I 10 Mostri Più Spaventosi dei film di Guillermo Del Toro
Storytelling Film e TVI film di Guillermo del Toro sono celebri per le creature spaventose che uniscono terrore visivo e profondità simbolica. Ogni mostro di Guillermo del Toro porta con sé un significato profondo, spesso collegato alla paura dell’ignoto, alla vulnerabilità umana e al soprannaturale, il che li rende ancora più disturbanti.
Ecco i 10 mostri che considero più terrificanti nei suoi film.
Leggi tutto: I 10 Mostri Più Spaventosi dei film di Guillermo Del Toro10. Santi, il fantasma (La spina del diavolo, 2001)
Il fantasma di un ragazzo chiamato Santi appare nel film La spina del diavolo del 2001.
Santi scomparve la notte in cui cadde una bomba, portando gli altri bambini a credere che fosse fuggito spaventato e fosse stato successivamente ucciso da tagliagole. Tuttavia, si rivela che fu assassinato da Jacinto, il custode dell’orfanotrofio, che colpì la testa di Santi contro un muro in un accesso di rabbia e poi lo affogò in una cisterna appesantendo il suo corpo con delle pietre.
Dopo la sua morte, Santi diventa noto come “quello che sospira”, e il suo spirito è caratterizzato da una ferita alla testa che continua a sanguinare. Il suo fantasma cerca vendetta contro Jacinto e comunica con Carlos, il protagonista del film, esortandolo a confrontarsi con Jacinto.
La storia di Santi intreccia temi di innocenza perduta, vendetta e gli effetti persistenti della violenza durante la guerra. Il suo personaggio serve come un inquietante promemoria delle brutali realtà affrontate dai bambini durante il conflitto civile, e il suo desiderio di giustizia riflette la narrazione più ampia di perdita e riparazione all’interno del film.
9. L’ultimo Elementale (Hellboy II: The Golden Army, 2008)
L’Ultimo Elementale, noto anche come il Donatore di Vita e Distruttore, è una misteriosa entità elementale della Terra, considerata un Dio della Foresta. Prima degli eventi del film, non si conosce nulla su questa creatura, ma si intuisce che un tempo esistevano molti altri esseri simili, tutti scomparsi a causa dell’espansione dell’umanità o durante la guerra tra umani e creature magiche. Questi esseri erano venerati dagli Elfi, che probabilmente li consideravano dei o persino i loro creatori. L’Ultimo Elementale è rimasto protetto nella sua forma passiva, simile a un seme, grazie al principe elfico autoesiliato Nuada.
Quando Nuada torna, porta con sé il seme dell’Ultimo Elementale, custodito in un contenitore a forma di uovo. Dopo aver appreso della morte di Mr. Wink, il principe ordina al seme di uccidere Hellboy. Una volta rilasciato, il seme si dirige verso una fonte d’acqua, dove germoglia rapidamente, dando vita a una gigantesca creatura elementale che semina il caos nelle strade.
Tuttavia, la sua furia dura poco, poiché Hellboy riesce a eliminarlo con tre colpi del suo fucile ad alto calibro, chiamato “Big Baby”. Dopo la sua morte, il ‘sangue’ dell’Ultimo Elementale inonda le strade, facendo sbocciare istantaneamente erba lussureggiante. La sua ‘testa’ si trasforma in un enorme fiore, che inizia a disperdere semi galleggianti.
L’Ultimo Elementale si presenta in due forme, a seconda della sua ‘età’. Nella sua forma ‘infantile’, appare come un seme verde, descritto da Hellboy come un fagiolo. Nella sua forma ‘adulta’, la creatura si erge imponente, alta circa 15 metri, con cinque arti simili a tentacoli, un torso coperto di foglie e una testa floreale. Questa testa è composta da numerose foglie che coprono un’energia luminosa, che funge sia da cervello che da bocciolo, sbocciando in un fiore solo dopo la morte della creatura.
