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Solomon Kane di Robert Howard spiegato

Chi è Solomon Kane?

Ben ritrovati, miei blasfemi amici.
Oggi parleremo di uno dei personaggi fondamentali della narrativa sword and sorcery: lo spadaccino puritano Solomon Kane, creato da Robert E. Howard.

Solomon Kane è un avventuriero del XVI secolo che si muove per il mondo in cerca di torti da raddrizzare: le sue avventure tra Europa e Africa sono pregne di viaggi esotici, duelli, mostri e stregonerie. Nonostante sia passato in secondo piano nella cultura popolare rispetto al “fratello” Conan il Barbaro, costituisce un personaggio di primo piano nella narrativa fantastica e decisamente peculiare, in primis per la sua ossessione fanatica nel debellare il male in ogni dove, una rigidità morale con la quale il pubblico fatica a immedesimarsi.
La saga di Howard entrò ben presto in sintonia con la produzione del collega Howard Phillips Lovecraft, che parlando dell’amico scrisse: << ha raggiunto effetti di grande suggestione, descrivendo enormi città megalitiche di mondi primigeni, attorno alle cui torri oscure, e nei tenebrosi sotterranei, aleggia un’aura di necromanzia e di terrori pre-umani”.>>

Compare in diverse riduzioni a fumetti delle storie di Howard della Marvel Comics e della Dark Horse.
Gianluigi Zuddas ha scritto su di lui due racconti, “l’isola del serpente piumato” e “la corona di Asa”.

Nell’episodio a fumetti di Batman “Il ritorno di Bruce Wayne n.2” ambientato in epoca puritana, Bruce Wayne è palesemente vestito e caratterizzato come Solomon Kane.
Nella serie a fumetti Zagor è presente un cacciatore di mostri di nome Andrew Cain chiaramente ispirato a Solomon Kane.

Compare nel film del 2009, diretto da Michael J. Bassett, interpretato da James Purefoy. La pellicola ricorda più le atmosfere dei racconti che la fonte originale. In questa versione il puritano è un ex corsaro dall’animo travagliato anziché un fanatico dalla fede inossidabile il cui scopo è difendere gli innocenti.

Solomon Kane – La storia editoriale

Solomon Kane compare in 7 vicende pubblicate dal pulp magazine Weird Tales dal 1928 al 1932.
Il racconto d’esordio “Ombre Rosse” venne pubblicato sul numero di agosto di “Weird Tales”, che continuerà ad ospitare le avventure del personaggio.
Con l’avvento di Conan il Cimmero, il Bardo di Cross Plains si concentrò su quest’ultimo lasciando almeno 4 storie incompiute. Dopo la sua morte divenne in pratica un personaggio dimenticato.
Nel 1968 l’editore Donald M. Grant pubblicò la raccolta Red Shadows. Il curatore testamentario per la parte letteraria di Howard, Glenn Lord, fornì i racconti ordinati cronologicamente con testi di raccordo per colmare le lacune tra una storia e l’altra.
La saga oggi in totale conta 9 storie complete, 4 frammenti e 3 poesie.

