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Sfera: tutti i segreti del film e del romanzo

Analisi del film Sfera

Ben ritrovati.

In tema di film di fantascienza incentrati sul contatto con entità aliene, Alien e Contact sono due dei titoli che risalgono più facilmente alla memoria, ma c’è un’altra pellicola che tutti gli amanti della fantascienza anni ‘90 dovrebbero ricordare.

Sfera” è un film di fantascienza del 1998 diretto da Barry Levinson, basato sul romanzo omonimo di Michael Crichton, il quale ha anche coprodotto la pellicola. Il romanzo esplora temi come la psicologia umana, l’etica scientifica, la manipolazione mentale e la comunicazione con forme di vita aliene. 

La storia segue le vicende di una comitiva di scienziati incaricati di studiare una misteriosa sfera aliena rinvenuta all’interno di una astronave giunta dal futuro. Uno dopo l’altro i membri dell’equipaggio iniziano a morire per via delle mostruose manifestazioni prodotte dalla Sfera. O dall’inconscio di coloro che sono entrati in contatto con essa…

Il film ha ricevuto generalmente recensioni non troppo positive, ma con il tempo si è ritagliato uno spazio di piccolo classico della fantascienza di fine anni ‘90, grazie anche al cast stellare presente (Dustin Hoffman, Samuel Jackson, Sharon Stone tra gli altri).

“Sfera” – La trama

La trama del romanzo e del film ruota attorno a un gruppo di scienziati che vengono chiamati dalla Marina per investigare su un misterioso oggetto sferico che si trova su un fondale oceanico. Il team di scienziati, composto dal matematico Harry Adams, la biologa Beth Halperin, il geniale Ted Fielding e lo psicologo Norman Goodman (specializzato nel trattamento dei sopravvissuti ai disastri arei), si reca sulla piattaforma Oceanica Habitat in mezzo all’oceano, dove si trova l’oggetto sferico.

Anni prima, Norman era stato incaricato dal Pentagono di redarre una relazione su un’ipotetica reazione umana di fronte a un incontro con una intelligenza extraterrestre: all’epoca prese la questione sottogamba e accettò essenzialmente per guadagnare il denaro sufficiente a comprarsi una casa, ma ora scopre che le sue indicazioni sul genere di figure da mettere insieme nel caso di una tale eventualità sono state prese sul serio. Ciò che apprende solo in seguito, è che Norman stesso non era stato considerato per la spedizione essendo sovrappeso e avanti con l’età, e che la sua professione di psicologo viene continuamente sminuita.

Norman film Sfera

I membri del gruppo scoprono che la Marina ha scoperto nientemeno che una astronave aliena, perciò sono necessarie le competenze di vari tipi di specialisti per appurarne la natura e comunicare con eventuali esseri intelligenti al suo interno.

La nave si rivela essere di produzione terrestre – oltretutto, americana – ed evidentemente proveniente dal futuro. Al suo interno viene rinvenuta una sfera perfetta, che a quanto pare la nave ha recuperato prima di abbattersi sui fondali oceanici.

Secondo la teoria che maturano i personaggi, nel futuro di tre secoli a partire da ora la nave è stata costruita con attrezzature automatizzate per recuperare oggetti nello spazio. La nave potrebbe essere entrata in un buco nero che l’ha condotta nel nostro universo e nella nostra epoca, dove ha recuperato la sfera e si è inabissata nell’Oceano Pacifico.

Harry riesce a interpretare una serie di messaggi numerici che la Sfera trasmette attraverso gli schermi della piattaforma. L’essere che comunica con gli umani, che si fa chiamare “Jerry,” mostra di essere estremamente contento di comunicare dopo secoli di silenzio con forme di vita intelligenti. Allo stesso modo, come un bambino piccolo, non sopporta di essere zittito o messo da parte. Come scoprono a loro spese i membri dell’equipaggio, la creatura è in grado di manifestare esseri anche enormi, come uno smisurato calamaro gigante. Beth riscontra la presenza di calamari e gamberetti con una struttura anatomica inconsueta, che inizialmente giudica del tutto innaturale, e a causa dello stress e delle manie di persecuzione che avverte da parte dei maschi inizia ad avere dei crolli nervosi.

