Oggi tratteremo nel dettaglio un’opera assai importante per la mitologia lovecraftiana: il famoso Re in giallo di Robert W. Chambers, e tutto ciò che concerne la misteriosa Carcosa, l’enigmatico Re in giallo e l’arcano segno giallo.
Il re in giallo di Robert W. Chambers è una raccolta di racconti pubblicata nel 1895, dei quali la prima metà apparitene al genere soprannaturale. Essa contiene vari racconti dei quali soltanto alcuni sono blandamente collegati dal tremendo libro chiamato “Il re in giallo”, dall’entità omonima, dallo Straniero con la maschera pallida che costituisce uno dei personaggi della ballata e dal Segno Giallo, presumibilmente un simbolo legato al Re in giallo.
Alcuni racconti sono legati tra loro, come “Il segno giallo” che menziona il protagonista di “Il riparatore di reputazioni”, e in “La maschera” appare la statua delle moire de “Il riparatore di reputazioni”.
I protagonisti dei racconti principali sono in genere artisti decadenti, e le storie hanno un tono gotico e macabro.
Chambers incorporò a sua volta alcuni elementi narrativi come “Hastur” e “Carcosa” da Ambrose Bierce. Bierce fu una figura peculiare: giornalista noto come onesto e incorruttibile, scrittore dall’umorismo così macabro da essere chiamato “Bitter Bierce”, noto per essere scomparso misteriosamente in Messico mentre tentava di unirsi alle truppe di Pancho Villa.
Nel racconto “Colui che sussurrava nelle tenebre” Lovecraft menziona di sfuggita “il lago di Hali”, “Yian”, “Hastur”, “il Segno Giallo” senza spiegare a cosa si riferisca. Questo li ha portati a essere inclusi nell’universo dei Miti di Cthulhu, nel quale autori successivi li hanno caratterizzati in maniera anche molto incongruente, ma di solito associandoli tra loro. Tuttavia questi elementi appartengono in origine a un corpus narrativo a parte che viene chiamato “the yellow mhythos” e che affonda principalmente nelle opere di Ambrose Bierce e Robert Chambers.
Nel saggio “Supernatural Horror in Literature” del 1925, Lovecraft menziona “il talismano maledetto del Segno Giallo in mano al culto maledetto di Hastur, dalla primordiale Carcosa” dando l’impressione che Hastur sia in effetti un dio oscuro venerato da un culto di dubbia fama. In “La storia del Necronomicon” afferma che il Necronomicon abbia ispirato Il re in giallo di Chambers.
Nei Miti di Cthulhu di August Derleth, Hastur l’innominabile è identificato come un Grande Antico fratellastro e nemico di Cthulhu, ispiratore del culto del Segno Giallo, anche se in Lovecraft non c’è traccia di questa parentela, e il Re in giallo è il suo avatar.
Carcosa e il lago di Hali
Carcosa appare per la prima volta nel racconto “Un abitante di Carcosa” di Ambrose Bierce. Non viene definita nel dettaglio, ma da l’idea di essere un qualche genere di città fantasma.
Presenta alti edifici neri, eventi inspiegabili e strani suoni. Sopra di essa sorgono due lune e si notano Aldebaran e le Iadi.
Nel racconto di Bierce “Un cittadino di Carcosa” il protagonista si ritrova nella spettrale Carcosa, qui descritta come una città in rovina, e scopre soltanto alla fine di essere egli stesso un fantasma.
Il lago di Hali si trova vicino a Carcosa, nelle Iadi, e appare ricoperto – o composto – di nuvole, e non viene mai smosso da una folata di vento.
Nella versione di August Derleth è la dimora di Hastur l’nnominabile, e sotto la sua superficie si annidiao orrori tentacoluti.
Potrebbero esserci più laghi nella zona, siccome un testo fa i riferimento a “i neri laghi di Hali”.
Tradizionalmente Carcosa viene collocata nella costellazioni delle Iadi, anche se altre fonti la piazzano nel deserto dei Gobi. Sembra trattarsi anche della località nella quale la ballata del Re in giallo è ambientata.
Il libro del re in giallo
La ballata denominata “Il re in giallo” appare per la prima volta nella raccolta di racconti omonima di Robert W. Chambers.
Nel libro non viene svelato il contenuto della ballata. Si sa che contiene almeno tre personaggi: Cassilda, Camilla e lo Straniero avvolto di cenci che indossa una maschera. Egli potrebbe essere lo stesso Re in giallo oppure un suo emissario. Il suo volto a conti fatti è la stessa maschera, e ciò suscita sgomento in chi lo guarda.
