Il Grande Cthulhu – La Storia del Grande Antico di R’lyeh
Storytelling LovecraftBen ritrovati a un nuovo approfondimento sul ciclo di Cthulhu spiegato.
Il Grande Cthulhu
Cthulhu è una creatura presentata per la prima volta nel racconto “Il richiamo di Cthulhu”di Lovecraft del 1926. Viene chiamato anche Odornasuk dagli Inuit, Kana-Loa dagli hawayiani e Tulu dagli abitanti di K’nyan (pron. Xinayan).
Secondo gli scrittori che ne parlano, proviene da Vhoorl oppure dalla stella binaria verde di Xoth (o Zoth), nella costellazione del Toro, ed è il membro più grande e potente della razza degli Xothiani.
In “Il richiamo di Cthulhu” Francis Wayland Thurston rinviene tra gli effetti personali del suo defunto prozio George Gammell Angell il resoconto del colloquio con il giovane scultore Wilcox nel marzo 1925 che ha sognato una antica città ciclopica e scolpito la figura di un mostro umanoide a forma di piovra, in seguito a un terremoto. Nello stesse mese in tutto il mondo si sono verificati fenomeni di isteria associati a sogni terribili. La preoccupazione è amplificata dal fatto che il professore, nel 1908, aveva partecipato a una conferenza di antropologi dove l’ispettore Legrasse aveva mostrato una statuetta identica a quella recente, sottratta a un gruppo di cultisti della Louisiana che adoravano antichi esseri chiamati I Grandi Antichi e attendevano il ritorno del loro sacerdote, Cthulhu, l’essere a forma di piovra. Thurston mette le mani sul resoconto di un marinaio norvegese di nome Johansen, il quale rivela che lui e alcuni compagni erano approdati su un’isola recentemente fuoriuscita dalle acque. Inavvertitamente aveano aperto un portale portando alla fuoriuscita nientemeno che di Cthulhu stesso, dal quale Johansen era riuscito miracolosamente a scappare.
Ora Thurston teme che verrà ucciso come suo zio e il marinaio prima di lui, siccome sa troppe cose e il Culto di Cthulhu ancora vive e prospera.
Dalla descrizione del bassorilievo d’argilla dello scultore Henry Antony Wilcox che il nipote del professor Angell ci fornisce nel racconto e da quella sottratta dall’ispettore Legrasse al culto della Louisiana nel 1907, sappiamo che la forma con cui Cthulhu viene raffigurato ha delle caratteristiche che fanno pensare a una piovra, un drago e a una caricatura umana.
Una testa molle e tentacolata – il cui volto cefalopode è una massa di tentacoli sensori – è sormontata da un corpo grottesco, scaglioso, flaccido, con ali rudimentali lunghe e strette simili a quelle dei pipistrelli. Nel manufatto, alle spalle della creatura è posta una struttura ciclopica che fa intuire le sue proporzioni colossali. Il mostro, verdastro, gonfio e corpulento, è seduto su un blocco, le ali toccano il fondo della parte posteriore e i poderosi artigli anteriori si aggrappano al bordo del piedistallo sporgendo per un quarto.
Anche se la morale di un essere simile è del tutto aliena dai canoni umani, gli osservatori traggono sempre un’impressione di innata malignità, e nelle tradizioni antiche viene definito come “un demone supremo”, ispirando sanguinari sacrifici umani.
Dalle parole del vecchio meticcio Castro, che sostiene di avere parlato con i capi immortali del culto in Cina, apprendiamo che Cthulhu e i Grandi Antichi sono filtrati dalle stelle milioni di anni or sono e hanno eretto la ciclopica città di R’lyeh nell’oceano Pacifico.
Nel romanzo “Le Montagne della Follia” di Lovecraft gli studiosi che giungono alla città degli Antichi nell’Articolo, dall’analisi dei bassorilievi, apprendono che la civiltà dei Primordiali era in guerra con la progenie di Cthulhu, conflitto che terminò con un tregua e la consegna dei territori marini alla fazione di Cthulhu.
A un certo punto, milioni di anni fa, l’isola di R’lyeh nel Pacifico che ospitava la capitale del regno di Cthulhu sprofondò tra le acque, presumibilmente per un evento naturale oppure per un intervento degli Dei Antichi.