Anche nella sua forma di seme, l’Ultimo Elementale dimostra segni di intelligenza, riuscendo a comprendere il linguaggio e a muoversi autonomamente. È in grado di germinare e crescere rapidamente. Nella sua forma adulta, possiede una forza fisica immensa e la capacità di attaccarsi alle superfici, anche se non è chiaro se questa abilità fosse sempre presente o fosse un effetto collaterale della sua condizione. Il ‘sangue’ dell’Ultimo Elementale ha proprietà straordinarie, capaci di far crescere rapidamente piante semplici come erba e fiori. La sua energia, una volta che la creatura è fiorita, può produrre semi galleggianti. Inoltre, l’elementale può esprimersi, comunicando con suoni indistinti da seme e ringhiando nella forma adulta.
8. Judas (Mimic, 1997)
I Judas Breed sono i principali antagonisti del romanzo Mimic, del film horror del 1997 Mimic e dei suoi due sequel diretti in video. Queste creature sono una razza di insetti geneticamente modificati, concepiti originariamente per eliminare le blatte portatrici di malattie. Tuttavia, i Judas Breed hanno sviluppato una mente autonoma e la capacità di mimetizzarsi con gli esseri umani, diventando i predatori dei loro stessi creatori.
I Judas Breed sono creature chimeriche, ibridi derivati da DNA di termiti e mantidi. Queste creature hanno subito mutazioni significative rispetto alle loro forme originali, diventando insetti di dimensioni umane con un aspetto inquietante e astuto. La loro abilità di camuffamento è straordinaria: possono creare volti umani parziali, che utilizzano per muoversi indisturbati tra gli umani.
Nelle fasi più avanzate della loro evoluzione, i Judas Breed sono in grado di utilizzare volti umani morti come parte dei loro travestimenti, strappando le facce dai cadaveri delle loro prede. Le forme successive hanno sviluppato un rivestimento esterno simile alla plastica, permettendo loro di masquerarsi quasi perfettamente da esseri umani, anche se non possono comunicare in linguaggio umano, ma si esprimono mediante il cliccare delle loro mandibole.
Queste creature sono dotate di sei zampe potenti e pinze affilate, capaci di lacerare un essere umano durante il loro processo di alimentazione. Le loro ali permettono un movimento agile all’interno del loro territorio, rendendole particolarmente pericolose in spazi aperti. Sono capaci di avvolgere le ali attorno al corpo per apparire come umani che indossano giacche larghe.
La maggior parte della popolazione è composta da femmine, mentre un solo maschio all’interno della colonia è responsabile della riproduzione. I maschi sono notoriamente più chiari di colore e privi di ali. Le larve crescono lentamente, nutrendosi di materia organica in decomposizione fino a raggiungere la maturità.
I Judas Breed rappresentano una minaccia non solo per gli esseri umani, ma anche per l’equilibrio stesso della natura, essendo un prodotto dell’interferenza umana con l’ecosistema. La loro abilità di imitare l’umanità li rende ancora più spaventosi e inquietanti, trasformandoli in predator i cui obiettivi finali vanno ben oltre la semplice sopravvivenza.
7. Le Fate dei Denti (Hellboy II)
Le Fatine dei Denti sono creature affamate, dotate di molte zampe e ali, che appaiono nel film Hellboy II: The Golden Army. Originarie della Foresta Nera in Germania, queste creature sono note per la loro insaziabile voracità e la loro pericolosa natura predatoria.
Le Fatine dei Denti si presentano come piccoli esseri alati, rapidi e agili, caratterizzati da una pelliccia iridescente e una miriade di zampe che permettono loro di muoversi con grande rapidità. Queste creature sono estremamente affamate di calcio, nutrendosi di carne, ossa, organi e altri tessuti. La loro predilezione per i denti è evidente, poiché sono in grado di identificare le loro vittime e concentrarsi su di essi durante un attacco.