La ballata dovrebbe essere redatta in francese o in inglese ed essere stata stampata per la prima volta nel 1890 o nel 1895. Dopo la sua uscita, i governi e le chiese di Parigi lo bandirono, ma edizioni clandestine presero a circolare.

Il libro potrebbe essere stato redatto dal Re in giallo in persona. L’opera è composta da due atti e viene rappresentata molto raramente. Il primo atto è di una semplicità che rasenta il banale. Il secondo è di una bellezza ultraterrena tale che cattura l’anima. Mettere in scena Il re in giallo può significare fare apparire l’entità omonima, ed essere condotti alla pazzia oppure ad adorarla.
C’è la possibilità anche che la sua trama vari a seconda dello spettatore. Una delle versioni più note tratta di una dinastia nobiliare della città di Hastur. La regina Cassilda apprende che una figura indossante la Maschera Pallida e con il Segno Giallo può aiutarla a liberarsi dall’influenza del Re in giallo che dimora a Carcosa.
La regina indice un ballo in maschera nel quale tutti indossano la maschera pallida. Quando giunge il momento di smascherarsi, scopriamo che Ythill, lo straniero, non ha una maschera. Egli è giunto per vendicare la gente di Alar schiacciata da quella di Hastur. Il re in giallo interviene per scacciare Ythill. Egli promette a Cassilda la vittore su Alar e il dominio sul mondo, ma a patto che ella e tutti i suoi discendenti indossino sempre la maschera pallida. Alla fine della ballata il re in giallo se ne va, lasciando i cortigiani nella disperazione.
La ballata non contiene di per sé dettami contrari alla morale comune, ma è l’opera nel suo complesso a risultare spaventosa per gli uomini pii. Viene riconosciuta come un’opera d’arte di altissimo livello ma dalla terrificante nomea di fare impazzire chi osa leggerla. In tutti i racconti, quando qualcuno la legge rimane profondamente scosso, e molte volte viene raggiunto dallo Straniero in giallo che porta la morte con sé.
Il governo francese sequestrò tutte le copie, e questo fece esplodere l’interesse in Inghilterra per un’opera tanto proibita.
In gran parte dei racconti di Chambers si menziona che nel Re in giallo si parla di Hastur, di Aldebaran, di Carcosa su cui splendono le stelle nere, dei misteri del Lago di Hali nelle Iadi sul quale non tira mai il vento.
Lo straniero e la Maschera Pallida
Lo straniero appare nella scena 1 dell’atto 2: viene descritto come un essere avvolto in laceri stracci gialli, ma non si fornisce nessuna altra informazione sul suo aspetto. Dovrebbe trattarsi di un messaggero del re in giallo nella città di Yhtill. Lo Straniero dalla maschera pallida terrorizza coloro che capiscono che il suo volto è la stessa maschera. Nella commedia, quando appare lo Straniero e si toglie la maschera Camilla lancia il grido <>
In More Light di James Blish, si afferma che Alar ha inventato la Maschera pallida.
In “The Prophets’house” di DJ Tryer è un nemico del Re in giallo nativo di Aldebaran.
Il Segno Giallo
Il Segno Giallo non viene descritto nel dettaglio nei racconti di Chambers. Si intuisce che si tratti di un simbolo legato alla città di Carcosa e al Re in giallo (entità), che possa servire sia a identificare chi gli è fedele che maledire chi gli si oppone. Nel racconto omonimo viene descritto come “un simbolo, o una lettera”, non appartenente a una cultura conosciuta. Sembra funzionare come una sorta di richiamo per Il Re in giallo, per Carcosa o per qualcuno dei suoi servitori, e che possa esporre chi vi è soggetto a un qualche controllo da parte del re.
Nella versione di August Derleth viene usato dai fedeli di Hastur per riconoscersi tra loro, e il re in giallo è un avatar di Hastur.
Nel gioco di ruolo Il richiamo di Cthulhu appare la sua versione più famosa, quella creata da Kevin Ross di un glifo con tre braccia che si diramano dal centro.
I racconti de “Il re in giallo”
Il re in giallo, come detto, è una raccolta di vari racconti soltanto alcuni dei quali sono realmente legati al re in giallo o al segno giallo, e che oscillano tra il genere di orrore, il fantastico e il romantico. I racconti legati al Re in Giallo sono solo quattro: Il riparatore di reputazioni, Il Segno Giallo, La Maschera e Nella corte del drago . A seguire ti spiego la trama dei più significativi di essi.
“Il repuratore di reputazioni” è ambientato negli Stati Uniti nel 1920 – nel futuro rispetto l’autore.
