Il Prigioniero spiegato (serie TV)- Chi è il Numero Sei?

Il Prigioniero spiegato (serie TV)- Chi è il Numero Sei?

Ben ritrovati, miei mitici amici.

Oggi parleremo di un prodotto televisivo di forte impatto culturale che forse i più giovani tra voi potrebbero non conoscere, e che ho deciso di aiutarvi a riscoprire.

“Il Prigioniero è una serie televisiva di genere thriller psicologico fantapolitico trasmessa dal 1967 al 1968, con l’attore Patrick McGoohan nei panni del Prigioniero del titolo. McGoohan ha scritto e diretto molti degli episodi della serie.

La serie conta 17 episodi (mentre la rete ne desiderava 26)  e fa uso per la prima volta in maniera seriale di elementi all’epoca molto originali come le droghe, l’ipnosi, il controllo della mente e la manipolazione dei sogni.
La serie ebbe uno straordinario successo all’epoca e si guadagnò la fama di vero e proprio cult, al punto da essere omaggiata ancora oggi, a oltre 50 anni dalla sua prima messa in onda.

La sua influenza nelle produzioni televisive e cinematografiche è enorme, ed è stata espressamente omaggiata in numerosi prodotti, come Matrix, The Truman Show, Babylon 5, Lost e I Simpson.

Il Prigioniero – La trama

Il Prigioniero è la storia di un uomo, un agente segreto britannico che ha dato le dimissioni, confinato contro la sua volontà in un bucolico e misterioso Villaggio, al cui interno viene sottoposto a tranelli di ogni tipo allo scopo di scoprire le vere ragioni dietro il suo abbandono della carica.

Grazie alla sua intelligenza e al suo indomabile desiderio di libertà, il Numero 6 – come ora viene chiamato – combatte i piani del Numero 2 per controllarlo e asservirlo come è stato fatto agli altri abitanti del Villaggio, e per scoprire la vera identità del misterioso Numero 1.

La serie tratta in vari modi il tema del controllo tirannico e della libertà individuale, l’oppressione del potere ai danni del singolo, la presunzione di superiorità degli anziani sulle nuove generazioni, l’individualismo contro il collettivismo.

Benché fosse limitata dall’unica location, la serie riusciva a mettere a punto diversi tipi di storie, dal western allo spionaggio d’azione alla James Bond, il tutto condito con dialoghi taglienti e sottili giochi psicologici volti a mettere in difficoltà il protagonista.

Patrick McGoohan, l’attore protagonista, era all’epoca una celebrità di altissimo livello, al punto che venne considerato come interprete di James Bond, ruolo che rifiutò siccome esigeva che il suo personaggio usasse la mente più che le armi e non facesse mai scene di baci, richieste incompatibili con il personaggio di Fleming.

Nella sigla iniziale di quasi ogni episodio vediamo il protagonista dare le dimissioni dalla sua agenzia in malo modo, e prepararsi per partire per un luogo lontano.
Un individuo a bordo di un carro funebre  lo segue e lo stordisce nel suo appartamento con del gas. Quando si risveglia, il protagonista si trova in una replica della sua casa nel Villaggio. La sigla è muta in originale ma in qualche episodio in italiano una voce fuori campo spiega cosa sta succedendo.

Subito dopo si sente un dialogo tra il Numero 6 e il Numero 2 che recita:

<<Dove sono?>>
<<Nel Villaggio.>>
<<Che cosa volete?>>
<<Informazioni.>>
<<Per chi lavorate?>>
<<Non posso dirlo. Noi vogliamo informazioni. Informazioni!  Informazioni!>>
<<Non le avrete.>>
<<Noi le avremo. Con le buone o con le cattive.>>

<<Chi è lei?>>

<<Io sono il nuovo Numero 2.>>

<<Chi è il Numero 1?>>
<<Tu sei il Numero 6.>>

<<Io non sono un numero! Io sono un uomo libero!>>
<<AHAHAHAH!>>>

Mentre si ode questo scambio di battute, il Numero 6 cerca di fuggire, osservato dai monitor dal Numero 2, ma infine viene ostacolato dal Rover, un gigantesco pallone bianco che funge da guardiano del VIllaggio.

Alla fine di ogni episodio, invece, si vede il volto del Numero 6 venire verso lo spettatore, e poi essere bloccato da delle sbarre.
Nei titoli di coda compare un disegno di un biciclo, il simbolo del Villaggio, che si compone poco a poco. Una volta che i titoli sono terminati e il biciclo è completo, si vede una scena in cui il Rover dapprima emerge dall’acqua, poi si allontana rotolando.