Anche nel caso che Jerry non crei queste apparizioni con l’apposito scopo di ferire il prossimo, il risultato è che vari membri dell’unità muoiono a causa delle manifestazioni.

Rimasti soltanto Norman, Beth e Harry, la tensione cresce notevolmente, siccome è possibile che al primo sbalzo d’umore Jerry li uccida tutti. Norman scopre che la traduzione del linguaggio dell’entità è errata, e che la vera trascrizione del nome “Jerry” è invece “Harry”.

Norman spiega a Beth la sua teoria, che Harry abbia attinto dalla Sfera la capacità di manifestare senza volerlo il frutto del suo inconscio. Riescono così a sedarlo ma, mentre si prepara con la sua compagna ad andarsene, Norman scopre che Beth ha minato di esplosivi la piattaforma e che vuole lasciarlo lì.

Beth gli rivela che in realtà anche lui è entrato nella Sfera, e che i fenomeni sono avvenuti tutte le volte in cui lui, e non Harry, era presente: inoltre, il suo nome intero è “Norman Harrison Johnson”. Norman sta per cedere a questa teoria, ma osservando un nastro scopre che anche Beth è entrata nella Sfera. Il suo lato auto-lesionista prende il controllo e decide di togliere l’ossigeno alla base. Norman riesce a entrare nella Sfera e lì avverta una manifestazione del suo inconscio che gli conferisce gli stessi poteri dei suoi colleghi.

Riesce così a salvarsi e pianifica di scappare lasciando i suoi amici a morire. Rendendosi conto di agire per colpa della paura, riesce a venire a patti con i propri limiti e torna indietro, aiutando Beth e Harry a salvarsi con lui a bordo di un sottomarino.

Una volta tornati in superficie vengono recuperati dalla Marina, che vuole conoscere le ragioni alla base della morte dei loro colleghi.

Per evitare che la Sfera si tramuti in una calamità per il resto del genere umano, incapace di gestire i poteri che offre, i tre si mettono d’accordo per usare tale dono proprio per dimenticarsi della sua esistenza. Dimenticano così tutto quello che è accaduto, e la Sfera cessa di esistere…

La storia presentata nel film è tendenzialmente fedele a quella del romanzo originale, pur con alcune differenze con l’impianto di partenza.

Mentre nel romanzo Norman deve fare i conti con una Beth preda dei propri istinti auto lesionisti, salvarsi e poi tornare indietro per salvarla, nel film tutti e tre devono superare un’illusione che li vede prigionieri nel sottomarino senza via di uscita. Inoltre, mentre nel libro è implicito che la Sfera abbia cessato di esistere, nel film la si vede sollevarsi in aria e volare verso le profondità dello spazio a grande velocità.

Analisi del film Sfera

I segreti della Sfera

Contrariamente all’impressione che si trae da una visione superficiale del film, la sfera non è necessariamente malvagia, né concepita espressamente per fare del male al prossimo. Anzi, a conti fatti, la Sfera non fa assolutamente nulla che non sia sbloccare le capacità sovrumane in coloro che entrano al suo interno.

Benché venga generalmente recepita l’origine aliena del manufatto, non sappiamo nulla di ciò che sia realmente la Sfera: potrebbe trattarsi di un mezzo di comunicazione di entità aliene evolute come di un’arma oppure di un dono.

