Oggi torniamo a parlare delle creature del Ciclo di Cthulhu, in particolare dell’orribile Chaugnar Faugn e dei suoi servitori, i Miri Nigri e i repellenti Tcho-Tcho.
Chaugnar Faugn
Chaugnar Faugn – detto anche il Nutritore e il dio-elefante – è un Grande Antico dalle fattezze di un elefante umanoide, dalle grandi orecchie reticolate, munito di zanne e di una proboscide che termina con un disco di denti che usa per prosciugare di sangue le proprie vittime.
Il mostro giunse da un’altra dimensione nella nostra in epoca preistorica, forse in una forma diversa da quella che poi ha assunto. Appare nella forma di un idolo che unisce le peggiori caratteristiche di piovra, elefante ed essere umano, dalla quale può risvegliarsi se adeguatamente nutrito.
Grazie alla sua proboscide può dissanguare le vittime che, lentamente, cominciano ad assumere un aspetto che ricorda quello del Grande Antico.
A dispetto della propria mole, quando è affamato si muove molto velocemente per aggredire e dissanguare i suoi bersagli. La sua capacità più famosa è appunto quella di trasformare altri esseri viventi in sue copie nell’aspetto, per elevarle oppure per punirle. Inoltre è in grado di creare nuove specie viventi a partire da materiale rettile o anfibio.
Viene detto che ha 5 fratelli che vivono sui Pirenei, anche se potrebbero essere più forme della stessa entità visto come sono connessi a livello iper-dimensionale.
L’orrore dalle colline – La storia
Compare nel romanzo breve “L’orrore dalle colline” di Frank Belknap Long, pubblicata nel 1931 a Weirld Tales, e sviluppato in parte da un sogno di Howard Phillips Lovecraft, dietro suo permesso.
Algernon Harris è il curatore del museo di belle arti di Manhattan, e incarica i suoi uomini di procurargli artefatti dalle zone più primitive e pericolose del globo. Due di essi tornano mutilati e un terzo, dalla faccia stranamente coperta da una sciarpa, reca con sé uno strano idolo di pietra.
L’idolo rappresenta qualcosa di simile a un elefante e il piedistallo e composto di qualche elemento sconosciuto, una sorta di cristallo roccioso. L’uomo, Ulman, rivela che Chaugnar Faugn è un reale dio e che lo ha attaccato una notte per nutrirsi del suo sangue, e che ha dovuto portare il suo idolo nel mondo civilizzato per adempiere a una antica profezia.
Racconta che un tempo Chaugnar e i suoi 5 fratelli vivevano in una caverna inaccessibile sui Pirenei, serviti dagli umanoidi che questi aveva creato, i Miri Nigri. Un tempo ricevevano sacrifici umani dalle genti di Pompelo, fino a quando i Romani non li annientarono.
Chaugnar Faughn e i suoi fratelli distrussero Pompelo e il mostro si spostò sull’altopiano di Tsang in Asia in attesa dell’”accolito bianco”: Ulman.
Egli rivela che Chaugnar ha imposto su di lui un “sacramento” per evitare che tentasse di sbarazzarsi dell’idolo. Come Algernon scopre con orrore, la sua faccia ora presenta una lunga proboscide e ampie orecchie, che dfficilmente si possono spiegare con l’effetto di qualche malattia o della chirurgia. Il corpo dell’uomo sta inoltre iniziando a decadere.
L’idolo viene comunque esposto nel museo. Algernon e Scollars, il presidente del museo, devono indagare sull’omicidio della guardia Cinney, che è stato ritrovato dissanguato e con il volto mutilato al punto da essere irriconoscibile. Quando esaminano l’idolo, si accorgono che la proboscide si è spostata dal giorno prima.
Allo stesso tempo, i giornali riferiscono di omicidi inspiegabili sui Pirenei, dove vengono trovate anche delle impronte gigantesche.