Cthulhu lanciò un incantesimo per preservare lui stesso e i suoi simili in uno stato simile alla morte, fino a quando le stelle non fossero tornate propizie al loro ritorno: i Grandi Antichi infatti possono permanere sulla Terra soltanto in presenza di determinati cicli cosmici, a riconfermare la loro natura diversa dalla nostra.
Oggi essi sono scomparsi nelle profondità della terra e sotto i mari ma i loro cadaveri hanno comunicato ai primi uomini antichi segreti, e il culto da allora perdura nelle zone più inaccessibili del pianeta. Essi sono intenti ad adorare il Grande Cthulhu fino a quando esso non riemergerà dalla sua casa a R’lyeh per reclamare il suo dominio sul mondo, e hanno ritrovato svariati idoli che i Grandi Antichi hanno portato con sé da Xoth.
Sappiamo che questi esseri hanno portato le loro effigi con sé – perciò devono avere una forma corporea ma non materiale – e che non sono composti di materia di questo universo.
Viene detto che i Grandi Antichi giacciono ancora oggi tutti in case di pietra nella città di R’lyeh, conservati dagli incantesimi di Cthulhu. Sanno tutto ciò che avviene nell’universo e comunicano con la telepatia, influenzando i sogni per farsi comprendere dai mortali.
Dal racconto, possiamo desumere che il suo richiamo raggiunga più facilmente individui di stampo artistico, inclini alle discipline di pensiero e agli esercizi intellettuali, dalla sensibilità e dalla fantasia sopra la media.
Questi assistono a scenari riconducibili alla città di R’lyeh e odono le oscene litanie in onore del suo occupante.
Le reazioni alla chiamata di Cthulhu sono contrastanti, alcuni reagiscono suicidandosi, altri traggono ispirazione artistica, altri ancora trovano carburante per le proprie manie: il richiamo in genere porta a fasi di instabilità emotiva, isteria, irrequietezza e fantasie macabre.
Cthulhu potrà riemergere soltanto quando le stesse saranno allineate in un certo modo a lui propizio, e a quel punto dovrà avvenire un intervento esterno per svegliarlo siccome gli incantesimi che tengono lui e i suoi simili in vita sono anche quelli che impediscono loro di destarsi.
Questo tempo propizio sarà riconoscibile da un atteggiamento dell’umanità privo di morale e incline alla violenza, mentalità selvaggia che verrà incoraggiata dai Grandi Antichi oltre ogni limite.
Tecnicamente nel racconto non viene detto che Cthulhu sia un Grande Antico, bensì che sia il loro sacerdote; questa sottile differenza viene comunque dimenticata in tutti i media derivati che lo considerano a tutti gli effetti un Grande Antico vero e proprio.
Sappiamo che egli ha qualcosa a che fare con gli Antichi, gli esseri ai quali Yog-Sothoth potrebbe aprire le porte per tornare, siccome viene detto nel racconto “L’orrore di Dunwich” che è loro cugino ma che può vederli soltanto indistintamente.
Nei racconti di August Derleth, prosecutore del Ciclo dopo la morte di Lovecraft, Cthulhu è il capo dei Grandi Antichi associati all’elemento dell’acqua, acerrimo rivale del suo fratellastro Hastur, capo degli elementali dell’aria. Il suo fine è non solo quello di liberarsi ma anche quello di porre fine al culto di Hastur sulla Terra.
In “Trial of Cthulhu” di Derleth Cthulhu è una massa protoplasmatica di tentacoli contorti sormontata da una testa amorfa e provvista di un solo occhio. Esso ha completamente colmato la propria dimensione di origine, R’lyeh, luogo che si manifesta sulla Terra in occasione di certe coordinate ipergeometriche in luoghi come l’isola Ponape, Peru, Arabia e le coste del Massachussets.
In altre versioni non canoniche assistiamo a diverse interpretazioni della creatura: talvolta è l’idolo e creazione degli Abitanti del Profondo, talvolta è un Dio Esterno incarnazione della forza di gravità, altre volte ancora è una creazione degli Antichi oppure un’entità interdimensionale che esiste nel cervello dei viventi soltanto a livello concettuale.
I suoi poteri non sono infiniti, siccome anche la sua telepatia viene limitata dalla enorme massa d’acqua che ricopre la sua città. Nella versione di Derleth, questo avviene invece per via del Segno degli Antichi che gli Dei Antichi hanno apposto sul suo sarcofago per confinarlo.
Nel racconto “L’ombra su Innsmouth” del 1936 si intuisce che gli adepti di Dagon agiscano in senso più generale come servitori di Cthulhu.