Una caratteristica allora innovativa del racconto è quella di fare uso di un narratore con problemi mentali che quindi rende la veridicità di quanto raccontato del tutto opinabile.
Negli Stanti Uniti è sorta una nuova aristocrazia che ha ridotto l’influenza degli immigrati e degli stranieri. Il governo ha autorizzato e incentivato la costruzione di Camere Letali, delle strutture in un ambiente bucolico nelle quali le persone possono andare per suicidarsi.
Hildred Castaigne è un individuo mentalmente disturbato che cova rancore verso il cugino Louis, visto che sta per soffiargli l’amata Constance. Hildred ha letto il libro del Re in giallo e questo probabilmente ha dato il colpo di grazia alla sua sanità mentale.
Frequenta un altro individuo discutibile come lui, il sig Wilde, un uomo piccolissimo con delle dita artificiali e le orecchie di cera, che dichiara di essere a capo di una vasta cospirazione.
Il sig. Wilde è un riparatore di reputazioni. Ovvero, ha al suo servizio numerosi sgherri a molteplici livelli che possono intervenire per influire sulla reputazione dei suoi clienti. Questi servizi lo hanno reso enormemente ricco, perché persone in vista sono disposte a sborsare fior di bigliettoni pur di mantenere immacolata la propria reputazione.
Hildred, con l’aiuto di Wilde, conta di diventare l’ultimo re della dinastia imperiale degli Stati Uniti, siccome dovrebbe discendere da una dinastia proveniente dalle Iadi. Questo anche perché si ritiene un devoto fedele del Re in giallo, e Wilde conta di maledire chi si opporrà con il Segno Giallo.
Hildred Castaigne, nella sua mente contorta, vuole che suo cugino Louis abbandoni presunti diritti di rivendicazione alla corona sugli Stati Uniti, e gli estorce la promessa a farlo.
Quando torna da Mr. Wilde lo trova morto, sgozzato dal gatto di casa, e i poliziotti lo arrestano.
Il narratore spiega che Castaigne è morto in manicomio un mese prima.
La storia, come detto, dal punto di vista del lettore è priva di autentici riscontri. Per esempio, in una scena Castaigne tira fuori la corona da una scatola di sicurezza, che il cugino definisce semplicemente una scatola di biscotti. Perciò l’intera ambientazione potrebbe essere del tutto allucinatoria.
In “La maschera” Boris è uno scultore che ha scoperto un modo, da una sorgente naturale, di tramutare gli atomi vegetali in silicio, trasformando le piante in sculture che ne mantengono la bellezza intatta. Lui e il suo amico Alec, il narratore, sono innamorati di Genevieve, che ricambia entrambi, ma più Boris.
Un giorno Genevieve si ammala e il narratore la segue, dopo avere letto incautamente Il famigerato re in giallo, e avere iniziato a sognare del Lago di Hali e di Carcosa; la sua faccia è bianca come la Maschera Pallida. In seguito il narratore riesce a guarire, ma gli viene detto che Genevieve e Boris sono morti.
Un amico gli rivela che tempo addietro i due sono stati visitati da qualcuno: subito dopo Genevieve muore e Boris si spara un colpo in testa.
Alec decide di disfarsi della formula di Boris e di occultare le reali cause dietro la loro morte.
Tempo dopo si reca alla casa dei marmi dove Boris teneva le sue opere. Il suo amico Jack lo supplica di non lasciare la casa, mentre i domestici affermano che stanno scomparendo le sculture e al contempo apparendo animali vivi dello stesso tipo.
A un certo punto capisce, e al posto della statua della madonna di marmo scolpita da Boris, trova Genevieve che è tornata a essere umana.
In “Il segno giallo” un artista è ossessionato da un uomo repellente, il guardiano della chiesa. che ricorda un gonfio verme di cimitero. Altri che lo hanno incontrato riferiscono che, a toccarlo, si rompe letteralmente a pezzi, infatti un dito gli si è staccato. Anche la sua modella, con la quale tenta di intrecciare una storia, gli riferisce di avere fatto un sogno orribile con un carro funebre. Il guardiano un giorno gli chiede se ha trovato il Segno Giallo, e infatti la sua modella gli regala una spilla di onice nero che riporta lo strano simbolo.
Il pittore si rende conto di avere per qualche ragione in libreria l’infame “Re in giallo” e ricorda il fato accaduto a Castaigne. La donna disgraziatamente legge il libro e sviene, e lo stesso pittore compie il medesimo scellerato gesto.
Mentre parlano dei segreti delle Iadi e di Hastur, odono il rumore del carro funebre e un essere si avvicina, entrando nella loro casa, e strappandogli la spilla con il segno giallo.