Roger Little, in precedenza un investigatore e ora mistico, si aggiunge alle indagini. Egli rivela i fatti legati alla distruzione di Pompelo ai tempi dei Romani (ereditati dal sogno narrato da Lovecraft in una lettera, che vedremo tra poco).
Una chiamata dal museo rivela che Chaugnar Faugn se ne è andato e sta spargendo il caos per le strade, uccidendo e nutrendosi.
Little svela allora la sua arma segreta, un raggio anti-entropia. Si tratta di una macchina che inverte l’entropia e che dovrebbe rispedire Chaugnar nella sua forma originale indietro nel tempo. Si dirigono quindi sulla costa nel New Jersey e riescono a colpirlo: egli sopravvive a causa della sua enorme antichità, pur dimostrandosi sofferente.
Il raggio richiede 10-15 minuti per agire e davanti ai loro sbalorditi occhi, Chaugnar inizia a de-evolversi. Dopo una serie di orribili trasformazioni ridiventa un agglomerato di fango, che ben presto si scioglie.
Chaugnar, ora una forza disincarnata nel cielo, cerca di afferrare i protagonisti, ma in breve tempo svanisce, e sorge l’alba.
Allo stesso modo anche i suoi 5 fratelli sui Pirenei spariscono in un mucchietto di fango. Ciò significa che essi erano connessi a un livello iper-dimensionale.
L’incubo sembra finito, ma Little si chede se, tra moltissimo tempo, Chaugnar Faugn non potrà nuovamente far parlare di sé.
In “L’orrore al museo” di Lovecraft è presente una statua di Chaugnar Faugn.
Viene menzionato inoltre in “Il ritorno di Hastur” di August Derleth e “I pescatori dall’esterno” di Lin Carter.
I Miri Nigri
I Miri Nigri sono “strane genti oscure” create nella preistoria da Chaugnar Faugn da tessuti di creature acquatiche. Siccome ai tempi le creature meglio predisposte all’ambiente erano appunto quelle anfibie.
Ai tempi dei romani essi rapivano vittime sacrificali per onorare il loro signore, e si occuparono di trasportarlo via dalla sua dimora nei Pirenei.
L’incrocio di questi esseri con gli umani ha dato origine agli orribili cannicabili Tcho Tcho.
Essi sono concettualmente ispirati all’antica gente dei monti che compare in un sogno narrato da Lovecraft a Donald Wandrei nel 1927, che questi poi inserì nel suo romanzo breve “L’orrore dalle colline”.
In questo sogno, Lovecraft riveste i panni del questore romano della tarda repubblica L. Celio Rufo stanziato con la sua legione nelle vicinanze odierna Pamplona.
Sulle montagne circostanti risiedono degli individui che non sono legati agli altri popoli della regione. Essi parlano una lingua sconosciuta, compiono strani riti che atterriscono le altre popolazioni e talvolta mandano emissari con gli occhi a mandorla per commerciare con il mondo esterno.
I romani decidono di intervenire per opporsi a questa potenziale minaccia al potere di Roma: si sospetta che l’antica gente dei monti compia orribili sabba e che sia responsabile della sparizione di varie persone.
Il distaccamento si avventura lungo le montagne e la tensione si fa sentire tra gli uomini più suscettibili. Urla notturne nitriti di cavalli si avvicendano, un vento gelido scende come a immobilizzare la spedizione, il vecchio Scribonio Libone urla di una antica malvagità primordiale che avanza dalle tenebre.
Il sogno si conclude senza informarci dell’esito della spedizione, ma evidentemente ha avuto successo siccome Pamplona esiste ancora oggi.
Gli Tcho-Tcho
Gli Tcho Tcho – o Tchortcha – sono una specie di nani stanziati principalmente negli altopiani asiatici anche se vengono segnalati in altre zone come la Malaysia e la Cambogia. Ritenuti largamente una leggenda, si apprese invece che i giapponesi li avevano sterminati nel 1932 e che durante la Guerra in Vietnam erano finanziati dalla CIA per finire poi bombardati da quest’ultima.
