Migrazione di un Sito Web: Le Strategie di Redirect Efficaci

Guida redirect migrazione sito web

Giovanni Sacheli, esperto consulente SEO, ha condiviso la sua esperienza e le sue conoscenze durante un’intervista condotta da Ilario Gobbi.

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Sacheli ha iniziato la sua carriera nel 2009, focalizzandosi inizialmente su Pay Per Click e social media marketing, per poi sviluppare una passione per la SEO. Da allora, ha lavorato nel settore per oltre 15 anni e ora dirige una piccola agenzia specializzata in SEO tecnica e campagne Google Ads. Nonostante la crescita della sua agenzia, Sacheli continua a essere coinvolto direttamente nelle operazioni pratiche, preferendo mantenere un contatto diretto con il lavoro quotidiano.

Durante l’intervista, Sacheli ha discusso le complessità delle migrazioni di siti web, un argomento di notevole importanza nel SEO. Le migrazioni possono variare notevolmente: possono coinvolgere cambiamenti nel CMS mantenendo le stesse pagine, modifiche nella struttura del sito, o cambiamenti radicali nella struttura degli URL e nei contenuti. La situazione ideale è quella in cui non ci sono modifiche sostanziali, poiché le variazioni possono influire negativamente sul traffico se non gestite correttamente.

Sacheli ha sottolineato che, in caso di migrazione, è fondamentale gestire i reindirizzamenti (301) con attenzione. Se i contenuti vengono trasferiti senza modifiche sostanziali, non dovrebbero esserci perdite significative di traffico. Tuttavia, se il contenuto o la struttura del sito cambiano, può verificarsi una perdita temporanea di traffico mentre Google rivaluta il sito.

Per minimizzare i rischi durante una migrazione, Sacheli consiglia di procedere gradualmente. È meglio implementare le modifiche in fasi, testando e analizzando i risultati prima di apportare ulteriori cambiamenti. Questo approccio aiuta a identificare e risolvere eventuali problemi senza compromettere l’intero sito.

Sacheli ha anche discusso dell’importanza di verificare la correttezza dei reindirizzamenti prima che il sito migri ufficialmente e di fare una mappatura dettagliata degli URL. L’uso di strumenti come Screaming Frog e Google Search Console è cruciale per monitorare e verificare le migrazioni, rilevando eventuali errori o contenuti mancanti.

Sacheli ha condiviso le sue best practice per le migrazioni, tra cui la verifica del file robots.txt, la cura delle immagini e l’implementazione di reindirizzamenti corretti. Ha sottolineato che anche con l’aiuto dell‘automazione, è essenziale un controllo umano per garantire la precisione nella gestione dei reindirizzamenti e nella preservazione del valore SEO del sito.

Strumenti e Approcci Tecnici per la Migrazione di un Sito Web

  • API di Google Search Console: Sacheli raccomanda l’uso delle API di Google Search Console tramite script Python per superare le limitazioni dell’interfaccia web, che permette solo download di 1000 righe. Le API consentono di ottenere dati più completi e dettagliati, utili per una migrazione efficiente.
  • Reindirizzamenti 404 Preesistenti: Se ci sono pagine che già risultano 404 prima della migrazione, Sacheli consiglia di reindirizzare anche queste per mantenere una buona user experience e evitare errori persistenti che potrebbero influire negativamente sulla SEO.

Errori Comuni nei Redirect e Prevenzione di Errori durante la Migrazione

  • Errori Comuni:
    • No Index Dimenticato: Uno dei problemi frequenti è dimenticare di rimuovere il tag “no index” dalle pagine del sito migrato.
    • Redirect Inefficaci: Errori nei redirect possono includere redirect incompleti, errati o tardivi, che puntano a pagine sbagliate o alla home page.
    • Problemi di Server: Migrazioni su server meno performanti o mal configurati possono influenzare negativamente le performance del sito.
    • Modifiche Inutili agli URL: Cambiare gli URL senza una giustificazione valida può causare problemi SEO e perdita di traffico. Se non ci sono miglioramenti significativi, è meglio mantenere gli URL esistenti.

