Benvenuti, miei blasfemi amici, al primo episodio de “I fumetti di Cthulhu”, la rubrica che esamina le trasposizioni fumettistiche attorno al mondo del Ciclo di Cthulhu creato da H.P. Lovecraft, di cui tratto abbondantemente sul mio canale Youtube I miti del tubo.
Nel primo numero della rubrica tratterò il più recente fumetto di casa Bonelli che ospita le ingombranti (in tutti i sensi) creazioni del Solitario di Providence per analizzarla dal punto di vista della storia e delle citazioni del mondo dei Miti: I tre uomini che ridestarono Cthulhu
I tre uomini che ridestarono Cthulhu – Dati edizione
- Soggetto: Carlo Recagno
- Sceneggiatura: Carlo Recagno
- Disegni: Antonio Sforza
- Copertina: Giancarlo Alessandrini
- Collana: Storie da Altrove n.21
- Data di uscita: 26/09/2018
- Editore: Sergio Bonelli Editore
I tre uomini che ridestarono Cthulhu – La storia
La storia dell’albo è una rivisitazione della trama originale di Tre uomini in barca collocata all’interno dei Miti di Cthulhu e soprattutto nell’ambientazione Storie di Altrove, le vicende dell’organizzazione segreta presentata sulle pagine di Martin Mystère.
Tre uomini in barca (per non parlar del cane) è un romanzo di Jerome K. Jerome del 1889 che narra delle vicende di tre amici intenti a una gita sul Tamigi, ricca di avventure colme di ironia durante il loro attraversamento delle campagne inglesi.
Il romanzo, nato originariamente come guida storica-turistica, venne pubblicato su richiesta dell’editore come un romanzo comico avventuroso che riscosse un successo strepitoso rendendo i tre protagonisti delle celebrità della vita reale.
La storia mantiene tendenzialmente un clima ironico e spensierato affine a quello dell’opera originale. I protagonisti sono gli stessi del romanzo, J (il narratore), gli amici Harris (Carl Hentschel, che nella storia è un accanito bevitore ma nella realtà è astemio) e George (George Wingrave, un placido impiegato di banca), tutti e tre così tranquilli che l’esperienza più emozionante della giornata è la partita a freccette.
A questi tre si aggiunge un ospite inaspettato: Thomas Carnacki, un detective dell’occulto creato nel 1910 da William Hope Hodgson. La peculiarità del personaggio è quella di utilizzare dei metodi scientifici nelle proprie indagini soprannaturali, in particolare il famoso pentacolo elettrico.
Hodgson era inoltre uno degli autori di horror gotico ammirati dal Lovecraft. Le storie con protagonista Carnacki vennero ristampate nel 1948 dalla Arkam House di August Derleth, amico di Lovecraft in vita e che contribuì ad accrescere la notorietà delle sue opere aggiungendo nuovi elementi al Ciclo di Cthulhu.
Possiamo quindi apprezzare il legame sottile ma concreto tra i due autori che giustifica il mix di personaggi all’interno del fumetto.
Tuttavia l’humor inglese si affianca presto agli orrori lovecraftiani che tanto è familiare ai fan del mio canale. I tre amici incappano accidentalmente, durante il viaggio in barca sul Tamigi, in una manifestazione delle città dei Miti di Cthulhu.
Nasce così un avventura che vede i tre viaggiatori cadere preda delle spiacevoli attenzioni del dormiente Cthulhu e della conseguente necessità di allearsi con il personale della base segreta di Altrove per salvare la propria vita.
I tre uomini che ridestarono Cthulhu – Le citazioni
Un grande piacere nella lettura consiste nello scovare tutte le citazioni che lo sceneggiatore ha inserito nel corso della storia.
Gran parte di quelle inserite nella prima parte sono estratte da Tre uomini in barca oppure sono aneddoti che riguardano la storia editoriale del libro, che servono al lettore per comprendere rapidamente le vicende del romanzo.
A seguire ti elenco tutte quelle di altro genere che sono riuscito a scovare:
- All’interno di Altrove ci sono il Sesto Dottore e un Dalek (Doctor Who) proprio mentre un personaggio dice “Basta parlare di dottori”
- I tre uomini in barca dicono “Potrebbe andare peggio. Potrebbe piovere” tratto da Frankenstein Junior
- Viene citata La guerra dei mondi di Mark Twain
- Il capo della Sezione 31 di Londra è Mycroft Holmes, creato da Arthur Conan Doyle e fratello di Sherlock (anche lui mostrato). Probabilmente la Sezione 31 è un rimando a Star Trek.