Robert Howard raccontò che aveva iniziato a pensare alla figura di Solomon Kane fin dall’età di 16 anni, come risultato della sua ammirazione per la figura degli spadaccini dai nervi d’acciaio diffusa nel sedicesimo secolo.
La prima storia pubblicata fu Red Shadows (che in origine doveva chiamarsi Solomon Kane). Venne pubblicata su Weird Tales nel 1928 dopo che il direttore di un’altra rivista l’aveva rifiutata sostenendo che Howard – seppure con talento – fondesse periodi storici e atmosfere differenti.
Su Weird Tales apparvero altre 6 storie fino all’avvento di Conan il Barbaro, al quale Howard si dedicò trascurando gli altri personaggi, siccome quest’ultimo stava diventando molto popolare.
Dopo la morte di Howard, nel 1936 la rivista semi professionale Fanciful Tales pubblicò la lirica Solomon’s Kane: Homecoming.
Negli anni successivi, all’agente letterario di Howard rimase in mano un solo racconto con lo stesso protagonista: “The blue flame of vengeance”, non pubblicato da nessuna rivista. Esso venne pubblicato nel 1964 nell’antologia Over the edge ma riscritto da John Pocsik su indicazione di August Derleth, che fece includere un elemento sovrannaturale non presente in origine.
Tra gli effetti personali di R.H.Barlow, dopo la sua scomparsa, venne trovata la lirica “The one black stain”, pubblicata nel 1962 sulla rivista amatoriale The Howard Collector.
Nei decenni successivi vennero rinvenuti tra gli effetti personali di Robert Howard ulteriori materiali inediti. Un racconto completo “The hand of doom”; la lirica “The return of Sir Richard Greenville”; un racconto quasi ultimato “The children of Asshur”; l’inizio del racconto “The castle of devil” e di un progetto chiamato “Death’s Black Riders”.
Solomon Kane – Descrizione e personalità
A differenza di Kull e Conan, Solomon Kane è un avventuriero civilizzato le cui vicende si svolgono nella Storia conosciuta e non in quella fantastica, presumibilmente tra il 1530 e il 1610.
Nelle sue storie viene a contatto anche con personaggi realmente esistiti, come Sir Francis Drake, anche se non incide mai sui fatti storici rilevanti dell’epoca (probabilmente perché l’autore non aveva modo di documentarsi a fondo su di essi).

“L’asso di spade del Devon” costituisce uno dei primi e più importanti esempi di antieroe nella narrativa fantastica: sebbene i suoi ideali rispecchino propositi eroici, è del tutto privo dell’immacolatezza degli eroi tradizionali. Si tratta quindi di uno spietato assassino mosso da fede fanatica: un assassino, però, al servizio del bene.

Howard lo descrive come: un uomo alto, magro e pallido, vestito di nero dalla testa ai piedi, il volto cupo, dalle spalle ampie e le braccia lunghe. I suoi lineamenti sono tetri, così come le sopracciglie minacciose manifestano un’aura satanica.
Egli è solitamente armato di pistole e di fioretto, che utilizza con apprezzabile maestria.

Descrizione di Solomon Kane

Viene descritto come sempre dall’aria lugubre, un fanatico religioso che vaga di terra in terra allo scopo di debellare il male.
Con gli altri personaggi di Howard, infatti, ha in comune la tendenza a muoversi continuamente, a non trovare mai pace e appagamento in nessuna terra. Tuttavia, mentre Conan combatte per affermare la propria libertà su coloro che vorrebbero aggiogarlo, Kane sceglie spontaneamente di mettere al servizio di Dio la sua intera esistenza, di annientare ogni aspirazione personale nella sua missione.

Si muove tra Europa e Africa in tante terre diverse, in cerca di malvagi da punire, di mostri da debellare, di torti da raddrizzare e di nemici della vera fede da combattere.
Solomon Kane è stato soldato di ventura, bucaniere, guerrigliero, esploratore della giungla, schiavo di una galea, e fiero oppositore di mostri, diavoli e fantasmi.
Le sue avventure sono pregne di azione, oscure magie, donne bellissime, nobili perversi, e tanti mostri variegati, nella giungla africana così come nelle brughiere europee.

Come altri personaggi di Howard possiede l’inclinazione all’avventura e una tempra fisica che gli permette di sopravvivere a torture e patimenti che ucciderebbero uomini normali.
In “Teschi sulle stelle” si mette in testa di eliminare un demone che infesta una palude: questi è lo spettro solido di un pazzo ucciso da un suo parente, che non sapendo su chi vendicarsi decide di colpire chiunque. Kane agguanta l’assassino e lo lascia alla mercé del mostro per permettergli di vendicarsi, anche se la cosa non lo rallegra come vorrebbe.
In altri casi la presenza soprannaturale è più sfumata e lascia il dubbio allo spettatore su ciò che sia realmente successo.
In “Un rumore d’ossa” Kane e un suo compagno francese soggiornano in una locanda di un lugubre oste, nella quale trovano un morto assassinato. Il francese è a sua volta un brigante e cerca di uccidere Kane, ma viene eliminato dall’oste. Questi è un ex carcerato impazzito che ha sepolto nella sua locanda un mago russo che ha ucciso. Prima che l’oste possa fare fuori Kane, viene trovato morto, strangolato dalle dita scheletriche dello stregone.

