The Shore: il gioco di esplorazione horror lovecraftiano

The Shore - storia e recensione

Se cercavi un viaggio diretto verso l’abisso cosmico, preparatevi. Oggi parliamo di The Shore, l’horror che non lascia scampo.

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Cos’è The Shore? È un’avventura horror di esplorazione che attinge direttamente dal Mito di Cthulhu di H. P. Lovecraft. Non è solo un gioco, ma un tentativo incredibilmente ambizioso di farci toccare con mano l’orrore cosmico. Questo titolo ti fa sentire piccolo, inetto, un granello di sabbia di fronte all’immensità inconcepibile dell’esistenza.

All’inizio, potresti pensarlo come un walking simulator inquietante, ma non ti fidare. Presto si trasforma in un vero e proprio survival horror dove devi combattere e scappare dalle creature della notte. Ti trovi su un’isola remota, un luogo misterioso e atemporale.

The Shore – La storia

La storia dietro The Shore è quasi epica per un progetto del genere. È stato in gran parte ideato e sviluppato da un unico indie developer greco: Ares Dragonis. Dragonis iniziò a lavorarci all’inizio del 2019, usandolo principalmente come esercizio per affinare le sue abilità.

Lavorò da solo per quasi un anno, undici mesi, per la precisione, prima di unire le forze con il programmatore Adonis Brosteanu e il compositore Thanos Zampoukas. Nel luglio 2020 uscì una demo giocabile. Quella demo fece il botto, ricevendo un plauso generale per le sue grafiche e l’atmosfera. Ottenne persino un supporto finanziario non da poco, grazie al programma Epic MegaGrants di Epic Games.

La campagna di crowdfunding su Ulule ebbe successo, permettendo al team di dare corpo alla modalità Storia. Il gioco completo sbarcò su Microsoft Windows il 19 febbraio 2021. Per gli amanti dell’immersione totale, sappiate che Dragonis rilasciò anche una versione separata con supporto VR, The Shore VR, l’8 gennaio 2022.

In “The Shore” tu vesti i panni di Andrew, un pescatore la cui vita è stata spezzata. Sei naufragato su quest’isola maledetta e stai cercando disperatamente tua figlia, Ellie, convinto che sia stata presa dalle forze mostruose che infestano questo luogo.

Mentre cammini sulla riva desolata, un cimitero di navi e rovine, trovi indizi: messaggi in bottiglia che raccontano storie di marinai impazziti e relitti. Trovi persino il medaglione di Ellie, un frammento di speranza che ti impedisce di credere che sia stata inghiottita dal mare crudele.

È qui che l’orrore parla per la prima volta. Ascolti una voce misteriosa, un’ombra oscura, che si offre di aiutarti a trovare Ellie, ma solo se eseguirai una serie di compiti. Andrew, disperato, accetta, pronto a fare qualsiasi cosa per rivedere sua figlia.

Ti ritrovi intrappolato, sballottato tra la realtà dell’isola e paesaggi ultraterreni e cosmici. Trovi un artefatto nero e triangolare. L’ombra ti convince che sbloccare il suo vero potere è l’unico modo per raggiungere Ellie. Accetti e vai avanti, risolvendo enigmi e lottando contro ombre mostruose.

Nella tua ricerca, involontariamente, risvegli creature titaniche, i Grandi Antichi, come Dagon e Cthulhu. Cthulhu ti schernisce, chiamandoti folle per aver creduto all’Ombra.

Infine, giungi all’incontro con l’entità che ti ha guidato: Nyarlathotep. Gli consegni l’artefatto, e in un atto di distruzione cosmica, lui scatena Azathoth, il Caos Strisciante, pronto a distruggere tutta l’esistenza.

Prima che il tutto finisca, Nyarlathotep ti intrappola in una visione. Ti mostra la verità: i tuoi genitori ti offrirono in sacrificio ai Grandi Antichi per accedere al loro regno. E qui arriva il colpo di grazia, l’abuso psicologico finale: Nyarlathotep ti rivela che Ellie non è mai esistita.

Andrew, tu eri la pedina perfetta, l’unico ad arrivare sull’isola con uno scopo chiaro. E lui, il dio annoiato, aveva bisogno di te per cambiare la realtà. Ti ha riempito la mente di falsi ricordi, ha fabbricato Ellie, solo per assicurarsi che non perdessi la concentrazione come tutti gli altri sfortunati che aveva attirato lì.

Andrew, furioso per l’inganno, grida che farà esistere Ellie. Nyarlathotep gli dice che può farla diventare reale se interagirà con la sua memoria prima che Azathoth si svegli. Andrew si lancia verso la figura di Ellie.