- Quando parlano del sogno, si vedono Morpheus (Sandman di Neil Gaman) e altre versioni del mito dell’uomo sabbia
- Si vedono il Bianconiglio di Alice nel paese della meraviglia e The Elephant Man
- Harris sbaglia a pronunciare il nome di Cthulhu e viene redarguito come Fantozzi in Superfantozzi
Ovviamente sono moltissimi i riferimenti ai Miti di Cthulhu. Il fumetto è ambientato prima dei racconti del Solitario, perciò appaiono molti episodi che in pratica fungono da prequel per i racconti ufficiali:
- La città che appare sul Tamigi presenta le geometrie non euclidee
- Un essere urla “Tekeli-Li” come fanno gli Shoggoth
- George Angell è uno degli studiosi uccisi dal Culto di Cthulhu (Il richiamo di Cthulhu)
- Il colore venuto dallo spazio atterrato nel new England, del racconto omonimo
- L’idolo e il culto di Cthulhu (Il richiamo di Cthulhu)
- Compare una giovane Lavinia Whateley e suo padre (L’orrore di Dunwich)
- Viene citata la guerra tra la Progenie Stellare di Cthulhu e gli Antichi (Alle montagne della follia)
- Vengono citati Nyarlathotep, Yog-Sothoth e Shubb-Niggurath
- Appare un giovane Randolph Carter e vengono citate le Dreamlands (La ricerca onirica dello sconosciuto Kadath)
- Compaiono potenziali Abitatori del profondo (La maschera di Innsmouth)
- Viene udita la musica di Erich Zann del racconto omonimo
- Viene espressamente mostrato H.P.Lovecraft
- Appaiono – ovviamente – Cthulhu e R’lyeh.
- All’interno di R’lyeh ci sono statue e particolari che probabilmente sono ripresi da La città senza nome e Sotto le piramidi (grazie a Michele Facco per la segnalazione).
- L’architettura di R’lyeh è ispirata ai disegni di Philippe Druillet, grande appassionato dell’opera di Lovecraft (grazie a Giuseppe Barbaro La Greca per la segnalazione).
I tre uomini che ridestarono Cthulhu – Giudizio in breve
I tre uomini che ridestarono Cthulhu è un fumetto ibrido che coniuga l’umorismo spassoso e senza tempo di Jerome con il senso di annichilimento proprio del Solitario di Providence.
Il risultato è tendenzialmente più vicino alla commedia che all’orrore cosmico (complice l’esigenza di doversi rivolgere a un pubblico di non soli appassionati del Maestro), ci sono molte strizzatine d’occhio al lettore e auto ironia da parte dei personaggi, oltre a qualche sortita nell’horror non disprezzabile.
L’idea di introdurre Carnacki al posto dell’abusato Edgar Allan Poe, da sempre associato a Lovecraft (e apparso nei panni di Agente Raven nelle storie di Zagor) è davvero eccellente: il personaggio è poco noto tra le pubblicazioni in Italia, se escludiamo la ristampa “Carnacki. L’indagatore dell’occulto” pubblicata da Manni.
Le Storie di Altrove sembrano nate apposta per coinvolgere I Miti di Cthulhu (horror! cosmico!) ma in questa vicenda devono piegarsi al tono spassoso del materiale di partenza per non stonare troppo tra le due componenti.
La storia coinvolge un bel numero di citazioni ai Miti che stimolano la memoria del lettore, anche se visti in genere in un’ottica tendente all’ironia. Viene sottolineata la natura non lineare nel tempo e il fatto che gli scrittori si “appoggino” al reame dei sogni per trasportare su carta le vicende fantastiche (che in realtà sono reali).
Il disegnatore ci offre diverse inquadrature che rendono bene l’idea di assurdità delle ambientazioni non euclidee e l’abnormità di tali creazioni.
L’unico aspetto che non ho personalmente gradito è il fatto che anche in questa sede Cthulhu viene presentato come una creatura sostanzialmente maligna e predatrice, anche se la sua visione corretta dovrebbe presentarlo come un essere imperscrutabile dalla mente umana e di certo ingiudicabile secondo criteri umani.
Ma, di fatto, questa è la visione predominante per il pubblico, perciò immagino che allontanarsene avrebbe reso il personaggio meno comprensibile per chi non è avvezzo alle opere del Maestro.
In breve: una storia non molto affine nelle atmosfere a quelle di Lovecraft ma piacevole per gli appassionati proprio perché diversa dal solito e pervia delle molte citazioni presenti.
Noi ci vediamo alla prossima blasfema recensione.