Stanziati originariamente sull’altopiano di Leng, la loro diaspora ha contribuito a far conoscere la fede nei Grandi Antichi nel continente asiatico.
Gli Tcho-Tcho sono noti compiere atti ripugnanti tra i quali il cannibalismo, e per adorare altri dei come Shub-Niggurath, Chaugnar Faugn, Rhan-Tegoth, Zhar e Lloigor.
Nel racconto “L’ombra calata dal tempo” di Lovecraft il protagonista, nel corpo di uno della Grande Razza di Yith, afferma di essere entrato in contatto con uno Tcho-Tcho tenuto in cattività.
In “L’orrore nel museo” Rogers afferma di avere visitato la loro antica città indocinese.
Gli Tcho-Tcho come specie vengono inventati da August Derleth and Mark Schorer.
In “The Lair of the Star-Spawn” Eric Marsh è parte di una spedizione in Birmania nel 1902 per scoprire la città di Alaozar sull’altopiano di Sung.
I nativi temono i pigmei Tcho-Tcho, paura che si rivela fondata quando Marsh vede il resto della spedizione massacrato dai Pigmei.
L’uomo viene catturato e nel campo dei cannibali fa la conoscenza del Dottor Fo-Lan, uno scienziato cinese da essi costretto da anni a rilasciare orrori a piede libero per il mondo.
Lo scienziato lo porta a vedere il prete E-Poh e il mostro tentacolato Lloigor.
Fo-Lan lo informa che deve convincere E-Poh ad aprire il varco per Zhar e i Lloigor in modo che certi “guerrieri delle stelle” possano giungere a salvarli, come riferitogli dagli Elder Gods in viaggio astrale.
Fo-Lang fa credere a E-Poh che lui e Marsh devono svolgere un rituale che Zhar gli ha comunicato. Il prete è sospettoso e li fa sorvegliare, ma i due eliminano le guardie.
Dal cielo piombano dei giganteschi umanoidi fiammeggianti che distruggono la città, e i due uomini possono tornare alla civilizzazione.
Sono esseri crudeli e spietati, freddi calcolatori, pronti a tutto per il bene della tribù e dei propri dei.
Rispetto agli umani dai quali discendono, sono considerevolmente più piccoli e hanno la pelle rossa o nera, ma possono essere scambiati per loro. Dovrebbero essere i divoratori di cadaveri di Leng menzionati nel Necronomicon. Il loro nome letteralmente significa “stregoni distruttivi”. In tibetano esiste una parola simile che significa “piccole persone”
Una delle loro specialità è la Bak Bon Dzshow, letteralmente “salsa di maiale bianco”, dove il maiale bianco ovviamente è l’uomo. Chi se ne nutre sogna orge cannibalistiche.
T. E. D. Klein nel suo romanzo Black man with a horn, li immagina come un gruppo di assassini fanatici adoratori dei Grandi Antichi pronti a inseguire un profanatore ovunque nel globo.
Nella cultura popolare
Chaugnar Faugn e gli TchoTcho compaiono in gran parte dei manuali dei giochi di ruolo dei Miti di Cthulhu. Gli Tcho-Tcho sono uno degli avversari presenti nel librogame “Le montagne della follia”.
Nel fumetto “La lega degli straordinari Gentlemen” I Grandi Antichi appaiono come esseri potentissimi del reame di Yuggoth e giunsero sulla Terra dove combatterono contro gli Dei Antichi. Essi vennero banditi ma non prima di generare un gran numero di razze ibride come i Tcho-Tcho e i Deep Ones.
Vengono menzionati nel romanzo “Relazioni interspecie” di Anders Fager.
Nei fumetti Marvel Comics, Varnae, il primo vampiro, menziona in epoche remote gli Tcho-Tcho.
E con questo è tutto. Noi ci vediamo alla prossima.