Gibbous – A Cthulhu Adventure, il punta e clicca lovecraftiano che diverte

Gibbous - A Cthulhu Adventure - Trama

Ben ritrovati, miticini e miticine! Oggi ci addentriamo in un angolo della Transilvania, patria degli sviluppatori di Stuck In Attic, per sviscerare un titolo che ha osato fare l’impensabile: trasformare l’orrore cosmico di Lovecraft in una commedia punta e clicca esilarante. Parliamo di Gibbous – A Cthulhu Adventure.

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Dimenticate i survival horror pieni di tenebre, ombre e pazzia. Gibbous è una lettera d’amore al genere point-and-click dei bei tempi andati, quegli anni Novanta gloriosi dominati da LucasArts e dalle avventure scritte con intelligenza, come Day Of The Tentacle o Monkey Island. Il gioco è stato sviluppato e pubblicato dal piccolo studio rumeno Stuck In Attic, un team di tre persone con sede a Târgu Mureș.

Il loro obiettivo, guidato dal direttore e scrittore Liviu Boar, era fondere l’estetica spaventosa ma elegante dei Miti di Cthulhu con uno stile grafico ispirato ai film Disney e alle opere di Studio Ghibli. Il risultato è un’avventura in alta definizione, caratterizzata da disegni vividi e animazioni tradizionali frame-by-frame, pur mantenendo la struttura di gioco classica del decennio d’oro. Il progetto ha raccolto fondi nel 2016 grazie a una campagna Kickstarter di successo.

La critica ha accolto Gibbous con recensioni tendenzialmente positive, ottenendo un punteggio aggregato Metacritic di 74 su 100.

Molti hanno lodato incondizionatamente lo stile artistico adorabile e vibrante, oltre alla scrittura umoristica e spesso auto-ironica. I personaggi sono ritenuti memorabili e le descrizioni degli oggetti nascondono spesso battute fulminanti. Per chi adora il punta e clicca e le storie horror-comedy, è stato definito un titolo imperdibile.

Tuttavia, il gioco non è esente da difetti. Alcuni critici lo hanno trovato a volte troppo facile, anche a causa dell’utile funzione che permette di evidenziare tutti gli elementi interattivi su schermo. Questo rende la risoluzione degli enigmi un esercizio quasi meccanico, che secondo alcuni lo rende paragonabile a titoli in stile Telltale per difficoltà. Inoltre, la trama, sebbene ambiziosa, è stata a volte criticata per essere confusa o troppo frettolosa verso la fine, e l’interpretazione vocale, pur vedendo la partecipazione di oltre 70 attori, è apparsa incerta in alcune parti.

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La storia si svolge a Darkham, una città malfamata infestata da strane sette. Noi seguiamo inizialmente Don R. Ketype, un detective burbero ma di vecchio stampo, assunto per recuperare il famigerato Necronomicon. Le cose non vanno come previsto: Don viene rapito dalla Parrocchia della Conoscenza Stellare, un culto di fanatici.

Nel frattempo, Buzz Kerwan, un bibliotecario gentile e piuttosto nella media che lavora alla Miskatonic Library, inciampa proprio sul libro demoniaco. Tornato a casa, Buzz legge accidentalmente ad alta voce una formula dal Necronomicon e puff! La sua gatta, Kitteh, ottiene l’orribile dono della parola. Kitteh, che è estremamente cinica e sarcastica, considera questa “umanizzazione” una degradazione suprema.

Buzz, guidato dall’obiettivo primario di far tornare in silenzio la sua gatta (la “missione più importante dell’universo”), si unisce alla ricerca di Don. Iniziano a viaggiare per il mondo. Buzz e Kitteh vengono indirizzati dal Voodoo Gentleman (un praticante di magia figurativa non violenta) a cercare un misterioso personaggio: Bob Olmstein.

Nel frattempo, Don riesce a scappare dal culto, ma non prima di toccare la Pietra del Trapezoedro Scintillante ottenendo il Marchio del Cacciatore e la capacità di incanalare eventi passati.

L’avventura prosegue attraverso la putrida Fishmouth, un ovvio omaggio a Innsmouth, dominata dall’Ordine Esoterico di Dagon. Qui, Buzz e Don scoprono il piano del vero antagonista: Il Macellaio (noto anche come Baron Ferensi o Carnifex Terribles). Il Macellaio ha ingannato il culto facendogli allevare una mostruosa creatura marina, il “Pasto” (o Mind Controlled Hyper Kraken), che gli adoratori credevano un tributo sacrificale per Dagon.