Nel racconto “Il Tumulo” del 1928, si conferma che il Grande Cthulhu e Yig giunsero dalle stelle con un certo genere di creature umanoidi – chiamati “Antichi” – poi finite a popolare il regno sotterraneo di K’n-yan quando i Grandi Antichi sparirono dalla superficie con l’inabissamento di “Relex”.
Cthulhu viene menzionato da Lovecraft inoltre in “La storia del Necronomicon”, in “Attraverso le porte della chiave d’argento” e in “Colui che sussurrava nelle tenebre”.
Il Culto di Cthulhu
Per diffusione e pericolosità, il culto di Cthulhu è il più celebre dell’ambientazione: compare per la prima volta nel racconto “Il richiamo di Cthulhu” di Lovecraft.
Non si tratta di un’organizzazione con una sede centrale e un leader di riferimento, quanto di una “corrente di pensiero” attiva da millenni che interessa innumerevoli cellule autonome sparse per il mondo. Il suo scopo è quello di preservare la memoria dei Grandi Antichi e di pregare per il loro ritorno.
E’ plausibile che debbano svolgere qualche genere di rituale per avverare il loro ritorno, per esempio utilizzando l’artefatto noto come il disco di R’lyeh. Molte delle loro antiche conoscenze risalgono alle antichissime “tavolette nere di R’lyeh” prodotte dalla progenie stellare.
Il culto vanta adoratori in Groenlandia, Louisiana, negli altopiani sperduti della Cina e nelle intricate giungle del Sudamerica. Il suo centro focale dovrebbe essere localizzato in Arabia presso Irem dalle Mille Colonne e ha i suoi più antichi sostenitori negli uomini immortali che dimorano sulle montagne della Cina.
I membri del culto sono molte volte marinai e meticci e dispongono di veleni con cui uccidere chi fa troppe domande senza lasciare traccia.
Il dormiente Grande Cthulhu influenza i sogni di persone molto sensibili, in genere artisti o esaltati di vario genere, e condivide con loro parte dei propri segreti per ispirarli a servirlo, al fine di avvicinare il ritorno del Grandi Antichi.
I cultisti sono molto gelosi dei propri segreti e provvedono a uccidere coloro che apprendono troppo sulla loro identità: ne “Il richiamo di Cthulhu” di Lovecraft il Professor George Gammell Angell, suo nipote Francis Wayland Thurston e il marinaio Gustaf Johansen vengono probabilmente eliminati dal Culto in quanto troppo al corrente della storia di Cthulhu.
Nelle storie di “The trial of Cthulhu” di Derleth il Dr. Laban Shrewsbury diventa un obiettivo ricorrente degli adoratori di Cthulhu siccome aveva l’hobby di pubblicare diversi libri che svelavano segreti dei Miti.
Coloro influenzati da Cthulhu agiscono in modo molto differente: c’è chi cerca di mettere in atto cerimonie magiche per fare risvegliare il dormiente, chi si abbandona all’isteria religiosa, chi lo usa come scusa per fare del male al prossimo. Non è chiaro nemmeno se Cthulhu sia in qualche modo al corrente o interessato del loro operato.
Esistono moltissime declinazioni di questo culto che sono in pratica gruppi a sé stanti ma ispirati da uno scopo comune. “I maestri dell’alba d’argento”, ad esempio, vennero fondati nel 1657 e hanno lo scopo di far emergere la città cadavere di R’lyeh e di riportare alla luce Cthulhu.
La Black Brotherhood invece è un gruppo di terroristi internazionali che agiscono come una società segreta per raggiungere il risveglio dei Grandi Antichi. Conducono operazioni segrete come assassini politici, operano in molti Paesi come Brasile, Giappone, Cina, Regno Unito e USA.
Anche gli Abitatori del Profondo sono sostanzialmente devoti a Cthulhu e agiscono in accordo con la sua volontà.
R’lyeh
La città di R’lyeh, detta anche “la città cadavere”, è una megalopoli eretta dai Grandi Antichi in epoche pre umane (forse 350 milioni di anni fa) in una grande isola rocciosa nel Pacifico, alle coordinate 47°9′ S, 126° 43’W.
Presenta blocchi di pietra di dimensioni titaniche e alti edifici il cui stile ricorda qualcosa del futurismo. In generale la città sembra pregna di geometrie non euclidee “sbagliate” che confondono gli osservatori umani, ad esempio con gli angoli concavi che si comportano come quelli convessi e viceversa.