Nel primo episodio, il Numero 2  invita il Prigioniero a raggiungerlo nella cupola verde, che è piena di congegni dall’aria fantascientifica.

Gli fa capire che da molto tempo lo stanno osservando, e vogliono comprendere fino in fondo le ragioni che lo hanno condotto a dare le dimissioni. Il Prigioniero tuttavia rifiuta decisamente di assecondare le sue richieste.

Gli viene assegnata una casa e, controvoglia, è costretto a soggiornare nel Villaggio e ad adeguarsi alle sue strane regole, sempre monitorato dagli agenti onnipresenti del Numero 2.

Siccome i suoi carcerieri non vogliono correre il rischio di danneggiargli il cervello, puntano a sofisticati stratagemmi per ingannarlo e spingerlo ad assecondarli.

In ospedale incontra un suo collega, e questo gli conferma che i capi del luogo lo pressano per avere informazioni su di lui: poco dopo, scopre che si è gettato da una finestra, o che questo gli vogliono fare credere.

Tornato dal Numero 2 scopre che un altro uomo ora riveste il suo ruolo. Questi vuole sapere a tutti i costi perché il Prigioniero ha scelto di abbandonare il proprio lavoro. Il Prigioniero ora è catalogato come Numero 6, siccome tutti gli abitanti si chiamano tra loro con un numero, e nessuno ha diritto a un proprio nome.

Nel corso della serie vengono messi a punto stratagemmi anche fantascientifici per violare le sue difese, come macchine per manipolare i suoi sogni, ricorso a sosia e ricorso a cittadini doppiogiochisti..

Il Numero 2 cerca di troncare ogni legame dell’uomo con il suo mondo, allo scopo di renderlo un docile membro della comunità del Villaggio, ma il Numero 6 ha un insopprimibile desiderio di libertà che regge salda la sua mente.


In ogni episodio i suoi carcerieri mettono a punto piani estremamente complessi per portarlo a cedere, al limite dell’inverosimile. In un episodio, di ambientazione completamente western, lo spettatore solo alla fine capisce che si trattava di un complesso set messo a punto solo per ingannare il protagonista.

Nel penultimo episodio “Le sette età dell’uomo”,  il Numero 2 manipola la mente del protagonista per farlo regredire fino all’infanzia allo scopo di guadagnarne la fiducia, in tutte le fasi della crescita umana. Numero 6 ritorce il piano contro di lui e questi infine muore dopo avere bevuto una poziione.


Numero 6 diventa così il Numero 2, e chiede di conoscere il Numero 1.

Il finale

Il finale della serie venne all’epoca duramente contestato, si disse che McGoohan lo scrisse in un solo weekend. Esso ha un taglio decisamente allegorico e non risponde chiaramente alle domande poste dalla serie. McGoohan raccontò che il pubblico era talmente inferocito da arrivare a minacciarlo, e fu costretto a rifugiarsi tra le montagne per due settimane.

Numero 6 viene portato al cospetto di una assemblea di uomini mascherati che riconoscono il suo diritto ad avere un nome al posto del numero. Gli uomini, resuscitano con una macchina il Numero 2 precedente e processano un giovane uomo, il Numero 48, che si è rifiutato di asservirsi alle loro regole. L’atmosfera si fa sempre più surreale.

Il Numero 2, tornato in vita, chiede di poter vedere il Numero 1 faccia a faccia: guarda un occhio robotico dal quale egli comunica e lo sovrasta, venendo poi messo in prigione.

Il Numero 6 viene riconosciuto come un uomo completo ed è libero di andarsene dal Villaggio con del denaro, oppure di diventare la sua guida. Accetta la leadership e inizia a tenere un discorso, con tutti che urlano <<IO!>> e lo sovrastano.

Viene fatto scendere per un tubo e giunge in una stanza piena di mappamondi dove lo accoglie un uomo mascherato, che gli porge una sfera dove si vede la scena di chiusura di ogni episodio.

L’uomo ha il Numero 1 stampato sulla veste. 

Numero 6 gli strappa la maschera, e si sente un video nel quale lui continua a ripetere la parola <<IO>>.

Sul volto nel Numero 1 compare una maschera da scimmia. Numero 6 gli strappa anche quella, e il Numero 1 rivela un volto identico al suo. Numero 1 comincia a comportarsi da folle e fugge.

Numero 6 prende un estintore e assieme al Maggiordomo del Numero 2 aggredisce gli uomini mascherati. Scoppia una sparatoria, Numero 6, 2, 48 e il Maggiordomo fuggono, mentre tutti gli abitanti del Villaggio vengono fatti evacuare.

