L’Ultimo Ronin – La storia più dark delle Teenage Mutant Ninja Turtles
Storytelling FumettiOggi parleremo di “The Last Ronin”, miniserie delle Teenage Mutant Ninja Turtles edita IDW, pubblicata in Italia da Panini con il titolo di “L’Ultimo Ronin”, storia di Kevin Eastman, Peter Laird e Tom Waltz e con introduzione del regista Robert Rodriguez.
Leggi tutto: L’Ultimo Ronin – La storia più dark delle Teenage Mutant Ninja TurtlesLa storia vede il ritorno su un progetto a fumetti di Kevin Eastman e Peter Laird dopo 25 anni: nel volume infatti troviamo alcune tavole di flashback riprodotte con lo stile originale della serie underground da cui questo fantastico franchise ha avuto inizio.
Questa miniserie non è legata alla continuity della serie a fumetti principale edita IDW, sulla quale abbiamo già realizzato un video.
A partire da novembre 2022 sono stati pubblicati ulteriori episodi sotto il titolo The Last Ronin – Lost Years, che contengono sia approfondimenti sulla storia del protagonista in viaggio per il mondo che eventi successivi alla conclusione di questo arco narrativo.
L’Ultimo Ronin – La trama
Non ci troviamo nella solita New York contemporanea che siamo abituati a conoscere nelle storie delle Turtles, ma in un futuro deprimente nel quale ogni speranza di libertà è stata schiacciata e la tirannia è divenuta la norma.
La Grande Mela ora è uno stato autonomo retto con il pugno di ferro da Oroku Hiroto, figlio di Karai e nipote di Shredder, un individuo violento e maniacale che, come i suoi predecessori, ha votato la sua vita all’ottenimento del potere assoluto.
E la sua missione è quasi completa, siccome soltanto solo uno dei membri del celebre quartetto mutante è ancora in vita per contrastarlo
Un Ronin silenzioso, lacero nel corpo ma non nello spirito, che esige il suo tributo di sangue per la morte dei suoi fratelli.
Accompagnato dalle persistenti voci nella mente dei tre compagni persi, il Ronin, silenzioso e letale, si aggira tra i meandri di questa asfissiante megalopoli in cerca del suo obiettivo.
Ma chi è davvero il nostro eroe? Disciplinato come Leonardo, coraggioso come Raffaello, pieno di citazioni nerd come Michelangelo e dotato di gadget hi-tech come Donatello, e con tutte le loro armi. Doti delle quali ha bisogno per sopravvivere in questo incubo cyberpunk.
Il Clan del Piede, se possibile, è degenerato ulteriormente, e ora i suoi membri sono quasi tutti dei cyborg più macchine che uomini. Proprio quello che Hiroto vuole: una schiera di marionette da comandare dalla sua torre ultraprotetta, nella quale custodisce ancora il corpo di sua madre Karai in stasi criogenica, per celebrare il proprio trionfo.
Di fronte a tutte quelle difese il Ronin è costretto a scappare in modo disordinato, rimanendo gravemente ferito mentre cerca di fuggire attraverso le fogne, ma qualcuno che lo conosce molto bene riesce a recuperarlo e a metterlo in sesto.
Una vecchia amica che non si è arresa a quel regime dispotico: April O’Neil, che ha cresciuto una figlia avuta da Casey Jones, Casey Marie.
Ma come siamo arrivati a questo scenario tanto tremendo?
Decenni prima, il Clan del Piede guidato da Karai ruppe una tregue che intercorreva con il clan Hamato. Leonardo e Casey Jones caddero eroicamente combattendo contro le forze soverchianti del Piede. Nel corso di una imboscata Splinter rimase gravemente ferito.
Ritenendolo ormai spacciato, Raffaello, con il cuore assetato di vendetta, si gettò a capofitto a un raduno del Clan del Piede, iniziando letteralmente a falciare uno dopo l’altro gli odiati nemici. Il suo obiettivo? Karai stessa, che non esitò a gettarsi nello scontro con il figlio di Splinter.
Deciso a farla finita con lei una volta per tutte, Raph tirò fuori tutta la sua furia e affrontò la sanguinaria ninja in un combattimento all’ultimo sangue dal quale soltanto uno poteva vincitore.
E quell’uno, purtroppo, non fu Raffaello.
Le tartarughe rimanenti e Splinter si spostano in Giappone dove il sensei ebbe modo di riprendersi e di unire le forze con il resto del Clan Hamato. Hiroto, succeduto a Karai alla guida del Clan del piede, propose a sua volta una tregua con gli storici nemici. Tregua che anche stavolta venne rotta in modo vile e che portò alla morte in battaglia di Splinter e del suo fidato figlio Donatello, che cercò eroicamente di difenderlo.
Rimasto solo e dall’animo devastato, Michelangelo si rifugiò tra le montagne innevate in cerca di una pace che non era più in grado di cogliere. Passarono anni, che trascorse in isolamento e in meditazione, ma infine il richiamo del bushido si fece sentire e così la vendetta di sangue che si era fatta a lungo attendere.