Questa entità possiede la capacità di donare alle creature intelligenti che entrano al suo interno il potere di manifestare i frutti della propria coscienza. Nel caso di entità evolute in pieno controllo della propria mente, questo può tradursi nella capacità di realizzare un vero e proprio paradiso. Tuttavia, in presenza di esseri come gli umani che sono spesso vittima di proprie paure e desideri inconsci, ciò si traduce in una bomba a orologeria siccome le persone finiscono per farsi del male da soli in base ai propri desideri sopiti.

Secondo la visione junghiana, l’ombra è una sorta di coscienza parallela che viene popolata dai pensieri proibiti e dai desideri inconfessabili, che una persona non può ammettere nemmeno con se stessa. Può trattarsi ad esempio degli impulsi sadici di fare del male al prossimo, del proprio desiderio di dominare o di punire coloro che ci fa soffrire. 

A supporto di questa teoria ci sono gli effetti con cui i poteri della Sfera si manifestano.

Nel caso di Harry, che è un matematico e vive di astrazioni, le creazioni sono forme di vita che lo spaventano, come i calamari e i gamberetti. Beth da tutta la vita lotta contro il pensiero che gli uomini la puniscano e reprimano, pertanto materializza inconsciamente un solo pilota donna, con fattezze che le somigliano. 

Norman, in quanto psicologo, ha una migliore comprensione del funzionamento della mente umana e riesce così a venire a patti con le proprie debolezze e soprattutto con i propri impulsi meschini. Riesce così a usare spontaneamente i poteri facendo apparire e sparire oggetti a piacimento: ciò che vediamo comunque è che ciascuno può usare questi poteri con un diverso grado di forza, per cui Norman non riesce a prevalere sul potere sviluppato da Beth.

Ma quanto è potente realmente la Sfera?
Sappiamo che essa dona la capacità di creare esseri viventi e non dal nulla. “Jerry” afferma che creare manifestazioni grandi come enormi calamari è molto faticoso. Potenzialmente è in grado anche di fare riapparire i morti, anche se afferma che ciò non lo diverte. Inoltre, tutto ciò che crea è realmente vivo e solido per il tempo in cui esiste, al punto che viene registrato dalle telecamere e si può interagire con esso. Senza contare che gli effetti, dettati dalle volontà nascoste dell’inconscio, possono essere imprevedibili, come scopre Norman quando si rende conto che Harry, per punirlo di uno screzio, lo sta rendendo sempre più brutto mentre Beth appare sempre più bella.

Jerry sembra divertito dall’aura emozionale delle persone che assistono alle sue creazioni: anche se non è capace di leggere nella mente delle persone sembra vedere la paura che si sprigiona dalle vittime e che scambia per una forma di approvazione per i suoi talenti.

La Sfera ha un meccanismo di apertura semplicissimo ma altrimenti inespugnabile: l’unico modo per aprirla consiste nell’immaginarla, per l’appunto, aperta, il che corrisponde al crearsi di una apertura al suo interno. Si può notare inoltre che le scanalature sulla sua superficie cambiano impercettibilmente a seconda che sia o meno attiva.

L’interno della sfera appare come una sorta di oceano composto da schiuma nel quale le persone “si specchiano” con il proprio inconscio, o con ciò che si aspettano di vivere da tale esperienza mistica.

L’entità inoltre è al centro di un interessante paradosso temporale.

L’astronave del futuro sembra essere stata costruita non allo scopo espresso di recuperarla o di attraversare un buco nero. Tuttavia, essa finisce trecento anni nel passato e viene recuperata dall’umanità: a rigor di logica, le persone del futuro dovrebbero quindi sapere tutto sul suo viaggio e reagire di conseguenza.

Il finale del libro quindi è dato dalla consapevolezza dei protagonisti di tale paradosso: essi decidono di dimenticare tutto ciò che è successo in modo che nulla venga trasmesso al futuro, e così facendo gli eventi possono scorrere tranquillamente come abbiamo visto.

E con questo è tutto. Spero che questo articolo ti abbia interessato. Materializza nei commenti la tue opinioni su film e libro. Noi ci vediamo alla prossima.

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