Red Hook e la Guida alle Località Misteriose di Lovecraft

Red Hook e la Guida alle Località Misteriose di Lovecraft

Oggi tratteremo le località che incarnano elementi misteriosi, descritte nelle opere di Howard Phillips Lovecraft.

Red Hook (“L’orrore a Red Hook”)

Red Hook compare nel racconto “L’orrore a Red Hook” del 1925.
Si tratta di un sordido quartiere newyorkese dai caseggiati antichi di mattoni. La popolazione è costituita dai siriani, spagnoli, italiani, neri, oltre a un po’ di scandinavi e sudamericani, tutti in pessimi rapporti tra loro.

Il poliziotto Thomas Malone intuisce che, oltre ai crimini ordinari, ne vengono commessi degli altri ben più spaventosi, ancorati ad antichi culti contrari alla morale e alla decenza.

Robert Suydam è un ricco e corpulento sessantenne di origini olandesi dall’aria trasandata che vive da recluso in una vecchia casa, dedito allo studio di antiche tradizioni europee.
Costui ha fama di frequentare loschi figuri a Red Hook e si sospetta sia al centro di traffici e riti organizzati da immigrati clandestini del Kurdistan, i cui antenati adoravano diavoli persiani. Suydam spende in modo dissoluto il proprio denaro acquistando vecchi libri e pagando l’affitto di abitazioni a Parker Place occupati da gente poco raccomandabile.
Gli investigatori riscontrano che a Red Hook vengono celebrate preoccupanti riti e che si odono delle grida.

I parenti cercano di farlo interdire per salvaguardare il patrimonio ma questi convince il tribunale di essere sano di mente e di frequentare gli immigrati per i propri studi sul folklore.

I detective della famiglia però non demordono e sollecitano la polizia a catturare i migranti e a consegnarli all’ufficio immigrazione. Thomas Malone scopre che le amicizie dello studioso sono praticamente tutti criminali dediti al traffico di immigrati, che si riuniscono in una chiesa sconsacrata per celebrare riti a suoni di tamburi e di organo.

Gli immigrati che frequenta sono Yazidi del Kurdistan che vivono a spese di Suydam, emarginati dai siriani e ritenuti adoratori del demonio. Costoro hanno corpi tozzi e strani lineamenti, e giungono in maniera illegale disperdendosi sul territorio, dedicandosi ad attività illecite come furti e traffico di liquori. Ciò spinge i federali e la polizia a collaborare, mettendo Malone a capo delle indagini.

Malone viene a sapere dai suoi informatori che gli immigrati si servono di canali e che giungono a Red Hook dietro promessa di un qualche genere di potere soprannaturale da parte di un qualche tipo di divinità.

In contemporanea alla sparizione di bambini del luogo, Suydam mostra come un ringiovanimento, migliora il suo aspetto e assume un contegno decoroso, affermando di avere terminato le sue ricerche e di voler cambiare vita.  Man mano che Suydam inizia a frequentare la società bene, gli immigrati si spostano alla chiesa sconsacrata dagli appartamenti dell’uomo.

Malone trova nella chiesa sconsacrata dipinti preoccupanti e una formula di incantesimo.

Suydam e la sua nuova sposa partono per mare ma i due vengono uccisi nella nave: lo studioso presenta il corpo in condizioni indescrivibili, e sul muro viene vista per un attimo una scritta in caldeo: Lilith. Sopra l’oblò viene intravisto un bagliore fosforescente.
Il cadavere viene ritirato nel corso del viaggio da degli strani marinai autorizzati a quanto pare dello stesso Suydam.

La polizia, su suggerimento di Malone, organizza una retata e cattura molti Yazidi intenti a officiare riti blasfemi. Malone penetra nei sotterranei e incrocia uomini e donne deformi. La folla è intenta ad adorare un essere fosforescente su un trono d’oro al quale viene offerto in sacrificio il cadavere di Suydam.

