Omicidi e Incantesimi (Cast a Deadly Spell) è un film del 1991 a metà tra il noir e la commedia, nel quale Lovecraft viene ripensato come detective alla Sam Spade, sarcastico e incorruttibile, alle prese con un mondo bizzarro colmo di gremlins, gargoyle, lupi mannari e sortilegi vari.
Leggi tutto: Omicidi e Incantesimi – Quando Lovecraft diventa noirNe è stato prodotto anche un sequel nel 1994, Witch Hunt, dove Dennis Hopper interpreta Lovecraft al posto di Fred Ward.
“Cast a Deadly Spell” è un film prodotto dalla HBO direttamente per la televisione che mescola due generi, storie magiche e mistero, ed è ambientato in una Los Angeles alternativa del 1948. La trama segue il detective privato Harry Philip Lovecraft mentre cerca di recuperare un libro rubato chiamato il Necronomicon. Mentre indaga sul furto, Lovecraft si imbatte in creature mitiche, criminali corrotti e una trama oscura che coinvolge un pericoloso rituale magico e il sacrificio di una ragazza.
Il film non è tratto da nessuna opera di Lovecraft in particolare ma è permeato di riferimenti ai Miti di Cthulhu, in primis i nomi di divinità ideate dallo scrittore di Providence e suggestioni ereditate da L’Orrore di Dunwich.
Si possono cogliere anche varie altre citazioni alla letteratura fantastica: uno dei detective della polizia si chiama Bradbury e il night club dove si svolgono varie scene si chiama Harry Bordon’s Dunwich Room. Il film è stato ben accolto dalla critica per la sua originalità e per l’interpretazione di Fred Ward nel ruolo del protagonista.
Questa versione di Lovecraft ovviamente presenta profonde differenze con il Solitario di Providence che siamo abituati a conoscere. A dispetto di quanto narrava nei suoi racconti, Howard era un deciso materialista e non dava spazio né a credenze religiose né tantomeno a superstizioni, che utilizzava piuttosto come elementi narrativi per calare il lettore in un clima di cupe minacce e terrore palpabile ma indefinibile. Il detective Lovecraft vive in un mondo nel quale la magia è la norma, e anzi viene ostracizzato e trattato come un dinosauro siccome si rifiuta di utilizzarla.
Questa decisione però non è motivata da pregiudizi o disgusto ma da una precisa scelta morale. Come Howard si rifiutava di scrivere generi commerciali e si manteneva fedele ai propri principi artistici, a costo di fare letteralmente la fame, anche questo Lovecraft ha una ferrea integrità morale in un mondo che è andato avanti e che non da alcun peso ai suoi valori. Inoltre ambedue sono refrattari a molti aspetti della modernità, dove la magia in questo contesto assume il valore di simbolo di un mondo che si è evoluto per fare tutto in modo più semplice e con meno sforzi, ma anche con meno valori.
Tutti barano, tutti gettano alle ortiche i propri principi, ma non lui, non Lovecraft: nessuno ha un’ipoteca sulla sua anima. D’altronde il mondo non sembra basato su buoni principi. Creature magiche come schiavi voodoo possono essere utilizzati come manodopera a basso costo, e i gangster si servono di sortilegi per eliminare i loro bersagli.

Omicidi e incantesimi – La trama
1949, Los Angeles. Il detective Phil Lovecraft è un investigatore sui generis.
Non perché i suoi casi sono circondati di maledizioni, mostri, streghe e incantesimi, oh no: ci troviamo in una versione alternativa del nostro mondo nel quale la magia è ampiamente praticata e viene ritenuta il futuro. No, ciò che lo rende particolare è il fatto che lui intenda assolutamente non servirsi di magie e pratiche arcane, scelta che rende molto difficile concludere i suoi casi e che lo lascia spesso e volentieri al verde, con grande disappunto della strega voodoo sua padrona di casa, che è a tanto così da fargli conoscere i suoi nerboruti cugini.
Tuttavia è anche una donna premurosa che si è accorta che “le stelle giuste sono tutte nella posizione sbagliata” e dona a Lovecraft un amuleto contro gli incantesimi, con grande disappunto di lui.
Un uomo di nome Mickey consegna un grimorio al gangster Harry Bordon, proprietario del club Dunwich ed ex partner corrotto di Harry. Bordon scopre in seguito che il libro è falso e ordina al suo luogotenente, Tugwell, di seguire Mickey. A Union Station, Mickey incontra la sua ragazza, Lilly Sirwar. Dopo aver individuato Tugwell, dice a Lilly di fuggire. Utilizzando la magia, Tugwell uccide Mickey mentre Lilly recupera un grande pacchetto da un armadietto della stazione.
Amos Hackshaw, uno degli uomini più ricchi di Los Angeles, assume Lovecraft per recuperare un libro che gli è stato rubato: il Necronomicon, un trattato di magia orientale del quale ha bisogno di rientrare in possesso entro una specifica data.
Nota bene. Quando qualcuno ti dice che deve rientrare in possesso di un oggetto sacrilego prima di una determinata data astrale, ti devi spaventaaaareee!
