Ben ritrovati su questi lidi!
Dopo aver parlato dei consigli su come scrivere una ucronia fantasy e di alcuni spunti per creare una storia di fantascienza distopica oggi restiamo in tema di strano vestiario: non parliamo però di corazze o di tutine hi-tech quanto di… maschere e mantelli!
Alessandro Girola – autore dell’ambientazione supereroistica 2 minuti a mezzanotte, di molteplici romanzi ispirati a tale mondo e gestore del prolifico blog Plutonia Experiment, ha accettato di parlare ai nostri microfono digitali per dare consigli a scrittori e sceneggiatori su come creare una ambientazione di supereroi!

Grazie per avere accettato questa intervista, Alessandro!
Per chi non ti conosce, vuoi raccontare qualcosa su di te e parlarci della tua ambientazione 2 Minuti a Mezzanotte (2MM)?
Grazie a te per avermi invitato! Mi presento brevemente: sono un autore milanese, classe 1975 (dicono sia una buona annata, forse io abbasso la media :-P). Sono appassionato di fantastico da sempre, e mi piace variare tra i vari filoni che compongono questo variegato genere: horror, fantascienza, fantasy. Ma in realtà ho da sempre una propensione a esplorare quelle nicchie che in Italia faticano a emergere, dal dieselpunk all’ucronia, tanto per citarne un paio.
E poi i supereroi, già.
Perché, sebbene questi vadano benissimo al cinema e in TV (basti pensare alle serie Marvel/Netflix), in versione libresca faticano a imporsi. Ma solo qui da noi, eh, perché negli Stati Uniti il filone di romanzi e racconti supereroistici va in realtà alla grande.
Da quali opere letterarie, fumettistiche e cinematografiche hai tratto spunto per creare la tua ambientazione supereroistica?
Ammetto di avere una moltitudine di fonti di ispirazione, e amo citarle, perché trovo stupido fingere di inventarsi qualcosa dal nulla, quando la cultura “pop” è per natura derivativa.
Tre sono gli universi a cui mi sono più ispirato in fase di creazione del mondo di 2MM: gli Ultimates, di casa Marvel (la versione più dura e adulta degli Avengers, tanto per capirci), il reboot della saga – sempre Marvel – Squadrone Supreme (ovvero Supreme Powers) e l’opera di J. Michael Straczynski, Rising Stars, meno conosciuta rispetto alle altre due ma fondamentale nel processo di maturazione delle storie di e con i supereroi.
Ma gli spunti a cui ho attinto sono molteplici, come per esempio gli Watchmen di Moore e la prima stagione del serial Heroes, che a suo tempo fu uno spartiacque narrativo importantissimo.
Come hai coinvolto i tuoi lettori nella definizione e nell’ampliamento dell’ambientazione?
Devo dire che il progetto è stato accolto con grande e spontaneo entusiasmo. Dapprima 2MM si è presentato come un’opera di scrittura collettiva, articolata su due stagioni e in grado di coinvolgere una quarantina di partecipanti e migliaia di lettori.
In seguito 2MM ha avuto diverse fasi di sviluppo, dai racconti autoconclusivi (spin off) ispirati a singoli personaggi della round robin, alla nascita di una versione alternativa dello scenario, ovvero Darkest, caratterizzata da atmosfere più horror e cupe. Infine ecco Reloaded, un reboot vero e proprio del setting, che parte da quanto esposto prima delle due stagioni della round robin collettiva, prendendo direzioni narrative differenti.
Devo inoltre ringraziare l’amico e collega Germano – l’ideatore di Darkest – per il grande apporto al mondo di 2MM. Sta per uscire un suo nuovo romanzo ambientato proprio in Darkest… tenete d’occhio il suo blog, perché è un titolo che non dovete perdere per nessun motivo!
Quali caratteristiche dovrebbe possedere un “super-eroe” per distinguersi da quelli già inventati e divenuti celebri?
Deve essere coerente al setting in cui si muove e agisce, e non sembrare soltanto un pallido clone del celeberrimo supereroe X di qualche testata di punta.
Per esempio: 2MM ha il suo Superman, American Dream, ma dell’Uomo d’Acciaio di casa DC Comics prende spunto più che altro a livello di poteri e di l’invulnerabilità. La sua storia personale e il suo impatto sulla società sono invece diversi, se vogliamo più articolati e “politici”.
Quel che cerco di fare, riassumendo, è realizzare un equilibrio tra elementi riconducibili all’archetipo dell’eroe con superpoteri e proporre personaggi che non vivano di luce riflessa.