R’lyeh viene descritta in “Il richiamo di Cthulhu” e in “L’abbraccio di Medusa”. Viene menzionata anche in “Il tumulo”, dove si accenna all’isola di “Relex” che si inabissò con i Grandi Antichi e che dovrebbe essere stata fatta affondare da un qualche genere di “demoni dello spazio”, forse 250 milioni di anni fa.
Nel 1925, in seguito a una leggera scossa di terremoto nel New England, lo scultore Henry Anthony Wilcox sogna una metropoli da blocchi poderosi, monoliti neri e stillanti e obelischi altissimi ornati di geroglifici. Su tutto regna un’atmosfera malsana e dalle profondità si ode levarsi una voce non umana, monotona e caotica, di cui si colgono le parole “Cthulhu” e “R’lyeh”.
L’isola è contraddistinta da strutture di pietra verde enormi per i canoni umani e da angoli innaturali. Vi sono mura ciclopiche, gradini fatti di blocchi di pietra enormi per i canoni umani, statue e geroglifici riportanti creature marine. La materia sembra certe volte concava e certe volte convessa e disorienta chi vi assiste, la geometria sembra sbagliata e le prospettive variabili rendono difficile orientarsi.
Coloro che ricevono il richiamo di Cthulhu hanno una visione della città e odono la litania “Ph’nglui mglw’nafh Cthulhu R’lyeh wgah’nagl fhtagn”, che significa più o meno “nella sua dimora di R’lyeh, il morto Cthulhu aspetta e sogna”.
Nel racconto, in seguito ai movimenti tellurici il promontorio contenente il sarcofago del Grande Cthulhu torna in superficie e un gruppo di incauti marinai apre il portone monumentale del sarcofago di Cthulhu permettendo al mostro di destarsi momentaneamente.
La città, in seguito a una tempesta, si inabissa di nuovo, con il suo proprietario evidentemente rimasto intrappolato tra i resti nella sua metropoli, poiché le stelle non erano ancora propizie per il suo ritorno.
In “L’abbraccio di Medusa”, nel quadro dipinto dal pittore Frank Marsh, si può ammirare la città sempre pregna delle geometrie distorte e popolata da esseri solo in parte animali, intenti in orrendi sabba.
Gli Star Spawn e i figli di Cthulhu
In ”Il Richiamo di Cthulhu” si afferma che Cthulhu e i Grandi Antichi dimoravano sull’isola di R’lyeh ai tempi del suo inabissamento: ne consegue che con il termine Grandi Antichi si intendano coloro che erano venuti al suo seguito sulla Terra, anche se si è preso a indicare con questa espressione un po’ tutti i mostruosi alieni filtrati dalle stelle quando il nostro pianeta era giovane.
La Progenie Stellare di Cthulhu viene menzionata nel romanzo “Le montagne della Follia”, nella quale si viene a sapere che i Primordiali rinvenuti nell’Artico avevano combattuto degli esseri simili a delle piovre definiti come la Progenie di Cthulhu.
La guerra si concluse con una tregua che costò agli Antichi i territori sulle acque e li costrinse a ritrarsi verso l’entroterra. In seguito, la città di R’lyeh sprofondò nelle acque del Pacifico portando con sé Cthulhu e i suoi figli. Essi non vengono mostrati se non nei bassorilievi della città dei Primordiali, e non viene detto se siano più antropoidi od octopodi.
Non è chiaro se questi esseri octopoidi siano davvero figli di Cthulhu oppure un élite di invasione che ha avuto l’onore di rispecchiare le sue fattezze.
Questi esseri – o almeno Cthulhu – sembrano composti di qualcosa simile ma diverso dalla materia, come viene confermato dal fatto che il grande Cthulhu in una occasione venga speronato da un piroscafo per poi ricomporsi subito dopo da una sorta di gas. Non sappiamo però se tutti i Grandi Antichi somigliano al Grande Cthulhu e se abbiano la sua stessa stazza.
Da “Il richiamo di Cthulhu” sembra di capire che in Louisiana esista una creatura simile a Cthulhu, e a meno che non si tratti di una sua manifestazione potrebbe trattarsi di uno della sua Progenie.