Migrazione e Prestazioni

  • Performance del Server: Durante una migrazione, è cruciale mantenere o migliorare le performance del server. Sacheli nota che per la maggior parte dei casi, se si utilizza lo stesso server o uno equivalente, le prestazioni non dovrebbero subire modifiche significative. Tuttavia, se si passa a un nuovo server, è importante replicare tutte le ottimizzazioni fatte precedentemente, inclusi cache e intestazioni HTTP.

Gestione dei Redirect e Link Interni

  • Loop di Redirect: È possibile che si verifichino cicli di redirect, specialmente in siti gestiti da più persone. Sacheli suggerisce di usare strumenti come Screaming Frog per monitorare e correggere questi loop.
  • Link Interni: Dopo una migrazione, è essenziale aggiornare i link interni per riflettere la nuova struttura degli URL. Questo può essere fatto tramite un’analisi pre-migrazione e comunicato al cliente per garantire che le modifiche siano effettuate secondo le necessità.

Gestione della Migrazione

  1. Analisi e Comunicazione con il Cliente:
    • Quando si analizzano le modifiche alla struttura dei link interni, è fondamentale spiegare al cliente le implicazioni delle modifiche. Ad esempio, se una pagina importante viene rimossa dal menu, è necessario spiegare come questo potrebbe influire sulla visibilità e sul traffico. La decisione finale spetta al cliente, che dovrebbe essere informato dei pro e dei contro delle modifiche suggerite.
  2. Gestione degli URL Dinamici e delle Query String:
    • Gli URL dinamici e le query string che non sono mai stati live o indicizzati non devono essere rediretti. URL come quelli generati random o con parametri non vitali per il sito dovrebbero rimanere in 404 o essere gestiti con no-index.
    • Le query string che servono solo per ricerche interne dovrebbero essere impostate come no-index per evitare l’indicizzazione non necessaria.
  3. Controllo degli Errori 404:
    • La frequenza con cui controllare gli errori 404 dipende dal sito. Per siti con un gran numero di errori, è utile fare una verifica periodica, come mensile o bimestrale.
    • Screaming Frog vs. Google Search Console: Gli errori 404 segnalati da Screaming Frog riguardano i link interni al sito e possono essere corretti direttamente. Gli errori 404 segnalati da Google Search Console possono derivare da link esterni e richiedono decisioni su eventuali redirezioni o mantenimento in 404.
  4. Gestione dei Domini Scaduti:
    • Se si acquista un dominio scaduto, è meglio recuperare e rimettere in vita le pagine che avevano valore o traffico piuttosto che fare redirezioni generiche verso un altro dominio. Questo approccio preserva l’intento originale e può essere più utile a lungo termine.
  5. Migrazioni con Sottodomini:
    • È consigliabile migrare i sottodomini uno alla volta, iniziando con quelli di maggiore importanza. La migrazione a step permette di gestire eventuali problemi e fare rollback se necessario.

Pianificazione e Test

  1. Pianificazione della Migrazione:
    • La pianificazione è cruciale e deve includere una mappatura dettagliata degli URL e una sequenza chiara delle attività. È fondamentale evitare decisioni dell’ultimo minuto e assicurarsi che tutto sia pronto prima di avviare la migrazione.
  2. Test Pre-Migrazione:
    • Effettuare un test di scansione di tutti gli URL pre-migrazione è essenziale. Questo aiuta a verificare che tutti i contenuti e i link siano correttamente gestiti nella nuova struttura.

Monitoraggio Post-Migrazione

  1. Valutazione del Successo della Migrazione:
    • Dopo la migrazione, controllare le statistiche di Analytics e Search Console per assicurarsi che il traffico e la visibilità non siano diminuiti. Monitorare anche i 404 e le statistiche di scansione per identificare e risolvere eventuali problemi.

Best Practices e Considerazioni Finali

  1. Automatizzazione e Ottimizzazione:
    • Esplora metodi per automatizzare la mappatura e altre parti del processo di migrazione per risparmiare tempo e ridurre gli errori.
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