Mikey torna quindi a New York, ma non è più la tartaruga chiacchierona e simpatica che conoscevamo. Ora è un Ronin, un samurai senza padrone, freddo, implacabile, con in mente un solo obiettivo: eliminare Oroku Hiroto e donare la pace ai suoi compagni caduti.
Una volta rimessosi in sesto, scopre che con l’età la sua resistenza e la sua capacità di guarigione sono cresciute permettendogli di sopravvivere alla caduta fatale. E non è il solo a essere diverso. Casey ha ereditato dalla madre, a lungo esposta al mutageno delle tartarughe, delle doti fisiche sovrumane, e da lungo tempo si allena nelle arti ninja, per guidare una rivolta contro il regime oppressivo.
La ragazza – che si sente a sua volta una mutante – chiede al Ronin di diventare il suo sensei, prorogando così l’eredità degli insegnamenti di Splinter. Michelangelo non vorrebbe coinvolgerla data la giovane età, ma se c’è una cosa che lei ha imparato dai suoi genitori è la determinazione, quindi infine accetta di addestrarla.
Per abbattere Hiroto, bisogna anzitutto liberarsi delle difese tecnologiche che gli fornisce Baxter Stockman, ormai divenuto ampiamente un cyborg. Tuttavia c’è qualcuno che può aiutarli a sbarazzarsene. Si tratta del Fuggitoide, la cui testa April ha conservato senza riattivarla, siccome sa che Stockman è in cerca della sua tecnologia e sarebbe in grado di rintracciarli una volta tornato in funzione.
La resistenza guidata da Michelangelo, April e Casey Marie riesce a raggiungere la roccaforte di Stockman, il quale effettivamente è difeso da fanteria pesante e da stormi di mouser. Ma, prima che il cattivo possa mettere le mani sull’agognato Fugitoide, questi si attiva sacrificando la propria vita e facendosi esplodere assieme allo scienziato criminale.
A questo punto, l’Ultimo Ronin è pronto a chiudere la partita. Hiroto continua a difendersi con il suo esercito di ninja cyborg, professionisti della morte che uno dopo l’altro cadono sotto i colpi dell’implacabile vendicatore. Giunge il momento del confronto finale.
Chi prevarrà: il Ronin che si è fatto carico delle abilità e delle speranze dei membri della propria famiglia, oppure il tiranno che, nel tentativo di usurpare la gloria di suo nonno, indossa a propria volta un’armatura tecnologica, con lame destinate a triturare i suoi avversari?
Lo scontro è ferocissimo e senza esclusione di colpi ma, alla fine, il nostro eroe riesce a prevalere e a prendere la vita del suo nemico il cui corpo senza vita rimane abbandonato in mezzo al fango e agli scarichi industriali. La giusta punizione per colui che si autoproclamava dio e che giudicava e condannava tutti dalla sua torre d’avorio.
Ma la sorte del protagonista non è molto più lieta: stremato dalla fatica e dalle innumerevoli ferite, Michelangelo è ormai giunto al traguardo: la sua missione è finita.
Il nostro eroe fa in tempo a consegnare a Casey il diario di Splinter, completo di un suo insegnamento che la vita dedita alla vendetta gli ha trasmesso: trova la pace. Dopodiché, spira.
Si risveglia in un sogno, forse nell’aldilà, dove può finalmente riabbracciare i suoi fratelli e suo padre, in una visione di New York finalmente radiosa e libera del male.
Ma la sua eredità non si è conclusa. Casey ha ora le competenze per essere una maestra, una maestra di una nuova generazione di tartarughe, destinate probabilmente sotto la sua guida a diventare i nuovi paladini della New York del futuro…
E così si conclude il nostro viaggio.
L’Ultimo Ronin – Recensione
In definitiva, che cosa ne pensiamo di questa saga?
“L’Ultimo Ronin” è una graphic novel che riprende a piene mani l’idea di un mondo futuristico alla Robocop nel quale la tecnologia è progredita senza particolare attenzione al benessere umano. Tutto è cupo e deprimente, l’ordine è mantenuto con la forza e non ci sono limiti etici che impediscano a chi detiene il potere di creare orrendi incroci tra uomini e macchine.
Scoprire che l’Ultimo Ronin è il nostro amato, solare e scherzoso Michelangelo sicuramente è il principale punto di forza della storia.
Oltre a questo non sono presenti particolari colpi di scena e la vicenda prosegue in modo relativamente prevedibile. Fin dall’inizio è chiaro che la missione di Mickey non può concludersi se non con la sua morte, tant’è che nel primo numero, quando fallisce nel suo tentativo di omicidio, è addirittura pronto a commettere seppuku per non essere riuscito a mantenere fede al proprio onore. I disegni sono energici e carichi di passione e riescono a trasmettere efficacemente la carica di odio e determinazione che investe i personaggi immersi in questo clima di violenza senza fine.
Nell’ambito delle serie a fumetti dedicate alle Teenage Mutant Ninja Turtles, The Last Ronin è sicuramente una gemma da possedere, specialmente da coloro che sono cresciuti con il brand e che ora, ormai grandi, sono in cerca di una rilettura più adulta dell’ambientazione e più vicina alla visione dark e underground delle storie originali.
E tu che cosa ne pensi? Scrivilo nei commenti, noi ci vediamo alla prossima!