Perché leggere un romanzo ambientato in un mondo di supereroi quando esistono già innumerevoli fumetti e film a riguardo?
Perché è scritto bene ed è divertente 🙂
Battute a parte, il genere supereroistico si offre a molteplici chiavi di lettura e a ibridazioni di vario genere. Nei miei romanzi di 2MM non mancano, per esempio, elementi fantapolitici o cospirazionisti.
Credo che il supereroe, come archetipo, sia solo l’ennesimo espediente a disposizione di un buon narratore, per proporre storie divertenti e originali. Magari anche con qualche messaggio da veicolare.
Ecco, anche se in 2MM è possibile trovare molti elementi familiari ai fan degli eroi in costume, credo che sia proprio l’originalità delle storie proposte a risultare vincente.
Super-eroi e anti-eroi: quali preferisci? Quali, narrativamente parlando, hanno più senso di esistere?
Forse hanno più senso di esistere gli antieroi. Sono più applicabili al mondo reale e godono di un gran numero di ammiratori. Basta vedere il fascino di certi personaggi, come il Punitore della Marvel, o la Suicide Squad della DC, di cui tutti aspettano con impazienza il film.
A me gli antieroi piacciono, ma negli ultimi anni sono diventato un fan degli eroi vecchia maniera, quelli che cercano di seguire degli ideali e di combattere per ciò che normalmente viene considerato “il Bene”. Su tutti, per esempio, apprezzo molto Capitan America, col suo essere old style, legato a dei valori che troppo spesso riteniamo sorpassati.
Quale è il personaggio più peculiare dei tuoi romanzi?
Non posso fare a meno di citare la supereroina russa Sibir, la bella pirocineta, in grado di controllare le emissioni di plasma generate dal suo corpo. Sibir ha combattuto dapprima per l’ideale sovietico, mentre ora serve la nuova Russia, seppur con molti dubbi riguardo a chi la governa e all’inversione di tendenza del suo paese.
Sibir è solo apparentemente un’eroina algida e chiusa. In realtà è uno dei personaggi che mi sono maggiormente impegnato a sviluppare anche in senso umano e caratteriale.
Il blog: quanto è importante coltivarlo per creare una community di lettori?
Il blog è sempre stato il mio canale di comunicazione principale coi lettori. Più dei social network, più di siti quali Tumblr e Pinterest, più delle newsletter. Imparare a bloggare efficacemente non è semplice. Io, dopo dieci anni di blogging professionale, sto ancora imparando molte cose. Però i risultati non mancano.
Grazie agli articoli che propongo settimanalmente, alternandoli a making of relativi ai miei racconti e romanzi, ho creato uno zoccolo duro di lettori. Non tutti sono interessati agli ebook che pubblico. Molti si accontentano degli argomenti che propongo sul blog – recensioni, approfondimenti sulla scrittura, post riguardanti il fantastico – ma anche loro contribuiscono al mio lavoro creativo, con commenti, condivisioni, suggerimenti.
Come ho già detto, il blog è lo strumento fondamentale per uno scrittore.
Qualche anticipazione sui tuoi progetti futuri?
Entro l’estate concluderò la prima trilogia del Basilisco, il vigilante milanese che opera nel contesto di 2MM Reloaded. Grosso Guaio in Paolo Sarpi è già disponibile su Amazon.
A breve uscirà il secondo volume, Vesti la Giubba, e prima di agosto pubblicherò Noi siamo la Gggente, il terzo capitolo (già in fase avanzata di scrittura).
Nel mentre mi occuperò di un paio di racconti horror con ambientazione italiana e – tempo permettendo – tornerò allo scenario postapocalittico di Nimrod, come avevo ventilato sul blog, nell’estate del 2015. È possibile che lanci un nuovo progetto di scrittura collettiva, ma dipende dagli impegni che avrò da qui ad agosto. In ogni caso, se anche dovessi riuscirci, sarà qualcosa di più minimalista rispetto a 2MM.
Il tuo supereroe preferito?
Vado a periodi. Per anni sono stato un grande fan di Iron Man, del già citato Punitore e di Batman. Da quando ho ripreso a leggere fumetti di supereroi (c’è stata una lunga pausa, nei primi anni 2000) mi sono affezionato a personaggi meno noti al pubblico generalista. Su tutti cito Ms. Marvel, nella versione “interpretata” da Carol Danvers, e Luke Cage, che presto vedremo nel serial TV a lui dedicato.
Grazie mille per questa intervista, a presto!
Grazie a te per l’ospitalità, alla prossima!