Numero 6 e i suoi alleati tornano a Londra. Il Numero 2 va a Buckingham Palace (lasciando intendere che lavorasse lì) e il Numero 48 se ne va per la sua strada.

Il Maggiordomo e il Prigioniero tornano a casa di quest’ultimo, con Numero 6 che sale in auto e se ne va, diretto verso la libertà.

Questo finale deve essere inteso più in forma allegorico che in fatto di eventi reali. Ci sono molti elementi che suggeriscono una valenza simbolica: la porta di casa del Numero 6 si apre da sola (come quella del Villaggio); davanti all’abitazione passa di nuovo il carro funebre che si era visto nel primo episodio; i personaggi arrivano dal Villaggio a Londra in furgone, cosa impossibile se il Villaggio fosse stato in un’isola come già mostrato.

Ciò simboleggia che non era la distanza geografica a separare il protagonista da Londra, ma l’oppressiva amministrazione del Villaggio

Il Villaggio spiegato

Il Villaggio è una cittadina dallo stile mediterraneo, abitato da cittadini che indossano colori sgargianti e che portano l’ombrello solo per difendersi da sole (siccome non piove mai). Il saluto caratteristico è “Bee seeing you”.

L’idea che si ha è che il Villaggio sia una sorta di oasi costruita – presumibilmente in un’isola – per mantenere prigionieri agenti segreti ed estorcere loro informazioni tramite escamotage ed estraniandoli dalla realtà. Sono presenti però sia anziani che giovani, e solo nell’episodio La figlia dello scienziato pazzo si vedono dei bambini ai quali Numero 6 racconta una sua avventura.

Nel corso della serie altri agenti segreti che si sono dimessi vengono inseriti a forza nel Villaggio. Gli agenti che cedono e conferiscono le informazioni vengono collocati a qualche titolo in un istituto di cura, mentre quelli che provano a scappare e non ci riescono finiscono al camposanto.

Vengono dati diversi indizi fuorvianti sulla precisa locazione del Villaggio, come la Lettonia.
Nell’episodio “Ritorno a casa” la posizione del villaggio è individuata in un’isola vicino “al litorale del Marocco, a sud-ovest del Portogallo e della Spagna”.

In realtà, le scene esterne del Villaggio sono state filmate a Portmeirion, una stazione turistica vicino a Penrhyndeudraeth in Galles, mentre le altre negli studi MGM di Borehamwood, in Inghilterra, come confermato nei titoli di testa dell’ultimo episodio.

Il Villaggio è gestito come un piccolo stato autosufficiente completo di ogni servizio e di attività sociali, con tanto di Comune, ristorante e di giornale che parla ovviamente soltanto delle notizie del luogo.  Non viene mostrato nessuno lavorare, ma tutti hanno diritto a ricevere dei crediti con i quali pagare beni e servizi.

Alla guida del Villaggio vi è un consiglio di amministrazione eletto democraticamente, anche se di fatto è il Numero 2 a dare gli ordini.

Come dice appunto il Numero 2, “loro sono democratici fino a quando possono permettersi di esserlo”.
In realtà, come viene mostrato, vengono eseguiti esperimenti di manipolazione mentale basati sul riflesso di Pavlov: i prigionieri riottosi ad esempio vengono disidratati, e non ricevono acqua fino a quando non sono condizionati a ubbidire ciecamente agli ordini.

Gli abitanti sono invitati, ovvero costretti, a comportarsi da bravi cittadini come da copione, e l’amministrazione si occupa di correggere disturbi comportamentali quando nuocciono alla cittadinanza.

Tra la popolazione vi sono comunque spie e doppiogiochisti che fingono di aiutare il protagonista ma in realtà tramano per farlo cadere nei tranelli.

Dentro questa particolare località si tengono molti eventi caratteristici, come il carnevale e partite a scacchi giocate con le persone stesse.
Il Villaggio presenta un servizio taxi, che ovviamente non va oltre i confini del posto, e un servizio telefonico che non permette di chiamare fuori confine. Ugualmente, le mappe non riconoscono l’esistenza di altri luoghi al di fuori di esso.

Le abitazioni sono altamente domotizzate e munite di apparecchi radiofonici obbligatori.


