Ben ritrovati.
Oggi parleremo di un Grande Antico minore del Ciclo di Cthulhu, Rhan-Tegoth, e degli strani esseri noti come Gnoph-Keh.
L’orrore nel museo
Nel racconto “L’orrore nel museo” redatto da Howard Phillips Lovecraft per la signora Hazel Heald nel 1932, Steven Johns conosce George Rogers, un tassidermista disturbato che si vocifera essere appassionato di osceni culti e intento a realizzare idoli che turbano la sensibilità comune.
Nel suo museo a Londra tiene idoli di antiche divinità come Cthulhu, Tsathoggua e Chaugnar Faugn, e prende in simpatia Johns con il quale parla delle sue passioni.
Con il tempo Johns inizia a non prendere sul serio i resoconti deliranti del suo ospite, riguardo a viaggi misteriosi nelle terre sperdute del mondo.
Rogers spiega di avere rinvenuto in Alaska un mostro preumano che ritiene un dio, e che lo ha portato con sé per destarlo con sacrifici di sangue, siccome si ritiene il suo sacerdote. Gli mostra anche una foto della creatura, ma Johns non crede a quanto afferma. Nel museo si sentono latrati preoccupanti di cani che in teoria non dovrebbero esserci, e si nota una luce inquietante oltre una porta.
Esasperato e incattivito per l’incredulità di Johns, Rogers lo sfida a passare la notte del museo con le sue orrende statue.
Quella notte Rogers aggredisce Johns travestito da mostro, allo scopo di sacrificarlo a Rhan-Tegoth e di trasformare i suoi resti in una statua di cera. Johns però riesce a liberarsi e a immobilizzarlo. Mentre parla con il maniaco avverte suoni e movimenti dietro la porta che concretizzano le sue paure, e intravede una zampa munita di chele.
Fugge in preda al terrore e viene ricoverato per esaurimento nervoso. Una volta ripresosi torna al museo. Lì l’assistente di Rogers lo informa che il capo se ne è andato improvvisamente e ora è lui a dirigere tutto. In modo criptico afferma che si è occupato di trasformare in cera un certo esemplare con aiuto concreto di Rogers (anche se qualcuno ha sentito dei colpi di pistola).
Il collaboratore, tutto contento, gli fa vedere la nuova opere, “Il sacrificio a Rhan-Tegoth” che rappresenta il mostro in questione intento a divorare un corpo umano orribilmente deturpato.
Corpo che ha lo stesso volto di Rogers, e persino lo stesso taglio sul volto che aveva lui…
Rhan-Tegoth spiegato
Rhan-Tegoth è un Grande Antico minore creato da Lovecraft e Hazel Heald e ampliato da Lin Carter; Laurence J. Cornford e dalla Chaosium.
Rhan-Tegoth, noto anche come “il terrore degli ominidi” e “quello del trono d’avorio” viveva tre milioni di anni fa nelle zone artiche, dopo essere giunto sulla Terra dagli oceani del pianeta Yuggoth. Potrebbe essere quindi imparentato alla lontana con i Funghi di Yuggoth. Le antichi popolazioni di quelle zone lo adoravano fornendogli nutrimento nella antica città in cui risiedeva, ma a un certo punto si dimenticarono di lui e cadde in ibernazione, diventando praticamente una statua.
Si tratta di un dio informe e gigantesco con qualche analogia con i vertebrati: ha una massa enorme per le dimensioni umane e respira con le branchie come gli anfibi; può vivere in acqua in aree dal clima estremamente gelido.
In lunghi periodi di astinenza da sangue non muore ma entra in ibernazione anche per milioni di anni, assumendo le parvenze di una statua.
E’ alto tre metri e mezzo (quindici piedi in totale) nonostante la posa rannicchiata. Il tronco è quasi sferico e presenta sei nera membra sinuose che terminano in chele simili a quelle dei granchi.
Dall’estremità superiore sporge un altro globo con tre occhi sporgenti simili a quelli dei pesci, che sprigionano malvagità e cupidigia. Presenta una proboscide lunga oltre 30 cm flessibile, e organi appiattiti laterali come branchie.