Quando attaccano, le Fatine dei Denti si scagliano sul loro bersaglio in gran numero, circondandolo e aggredendolo con ferocia. Possono ridurre una vittima a un ammasso di ossa e carne in pochi secondi, lasciando solo escrementi dietro di sé. Nonostante il loro comportamento brutale, sono creature senzienti e comunicano tra loro, sebbene non utilizzino lingue umane.
Nel film, le Fatine dei Denti vengono illegalmente acquistate dal Principe Nuada nel mercato dei troll. Una volta portate in un’asta, vengono affamate e rilasciate, causando una strage che porta alla morte di oltre 70 persone. Questo evento attira l’attenzione degli agenti del B.P.R.D. (Bureau for Paranormal Research and Defense), tra cui Hellboy, Abe e Liz, che si recano sul posto per investigare.
Durante il loro intervento, le Fatine dei Denti mostrano la loro violenza e ferocia, e due agenti umani del B.P.R.D. perdono la vita in un violento scontro. Liz, sfruttando i suoi poteri di pirocinesi, riesce a incenerire gran parte delle Fatine, portando a una violenta esplosione che fa volare Hellboy fuori da una finestra, esponendolo al pubblico.
Le Fatine dei Denti sono un esempio di come creature fantastiche possano incarnare il terrore e il pericolo. Con la loro natura insaziabile e la loro capacità di infliggere danni devastanti, rappresentano una minaccia sia per gli esseri umani che per i protagonisti del film, rendendo il loro incontro un momento di suspense e azione indimenticabile.
6. L’Uomo Anfibio (La forma dell’acqua, 2017)
L’Uomo Anfibio è una creatura sapiente e umanoide catturata nel bacino amazzonico e portata in una struttura governativa segreta a Baltimora, negli Stati Uniti, nel 1962. Questa creatura è venerata come una divinità da almeno una cultura nativa dell’Amazzonia, il che suggerisce una connessione profonda tra la sua esistenza e le tradizioni di quel luogo.
L’Uomo Anfibio è di dimensioni umane e si presenta come un bipede privo di coda, con caratteristiche tipiche degli anfibi, come le branchie e le mani palmate. Sebbene trascorra la maggior parte del tempo sott’acqua, è in grado di sopravvivere anche sulla terraferma, sebbene per un periodo limitato.
La pelle dell’Uomo Anfibio può generare bioluminescenza blu, un tratto che aggiunge un aspetto mistico alla sua presenza. La sua anatomia include una cloaca, un’unica apertura per l’espulsione dei rifiuti e la riproduzione, con l’organo genitale contenuto all’interno di essa, che si estroflette quando è stimolato.
Una delle capacità più straordinarie dell’Uomo Anfibio è la sua abilità di attivare la rigenerazione dei tessuti tramite il tocco. Sebbene gli effetti non siano immediati, il suo contatto può guarire ferite e persino far ricrescere i capelli di un uomo calvo durante la notte. Questa abilità conferisce alla sua figura un’aura quasi magica, accentuando il legame tra la sua esistenza e le forze della natura.
L’aspetto e il concetto dell’Uomo Anfibio sono stati principalmente ispirati dal Gill-man del film del 1954 Creature from the Black Lagoon. Sebbene nel film non venga mai utilizzato il nome “Uomo Anfibio” durante la proiezione, questo termine è presente nel copione e nei titoli di coda. Durante la produzione, la creatura è stata affettuosamente soprannominata “Charlie”, un riferimento al famoso mascotte di pesce della StarKist.
L’Uomo Anfibio è una figura complessa e affascinante, che rappresenta non solo la bellezza e il mistero della natura, ma anche i temi di connessione, amore e accettazione che permeano La Forma dell’Acqua. La sua presenza incarna la lotta tra la civiltà e la natura, rendendolo un simbolo potente e indimenticabile nel contesto della narrazione.