La donna muore immediatamente e anche il pittore lo segue poco dopo, raccomandando la propria anima al prete. La polizia trova il cadavere di lei e anche un cumulo di carne decomposta, evidentemente quella del visitatore
In “Nella corte del drago” il narratore è turbato dall’organo che suona nella cappella nella quale prende la messa, e dall’uomo che lo suona, in quanto sente che lo odia e che appaia e scompaia improvvisamente. Egli inoltre ha letto il Re in giallo. Il protagonista vive in un vicolo chiamato “corte del dragone” e ha l’impressione che l’uomo sia lì per punirlo per qualcosa compiuto molto tempo prima. Un giorno lo incontra nel suo vicolo, e guardandolo negli occhi capisce che per lui è finita. Cerca di sfidarlo, e si risveglia nella chiesa, come se avesse sognato. Capisce che l’uomo era stato spinto verso la morte dalla sua debolezza, e che è lì per prendersi la sua anima.
Assiste al lago di Hali e alle torri di Carcosa, e sente il Re in giallo sussurrargli <>
In “I fabbricanti di lune” degli agenti indagano su alcuni soggetti in grado di creare dell’oro artificiale. Il protagonista scopre di avere una voglia che ha la forma del simbolo di Kuen-Yuin, un culto di stregoni della Cina. Incontra una donna, Ysonde, che afferma di vivere con il suo patrigno e di provenire da Yian, una città nel cuore della remota Cina lontana molti oceani da loro.
In altre fonti Kuen-Yuin viene considerata la versione moderna di Tsan-Chan, un impero cinese malvagio del futuro citato in alcuni racconti da Lovecraft. Yian viene menzionata da Lovecraft in “Colui che sussurrava nelle tenebre” e “Yian-Ho” il “Il diario di Alonzo Typer” potrebbe essere la stessa città.
Il Re in giallo nei giochi di ruolo
Nel gioco di ruolo Il richiamo di Cthulhu, si sa che Il re in giallo e Hastur sono associati, anche se non è noto in che modo: potrebbero essere la stessa creatura, oppure il primo un profeta o un avatar del secondo.
Il re in giallo ha un aspetto umano, anche se più alto della media, ma indossa sempre vesti gialle logore e la maschera pallida. Il suo passaggio tra gli umani significa evocare passione, follia, bellezza, amore e dolore.
Quando parla, tutti lo devono ascoltare. Egli non mente mai, e le sue affermazioni, per quanto orribili, non possono essere negate. Toccare i suoi stracci significa continuare a sognarlo fino al suo ritorno.
La maschera pallida contiene essa stessa il re in giallo, ovvero chi la indossa finisce per diventare tale entità.
L’obiettivo del re sembra essere quello di causare caos e distruzione, e di portare con sé un’orda di creare viventi e non per adempiere ai suoi voleri. La sua ballata è un canalizzatore che porta le menti instabili e sensibili ad abbandonarsi alla follia.
il Culto del Segno Giallo è composto in larga parte da artisti o individui emotivi che trovano nel Re in giallo una fonte di ispirazione che li spinge sul sentiero della follia e a compiere atti violenti. La distruzione e il caos che egli sparge, per i fedeli sono l’opera d’arte assoluta.
Il Segno Giallo è il simbolo di questo essere, ed è molto pericoloso per chi sappia di che cosa si tratta siccome può farli cadere sotto il suo controllo. In genere si attiva quando il re in giallo è presente nel nostro mondo. Se esso viene applicato a sculture artistiche, ad esempio, può fare apparire il re a coloro che le ammirano.
Il culto non ha un vero e proprio capo, se non quello che viene scelto volta per volta in base agli obiettivi da raggiungere, come mettere in scena la ballata del re in giallo o catturare appartenenti di altri culti.
Il Segno Giallo spinge chi lo possiede a seguire ciecamente i propri istinti, e il culto aiuta a raggiungere tali obiettivi. I fratelli del segno giallo sono un gruppo di esaltati particolarmente violenti e creativi, al punto che anche gli appartenenti agli altri credi blasfemi temono di finire nelle loro mani.
Il culto riverisce anche Hastur, sebbene non si capisca bene che legame esista tra le due entità.
Nella cultura popolare
Nella serie a fumetti “Providence” di Alan Moore e Jayden Burroughs viene menzionato il libro “Il re in giallo” e la vicenda è al centro di un suo equivalente fittizio, “Sous Le monde” di Guillot, contenente vari rituali di immortalità, corrispondente all’arcano libro di Hali.
