombie di Bolas: poggiò una mano sulla spalla di Liliana e si prese il malefico del contratto e morì.

Liliana infine, grazie al sacrificio di Gideon, sconfisse Bolas.

Gideon fu portato su Theros dai suoi compagni e li fu seppellito vicino alla sua città natia: Akros.
Gideon giunse nell’aldilà e lì ritrovò gli amici della sua banda: finalmente dopo una vita di combattimenti e guerre, Gideon poté vivere per sempre in pace…

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