5. I Mietitori (Blade II, 2002)
Nel film Blade II del 2002, il virus Reaper rappresenta una variante di vampirismo che ha dato vita a una razza di vampiri decisamente più letale.
Creati da Eli Damaskinos, un antico vampiro anziano, i Mietitori furono il risultato di un esperimento per eliminare le debolezze della razza vampirica attraverso il sequenziamento genetico del suo stesso DNA puro. I portatori del ceppo Reaper sono conosciuti come “Mietitori”.
Sebbene il “ceppo Reaper” abbia migliorato alcune delle forze dei vampiri e rimosso alcune delle loro tradizionali debolezze, fu considerato un fallimento. Questo perché il virus alimentava un bisogno di sangue che superava di gran lunga quello dei vampiri normali, trasformando i Mietitori in mostri quasi ferali. Il loro metabolismo accelerato li costringe a nutrirsi ogni poche ore, altrimenti iniziano a nutrirsi di se stessi. Si può paragonare la loro condizione a quella di un tossicodipendente: mentre i vampiri normali sono simili a chi ha bisogno di una dose settimanale di eroina, i Mietitori assomigliano a “crack-heads”, consumati dall’irrefrenabile desiderio di ottenere il loro prossimo “colpo”.
A eccezione del primo Mietitore, Jared Nomak, i Mietitori sono incapaci di parlare in modo umano, comunicando invece attraverso ringhi e brontolii. Nonostante ciò, possiedono abbastanza intelligenza per seguire gli ordini di Nomak, attaccare in modo organizzato e simulare comportamenti civili in pubblico quando non sono in attacco. Sono in grado di tendere trappole per i loro nemici e le loro prede.
I Mietitori sono vampiri estremamente potenti e resistenti, in grado di ignorare il fuoco di armi automatiche. La loro struttura ossea spessa protegge il cuore, rendendoli difficili da infilzare. Dotati di una mandibola a tre vie, iniettano un neurotossico paralizzante alle vittime, mentre una proboscide dentata permette loro di nutrirsi e trasmettere il ceppo Reaper. Hanno un’insaziabile sete che li porta a nutrirsi di esseri umani e vampiri, mostrando resistenza totale all’argento, all’aglio e a un’ottima tolleranza all’EDTA.
Le uniche debolezze dei Mietitori sono la luce solare e la luce ultravioletta, che li incenerisce quasi istantaneamente, e il dolore costante causato dal virus, alleviabile solo tramite il nutrimento quotidiano. Sebbene sia possibile infilzarli al cuore, è difficile a causa dello strato extra di osso indurito. Per trafiggerli, è necessario colpirli di lato, un’impresa complicata. Inoltre, eccetto Nomak, tutti gli altri Mietitori sono così dipendenti dal sangue fresco che i loro corpi iniziano a consumarsi se non si nutrono per qualche ora; i loro corpi tenteranno comunque di “nutrirsi” anche dopo la morte del cervello.
I Mietitori sono una delle incarnazioni più spaventose del vampirismo nel franchise di Blade, rappresentando una degenerazione della natura vampirica che porta a una caccia frenetica e ferina, trasformando i tradizionali cacciatori in prede di una nuova e terribile forma di vita.
4. I Fantasmi di Crimson Peak (Crimson Peak, 2015)
Dopo aver sposato il carismatico e seducente Sir Thomas Sharpe, la giovane Edith viene portata nella sua remota magione gotica tra le colline inglesi. A vivere lì c’è anche Lady Lucille, la fascinosa sorella di Thomas, custode dei segreti oscuri della loro famiglia. In grado di comunicare con i morti, Edith cerca di decifrare il mistero dietro le visioni spettrali che infestano la sua nuova casa. Lucille è responsabile della morte di Carter Cushing, un industriale il cui padre aveva dei sospetti su Thomas e aveva assunto un investigatore privato. Quando Thomas sposa Edith, una scrittrice che inizia a vedere fantasmi dopo la morte della madre e il misterioso decesso del padre, Lucille diventa gelosa della felicità del fratello. Comincia a trattare Edith con freddezza, mentre Edith riceve avvisi spettrali da sua madre riguardo a Crimson Peak, rendendola sempre più traumatizzata.