Come dice lui stesso, la sua missione su questa terra è quella di difendere i deboli e di vendicare gli uomini perseguitati e le donne oltraggiate: non ci sarà riposo per lui fino a quando il male esisterà su questo mondo.
La sola idea che degli innocenti soffrano la crudeltà dei potenti accende lui una bramosia di sangue che non può essere placata che con la morte dei responsabili: per questo in varie storie non esita a viaggiare letteralmente di continente in continente per rintracciare e punire i destinatari del suo odio.
A conti fatti, questa determinazione fanatica non rispetta tanto i canoni del puritanesimo (che trovava motivazione e rassicurazione nella fede in Dio) ma una caratterizzazione di stampo medievale. L’irrequietezza interiore che affligge il personaggio rispecchia di più quella dell’autore, e infatti nelle storie non si affrontano i temi religiosi del tempo, come sarebbe lecito aspettarsi dalle vicende di un puritano.

Solomon Kane è quello che noi consideriamo un autentico fanatico, poco incline a riconoscere ai suoi bersagli il diritto a un giusto processo. Uno spadaccino puritano mosso da una inesauribile sete del sangue degli accoliti di Satana: non solo dei mostri, ma anche di coloro che possono essere stati toccati dalla sua influenza.
Munito delle sue armi e di una tempra infiaccabile, affronta mostri letteralmente partoriti dall’inferno, che ucciderebbero chiunque a eccezione di lui: non conosce né pietà né perdono e mettersi contro di lui significa morte certa.

La sua arma principale è difatti il coraggio e seguendo l’istinto affronta i suoi nemici con un fare a metà tra il puritanesimo e la devozione medievale (non a caso un cattivo lo definisce “Monsieur Galahad”).

Nella sua spietatezza, si rivela comunque fedele ai suoi principi morali: non mente (anche quando ciò significa mettersi in pericolo) e si prende a cuore la sorte di sconosciuti che riconosce come innocenti, subendo gravi patimenti per aiutarli.
Questa tendenza a vendicare sconosciuti con cui viene a contatto è la dimostrazione della sua tenacia – più di stampo texano come il suo autore che puritana – al punto che Le Loup è sbigottito quando scopre che il suo persecutore ha attraversato l’Europa e l’Africa per punirlo dell’assassinio di una ragazza che non conosceva.
A suo modo, quindi, è un autentico difensore del bene, che però ricorre al male per combattere quest’ultimo.

Da bravo puritano ha una ostilità innata per tutto ciò che anche solo lontanamente puzza di pagano, come il bastone vodoo che il suo amico stregone gli dona in realtà per proteggerlo.
Come nelle altre opere di Howard il fattore soprannaturale è concreto e palpabile, anche se non riconosciuto dagli uomini civilizzati che nelle superstizioni e da, appunto, chi cerca l’operato di Satana da combattere.

Il suo nome è un ovvio richiamo al giudizio di Salomone – siccome si erge a giudice del male del mondo e infligge la sua condanna – e alla sanguinolenta vita di Caino, mai destinato a riposarsi in alcun luogo.
Rispetto a Conan è mosso da una motivazione – se vogliamo altruistica – e da una incrollabile fiducia nell’essere nel giusto, perciò di meritare il soccorso divino. In effetti sembra quasi che sia così, visto che nel corso degli anni riesce a vincere minacce tremende di origine diabolica, che sicuramente annienterebbero chiunque eccetto lui.

Mentre Conan si terrebbe volentieri alla larga da fenomeni arcani che non comprende, Kane va loro incontro per passarli a fil di spada, siccome li ritiene tutti dal primo all’ultimo come propaggini di Satana. Nel corso della sua vita deve comunque scendere a patti che esistono poteri oltre a Dio – l’unico che per lui abbia senso – provenienti da “altre sfere” più arcane e misteriose, che hanno lasciato traccia nel mondo nelle zone più remote e inesplorate.