Il corpo è coperto da una foresta di sottili tentacoli scuri che culminano in una bocca simile a quelle degli aspidi, tanto corti da sembrare una pelliccia. Sulla testa e sotto la proboscide i tentacoli sono più lunghi, simili ai capelli di Medusa.
Le sue vittime vengono schiacciate e private di tutto il sangue, deformate in maniera ripugnante, il pelo viene bruciato e ferito in maniera circolare.
A differenza degli altri Grandi Antichi non punta a ricevere prede senzienti, ma il maggiore numero possibile di offerte.
Nonostante sia uno dei meno potenti della categoria, il suo risveglio dovrebbe avviare il ritorno dei Grandi Antichi, probabilmente perché è stato l’ultimo ad addormentarsi e sarà il primo a destarsi. La sua morte, teoricamente, dovrebbe rendere impossibile tale evento, posto che l’umanità sia in grado di uccidere un simile essere.
In Alaska Rogers trovò il corpo dell’essere tra le antiche rovine lungo il fiume Noatak, in animazione sospesa siccome non aveva il sangue che gli serviva per vivere. Egli riposava in una sala piena di sculture pazzesche, al termine di una scala dai gradini troppo grandi per i piedi umani.
Rogers lo portò a Londra nel 1926 e pianificò di tenerlo nascosto fino a quando non avrebbe ricevuto abbastanza sangue da svegliarsi.
Dopo la scomparsa di Rogers la statua di Rhan-Tegoth venne venduta al Royal Ontario Museum: dopo che uno studioso sostenne che era un falso il dio venne messo in magazzino. Venne avvistato a Sheffield nel 1980 e negli Stati Uniti nel 1990 e poi scomparve.
Nel gioco di ruolo Il richiamo di Cthulhu si afferma che appartiene a un tipo di esseri che si spostano di pianeta in pianeta in cerca di fonti di sostentamento. Man mano che si nutre distorce lo spazio e il tempo circostante, fino a quando non rende possibile agli Antichi di rientrare nel nostro mondo.
Nel gioco di ruolo Pathfinder si dice che non si può distinguere l’originale mostro dalle molte statue che lo rappresentano, e che esso può influenzare le menti inferiori per spingerle a eseguire dei sacrifici violenti.
Gli Gnoph-Keh spiegati
Gli Gnoph-Keh sono delle creature pelose della Groenlandia (un tempo Hyperborea) che a volte si muovono su due arti, a volte su quattro e a volte su sei.
Lin Carter le incorporò nei Miti dal racconto di Lovecraft ed Heald e sono stati sviluppati da Laurence J. Cornford e da John Glasby. Vengono chiamati anche Gnoph-keh e Gnoph-Hek.
Sono umanoidi cannibali simili a orsi polari coperti di pelo con un lungo corno. Si tratta di creature intelligenti in grado di cacciare le loro prede nelle zone artiche e di evocare tempeste per catturarle. Nonostante il pelo, potrebbero essere rettili.
Si dice che lo Gnopkeh (presumibilmente un membro della razza) possa essere un avatar di Rhan-Tegoth, ma non vi sono prove di tali teorie, anche se talvolta viene confuso con esso. Potrebbero essere invece discendenti dell’antica popolazione che accolse il dio sulla Terra. Secondo altri, tali creature sono servitrici di Ithaqua.
I Voormis (adoratori di Tsathoggua) misero gli Gnoph-Keh nelle regioni polari quando gli uomini bestia si ribellarono agli uomini serpente di Valusia, e instaurarono il loro regno.
Dopo essere stati scacciati da Hyperborea rimasero per un periodo nella gelida terra di Lomar, fino a quando non vennero spinti a nord dagli umani di Zobna.
Nell’estremo nord incontrarono il Grande Antico Ithaqua che accettarono come nuovo dio. Grazie alla sua influenza accrebbero di potere e si sentirono abbastanza forti da affrontare i loro vecchi nemici Voormis, contribuendo sensibilmente alla loro estinzione.
Alla fine gli Gnoph-keh, i rimanenti Voormis e uomini di Zobna vennero spazzati via quando Ithaqua e Aphoom-Zhah attuarono un piano per portare una nuova era glaciale sulla Terra: piano che non ebbe successo, se non per lo sterminio di tali razze.
E con questo è tutto. Noi ci vediamo alla prossima.