Dopo aver scoperto i cadaveri delle spose di Thomas, Edith realizza di essere la prossima vittima di Lucille e Thomas. Una notte, spia i due in un momento intimo e scopre la loro relazione incestuosa, che ha portato alla morte di un neonato. Sconvolta, Edith fugge, ma Lucille cerca di spingerla giù dal parapetto della magione. Quando Edith rivela che Lucille non è solo la sorella di Thomas, ma anche la sua amante, Lucille la spinge giù.
Il suo amico d’infanzia, il Dott. Alan McMichael, interviene per salvarla, ma viene accoltellato da Lucille. Alla fine, Thomas tradisce Lucille bruciando i loro voti nuziali e dichiarando di amare Edith. Lucille, furiosa per la scoperta, uccide Thomas e tenta di assassinare Edith, ma viene fermata dall’apparizione del fantasma di Thomas, che dà a Edith l’opportunità di ucciderla. Lucille resta quindi intrappolata come un fantasma nel suo mondo decadente di Crimson Peak, eternamente sola, proprio come nella vita.
Gli spettri di Crimson Peak sono inquietanti, deformi e quasi eterei, resi con una bellezza macabra. Le loro figure traslucide e decadenti sembrano costantemente in decomposizione, aggiungendo un senso di morte incombente.
3. L’Angelo della Morte (Hellboy II: The Golden Army, 2008)
L’Angelo della Morte è una personificazione della morte personale di Hellboy, presente nei momenti decisivi della vita del semidemone in cui potrebbe morire. La caratteristica più distintiva dell’Angelo è che gli occhi si trovano sulle sue ali, piuttosto che sul suo volto scheletrico.
Per molto tempo, l’Angelo della Morte ha abitato le rovine di Bethmora, in attesa di un Hellboy morente. Il momento giunse quando, mentre la BPRD cercava l’Esercito d’Oro, Liz Sherman tentava di rimuovere il frammento della lancia del principe Nuada dal petto di Hellboy. Sebbene l’Angelo sia indifferente alla sorte di Hellboy, decide di salvargli la vita solo dopo che Liz sceglie di farlo vivere, nonostante l’avvertimento che lei soffrirà maggiormente quando Hellboy realizzerà il suo destino predestinato. Dopo aver rimosso il frammento della lancia e averlo consegnato al fabbro goblin, l’Angelo si congeda.
Con ali enormi e ricoperte di occhi, questa creatura alata ha un aspetto antico e spaventoso. Il suo legame con il destino e la mortalità lo rende ancora più terrificante.
2. I Kaiju (Pacific Rim, 2013)
I Kaiju sono una razza di creature anfibie che sono state geneticamente progettate dai Precursori, una razza senziente proveniente dall’Anteverso. Nel 2013, i Precursori hanno aperto un portale tra dimensioni sul fondo dell’Oceano Pacifico, consentendo ai Kaiju di invadere la dimensione terrestre. Queste creature sono concepite come armi biologiche, risultando estremamente ostili e tossiche, con l’intento di sterminare tutta l’umanità.
I Kaiju sono enormi, con dimensioni colossali che possono raggiungere centinaia di metri in altezza e pesare migliaia di tonnellate. La loro anatomia è complessa: per controllare le funzioni motorie e cognitive, richiedono due cervelli. Questo aspetto è cruciale per gestire il loro notevole corpo massiccio, che consente loro di adattarsi e dominare in vari ambienti, sia terrestri che acquatici. Inoltre, i Kaiju sono dotati di corpi simbiotici che ospitano organismi parassitari attaccati alle loro forme.