Lovecraft fa la conoscenza anche della figlia del magnate, Olivia, una sedicenne che non ha l’aria di essere tanto pura quanto sostiene il padre, viene definita “una cacciatrice di unicorni” e svolge riti propiziatori a Diana.
La mattina dopo, Lovecraft si sveglia nel suo ufficio e trova Olivia, che è scappata di casa per fargli visita. Lovecraft la porta a fare colazione. Lì, Tugwell paga il gestore della tavola calda per consegnare a Lovecraft un foglietto contenente rune maledette, che lo rende il bersaglio di un demone. Riconoscendo l’incantesimo, Lovecraft affronta il gestore. Nella lotta che segue, il demone uccide quest’ultimo.
Dopo aver riportato Olivia a casa, Lovecraft si accorge che Grimaldi – un agente che trova decisamente carina la ragazza – lo sta seguendo, come ordinato dalla polizia. Lovecraft, preoccupato per il benessere di Olivia, chiede all’uomo di sorvegliarla.
Quella sera, Lovecraft torna in ufficio e trova la sua ex fidanzata Connie, tra i quali torna a scoppiettare il focolare dell’amore.
Questo è un film noir, ricordate?
Lovecraft trova Lilly all’Hotel Ashcroft, un personaggio drag che ha iniziato una relazione con Mickey dopo essersi conosciuti a una festa.
Quando Lovecraft accetta di aiutare Willis a fuggire, quest’ultimo rivela che Bordon, attraverso società di comodo, sta finanziando Vista Bonita, il complesso residenziale che Willis conosceva.
Willis scoprì il Necronomicon e lo rubò su ordine di Bordon, insieme a quello falso, che era stato commissionato a scopo assicurativo. Hackshaw e Bordon intendono mediante il libro scatenare i Grandi Antichi usando il libro e sacrificheranno Olivia come parte del rituale perché è vergine.

Lovecraft si reca nell’appartamento di Connie con il Necronomicon, ma scopre che Bordon e Tugwell lo stanno aspettando. Bordon rivela che Connie ha tradito Lovecraft, uccide Tugwell per la sua incompetenza e si impossessa del Necronomicon. Bordon,
A Vista Bonita Lovecraft e Olivia vengono tenuti prigionieri in vista del rito. Una volta compiuto, Bordon diventerà il sovrano del nuovo mondo, mentre Hackshaw ascenderà alla divinità.
Il rito deve essere effettuato in questo momento altrimenti occorreranno altri 666 anni, ed è necessaria una vergine (e non è facile trovarne a Hollywood!) per permettere a Yog-Sothoth di fare tornare gli Antichi su questo mondo, un mondo che verrà rimodellato su loro immagine e somiglianza.
Inizia così il rito che prevede blasfemi richiami a Cthulhu, “Colui che non si deve nominare”, Shub-Niggurath, per aprire la via al ritorno degli Antichi, con tanto di citazione a “L’Orrore di Dunwich“.
Una tempesta si scatena, la lava inizia a emergere dal terreno, e appare una grottesca creatura a metà tra una piovra e un teschio umano. Dalle sue viscere si spalanca un’orrenda protuberanza che inizialmente cerca di agguantare la vittima, ma poi ci ripensa e trascina nelle sue fauci lo sciagurato cultista, nonostante gli sforzi dell’allibito Lovecraft di salvarlo.
Soddisfatto, il mostro rientra nelle viscere della terra. A quanto pare il rito non ha funzionato perché la vittima sacrificale non era esattamente illibata come necessario…
Il mondo è così salvo. Prima che Connie venga arrestata per aver ucciso Bordon, Lovecraft e lei si baciano. Poi il nostro eroe se ne va con il Necronomicon, confidando che la sua avversione per la magia superi qualsiasi tentazione di usare i poteri oscuri del libro.
E di usarlo come lettura per la buonanotte, perché… non funzionerebbe, ecco.
Omicidi e Incantesimi – Giudizio
Omicidi e incantesimi è un’autentica perla dimenticata da riscoprire per coloro che amano i film noir e i prodotti ispirati al Solitario di Providence.
Secondo un articolo di The New York Times, il film è “divertentissimo e diverso dagli altri” e “incanta”. In effetti, si tratta di una pellicola sui generis che unisce gli archetipi di ambo i generi (il detective granitico, una città corrotta, donne fatali, libri blasfemi, cultisti folli), e che li mescola sapientemente a una buona dose di ironia. Tutto infatti è reso più complicato e buffo dalla presenza di magie, gremlins, morti viventi che sovvertono la logica dell’hard boiled tradizionale e creano originali situazioni problematiche per il nostro eroe.
Per quanto la trama hard boiled non si discosti affatto dai cliché del genere, la pellicola è molto divertente e merita assolutamente di essere riscoperta per via della bravura degli attori coinvolti, degli effetti speciali datati ma gustosi e ovviamente delle blasfeme citazioni al mondo di Lovecraft, di cui non ne abbiamo mai abbastanza.
E con questo è tutto. Lasciaci un commento, noi ci vediamo alla prossima.
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