I Miti di Cthulhu in The Shore

L’isola è infestata da un bestiario infernale. Oltre alle ombre che Andrew deve affrontare, incontra gli Uomini Pesce (Fishmen): creature ostili e aggressive con orribili deformità ittiche. Questi abomini non hanno palpebre, hanno lingue blu corte e occhi da squalo. I marinai naufragati li descrissero con fisiologie assurde—uno addirittura credeva avessero nove stomaci, trenta cervelli e diciotto testicoli. Attaccano le vittime e sono spesso la causa della morte di chi arriva sull’isola.

Uomini Pesce The Shore

Vediamo anche orrori di una scala molto più grande. Appare un mostro marino gigantesco, che si alza dall’oceano dopo che Andrew legge una nota. È descritto come qualcosa con molte gambe che si estendono per cento piedi e che striscia come se fosse infettato da mille parassiti.

E poi ci sono le visioni: un demone ombra traslucido che scompare quando ti avvicini e, nel pieno della tua esplorazione, potresti persino vedere in lontananza una specie di cavalletta spaziale alta mille piedi che vaga sull’oceano. Nelle caverne e nei pozzi sacrificali, trovi corpi mummificati o pietrificati, con orribili espressioni di terrore, come se le loro anime fossero state prosciugate.

Il vero incubo, il burattinaio dietro ogni orrore dell’isola, è Nyarlathotep. È l’antagonista principale del gioco e una delle divinità Esterne. È conosciuto anche come L’Ombra Oscura o il Vagante Strisciante (Crawling One).

Nyarlathotep è una divinità sadica. I suoi poteri sono vastissimi: è un maestro manipolatore e mutaforma, capace di assumere un migliaio di forme. Possiede quasi onniscienza, immortalità, telepatia, può manipolare la realtà e, fondamentale per la trama, può inserire falsi ricordi.

Il suo scopo è la distruzione totale: risvegliare i Grandi Antichi per annientare l’umanità. Ma il suo piano finale è risvegliare Azathoth, distruggendo tutta l’esistenza, in modo da poter creare un nuovo universo da governare. La sua vera forma, vista alla fine del gioco, è terrificante: una divinità nero pece, rotonda e coperta di viticci. Ha sei braccia umanoidi e sei zampe insettoidi che si contorcono, e una testa che ricorda un mantello con sei denti e un tentacolo ondeggiante.

The Shore non si limita a usare i nomi di Lovecraft; ne incarna la filosofia. Questo gioco è un tuffo profondo nel Cosmicismo. A differenza di altri titoli che si concentrano su detective pazzi o sette umane, The Shore ti sbatte in faccia l’infinità e l’incomprensibilità dell’esistenza oltre la nostra realtà.

Il gioco richiama apertamente opere classiche. L’inizio, con il naufrago sulla spiaggia rocciosa, ricorda tantissimo Dagon. Il faro isolato è un classico elemento di isolamento e follia. Ma sono i Grandi Antichi e gli Dei Esterni che dominano la scena, con l’apparizione di Azathoth, Cthulhu e Dagon stesso. The Shore eccelle nel creare quell’atmosfera di grandezza terrificante e soprannaturale, con avvistamenti di divinità giganti sotto cieli grigi che sono pura arte cinematografica.

The Shore – Recensione

Allora, perché tu, fan sfegatato del Ciclo di Cthulhu, dovresti provarlo?

Nonostante l’accoglienza mista—ha un punteggio “per lo più positivo” su Steam, ma recensioni critiche che lamentano la meccanica di gioco—The Shore è un’esperienza visiva e atmosferica potentissima.

I critici hanno lodato all’unanimità le sue grafiche appaganti, l’atmosfera opprimente e il sound design. I rendering sono così dettagliati da sembrare quasi FMV o fotografie. Il design delle creature, quelle gigantesche bestie che si muovono con minaccia, è descritto come fenomenale e incredibilmente dettagliato—un lavoro che ci si aspetterebbe da uno studio di alto livello.

The Shore riesce dove molti falliscono: cattura la scala e l’alterità cosmica dell’universo di Lovecraft. È un’esperienza piena di momenti cinematografici. I primi minuti di gioco, dove esplori la costa desolata, sono i migliori, creando un senso di inquietudine palpabile.

Certo, ha i suoi difetti: la navigazione è spesso frustrante a causa dei muri invisibili, i puzzle sono troppo facili, e i momenti di combattimento e fuga non sono sempre divertenti. Ma se puoi passarci sopra, accettando che si tratta di un’opera indie realizzata quasi interamente da una sola persona, ti ritrovi con una perla oscura.

Non compri The Shore per le sue meccaniche di gioco, ma per vedere l’orrore cosmico prendere vita sullo schermo. Se vuoi un gioco che porti sullo schermo la rappresentazione suggestiva dei Miti di Cthulhu con un’intensità visiva senza pari, e che ti faccia sentire veramente il peso dell’insignificanza umana di fronte a Azathoth, devi fare questo viaggio. 

Preparati a guardare l’abisso. E preparati a lasciare un Mi Piace e un commento!

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