Si tratta quindi dell’antieroe più marcato della produzione howardiana, nonché di una figura molto rilevante nel genere sword & sorcery per il fanatismo che lo contraddistingue e per la sua spietatezza.

Solomon Kane – La storia

Chi è Solomon Kane?

Dall’analisi degli scritti di Howard si intuisce che egli avesse pensato a una cronologia degli eventi nelle vicende del cupo spadaccino. Tuttavia questa non venne applicata rigorosamente e nella sua cronologia sono presenti ampi vuoti.

Sappiamo che è un nativo del Devon, un puritano rigorosamente osservante spinto a ergersi come paladino della giustizia oltre che uno spadaccino piuttosto abile.
Gli eventi di “Teschi sulle stelle” dovrebbero avvenire non oltre il 1560 mentre l’ultima avventura “Solomon’s Kane Homecoming” avviene nel 1610, da ciò si evince che il Kane che appare nella prima storia è molto più giovane di quello che appare nell’ultima.

Solomon Kane nasce intorno al 1530 nel Devonshire in Gran Bretagna, e avrebbe avuto in seguito rapporti con celebri conterranei come Sir Francis Drake e Sir Richard Grenville.
Viene cresciuto secondo i dettami dell’ortodossia puritana ed evidentemente allenato nella scherma, data la bravura che sfoggerà in seguito.
In gioventù inizia i suoi pellegrinaggi, evidentemente per sfuggire alle persecuzione ai danni dei puritani. Probabilmente ai tempi combatte come mercenario in eserciti stranieri sul continente e navigò sulle navi corsare nelle Indie Occidentali.

Ritorna periodicamente in Inghilterra, alla quale era molto legato, pur non riuscendo a rimanervi a lungo. A Torketown combatte contro uno spettro della brughiera e poco lontano – presumibilmente verso il 1553 – in “La mano destra del diavolo” assiste alla vendetta di un negromante contro l’uomo che lo aveva consegnato ai soldati del re, sotto forma della mano del suo cadavere rianimata che strangola il malcapitato.

Si reca poi in Francia dove combatte come soldato in alcune delle tante guerre di religione, pur allontanandosi sentendosi disgustato dalle atrocità commesse in nome di Dio.

In “Ombre rosse” – la prima storia a essere pubblicata – mentre percorre le campagne francesi incontra una ragazza violentata e uccisa da un fuorilegge chiamato Le Loup, e Kane giura vendetta contro di lui.
Lo spadaccino stermina uno per uno i membri della sua banda e si getta in una lunga caccia a Le Loup tra l’Italia e la Spagna che lo conduce fino in Africa, dove conosce l’amichevole stregone N’Longa, e affronta Il Lupo in un duello mortale.

In seguito torna in Europa a bordo di una nave portoghese e vive avventure nella Foresta Nera in Germania.

In “Il castello del diavolo” incontra un altro inglese, John Silent, dopo avere liberato un condannato da un tiranno locale, il barone Von Staler. Giungono al castello di quest’ultimo. Il barone è diventato cieco dopo una caduta e tiene segregata una donna. Kane e Silent vogliono vederci chiaro e affrontano gli sgherri del barone oltre che quest’ultimo, temibile spadaccino nonostante i suoi limiti. A causa di una caduta Von Staler riacquista la vista e si precipita dalla baronessa, per poi uccidere il suo servitore e morendo a sua volta. Kane trova nella stanza una donna morta enormemente gonfia.
La donna era la sorella del servitore, che il barone teneva con sé amando la sua voce, e l’uomo non aveva avuto il coraggio di dirgli della sua sorte.

Giunti in Italia si imbarcano a Genova per combattere contro i pirati turchi: Kane viene catturato e trascorre alcuni mesi come schiavo in una delle loro galee.