Gli abitanti si chiamano tra loro con dei numeri e non si pongono domande sul perché si trovano lì e su chi dirige quel posto, apparentemente perché sono terrorizzati a morte oppure perché sono estraniati dalla realtà. In un episodio Numero 6 viene eletto sindaco e prova a far scappare gli abitanti, ma questi non sembrano avere lo stimolo a farlo, siccome sono “modellati” per adeguarsi alle regole del luogo.

I cittadini sono tutti amalgamati e coloro che mostrano comportamenti antisociali – ovvero l’individualità e il libero pensiero – sono odiati perché visti come pericolosi. Perciò possono essere soggetti a una vera e propria lobotomia per non dare più problemi.

Il Villaggio è custodito dal Rover. Il Rover è un enorme pallone bianco che insegue, rimbalzando, le proprie vittime. Quando viene attivato si ode un rumore simile a un ruggito e tutte le altre persone in scena a eccezione dell’obiettivo si immobilizzano, come se il tempo per loro si fosse fermato.
(In realtà, ciò era dovuto al fatto che il pallone era molto difficile da manovrare, ed era necessario bloccare le riprese per riprendere il congegno solo in determinate posizioni).

Una volta colpito il bersaglio lo ingloba dentro se stesso – presumibilmente uccidendolo o facendolo svenire – e se ne va. Subito dopo tutti riprendono a muoversi, come se per loro non fosse avvenuto nulla. Viene spesso evocato dalle acque circostanti ed è in grado di rimbalzare sull’acqua. Inoltre è antiproiettile e può essere circondato da altri palloni più piccoli per trasportare dei corpi solidi.

Il Numero 2 spiegato

Il Numero 2 è il capo de facto del Villaggio, o così viene riconosciuto dalla popolazione. Sopra di lui vi è soltanto il Numero 1.

Si trova nella Cupola Verde dove viene servito da un maggiordomo nano e dove riceve spesso il protagonista.

In ogni puntata è interpretato da un attore o un’attrice diverso, segno che il Numero Uno, spazientito, lo ha rimosso dal suo incarico e sostituito. In una occasione appaiono due Numeri 2 contemporaneamente, siccome quello precedente cede il ruolo per andare in pensione.

Solitamente il Numero 2 viene mostrato nella sigla iniziale, ma non sempre, siccome in quei casi la scoperta della sua identità è un colpo di scena per lo spettatore.

Il Numero 2 vuole sapere a tutti i costi perché il Prigioniero ha dato le dimissioni, e possiede moltissime informazioni su di lui, ma non tutte.

Viene intuito che coloro per cui lavora abbiano il sospetto che il Prigioniero volesse vendere delle informazioni, da cui l’apprensione con cui vuole scoprire la ragione reale delle sue dimissioni.

Ogni Numero 2 ha un carattere e un modus operandi diversi, può essere più o meno cattivo e si avvale di collaboratori specializzati in particolari ambiti scientifici.

A seconda dell’interprete vengono messi a punto piani diversi, dai tranelli ai mezzi di coercizione come la manipolazione dei sogni, allo scopo di piegarlo o di farlo diventare uno di loro.

Il Numero 2 interpretato da Leo McKern, comparso in tre episodi, afferma di essere stato un uomo influente in grado di destabilizzare gli equilibri politici di vari Paesi, e poi di essere stato piegato dai capi del Villaggio per unirsi a loro.

Tra il Numero 2 e il Numero 6 vi è un rapporto di formale cortesia: ciò non deve stupire, perché il primo cerca di guadagnare la fiducia del secondo, mentre il Prigioniero reagisce con sarcasmo o cerca di fargli credere di esserci riuscito, allo scopo di raggiungere il Numero 1.

Degno di nota è l’episodio “Passa un giorno, passa l’altro” dove è il Numero 6 a mettere un punto una serie di tranelli che fanno scivolare il Numero 2 nella paranoia di essere tradito da tutti, al punto da portarlo spontaneamente all’incredibile risultato di dimettersi.

Viene fatto capire che ha agenti di Londra che vanno e vengono da lì per i suoi piani. In un episodio ad esempio Numero 6 riesce a tornare a Londra, ma viene ingannato dagli agenti locali e riportato sull’isola. In un altro episodio Il Numero 2 di turno è interpretato dallo stesso attore che recitava come superiore di Numero 6 a Londra, ma non è chiaro se ciò volesse dire che erano lo stesso personaggio.

Il Numero 6 spiegato

Il prigioniero o Numero 6 è il protagonista della serie, interpretato da Patrick McGoohan, che riveste anche altri ruoli, come il sosia Numero 12 e il Numero 1. 