Dopo avere recitato un incantesimo, le sue membra incredibilmente si rianimano ed egli si mette a correre verso un piedistallo dorato. L’essere fosforescente lo segue ma Suydam getta il manufatto nel canale e fa crollare la volta del sotterraneo.

Malone si riprende ma resta traumatizzato dall’accaduto. Si scopre che Suydam gestiva un traffico di immigrati ai quali si appoggiava per evocare oscure divinità che richiedevano sacrifici umani a danni degli abitanti dei quartieri vicini. Il corpo di Suydam viene ritrovato nel canale assieme a resti di ossa umane, ma il trono d’oro non viene rinvenuto.

Le sue ossa vengono tumulate in gran fretta e i parenti fanno di tutto per dare l’idea che si trattasse soltanto di un innocuo appassionato di folklore.
Ma, tra le genti immigrate di Red Hook, gli oscuri culti continua a prendere piede.

Nella cultura popolare

La storia a fumetti “Il cortile” di Alan Moore e Jacen Burrows è ambientata a Red Hook.

Il suo seguito “Neonomicon” degli stessi autori fa riferimento a un traffico di immigrati gestito da un certo Suydam.

Il suo prequel “Providence” degli stessi autori ambientato nel 1919 segue le indagini del giornalista Robert Black su un libro maledetto. Queste lo portano a parlare con Robert Suydam che gli offre informazioni sulle sue origini.
Nelle caverne a cui si accede dagli scantinati della sua casa, Black viene inseguito da un essere luminoso femminile, ma quando si sveglia Suydam gli fa credere di avere avuto un’allucinazione per una fuga di gas.

Al termine della saga, Black spedisce le sue memorie a Tom Malone informandolo dei traffici di Suydam: questi indaga e assiste agli stessi eventi del racconto originale.

Il numero di Dampyr “Gli orrori di Red Hook” è ambientato in parte a Red Hook nel periodo newyorkese di Lovecraft.

Il romanzo The ballad of Black Tom di Victor LaValle, racconta “L’orrore a Red Hook” dal punto di vista di un uomo di colore al servizio di Suydam.

La chiesa di Federal Hill (“L’abitatore del buio”)

La chiesa sconsacrata di Federal Hill – in precedenza “Chiesa del libero arbitrio” – compare nel racconto “L’abitatore del buio” di Lovecraft ed è ispirata alla St. John’s Church on Federal Hill a Providence.

Lo scrittore e pittore Robert Blake, tornato a Providence nel 1934 dopo anni di viaggi, sente la sua attenzione calamitata dalla inquietante chiesa neogotica di Federal Hill.

Si tratta di un’enorme chiesa di pietra in stile neogotico risalente a inizio Ottocento, dal tetto spiovente e dalle grandi finestre a ogiva, situata su un terreno sopraelevato.

Gli abitanti del posto sono terrorizzati dalla sua presenza e, se interrogati su di essa, fanno strani gesti con le dita.

Si trova al centro di uno spiazzo rialzato. Alcuni contrafforti sono crollati, i finestroni sono ancora integri nonostante il lungo abbandono, le porte massicce sono sprangate.

Al suo interno Blake trova molti detestabili libri come il Necronomicon, il Libro di Eibon e il Cult des Ghouls. Nella cella del campanile trova un contenitore con dentro una strana pietra angolare, al cui contatto ottiene visioni di preoccupanti mondi remoti.

Trova lo scheletro presumibilmente di un giornalista, dai cui appunti ricostruisce la storia del luogo.

La chiesa era il luogo nel quale una setta eretica chiamata la Chiesa della Saggezza Stellare si riuniva per evocare l’essere noto come l’Abitatore del buio.
Il culto venne fondato attorno al 1844 nel Rhode Island dal professor Enoch Bowen, un archeologo e occultista. La setta si serviva di un gioiello noto come Trapezoedro Brillante per ottenere conoscenza illimitata sull’universo, in cambio di sacrifici umani.