Fuggito e tornato in Inghilterra, Kane uccide in duello un certo Sir John Taferal, che gli rivela di avere venduto anni prima la cugina Marylin al predone barbaro El Gar, per assicurarsi una eredità, la quale era cugina di un vecchio amico di Kane.
Lo spadaccino parte dunque per una lunga ricerca passando per le vigne della Barberia – dove viene ridotto in schiavitù – fino alla costa occidentale dell’Africa. Scopre infatti che una tribù l’ha prelevata e inviata in omaggio a una tribù dell’entroterra.
Giunge fino alla città perduta di Nogari, dove riuscì a salvarla dal sacrificio, nella Torre della morte, da parte della bellissima Nakari che regnava sulla città.

Solomon la riporta in Inghilterra e si unisce a Sir Francis Drake al saccheggio dei galeoni spagnoli nel Mar dei Caraibi.
Tuttavia la fede di Kane è troppo intransigente per apprezzare uno come Drake, aspirante cortigiano della regina Elisabetta che egli detesta. Poco ci manca che arrivi a ucciderlo per un suo gesto crudele, ma si trattiene solo dopo aver notato il rimorso che realmente lo scuote.
Rimane comunque con Drake per 6 anni, combattendo contro gli amerindi del Darien.

Poi si unisce a Sir Richard Greenville per attaccare le navi spagnole sulla via delle Indie. In seguito torna in Inghilterra per punire gli assassini della figlia di un suo vecchio amico.
Dopo due anni di ricerche arriva sulla costa settentrionale della Bretagna dove affronta con i pugnali il tagliagole Falco Pescatore, suo vecchio nemico.

Nel 1591 Greenville viene ucciso durante una battaglia al largo delle coste del Portogallo e in quell’occasione Kane viene fatto prigioniero. Viene torturato dall’inquisizione spagnola che gli lascia cicatrici indelebili.
Riesce a fuggire e incontra sulla costa degli schiavi in Africa il suo amico stregone N’Longa.
In “Le colline dei morti” questi gli regala un bastone vodoo con un teschio (il “bastone di Salomone”) che si rivela efficace nel combattere una razza di antichi vampiri non morti, che affligge una tribù africana.
Dopo avere salvato una ragazza il puritano scopre che tali vampiri sono vulnerabili al bastone: evoca lo spirito di N’Longa che possiede il corpo dell’amante della ragazza, e che lo guida alla città nella quale risiedono. Insieme appiccano il fuoco attorno alla città dei morti liberando la regione dalla minaccia soprannaturale.

In seguito incontra nella giungla Jeremy Hawk, un pirata che stava cercando di divenire re di una tribù perduta, i Khabasti. Assiste quindi all’apparizione dello spettro di un suo vecchio amico che lo salva da un agguato della tribù.
Si occupa inoltre in “Ali nella notte” di aiutare una tribù contro nientemeno che le ultime arpie scacciate da Giasone dalla Grecia. Non riuscendo a salvare la tribù dalle loro grinfie, si vendica attirandole in una casa e bruciandole vive al suo interno.

In “I passi nel mausoleo” viene catturato da degli schiavisti che lo informano che il bastone vodoo era stato realizzato da “strani sacerdoti preadamitici milioni di anni prima” e che Re Salomone lo aveva utilizzato per scacciare i demoni delle sfere esterne. Questa volta gli risulta utile per scacciare un mostro amorfo collocato in un tempio nella giungla.
In “I figli di Asshura” Kane trova a oriente una catena montuosa popolata da una razza di antichi Assiri, dei quali si guadagna la riconoscenza dopo avere salvato una donna da un leone.

Anche se non vengono mai raccontate, sicuramente visse altre avventure in Africa e in Europa, forse anche in America e in Asia.

Nel 1610 un anziano Kane torna nel Devon e racconta ai suoi compagni:

I miei piedi sono stanchi di vagare
e la vecchiaia m’insegue per la via;
ora nel Devon vorrei dimorare
rimanere per sempre a casa mia

tuttavia non appena ode lo scrosciare delle onde dell’oceano dimentica il suo proposito ed esce fuori in mezzo alla bufera in cerca di nuove imprese.

La sua fine non viene mai conosciuta.

E con questo credo di avere riepilogato tutto quello che c’è da sapere su questo personaggio. Lasciami un commento, noi ci vediamo al prossimo blasfemo video!

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