Si intuisce che il cervello trasportato dai Mi-Go nell’ultimo capitolo sia quello di Ambrose Bierce. Nel suo prequel “Providence” i clienti dello Zothique Club vengono contrassegnati con il Segno Giallo.
Nella storia a fumetti “Il Cortile” degli stessi autori, compare un personaggio modellato su Nyarlathotep che indossa un velo giallo e si fa chiamare Johnny Carcosa. Alla fine della storia il protagonista, terrorizzato dai fatti ai quali ha assistito, si suicida in una camera identica a quella presentata in “Il riparatore di reputazioni”.
Il re in giallo e la Maschera Pallida compaiono in svariati episodi della serie a fumetti Dampyr come evocazioni necessarie al ritorno de I Grandi Antichi. L’episodio “Il marchio giallo di Carcosa” ruota attorno alla pièce teatrale del Re in giallo che fa impazzire gli attori.
Nella storia del 1938 di Raymond Chandler intitolata anch’essa Il Re in giallo, il protagonista afferma di avere letto una volta un libro con lo stesso titolo.
Charles Stross, autore del ciclo letterario The Laundry Files che pesca a piene mani nei Miti di Cthulhu, nel libro The Annihilation Score narra del furto di un presunto manoscritto del Re in giallo dalla British Library.
Nel gioco online Secret World vengono impiegati diversi elementi tratti dal Re in giallo nel corso di una missione.
Il game designer Robin D. Laws ha scritto una serie di storie intitolate New Tales of the Yellow Sign e ha lavorato a un gioco di ruolo sviluppato attorno al Re in giallo.
Nella serie The Lords of Dus di Lawrence Watt-Evans il Re Dimenticato è un personaggio vestito di giallo esiliato da Carcosa, che ambisce di morire in quanto immortale.
Nella Serie Emberverse di Stirling viene usato il simbolo del segno giallo in varie località, ed è presente la città di Carcosa retta dal Raja Giallo e dalla Maschera Pallida.
Una città chiamata Carcosa appare nelle Cronache del ghiaccio e del fuoco dello scrittore George R.R. Martin. Marion Zimmer Bradley ha incorporato nella serie di Darkover Hastur, Hali, Camilla e Cassilda.
Nel romanzo L’erede del male-la nascita di P.Aura una donna diventa gravida dopo aver sognato un essere coperto di stracci gialli. Nei romanzi della serie Illuminatus! Il culto del segno giallo sono adoratori dei Lloigor.
Altri scrittori che hanno dato ulteriore linfa a Carcosa con i propri racconti sono Joseph S.Pulver, Alan Williams, John Shirley, David Drake e John Scott Tynes.
La citazione più famosa in anni recenti l’abbiamo indubbiamente nella serie televisiva True Detective della HBO. Nel corso della prima stagione, i protagonisti indagano su efferati crimini che vengono attribuiti a una misteriosa figura chiamata Yellow King e sul suo culto. Le vittime sono marchiate da un simbolo diverso dall’interpretazione di Kevin Ross per il GDR Il richiamo di Cthulhu, ma che taluni associano al Segno Giallo. In numerose occasioni viene nominata Carcosa e si sprecano i riferimenti alle stelle nere nel corso della serie. Un evento durante il finale di serie lascia intendere che questi elementi possano davvero avere una provenienza soprannaturale.
Esiste anche un film girato dal regista indipendente Aaron Vanek nel 2001 intitolato The Yellow Sign che ha come base la stessa storia scritta da Chambers.
Nel gioco di ruolo Il richiamo di Cthulhu del 1989 della Chaosium appare, in uno scenario di un supplemento, il Segno Giallo come una sorta di triskelion giallo dai bordi che ricordano tentacoli.
Nel gioco di ruolo Mutants & Masterminds la Fratellanza del Segno Giallo comprende gli adoratori dell’Innominabile ed essi sono contraddistinti dal Segno Giallo. Esiste anche un vero e proprio gioco di ruolo chiamato “Il re in giallo”.
Nel videogioco Mass Effect vi è un pianeta chiamato Carcosa.
Nel gioco di ruolo Delta Green Hastur e il Re in giallo sono rappresentazioni dell’entropia.
Carcosa, è stata anche una società editoriale di storie horror fondata nel 1973 sull’esempio della Arkham House, mentre la Carcosa House fu una casa editrice di storie di fantascienza fondata nel 1947. Esiste anche un hotel di lusso, il Carcosa Seri Negara, le cui remote origini risalgono addirittura al 1896.
E con questo è tutto. Lasciami un commento, noi ci vediamo al prossimo video.
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