I Kaiju sono classificati secondo la “Serizawa Scale”, un sistema di categorizzazione che li suddivide in cinque categorie. Le categorie I e II rappresentano i Kaiju più deboli, mentre le categorie III, IV e V includono le creature più potenti e pericolose. Ogni categoria è definita in base a criteri come grandezza, tossicità e livelli di radiazioni emesse dai loro corpi quando attraversano il portale. Il loro sangue, noto come “Kaiju Blue”, è altamente acido e tossico; quando un Kaiju viene ucciso, il suo corpo si autodistrugge, rilasciando questa sostanza che contamina l’ambiente circostante, rendendolo inabitabile e pericoloso.
Dal punto di vista comportamentale, i Kaiju mostrano una grande aggressività, specialmente durante i combattimenti. Lavorano attraverso un sistema di mente collettiva, permettendo loro di comunicare istantaneamente tra di loro e di coordinare attacchi in gruppo contro i Jaeger, le enormi macchine progettate per affrontarli. Questo comportamento strategico e organizzato è evidente nei loro scontri, dove dimostrano notevole intelligenza e abilità nel pianificare le loro azioni.
I Kaiju rappresentano una minaccia letale e sofisticata, concepiti per fungere da armi di sterminio contro l’umanità. La loro biologia unica, combinata con un comportamento strategico e altamente organizzato, li rende nemici estremamente difficili da affrontare e comprendere.
1. L’Uomo Pallido (Il labirinto del fauno, 2006)
L’Uomo Pallido è il secondario antagonista del film “Il Labirinto del Fauno” (Pan’s Labyrinth) del 2006.
I dipinti presenti nelle pareti della sua dimora rivelano la sua natura predatoria: ritraggono bambini che implorano pietà mentre lui li consuma uno dopo l’altro. Queste immagini suggeriscono che L’Uomo Pallido non solo priva i suoi vittimi della vita, ma lo fa senza alcuna traccia di umanità.
Nel contesto del film, ambientato nella Spagna del 1944, post-Guerra Civile, L’Uomo Pallido rappresenta una minaccia concreta per la giovane Ofelia, la protagonista. Durante il suo viaggio per dimostrare il suo valore e non essere ridotta a un essere umano ordinario, Ofelia si imbatte nel rifugio di questo mostro. Il suo compito consiste nel recuperare un pugnale custodito nell’orrenda dimora dell’Uomo Pallido.
Il Fauno, una figura enigmatica e ambivalente, avverte Ofelia di non mangiare nulla del sontuoso banchetto che si trova davanti all’Uomo Pallido, ma la tentazione è forte, soprattutto in un’epoca in cui la fame è diffusa e le persone lottano per sopravvivere. La scelta di Ofelia di mangiare due succulente uve porta alla sua liberazione dal sonno dell’Uomo Pallido, che immediatamente si risveglia e prepara a darle la caccia.
Ofelia per sfuggire all’Uomo Pallido, utilizza il gesso per disegnare una nuova via d’uscita. Questo gesto non solo simboleggia la sua astuzia, ma rappresenta anche la sua capacità di affrontare il male e le sue tentazioni, pur rimanendo vulnerabile. La fuga di Ofelia lascia L’Uomo Pallido temporaneamente sconfitto, ma non senza sottolineare il pericolo che rappresenta e il suo ritorno inevitabile nella sua dimora.
L’Uomo Pallido è una figura iconica del cinema fantastico, la cui rappresentazione va oltre il semplice mostro. Egli incarna le paure più profonde e i temi del sacrificio, della vulnerabilità e della lotta per la sopravvivenza in un mondo dominato dalla brutalità. La sua esistenza è intrinsecamente legata all’innocenza rubata dei bambini, e la sua figura rimane impressa nella memoria come un simbolo di ciò che accade quando la fame, la paura e l’avidità si intrecciano.
E con questo è tutto. Spero che questo video ti abbia interessato. Lasciaci un commento. Noi ci vediamo alla prossima.