Le leggende dei nativi della Louisiana affermano che in fondo a un lago sconosciuto risieda da tempi immemorabili una creatura simile a polipo con occhi luminosi e che a mezzanotte venga raggiunta da dei demoni con delle ali da pipistrello. Un poliziotto ha l’impressione durante la retata di notare una sagoma in lontananza.
I cultisti inquisiti sostengono inoltre che a compiere gli omicidi rituali fossero stati “quelli con le ali nere” giunti sul posto dal proprio luogo di raduno.
Dai manuali dei giochi di ruolo apprendiamo che Cthulhu è il più grande esemplare della stirpe degli Xothiani, esseri octopoidi che lo rassomigliano a un qualche livello pur essendo molto più piccoli.
Gli Cthulhi possono essere enormi creature simili a piovre oppure entità rigonfie con ali, artigli e il volto coperto da barbigli, possono essere grandi quanto umani o quanto vere e proprie colline, e pesare oltre 100 tonnellate.
Sono esseri verdi e gelatinosi la cui forma e i cui arti possono essere facilmente rimodellati, ad esempio per attaccare o per volare. Ogni cellula del loro corpo ha una funzione intellettiva, perciò più grande è il corpo, maggiore è l’intelletto.
La loro lingua è chiamata r’lyehano.
Si tratta di creature terricole legate a un ciclo cosmico che influenza la loro attività e inattività.
Quando le stelle non sono propizie cadono in uno stato di morte apparente durante il quale possono soltanto inviare sogni e pensieri telepatici. Si ipotizza che si riproducano per mitosi e che siano in gran parte sigillati con il loro genitore tra i resti di R’lyeh nelle profondità oceaniche del Pacifico, assieme al quale riemergeranno quando i tempi giungeranno.
Tuttavia ne dovrebbero esistere altre in profonde fosse oceaniche, sorvegliate da Deep Ones e Shoggoth.
Si mormora che cinque potenti stregoni Xothiani , i cinque guardiani, sarebbero annidati in immensi antri sotto antiche località come la Città senza nome in Arabia, i ghiacciai della Groenlandia, il New England e il bacino del Rio delle Amazzoni.
Oltre alla progenie stellare, Cthulhu ha almeno 4 figli prodotti con l’essere ermafrodita Idh-yaa.
In “Zanthu tablets” sono narrate le gesta di Ythogtha, secondo figlio di Cthulhu e Idh-yaa. Ythogtha venne imprigionato dagli Antichi nell’abisso di Yhe.
Zoth-Ommog è un essere marino imprigionato vicino all’isola di Ponape che comunica con i sogni come il suo genitore.
Ghatanothoa è una divinità spaventosa sprofondata assieme all’isola di Mu delle quale era una delle divinità più prestigiose.
Cthylla è una piovra con sei occhi e vari tentacoli che dimorava a Y’ha-nthlei: si dice che, se suo padre Cthulhu dovesse essere distrutto, ella lo darebbe nuovamente alla luce, perciò viene protetta in Yhe dove dimora.
Nella cultura popolare
Citare tutti i prodotti di cultura popolare in cui compare Cthulhu è un’impresa titanica.
MI limiterò pertanto a elencare soltanto quei media nei quali compare il vero e proprio Cthulhu e non le innumerevoli creature a lui ispirate.
Oltre che nelle trasposizioni delle opere di Lovecraft, Cthulhu compare nel fumetto “Grandi Antichi”. Viene brevemente evocato nel fumetto “Cthulhu – L’abisso della ragione”. E’ l’avversario finale nel fumetto “I tre uomini che ridestarono Cthulhu”.
Compare dormiente nel numero 222 di Dampyr “Il suicidio di Aleister Crowley” e risvegliato nel numero 232 “La compagnia guerriera”.
In “The Fall of Cthulhu” viene evocato da Nyarlathotep e combatte contro Nodens.
Compare nella storia “I, Cthulhu” di Neil Gaiman. In “A Colder War” di Charles Stross viene chiamato K-Tulu ed è un mostro divoratore di sogni. in grado di catturare nel suo multiverso mentale le menti di coloro che riesce a colpire.
Compare in uno dei finali del videogioco “Call of Cthulhu”; è il protagonista del videogioco comico “Cthulhu saves the world”. Nel videogioco “Call of Cthulhu: Dark Corners of the Earth” compaiono vari effigi e una statua del Grande Cthulhu. Compare come boss in “Knights and dragons”, è evocabile in “Scribblenauts”. Compare nei cartoni “Le tenebrose avventure di Billy e Mandy” e “Rick e Morty” e fa una comparsata in una opening dei Simpson.