Il culto già contava 200 aderenti quando venne pubblicamente osteggiato dalle altre confessioni religiose, anche per il fatto che misteriose sparizioni nell’area potevano essere ricondotte all’attività del culto. Quando le autorità locali intimarono la chiusura della chiesa, 181 cittadini lasciarono Providence per ovvie ragioni.
Dal 1877 la chiesa viene abbandonata e attorno al 1880 si inizia a parlare di fantasmi che la infestano.

Blake trova un taccuino redatto in Akhlo che riesce a decifrare e scopre inquietanti rivelazioni. Da allora ha l’impressione che qualcosa lo sorvegli dal campanile della chiesa.

La riduzione dell’illuminazione cittadina fa esplodere l’isteria degli italiani, che credono che qualcosa si stia spostando dalla guglia ai piani inferiori. Blake si sente sempre più controllato dall’entità ed è costretto a legarsi quando dorme per non abbandonare la casa.

Durante un temporale i cittadini vedono una nube lasciare la torre e si sente odore di bruciato.
Blake viene ritrovato morto, come fulminato, con un’espressione orribile sul volto.

Negli appunti di Blake si legge che sentiva la sua fine ormai vicina, e che l’essere con l’occhio da tre lobi stava venendo a prenderlo.
Il trapezoedro brillante viene gettato dal dottor Dexter nella baia di Narragansett.

Nella cultura popolare

La chiesa di Federal Hill appare in diverse riduzioni a fumetti della storia, come quella di Gou Tanabe e di Alberto Breccia.

Nel fumetto Providence il protagonista Robert Black viene invitato a visitare Providence. Si reca con il giovane Howard Charles a visitare la chiesa abbandonata di San John, dove l’ordine della Stella Sapiente ha lasciato il trapezoedro brillante. Lì hanno un rapporto sessuale che risveglia l’entità in esso contenuto, che in seguito si reca a trovarlo, devastandolo psichicamente.

Nel romanzo Nostra signora dell’oscurità di Fritz Leiber, lo scrittore protagonista è affascinato da un luogo che vede dalla sua finestra e decide di visitarlo.

Le piramidi di Chefren e Micerino

Le piramidi di Chefren e Micerino appaiono nel racconto “Sotto le piramidi”del 1924 scritto da Lovecraft su commissione di Harry Houdini, che all’epoca possedeva una cointeressenza nella rivista “Weird Tales”.

Il protagonista, il celebre prestigiatore Harry Houdini, nel 1910 si trova in vacanza in Egitto e si imbatte in una guida dal nome di Abdul Reis El Drogman, le cui fattezze ricordano quelle di un faraone. ll nome sembra fittizio, siccome Reis individua una persona che ricopre una carica, e Drogman è semplicemente un sinonimo di guida turistica.

Si narra che sotto le piramidi di Chefren e Micerino vi siano livelli inferiori bloccati in tutta fretta da certi archeologici e che si sconsiglia di visitarli di notte.

Con l’inganno, Drogman e i suoi uomini intrappolano il mago e lo calano nelle profondità della zona archeologica delle piramidi di Chefren e Micerino, per spingerlo a confrontarsi con una magia più autentica della sua. 

Grazie alle proprie portentose abilità riesce a liberarsi.

Mentre cerca un passaggio per tornare alla luce del sole, assiste a uno spettacolo orribile in una caverna: Chefren, il faraone della sfinge, vive ancora oggi nelle viscere della terra, sposato alla crudele regina Nitokris dal volto semidivorato, e governa un popolo di mummie che non sono né umane né animali, ma che hanno tratti di entrambi.

Egli assiste inorridito a una cerimonia propiziatoria tenuta da Chefren in favore di una mostruosità simile a un ippopotamo, privo di collo, con 5 teste villose di varie dimensioni, dalle quali fuoriescono tentacoli rigidi con i quali raccoglie il cibo offerto.

Davanti a quella vista, Houdini fugge in preda al terrore lungo le scalinate, e miracolosamente si ritrova fuori davanti alla Sfinge.