E’ un uomo alto e magro con gli occhi azzurri e dallo sguardo deciso e penetrante, che indossa sempre una felpa nera e una giacca nera dai bordi bianchi. Il suo stile di combattimento è chiamato Kosho, un’arte marziale inventata da McGoohan stesso.

Numero 6 è un uomo caparbio e molto intelligente, che deve usare tutto il suo acume per prevalere sui tranelli escogitati dal Numero 2.  Sappiamo che è nato il 19 marzo 1928 e che odia profondamente essere studiato e catalogato, ovvero essere trattato come un numero.

Si dimostra un buon combattente corpo a corpo e un abile pianificatore, nonché un acuto osservatore e anche un uomo colto.

Oltre alla propria aspirazione di libertà ha anche un senso di collettività. In una occasione interviene per sventare un attentato ai danni del Numero 2, il suo nemico, perché le ripercussioni porterebbero alla morte di molti innocenti.

Non viene mai rivelato nello show il vero nome del Numero 6. In un episodio dice di chiamarsi “Peter Smith”  che è un po’ il nostro Mario Rossi. Nella sigla italiana viene chiamato “dimissionario XY” e si accenna al fatto che rivesta nel Ministero degli Esteri “un ruolo importante nelle relazioni internazionali”.

C’è una teoria molto in voga da decenni tra i fan secondo i quali il Numero 6 altro non sarebbe che John Drake, altro agente segreto interpretato sempre da McGoohan nella precedente serie Danger Man, che alla fine si sarebbe stancato di quella vita e si sarebbe dimesso. A sostegno di questa tesi, ad esempio, nell’episodio “Fuga dalla morte” compare un personaggio, Potter, interpretato dallo stesso attore nella serie precedente.

McGoohan negava che i protagonisti fossero lo stesso individuo. George Markstein, il co ideatore della serie, sosteneva invece che Drake e il Numero 6 in effetti fossero lo stesso uomo.

Non viene spiegato perché il Numero 6 abbia lasciato i servizi segreti. Lui accenna brevemente a una questione morale che maturava da tempo, e in una puntata nega di averlo fatto per vendere le informazioni. In “Le sette età dell’uomo” afferma di averlo fatto perché odia essere catalogato come un numero.

Il Numero 1 spiegato

Il Numero 1, in teoria, è il capo supremo del Villaggio: i vari Numero 2 ricevono ordini dal telefono ma non sappiamo né se parlino con lui nè se lo conoscano realmente.

Il Prigioniero intende sì fuggire da quella prigione, ma al contempo anche conoscere chi tira le fila dell’organizzazione.

Nell’episodio finale “Evasione” appare soltanto per pochi secondi. Indossa una tunica bianca con su scritto 1. Indossa una maschera, sotto di essa un’altra a forma di scimmia, e poi rivela un volto identico a quello di Numero 6. I due iniziano a comportarsi in maniera folle e speculare. Subito dopo Numero 1 scappa dalla stanza e non viene più visto.

Considerando la natura allegorica del finale, si può trarre l’impressione che il Numero 1 fosse un altro aspetto della mente del protagonista, forse la versione animalesca più repressa (il suono IO in inglese suona come un grugnito, ai). Da notare che Numero 1 indossa un abito bianco mentre Numero 6 nero, e il primo si comporta da animale mentre il secondo ha sempre dimostrato un enorme autocontrollo, a sottolineare 

Possiamo osservare che l’abitazione a Londra del Numero 6 ha come numero civico 1, e il carattere di ai, IO, è molto simile all’uno.

Infine notiamo che, quando nella sigla McGoohan chiede chi è il Numero 1, l’altro risponde
<<Tu sei il Numero 6>>, che cambiando le pausa in inglese suona come <<Tu lo sei, Numero 6>>.

Il remake

E ora spendiamo due parole per il remake della serie, sempre intitolato The Prisoner, prodotto nel 2009.

In questa storia, un newyorkese, Michael (interpretato da Jim Caviezel), si ritrova confinato nel Villaggio e sorvegliato da un uomo chiamato 2 (interpretato da Ian McKellen). Il suo scopo diventa così scoprire dove si trovi il Villaggio, perché 2 lo tiene prigioniero e come fuggire. 

In questa versione il Villaggio è una sorta di stato di coscienza interiore al quale si può accedere con un supporto chimico, pensato inizialmente per far guarire mentalmente le persone con dei problemi, mentre il Rover è una enorme entità metafisica che rappresenta il desiderio del Numero 6 di restare all’interno del Villaggio.

E con questo è tutto, spero di averti interessato. Lasciami un commento, noi ci vediamo al prossimo video.

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