Compare nel titolo dei film “Cthulhu” (dove però il Grande Antico citato è Dagon), “Call girl of Cthulhu”, “Cthulhu Mansion”. Appare in versione canonica in “The Call of Cthulhu” del 2005 che è la fedele trasposizione del racconto. Compare in “La Herencia Valdemar II: La Sombra Prohibida” dove però è molto più piccolo del dovuto. Viene menzionato nel film “Cast a deadly spell” e nel telefilm “A.N.T. Farm”.
Compare inoltre in innumerevoli canzoni, giochi di carte, da tavola e di ruolo.
In senso esteso, R’lyeh viene menzionata in ogni media nel quale viene recitato il famoso proclama “nella sua città a R’lyeh il morto Cthulhu attende sognando”.
Appare nel librogame “Il richiamo di Cthulhu” con le caratteristiche canoniche del racconto e nella guida “I luoghi di Lovecraft”.
Nell’episodio 222 di Dampyr è mostrata come un’isola rocciosa colma di geometrie non euclidee che rende difficile orientarsi, abitata da Shoggoth, Prole Stellare e da Cthulhu in persona.
Essa è una manifestazione del multiverso e si materializza in vari luoghi sulla Terra.
Nella saga di Dampyr R’ylieh viene menzionata altre volte dagli Abitatori del Profondo.
Nel fumetto “Neonomicon” la protagonista, in una visione onirica, si trova su R’lyeh con Johhny Carcosa.
Nel film “The call of Cthulhu” del 2005 della HPL Hystorical Society l’isola è mostrata con le caratteristiche filologicamente corrette basandosi sulla descrizione del racconto.
Nel gioco di ruolo italiano “L’Alba di Cthulhu” è il setting dove è ambientato il gioco.
In seguito al risveglio nel 1937 (ovvero l’anno della morte di Lovecraft) dei Grandi Antichi e al loro dominio incontrastato sulla Terra, gli antichi culti prendono piede ovunque e R’ylieh diviene la capitale del nuovo regime, con il Grande Cthulhu che siede al centro dell’isola, praticamente inerte, come a sorvegliare silenzioso la propria cittadina.
La città vede la coesistenza parzialmente pacifica della razza umana, dagoniana, Mi-Go e Ghoul in una distorta versione di una metropoli di metà anni ‘40 con gli stessi conflitti sociali, che ovviamente è condita di innumerevoli fenomeni tra il bizzarro e l’osceno provenienti dalla scienza plutoniana oppure dai malefici degli dei esterni.
In città è possibile spostarsi con il grottesco tentacolobus (che spesso avvinghia mortalmente i viaggiatori), con bizzarre auto alimentate a Shoggoth e si può incappare nelle pericolose geometrie non euclidee.
Nel videogioco “Call of Cthulhu” è presente una chiave magica detta “Chiave di R’lyeh”.
Il Culto di Cthulhu appare in tutti i GDR di stampo lovecraftiano. Nel librogame di Choose Cthulhu “Il richiamo di Cthulhu” agisce allo stesso modo del racconto.
Nel videogioco “Sherlock Holmes: Il risveglio della divinità” la setta agisce a Londra e in altre parti del mondo compiendo sacrifici umani per destare Cthulhu e portare l’apocalisse.
Nel videogioco “Call of Cthulhu” del 2018 il culto è stanziato a Darkwater, una cittadina su un’isola che ricorda Innsmouth. Gli officianti, guidati da un “oracolo” in contatto con i misteri dei Miti, opera per risvegliare una versione del mostro chiamata Cthulhu Watu e manipola le azioni del protagonista per condurlo a tale fine.
In The Witcher 3 appaiono alcune note scritte dal Culto di Cthulhu. Compare in “South Park”.
Compare nel racconto “Shoggot’s old peculiar” di Neal Gaiman e in “The Midnight Eye Files: the amulet” di William Meikle.
La Progenie Stellare appare nel film di animazione breve “Alle montagne della follia”.
Uno degli Star Spawn appare come boss nel videogioco “Call of Cthulhu: Dark Corners of the Earth”, sebbene sia invulnerabile ai proiettili può essere ucciso con il lanciafiamme.
Cthylla compare in forma umana nel gioco Chaos Code.
E con questo è tutto. Lasciami un commento, sarò lieto di risponderti. Noi ci vediamo al prossimo blasfemo video.