Buzz, dopo essersi recato a Parigi per trovare l’elemento stabilizzante lasciato da Olmstein, raggiunge la sua terra ancestrale, la Transilvania. Lì, si riunisce con Don e Peace Busara, la figlia del cliente di Don. Scoprono che il Macellaio, dopo aver rubato le Ali di Drago in Transilvania, intende usare il mostro marino, le ali e il Necronomicon a Point Nemo—il punto più isolato dell’oceano—per creare e controllare Cthulhu, il Sognatore.

Il Macellaio rivela che tutti loro sono personaggi in una storia, il Kittehverse, scritta e controllata da Olmstein, una figura di natura quasi divina la cui apparizione cambia a seconda di chi lo guarda. Per sconfiggere il Macellaio, che vuole distruggere e ricreare il mondo, l’unica speranza è innescare le eruzioni vulcaniche sotterranee, un piano predisposto decenni prima dal capitano Johansen. Nello scontro finale a Point Nemo, Kitteh si lancia eroicamente contro il detonatore elettrico. Nonostante la scena drammatica, Kitteh torna illesa, ancora parlante, e l’equilibrio è ripristinato, ma solo per il momento.

Gibbous - Storia e recensione

Il gioco si distingue per la sua capacità di affrontare l’orrore cosmico con leggerezza. Molto del suo fascino deriva da Kitteh, il cui cinismo e sarcasmo costante nei confronti di Buzz, descritto come uno scansafatiche, rendono ogni momento di gioco più vivace. I dialoghi sono pieni di umorismo auto-referenziale che prende in giro sia i cliché del genere horror che le stesse meccaniche dei punta e clicca. La scrittura è arricchita da molteplici risposte specifiche per quasi ogni combinazione di oggetti, spingendo il giocatore a sperimentare per avanzare con la storia.

Inoltre, il gioco è narrato attraverso tre prospettive diverse—Buzz, Don e Kitteh—che non solo diversificano il gameplay (per esempio, Kitteh funge da sistema di suggerimenti vivente per Buzz), ma offrono anche tre personalità distinte che influenzano le descrizioni degli oggetti e l’interazione con l’ambiente. Don R. Ketype, col suo nome che è già una parodia hard-boiled, e Buzz, con le sue origini rumene che rendono autentica la sezione in Transilvania, contribuiscono a creare un cast di personaggi memorabili e divertenti.

Gibbous è imbottito di riferimenti all’opera di H. P. Lovecraft, reinterpretati in chiave comica.

Il cuore della trama è ovviamente il Necronomicon, il tomo per eccellenza. Le ambientazioni principali sono palesi rivisitazioni dei luoghi più famosi di Lovecraft: Darkham è Arkham e Fishmouth è Innsmouth. Le forze antagoniste includono la Parrocchia della Conoscenza Stellare, che adora l’Abitatore che si manifesta attraverso il Trapezoedro Scintillante, e l’Ordine Esoterico di Dagon, che in Fishmouth adora Dagon e Cthulhu (il Sognatore).

Troviamo riferimenti più sottili come la coppia Ed Derby e Asanath, che richiama direttamente la trama di La cosa sulla soglia. L’intero universo narrativo in cui si svolge l’avventura è chiamato ufficialmente il Kittehverse.

Insomma, vi starete chiedendo, questo gioco fa per voi?

Consiglierei Gibbous – A Cthulhu Adventure a chiunque sia nostalgico dei classici point-and-click di LucasArts e voglia un’avventura guidata dalla storia, dall’umorismo e da uno stile artistico straordinario. È ideale per chi ama l’immaginario lovecraftiano ma preferisce farsi una risata piuttosto che farsi venire gli incubi. 

Pensate a questo gioco come a un fumetto brillante e colorato trovato nel bel mezzo di una biblioteca antica piena di tomi maledetti: non è quello che ti aspetti, ma è esattamente ciò di cui avevi bisogno.

Se siete disposti a perdonare alcuni enigmi non troppo impegnativi in cambio di una scrittura brillante e di una gatta parlante sarcastica, questa avventura realizzata con cura in Transilvania è sicuramente un’ottima scelta.

Lasciate un commento e fatemi sapere quale altro gioco lovecraftiano volete vedere analizzato. Noi ci vediamo alla prossima!

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