Houdini tenta di liquidare l’esperienza come un incubo o un allucinazione per il tentato rapimento e le suggestioni date dalle sue letture sull’Egitto, anche se non può non notare la somiglianza tra Drogman e Chefren, colui che fece scolpire la seconda piramide e sul cui volto venne modellata la Sfinge.

Nella cultura popolare 

Nel fumetto “Colui che scriveva nelle tenebre” Houdini e Lovecraft rievocano le avventure in Egitto che il secondo ha scritto per il primo; Houdini gli propone poi di scrivere assieme un trattato per distruggere l’astrologia.

Nel fumetto “Lovecraft” di Rodionoff e Breccia Lovecraft cerca di convincere Houdini della reale portata soprannaturale del Necronomicon.

Le miniere delle Cactus Mountain (“La scomparsa di Juan Romero”)

Le miniere d’oro delle Cactus Mountain appaiono nel racconto “La scomparsa di Juan Romero” del 1919.

Il protagonista lavora nel 1894 nella miniera Norton delle Cactus Mountain. Qui conosce Juan Romero, un peone locale miserevole che ha qualche tratto che ricorda gli Aztechi. Venne trovato da piccolo come unico sopravvissuto a un’epidemia, non lontano da due scheletri in una fenditura nella roccia. Romero è attratto dall’anello indù del protagonista, che suscita in lui qualche ricordo atavico.

Romero si cala nella caverna e il narratore ode una strana musica, oltre a richiami in una strana lingua che fanno pensare alla divinità Huitzilopochtli.

Quando il protagonista si sveglia trova il corpo senza vita di Juan Romero. Gli altri associano la morte al lampo che fece tremare la montagna. Sembra che i due non siano mai scesi nel pozzo, il quale è stato ostruito dalle piogge. Si accorge di non avere più l’anello indù, e sospetta che la fine di Romero sia stata atroce…

La palude della luna

La palude della luna compare nel racconto omonimo del 1921 (The Moon-Bog).

Il narratore racconta della scomparsa del suo amico irlandese Denys Barry. Dopo avere fatto fortuna, aveva acquistato il castello di famiglia a Kilderry e lo aveva restaurato.

A causa delle maldicenze locali Denys è messo in cattiva luce e invita il narratore per avere sostegno. Barry conta di fare bonificare la palude per ospitare campi e orti.

La palude è oggetto di storie sinistre, e si narra che il rudere nell’isolotto al centro di essa è abitato da uno spirito maligno. Si avvistavano infatti luci nelle notti senza luni e venti gelidi nelle sere d’estate. Si scorgono figure ammantate che danzano e una città è visibile in fondo all’acquitrino.

Si dice che in tempi remoti una pestilenza abbia eliminato i figli di Partholan e si dice che una delle loro città sia sopravvissuta a Kilderry grazie alla protezione della luna, e che una frana l’abbia sepolta quando dalla Scizia giunsero i Nemediani a bordo di 30 navi.

Il narratore sogna una città greca splendente ricca di statue, ville e templi, che viene sommersa da una valanga. Nel frattempo gli operai sono sempre più stanchi e pigri senza ricordare esattamente il perché, ricordano solo un sogno confuso e una musica.

La notte successiva ode nuovamente la musica e vede al centro dell’isolotto un maestoso edificio cinto da colonne popolato da figure nere in movimento, che danzano al ritmo dei tamburi. Le naiadi vestite di bianco suonando i loro flauti attirano gli operai storditi dal sonno verso la palude, nelle quali si immergono e scompaiono. Quando tutti scompaiono in un vortice di bolle, la musica cessa e i bagliori si spengono.

Il narratore perde i sensi e quando rinviene viene investito da una corrente gelida che lo induce a fuggire. Mentre si allontana nota che l’acquitrino ora è popolato da grossi rospi.

Irradiata da un chiarore che non si riflette sulle acque, un’ombra sottile lotta sull’isolotto contro demoni invisibili. Ciò che un tempo era stato Denys Barry.

E con questo è tutto. Lasciami un commento, sarò lieto di rispondere.

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